Franco Fornari Genitalità e cultura Prima edizione: maggio 1975 Terza edizione: novembre 1979 Copyright by © Feltrinelli Editore Milano Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano , l"\ ,,1). " ~;~I~ I 1 ,. l. j t ~ .' A mio padre e al suo piacere di seminare il campo f(&3 .3S0 Introduzione Vorrei esporre, in questa introduzione, i punti di riferimento essenziali che mi serviranno per sviluppare nel libro una conce zione della sessualità che si discosta sia da quella pessimistica di Freud, sia da quella biologistica di W. Reich, sia infine da quella ùrfico-narcisisticadi H. Marcuse. I vari tentativi di rivoluzione sessuale che si sono succeduti nella scia della teoria freudiana della sessualità hanno fallito in gran parte il loro scopo. La causa di tale fallimento può essere attribuita al fatto che essi si sono sempre fondati sull'antagonismo fra natura e cultura e hanno sempre .sperato di arrivare alla "libe razione" attraverso il ricupero della natura repressa dalla cultura. Si tratta di solito di progetti liberatori che non solo si colloca no su un certo sfondo utopico, ma si scontrano, di fatto, con un vero e proprio compito impossibile, quale è quello che si trova davanti inevitabilmente chi, come l'uomo, essendo animale cultura le, voglia ritornare a essere animale puramente animale. Il fatto stesso di porsi in una prospettiva di ritorno alla natura non può essere, per l'uomo, che un progetto essenzialmente culturale. Co lui che si propone di ritornare alla natura prescrive infatti un qual che cosa e proibisce qualche cosa d'altro: instaura cioè ùn codice culturale. Ogni progetto di ricupero della natura non può -aver sen so che all'interno di un discorso culturale. Con questo saggio mi propongo pertanto di favorire un dise-. gno di liberazione sessuale partendo, anziché da un impossibile progetto di ritorno alla natura, da una valorizzazione della cultu ra, quindi da un supplemento di cultura. Come tutte le altre attività umane, l'amore può essere fatto bene o essere fatto male, con buon gusto o con cattivo gusto. Il fare all'amore si trova pertanto sottoposto a fondamentali criteri 9 Genitalità e cultura Introduzìone di valore, ai quali sottostanno in genere tutte le att1vi~à culturali. dipendenti da sé, in quanto detentrice di una eccedenza di femmine, Alla sessualità è però capitato in sorte di essere consIderata una delle quali le altre famiglie hanno bisogno. Risulta subito evidente specie di forza naturale imprigionata, che si tratta di liberare, che la proibizione dell'incesto non è fine a se stessa, ma si colloca anziché essere considerata una forza naturale che deve essere in una relazione di scambio, che è resa possibile per il fatto che simbolizzata e che lo può essere in modi piu o meno adeguat~~ .ogni maschio si trova condizionato dall'esogamia a poter desidera seguendo determinati criteri di valore..Person.al~ente sono per? re solo le donne di famiglia diversa dalla propria. In tal modo o persuaso che quest'ultima prospettìva~s~ la mlgllOre, e questo h gni famiglia esce dal proprio narcisismo e acquista un potere con bro vuole essere una testimonianza in questo senso. trattuale nei riguardi delle altre famiglie. La proibizione dell'ince L'idea della sessualità come forza naturale incatenata può esse sto e il dono reciproco delle donne comportano il crearsi di una re considerata centl'ale nella psicoanalisi. La teoria freudiana della relazione di scambio tra le famiglie che è isomorfica alla relazione sessualità è fondamentalmente basata sulla rimozione e sulla re di scambio che si instaura nei rapporti sessuali tra l'uomo e la pressione come momenti apicali del conflitto tra sessualità e civil donna. La costituzione dell'identità eterosessuale implica infatti tà cioè tra natura e cultura. che ogni partner sessuale ha un sesso che l'altro non ha. Il narcisi , Questo libro intende sviluppare una teoria dell~ sessua~ità smo tende a far coincidere il proprio sesso con l'unico sesso esi che, partendo dalle concezioni psicoan~litiche cl~sslche, a~nva stente. Ma la realtà si oppone a ciò. Ogni essere sessuato si trova a una formulazione diversa della conceZlOne freudIana. lo tlten detentore di ttna eccedenza e di una mancanza di sesso. Ciò costi go infatti che il verO conflitto non si colloc~i r;te,l rapporto. tr~ tuisce il presupposto per ogni rapporto sessuale. Ogni famiglia genitalità e cultura, bensl nel rappo~to tra g~n~tahta e pregem.tah deve cOSI ricevere le femmine come dono.di un'altra famiglia, allo tà. Non'esiste, a mio avviso, una eVIdenza cl1l1'ICa che supportl un stesso modo in cui ogni essere sessuato deve ricevere il sesso, di conflitto di base tra genitalità e cultura. . . . cui ha bisogno, da un altro essere sessuato. Il tabu dell'incesto Il discorso sviluppato in questo libro parte da dati. climc! può essere visto pertanto in funzione non di semplice rimozione e antropologici. I dati antropologici sono.relativamen~e .n?tl e COfl individuale, bensl di genitalizzazione della famiglia. sistono principalmente nella scoperta dI .culture pnm.1tlve, nelle In quest-a prospettiva, la fondazione della società umana, inte quali la sessualità è normata senza repreSSIOne. In.p~r~lcolare vor sa come organizzazione metafamiliare, appare fondata su un com rei accennare al dono delle donne nelle culture prlffiltlve. Tale re portamento isomorfico alla genitalità, concepita come dono recipJ'o lazione di scambio può essere considerata una struttura di compor co di genitali. CosI il rapporto tra sessualità e cultura non appare . tamento sociale fondante la cultura umana, attraverso una caratte tanto uno spostamento energetico quanto piuttosto uno spostamen ristica specifica della sessualità umana, cioè attraverso il tabu to simbolico, cioè un transfert di strutture di scambio. La cultura, dell'incesto. Non solo per Freud, ma anche per la moderna.antro attraverso il dono delle donne che ripete il dono dei genitali, non pologia (C. Lévy-Strauss, 1947), il tabU dell'incesto. e~pt11~e .10 ha sfruttato" la natura: ne ha semplicemente imitato i procedi « spartiacque tra natura e cultura, in quanto~ale carattenstlca distm menti attraverso processi simbolici. Nel caso del dono delle donne, gue l'uomo da qualsiasi altro animal.e. ~n questo c~ntesto la rep~es il processo simbolico consiste nell'adoperare le donne stesse come sione della sessualità tra consangume! assume l aspetto negatlvo strumenti di scambio, come organi genitali. Questo processo di del tabu, il cui aspetto positivo può essere. c.o?sidera.to lo scam simbolizzazione non altera però l'economia libidica corporea. L'ope bio attraverso il dono delle donne. La prOlblzlOne dI avere rap razione simbolicapuò apparire confusiva, e taleè sulpiano affettivo, por~i sessuali tra consanguinei diventa cOSI un dispositiv? cultu~ale essa però permette di mettere in atto reali operazioni di scambio che porta al crearsi in ogni famiglia di una eccedenza d~ f~mmm:, che portano al costituirsi della società umana, come istituzione che possono essere scambiate nel dono ~q~ le al~re fa.m~ghe: Pro~ metafamiliare, avente un grado di differenziazione molto piu ricco e bendo il rapporto sessuale tra consangulO~!,ogm famlgl~a .SI costl complesso di quello che potrebbe es·sere ottenuto dal narcisismo tuisce simultaneamente come dipendente c;l.alle altre famIglie, ~a~e familiare. quali riceve le femmine, e nello stesso tempo rende le altre famIglie La pura simbolizzazione confusiva sarebbe insufficiente a crea- lO 11 Genitalitò e cultura Introduzione re un effettivo scambio sociale. Per scambiare qualcosa è necessa mento, ma ha un contenuto affettuoso, tenero e poetico. Per i pro rio che si sia costituita una appartenenza e l'appartenenza presup blemi attinenti al rapporto tra genitalità e cultura, sono particolar pone la coscienza. Solo la coscienza può infatti verificare che qual mente interessanti gli ultimi due modi di verbalizzazione: il lin cosa appartiene a qualcuno, e in particolare l'autoappa~tenenza..I~ guaggio sporco e il linguaggio tenero-poetico. animali diversi dall'uomo il dono e il furto sono Impensabili, Il linguaggio sporco può essere considerato linguaggio pregeni perché il dono e il furto presuppongono una apparte~e~a e l:es~ tale, mentre il linguaggio tenero-poetico può essere considerato stenza di soggetti ai quali l'appartenenza può essere nfenta. SIa il linguaggio genitale. Le parole "sporche" sono in realtà parole "a dono che il furto implicano un passaggio di proprie,tà: cioè nali." Le parole tenere possono essere considerate parole genitali una simbolizzazione culturale. In questo contesto la ienitalità perché hanno la funzione di trasmettere vocalmente il dono reci rappresenta una attività s·pecifica dell'uom~ adult.o, che co~.port~ proco di simboli d'amore, allo stesso modo in cui il contatto geni il pieno sviluppo della coscienza, la CUI funzlOne. specIfica ~ tale trasmette il desiderio reciproco del dono del piacere. quella di stabilire il legame di qualcosa a qualcuno. POlché la gem Nel caso di alcuni pazienti affetti da disturbi della potenza ses talità è essenzialmente una relazione di scambio, il suo avvento suale ho constatato una relazione specifica tra il linguaggio sporco presuppone, oltre al costituirsi della coscienz.a cOl~e. f~nzio~~ e l'eiaculazione precoce. Tale relazione si contrappone a un'altra dell'appartenenza di qualcosa a qualcu~o, anche il COStltulrsl.delll altrettanto specifica tra il rapporto sessuale normale e il linguaggio dentità, come attribuzione intersoggettlva dell'appartenenza dIqual- affettuoso e tenero. Il linguaggio sporco durante l'accoppiamento cosa ·a qualcuno. . è_collegato con fantasie inconsce a contenuto pregenitale, espresse Dopo aver accennato in questi termini all'isomorfismo. tra.ge~l in sogni e sintomi nevrotici. Non solo, ma ho potuto anche verifi talità e cultura a livello antropologico, si tratta ora dI chianre care che il linguaggio tenero-poetico è connesso con fantasie geni l'iscmorfismo tra genitalità e cultura a livello clinico. A questo tali preconsce riferite specificamente a scambio di doni. proposito desidero prendere in esame due fatti.specifici. I~ primo Poiché sia il linguaggio sporco che il linguaggio tenero sono di questi fatti riguarda l'eiaculazione precoce e 11 secondo nguarda ambedue espressioni culturali, i fatti clinici che ho brevemente illu i tentativi di rapporti sessuali che si verificano in bambini al di strato offrono la possibilità di mostrare la relazione tra la funzio sotto dei sei anni. Nella mia esperienza clinica riguardante il ne sessuale e la s'imbolizzazione culturale: piu precisamente tra la trattamento di casi di eiaculazione precoce, sono rimasto colpito funzione sessuale e la simbolizzazione genitale e pregenitale. Di da una relazione inaspettata tra il piacere genitale e la comunica fatto, la simbolizzazione pregenitale (linguaggio osceno) tende a zione verbale durante il rapporto sessuale. Benché si tratti di un innalzare il piacere preliminare in modo che questo arriva a preva- settore piuttosto inesplorato, è noto che durante il rappor~o ses .ricare sul piacere finale, provocando in tal modo la precocità suale l'uomo e la donna comunicano tra di loro per mezzo dI paro dell'eiaculazione. La simbolizzazione genitale (linguaggio affettuo le. A proposito di tale comportamento, ho avuto l'opportunità di so-poetico) sembra invece avere la funzione specifica di favorire il aver informazioni su diverse forme di comunicazione verbale, du primato genitale, in quanto promuove la possibilità di controllare rante l'esperienza d'amore. Esiste ad esempio la tendenz~ da parte il piacere preliminare e impedisce che questo prevarichi sul piace di alcuni a parlare del piu e del meno, cioè a parlare di qualcosa re finale. Si può pertanto constatare che la piu specifica manifesta di indifferente rispetto al fare all'amore, durante il rapporto ses zione dell'attività culturale umana, cioè il linguaggio, nelle sue suale. Discorsi del genere possono essere considerati una difesa due forme di linguaggio osceno e di linguaggio tenero-poetico, contro l'ansia mobilitata dall'accoppiamento. Esiste un secondo può essere presa come punto di riferimento per una sperimentazio modo di verbalizzare i propri pensieri durante il ral?porto S'essu~ ne clinica sull'influenza-che-Ia cultura esercita sulla sessualità uma le, concentrando il discorso sull'accoppiamento, ma 111 modo sadI na. Si arriva in tal modo a verificare che il linguaggio, attraverso co. Si tratta della tendenza a dire parole oscene durante la copula. la sua funzione simbolica, promuove effetti diversi sull'andamen Esiste poi un terzo modo di verbalizzare pensieri e senti~enti d.u to dell'eccitazione sessuale durante la copula, in relazione ai conte rante il rapporto sessuale, che non sO'lo è centrato sull accoppla- nuti opposti, genitali o pregenitali, della simbolizzazione verbale 12 13 Genitalità e cultura Introduzione stessa. Dal momento che il processo di simbolizzazione verba,le co occupato Freud a proposito del vecchio lavoro di Sperber (1912). stituisce l'aspetto essenziale della cultura umana, si può pertanto A parte però la simboIizzazione primaria, interna al linguaggio, ritenere che l'influenza del linguaggio sull'attività sessuale non è, sul piano operativo il linguaggio instaura un accoppiamento tra i in sé e per sé, di tipo repressivo. La cultura, attraverso illinguag parlanti, del tutto isomorfico all'accoppiamento genitale. Gli stimo gio, può intervenire in effetti in modi antitetici sul processo di li dati dal linguaggio sono intercorporei come gli stimoli sessuali. eccitazione, orientandolo nel senso del primato genitale e della La parola umana è costituita da uno stimolo acustico, significante possibilità del controllo del piacere preliminare, oppure nel senso e veicolante intenzioni e oggetti interni, il quale viene messo della prevaricazione del piacere preliminare sul piacere finale. simultaneamente dentro le orecchie del destinatario e del destina Come è noto, il rapporto sessuale umano comprende due fasi: tore. Il linguaggio permette di esprimere una reciprocità di scam una prima fase nella quale l"ecdtamento è sottoposto al controllo bio simultaneo di stimoli intercorporei che costituisce anche la volontario, e può essere mantenuto in stato di relativa sospensio caratteristica della genitalità, intesa mme relazione di scambio, ne, e una seconda fase nella quale l'eccitamento assume il caratte che nell'uomo diventa scambio di doni tra due appartenenze. Nel re di urgenza dello scarico, che non tollera sospensione, se non a trattamento analitico, lo scambio di parole tra analista e analizzato scapito di una interferenza negativa nella possibilità di fruire riveste di fatto tutti i modi, m'aIe, anale e genitale, d~l simbolismo adeguatamente dell'orgasmo. La prima fase, sottoposta a un relati sessuale. vo controllo volontario, può avere una durata variabile, cioè un Come ho già rilevato, l'appartenenza presuppone un soggetto e "tempo di discrezione." Il tempo di discrezione della prima fase questo presuppone una coscienza come sistema di appartenenza, del rapporto sessuale è molto importante per il buon andamento che rende possibile lo scambio. Questo sembra implicare una di- del rapporto sessuale. Dipende infatti dal tempo di discrezione la mensione della sessualità diversa dalla pura concezione energetico possibilità per l'uomo e per la donna di adeguare l'accoppiamento libidica che ne ha dato Freud. alle esigenze del reciproco scambio del dono del piacere. La parola In realtà, nell'esaminare i rapporti tra sessualità e cultura, mi durante l'atto d'amore interviene di salito nella prima fase e con sono trovato ad assumere una posizione che si discosta, sotto mol effetti diversi. Allorché infatti si tratta di parola indifferente, di ti aspetti, dalla posizione di Freud. La teoria freudiana non è però un parlare d'altro, si produce una inibizione del processo di eccita monolitica, né definitiva. È anzi sfaccettata e aperta a diverse mento. La parola sporca porta invece alla contrazione del tempo sistemazioni possibili, di fronte a dei fatti nuovi. Per questo si di discrezione, mentre la parola tenera porta alla dilatazione del possono ris'COntrare in Freud stesso alcune posizioni che giustifica tempo di discrezione. no un cambiamento di impostazionenella teoria generale della ses Si può pertanto vedere come la cultura, attraverso la parola, sualità. può specificamente influenzare il processo sessuale, ma in modi È mia impressione che la scoperta della sessualità infantile ab diversi: in ·senso negativo, ma anche in senso positivo. bia abbagliato Freud, fino al punto di fargli oscurare la visione Sul piano clinico non esiste quindi la possibilità di dimostrare della sessuaHtà adulta. Nonostante Freud abbia nettamente distin semplicemente l'antagonismo tra natura e cultura, in quanto tale to genitalità e sessualità, ogni discorso psicoanalitico sulla sessuali relazione si presenta sotto certi aspetti antagonistica, e sotto certi tà rischia di diventare sempre un discorso di sessualità infantile. altri isomorfica. Si può dire cioè che una cultura che privilegi lo Anche questo libro non fa eccezione a questa regala, perché in ef scambio reciproco di cose buone non solo è isomorfica aUa genita fetti un discorso che non parta dalla fondazione infantile non può lità, ma produce una specifica influenza positiva, se espressa attra considerarsi psicoanalitico. Il riferimento all'infanzia implica il verso simboli, sulla quantità e la qualità del piacere e sul tempo transfert e il transfert, assieme alla resistenza, costituisce, per di discrezione nel quale il piacere può essere fruito. Le particolari Freud, la condizione indispensabile e sufficiente per qualificare relazioni tra la parola e il piacere sessuale, oltre a gettare nuova una ricerca come psicoanalitica. luce sul conflitto tra sessualità e cultura, pongono anche problemi Anche il mio discorso sulla genitalità parte dunque dall'infarr relativi al rapporto tra sessualità e linguaggio, dei quali già si era zia. Poiché però ritengo che si debba accentuare la specificità che 14 15 - - - ----- -~~~.~--~ ~ Genitalitò e cultura Introduzione la genitalità ha rispetto alla sessualità infantile, il mio riferimento vive nell'appartenenza del non-sell tutto ciò che è spiacevole, an all'infanzia riguarda soprattutto la pregenitalità. Il punto nel qua che se appartiene al sell. le mi discosto da Freud è quello riguardante l'esistenza di una fa In tal modo la pulsione di appropriazione, pur essendo ogget se genitale e perfino di un abbozzo di primato genitale nel bambi tuale, è confusiva e, in quanto comporta un investimento privile no. A maggior ragione mi discosto, su tale punto, da Melanie giato del sell, appare intimamente legata anche al narcisismo, e al Klein, che ha radicalizzato il concetto di fase genitale infantile narcisismo distruttivo in particolare, poiché questo fonda l'inve attraverso la teoria della genitalizzazione precoce. Cercherò di mo stimento libidico del sell, attraverso l'investimento distruttivo del strare che anche l'edipo non può essere inteso come organizzazio non-self. ne genitale, ma deve essere considerato un universo di fantasie La pulsione di appropriazione si collega dunque, tramite il sadi pregenitali. Nella mia ricerca rivolta a una nuova teoria della smo, l'Io-piacere e il narcisismo, alla negazione dell'oggetto. Pure sessualità, soprattutto in riferimento al suo rapporto con la cultu dominando la sessualità infantile, essa si pone come pulsione ra, mi è sembrato degno di particolare interesse il conce~to di centrata sull'oggetto, e su una relazione di scambio. Essa però, nello pulsione di appropriazione." Questa pulsione è rimasta relativa stesso tempo in cui realizza la relazione con l'oggetto, la vanifi cc mente in ombra nel pensiero psicoanalitico, forse anche perché, ca, in quanto risolve il non-sell nell'appartenenza del sell. Si può costituendo l'aspetto essenziale delle pulsioni dell'Io, è caduta poi quindi affermare che la pulsione di appropriazione porta a una re in obsolescenza, dopo che Freud rielaborò la dottrina degli istinti lazione di scambio che è un accoppiamento distruttivo, nel quale non contrapponendo piu gli istinti dell'Io agli istinti sessuali, ma l'oggetto viene tendenzialmente assorbito nel self. contrapponendo gli istinti di vita agli istinti di morte. La pulsione Tutta la sessualità infantile non si trova soltanto anacliticamen di appropriazione, che Freud riferisce anche all'CCapparato di impos te ccappoggiata" alla pulsione di appropriazione, ma ne segue i mo sessamento" e al cannibalismo, nei Tre saggi (1905) si collega al sa di di relazione oggettuale. Le manifestazioni sessuali del bam dismo, alla fase anale e alla masturbazione infantile. Essa può essere bino possono essere dunque considerate pregenitali in quanto si considerata una pulsione non autoerotica, ma oggettuale, in quan trovano agite attraverso la pulsione di appropriazione. to non coinvolge soltanto il problema dello scarico della tensione, La chiarificazione del significato della pulsione di appropriazio ma implica, per cosi dire, una relazione d'oggetto, e nello stesso ne e dell'accoppiamento distruttivo pregenitale permette di com tempo la sua negazione. Per appropriarsi di qualche cosa, infatti, prendere la genitalità come pulsione contrapposta alla pregenitali bisogna riconoscerla come non-sell, ma nel momento stesso in cui tà per la sua specificità di pulsione sessuale legata a una relazione ci si appropria di qualche cosa, questa viene a costituirsi nell'ap di scambio tipica della maturità dell'uomo. Essa quindi, per rea partenenza del sell. La pulsione di appropriazione esprime cosi in lizzarsi, esige in primo luogo che la pulsione di appropriazione modo tipico la relazione di scambio pregenitale e narcisistica. Ol sia relativamente saturata dal compimento del processo di cre tre aimplicare, esimultaneamente anegare, la relazione con l'ogget scita. La maturazione fisica, a sua volta resa possibile dal pre to, la pulsione di appropriazione, legandosi al masochismo e al sa valere della pulsione di appropriazione, porta al crearsi dei pro dismo che domina nello scambio pregenitale, permette di portare dotti genitali, come base di una metapulsione, di un surplus, a livello di verifica clinica l'istinto di morte. Freud stesso sottoli di una eccedenza. Le due identità, maschile e femminile, si co nea, in un breve passaggio di Al di là del principio del piacere stituiscono però come due eccedenze che nello stesso tempo in (1920), la predominanza dell'istinto di morte nelle organizzazioni cui si pongono come eccedenze del sell, si pongono anche come pregenitali, proprio perché in tali fasi si ha il predominio del mancanze rispetto alle eccedenze del non-sell. L'instaurarsi della sadomasochismo. In quanto fondata sull'appartenenza e l'alienità maturità sessuale crea il passaggio dalla concezione infantile le primarie, la pulsione di appropriazione si trova anche coinvolta ne gata alla fantasia fallica del genitale unico, esistente in edizione gli scambi primari che il puro Io-piacere instaura con la realtà. unica e conteso da tutti, all'esistenza reale di due genitali legati da Secondo Freud, cioè, l'Io-piacere vive nell'appartenenza del sell una relazione di reciprocità simmetrica. La pulsione di appropria tutto ciò che è piacevole, anche se appartiene al non-sell, mentre zione cede quindi il posto a una metapulsione di scambio, che è 16 17 Genitalità e cultura Introduziom: appunto la genitalità. La genitalità pertanto presuppone, tramite .quando si trovano di fronte alloro insuccesso nel tentativo di ave la bisessualità dei due partner, due eccedenze e due mancanze, re un rapporto sessuale con bambine coetanee, prima del periodo collegate tra di loro in una relazione crociata. È questa la ragione di latenza. Nella mia esperienza clinica mi sono incontrato con il per cui il fare all'amore presuppone una specie di relazione racconto di tentativi di bambini, al di sotto dei sei anni, di avere fra quattro persone, di cui due dotate di eccedenza e due di man rapporti sessuali con bambine della stessa età. In tali casi ho canza. La genitalità quindi implica un'integrazione complessa tra constatato il verificarsi di una situazione che è possibile riferire l'essere e l'avere e il non essere e il non avere, che si strutturano pili alla fantasia dei soggetti che non alla realtà storica. I so.gget~i in una relazione reciproca. Questa diventa possibile solo in quanto raccontano che il tentativo è fallito non a causa della loro mett! le ansie relative all'essere e all'avere e al non essere e al non tudine, ma perché è arrivatala madre, che li ha minacciati di castra avere sono state risolte attraverso la crescita corporea e culturale. zione, con un'enorme forbice, o comunque con un grande stru Se la genitalità, nel suo aspetto essenziale, appare isomorfica mento amputante. Ho avuto la possibilità di accertare, pur con la alla cultura fondata su relazioni di scambio creativo, il rapporto cautela con cui si devono prendere le testimonianze dei familiari, tra la sessualità e la cultura conserva tuttavia un punto controver che la minaccia di castrazione, che il paziente considerava reale, so, che si riferisce alla repressione sociale della sessualità. Anche .eralegata a una fantasia di castrazione. Questa a sua volta appariva sotto questo aspetto la posizione di Freud è sfaccettata e aperta. connessa al bisogno di negare il ricordo del fallimento. Si tratta Dopo aver sottolineato l'importanza della repressione sociale, co cioè di fantasie di copertura, attraverso le quali viene negata la me repressione esogena, legata al sentimento di colpa di accatto, coscienza della propria inadeguatezza. I tentativi dei bambini di egli è stato portato a valorizzare il sentimento di colpa inconscio, avere rapporti sessuali sono destinati a fallire. Sul piano della fan che considera una cultura pura di istinto di morte. Questa ultima tasia i bambini reagiscono per.ò al loro fa!Jimento, ~ttribuendolo.~ posizione del pensiero freudiano sposta il conflitto all'interno del un brusco intervento repressIvo, provel11ente dalIesterno, .e pl~ la vita istintiva sotto forma di conflitto tra istinti, anziché nel precisamente all'intervento castrante della madre. La fantasIa p~? rapporto tra questi e la cultura. Non solo, ma il legame tra istinti essere allora cosi descritta: "Non sono io che non ho la capaCIta di morte e pregenitalità, evidenziato dallo stesso Freud, fa suppor di accoppiarmi. È stato l'intervento castrante della madre che ha re che l'antagonismo fondamentale che è nella sessualità umana si represso la mia sessualità e l'ha fatta fallire." ., . collochi nella contrapposizione tra genitalità e pregenitalità. Un tale È possibile cosi rilevare che i bambini che fanno tenta~lvI di antagonismo può essere formulato come conflitto tra pregenitalità, avere rapporti sessuali prima del periodo di la~enza reag~scon? come pulsione di appropriazione e accoppiamento distruttivo, e alloro fallimento con un comportamento che cornsponde all alam genitalità, come pulsione di scambio e accoppiamento creativo. si descritta da E. Jones (1948) cioè la constatazione dell'incapaci- Per Freud, però, pur esistendo una pulsione di appropriazio tà di provare piacere. . ne, non esiste una pulsione di scambio. Si può parlare di pulsione La situazione di afanisi viene però coperta dalla fantaSIa-scher di scambio, a mio avviso, solo andando al di là della teoria della mo della madre castrante. In tal modo la repressione risulta pro libido come puramente pulsionale, per collegarla invece all'Eros co dotta dalla madre, che però non è la madre reale,. bensi una ma me istinto di vita, che presiede al formarsi di aggregati sempre dre immaginaria, inventata dalla fantasia del baI:?blllo. . pili vasti: una libido ad opera della quale il soggetto è pili volto La possibilità di far derivare il complesso di castra.zlOne ~all~ a creare nuovi legami che non preoccupato di mantenere basso il reale inettitudine genitale del bambino può dunque nspe~chia~sl livello di tensione. nelle vere e proprie esperienze di afanisi. Esiste però ur:a sltuaz~o Per chiarire ora il problema della repressione sessuale come ne pili generale che permette di coll~gare ~ complesso,di cas~razlO: collegata al conflitto tra genitalità e pregenitalità, è utile riferir ne all'onnipotenza fallica del bamblllo. SI tratta de~enuresI. Nel si alla situazione clinica relativa ai tentativi di rapporti sessuali Tre saggi (1905), Freud equipara l'enu!es~ del bambl1~o ~~a pollu compiuti da bambini al di sotto dei sei anni. Mi riferisc6 pili zione dell'adulto. L'enuresi avrebbe qUllldi lo stesso slgl11flcato del precisamente alla reazione immaginaria messa in moto dai bambini tentativo del bambino di avere rapporti sessuali. In ambedue i ca- 19 18 Genitalità e cultura Introduzione si il bambino va incontro a una grave ferita narcisistica, nel mo complesso edipico tramonta "in quanto intrinsecamente impossibi mento in cui realizza che in un caso e nell'altro si tratta di un le" (1924). progetto presuntuoso destinato a fallire. L'enuresi in particolare si Cosi, poiché i genitori rappresentano per i bambini la cultura, fonda su una confusione tra urinazione e eiaculazione. Freud rile vorrei suggerire l'ipotesi che molta parte della repressione ses va che il bambino può essere realmente minacciato di castrazione, suale non è derivata dalla cultura. Essa appare piuttosto deriva a causa del fatto che l'enuresi è considerata un "vizio" dagli adul ta da fantasie persecutorie infantili, Queste a loro volta sembrano ti. Al di là di tale repressione reale, però, la fantasia di castrazione intrattenere la funzione di proteggere il sentimento infantile di appare ·sostenuta dallo sviluppo cognitivo del bambino. Questi, nel onnipotenza contro il pericolo di ferite narcisistiche, create dalla momento in cui diventa capace di realizzare il carattere del tutto constatazione della propria reale inadeguatezza sessuale da parte illusorio del suo progetto presuntuoso, fondato sulla confusione tra del bambino. urinazione e atto sessuale, si trova esposto a un'esperienza di Con ciò non si vuole negare l'evidenza della repressione socia afanisi analoga a quella che si realizza in occasione·del tentativo le, nel senso di dire che essa non esiste e che è inventata dal bam di avere un rapporto genitale. In questa prospettiva, anche le due bino. La mia ipotesi è che la repressione sessuale è l'istituzionaliz forme tipiche del desiderio edipico, essere il padre e essere la ma zazione culturale di un meccanismo di difesa infantile, adoperato dre, corrispondono a compiti impossibili e comportano quindi ine dal bambino per conservare la propria onnipotenza. vitabile delusione. lo ritengo che a questa delusione si colleghi la Partendo quindi da alcuni dati clinici e da alcuni riferimenti "rimozione cognitiva" del complesso edipico, indipendente dallari antropologici, sembra possibile raccogliere un'evidenza prelimina mozione messa in moto dal Super-Io, per mezzo del ·sentimento di re relativamente al fatto che la cultura umana non è, in sé e per colpa. sé, antagonista alla sessualità. Mentre Freud ipotizzava un conflit Freud stesso adombra il concetto di rimozione cognitiva, to di base tra cultura e sessualità, spero, partendo dallo stesso quando afferma: "Non vedo alcun motivo per rifiutare all'abban Freud, di riuscire a porre in evidenza come esista una forma di dono, da parte dell'Io, del complesso edipico, il nome di 'rimozio solidarietà tra genitalità e cultura. Ciò non significa evidentemente ne,' quantunque le rimozioni ulteriori si compiano in genere con che il conflitto tra cultura e sessualità non esista. Esso esiste, ma la partecipazione del Super-Io" (1924). si colloca all'interno di due organizzazioni istintuali, e cioè ,tra geni Nella prospettiva che vado sviluppando, quindi, non si ha il talità e pregenitalità. Ciò equivale a dire che il conflitto che trav:a tramonto del complesso edipico a causa del complesso di castrazio glia la vita psichica umana è intraistintivo. Non è tra istinti e cul ne: ,si ha piuttosto la nascita del complesso di castrazione dal com tura, bensi tra due organizzazioni istintuali: tra l'organizzazione plesso edipico, inteso come compito impossibile che porta al falli pregenitale e l'organizzazione genitale, mento dell'onnipotenza fallica. Il concetto di conflitto è il pilastro di tutto l'edificio psicoana Ci troviamo cosi di fronte alla stessa situazione in cui si era litico e il concepirlo nel modo in cui lo vado proponendo solleve trovato Freud quando, nel 1897, aveva scoperto che i traumi ses rà alcune riserve. La mia proposta può essere, però, già implicita suali infantili non erano reali, ma erano prodotti dalle fantasie, nel Freud di Al di là del principio del piacere (1920) dato che in che a loro volta diventavano l'espressione della sessualità infanti tale opera Freud enunciala contrapposizione tra due gruppi di is~in le. Nel caso di Freud, la scoperta consisteva nel fatto che, anziché ti: gli istinti di vita egliistinti di morte. L'identif!c~rela pr,egelllta di seduzioni reali da parte di genitori indegni nei riguardi di inno lità con l'istinto di morte richiede una contrappOSlZlOne radicale tra centi bambini, si trattava di seduzioni inventate dai bambini. Nel pregenitalità e genitalità che va al di là di Freud. Prima di Al di là mio caso, invece, la scoperta cons.iste nel fatto che, anziché di del principio del piacere (1920), anzi, egli sembra spesso c?nfon, repressione traumatica reale perpetrata da un genitore sessuofobi dere le due cose. Nei suoi scritti sulla sessualità, tale confuslOne e co, si tratta di una fantasia di repressione, inventata dal bambi cosi spesso palese da lasciare perplessi. D'altra parte Freud non ha no allo scopo di negare l'angoscia della propria reale afanisi. potuto rivedere le sue concezioni ?ella ~essuali~à dopo a:rer enun Freud stesso si avvicina a questa prospettiva quando rileva che il ciato l'istinto di morte, nel quale Il sadismo e Il masochismo han- 21 20 Introduzione Genitalità e cultura no una parte essenziale. Egli cioè riteneva che non fosse possibile e passività. E d"aitra parte il ridurre il ruolo femminile alla passività e ai masochismo, e il ruolo maschile all'attività e al sadi trovare l'istinto di morte se non mescolato agli istinti di vita, per smo, costituisce proprio una descrizione del maschile e del femmi cui la confusione tra pregenitalità e genitalità, che si riscontra nei suoi scritti sulla sessualità, permane anche con l'ultima sua formu nile in termini pregenitali. In particolare, il passaggio dalla passività all'attività, sotto for lazione della vita istintiva. ma di riproduzione attiva di ciò che si è 'subito passivament'e, co Affermare che Freud ha confuso genitalità e pregenitalità può apparire ingiusto. Dei Tre saggi (1905), il terzo è dedicato alle stituisce un atteggiamento fondamentale dell'Io, che Freud ha rile trasformazioni della pubertà e al primato genitale. Il saggio in cui vato sia nella nevrosi traumatica, che nel gioco infantile e nel tran enuncia la teoria dell'organizzazione genitale infantile, che a mio sfert analitico. La riproduzione attiva di ciò che è stato subito passi parere è il principale responsabile della confusione tra pregenitali vamente riguarda sia le esperienze di piacere che le esperienze di tà e genitalità, è però del 1923, posteriore quindi all'Al di là del dispiacere, ed è rivolta proprio a negare le esperienze spiacevoli. principio del piacere (1920). In tutti i saggi sulla sessualità scritti Freud è partito da tre situazioni (trauma, gioco e transfert) per dopo il 1920, manca una revisione dei concetti di organizzazione postulare la tendenza alla ripetizione come tendenza che va al di genitale e organizzazione pregenitale, che sarebbe stata da atten là del principio di piacere e che implicherebbe il ritorno allo stato dersi se, come egli afferma nell'Al di là del principio del piacere inanimato, cioè alla morte. Ma in tale procedere della riflessione (1920), le fasi pregenitali, caratterizzate dal sadomasochismo, sono freudiana non si riesce a trovare la tendenza all'autodistruzione. fortemente interferite dall'istinto di morte. Una tendenza autodistruttiva, implicita nel ripetere attivamente le Si può quindi supporre che Freud abbia lasciato le cose confu esperienze spiacevoli, subite passivamente, risulta evidenziabile so se proprio perché egli tende a identificare i due ruoli sessuali, lega lo a partire dal fatto che tali comportamenti contengono un ri ti all'identità maschile e all'identità femminile, rispettivamente schio: il rischio di collocarsi non tanto al di là del principio di con il sadismo e il masochismo. A questo proposito vorrei citare piacere, quanto piuttosto al di là del principio di realtà, cioè al di l'intero capoverso con il quale Freud chiude il capitolo dei Tre fuori dell'adattamento all'ambiente. saggi dedicato al sadismo e al masochismo. Se il piccolo Ernst fa diventare il rocchetto la madre, egli può negare la sua dipendenza dalla madre e non soffrire perché la ma Vediamo cosi - egli scrive - che certe inclinazioni alla perversione si dre è assente. Una tale funzione, però, presa alla lettera, implica presentano come coppie di contrari e ciò, con rigua·rdo al materiale che sarà una confusione tra il rocchetto e la madre. Tale equivalenza, se addotto, può assumere un alto significato teorico. È inoltre evidente che l'esi portata fino in fondo, potrebbe esporre il bambino alla morte. stenza della coppia di contrari sadismo-masochismo non può essere senz'altro Nel gioco del bambino il rocchetto diventa non solo la madre, ma dedotta dall'intervento dell'aggressività, Al contrario si sarebbe tentati di porre in'relazione questa coppia di contrari esistenti contemporaneamente con anche il padre e il bambino stesso. In tal modo, il gioco del roc la coppia di contmri maschile-femminile, congiunta nella bisessualità, al posto chetto può riprodurre in modo onnipotente la presenza e l'assenza della quale, in psicoanalisi, si deve introdurre frequentemente la coppia at della madre, del padre o del bambino stesso. Si tratta però di tivo-passivo (1905). una relazione semiotica, prima ancora che di una relazione pul In questo brano, Freud collega la coppia di contrari sadismo sionale. È dopo l'atto arbitrario di trasformazione della madre masochismo all'ambivalen~a, alla coppia di contrari attività-passivi in un rocchetto che il bambino può imitare, con lo scomparire e il riapparire del rocchetto, lo scomparire e il riapparire del tà, alla coppia di contrari maschile-femmini'le e alla bisessualità. la madre. Ciò che Freud vede qui come l'espressione della ten Egli si rifiuta di dedurre la coppia di contrari sadismo-masochismo denza pulsionale che chiama "coazione a ripetere" e dalla quale dall'intervento dell'aggressività. La collega invece alla coppia ma ricava l'istinto di morte, è in realtà un atto di mimesi che contie schile-femminile, identificata poi con la coppia attività-passività. ne già un'operazione simbolica, cioè un linguaggio. Siamo quindi A mio avviso, il modo in cui il comportamento maschile e il com già su un versante che si è allontanato dalla pulsione come natura, portamento femminile si integrano nel concreto rapporto genita le, è di una complessità tale che non si lascia ridurre ad attività per avviarsi a quello della cultura. 22