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Free Jazz. Black Power PDF

191 Pages·1973·30.29 MB·Italian
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c.|.. 3765-1 Free ]azz/Black Power colmn mm lnciiim della crilica jazz, dov€Si sentiva l’urgenza di una veriiim =\m|»i=| della pill rcccnte corrente musicale nero-americana, ad ohm- dicci :mimi dnlln sua apparizione$ mentre dilatando ildiscorso ci oIl`rc ln cliiuvc per unanriginale diS2j mina dell’intero jazzdalapunm di vista m-ri»»,qucllu degli art€HC1 di questaforma diespressione artis:icn, in dialcl icalmn lc categG»`5¢ 1 diuna certa critica tradizionale. Il jazze visto innanzitutto como cs|m~ssi<»m- del liisiignodel NCFO << di porsi al Centro di una sua pmjwiii |\\;\|\il'cs|;\zi<»|u~, di assurgCf¢ 2 soggetto della sua storia». E cmnc ln siiiriu del Ni-iminicricano 5 tutta un’alternanza di sottomissinni vdi l`l\’0ll\`,di cinnpressione in- tellettualee di conservazione sol|c|~|~;\m-in di ima vuliura autoctona, di resistenza all’ambiente estrancu c di mm :\l'(`|Il|lll`ilZl()I”lC nec€SS2' - riapersopravvivere, cosiiljazz m|\§i<l<-|~=\|<» in mm nuova accezio- - ne appare comelospecchiodi mli fi ml mi ldixiimi ui mverso uD'2l- ternanzadi volgare sfruttamenm ¢-<~<\|\<>||»i<~i» <- di <»r;¢<»gliosa ripu1Sa di un facileedonismo perl’affernmzii»u<- di llllllllllllllll dignitaH110 0 configurarsi come acontestazionc gglnlmli- dvi \';|l<»ri cullurali della civilta occidentale e come costruziom- di mm nnusim ulroamericana specifica eattivitamusicale infl|llZlUll\` di ;|r|<~ rivoluxiunaria, al ser- vizio della rivoluzione». _,_---~ Plccola Blhllolsca Elnaudi Ultimivolumipubblicati .2|(~_ vuulxn 1|-,\'|, /lrrlwi/ctlura 6-\`f0' (all'intcx-no delvolume l’elcncocomplete) Vlfljflll/lil. /.¢'_Q_i{¢'/'<', s€riUe‘rP€f,lf' 211 Lucio cluvm,Una geogra/ia per /./rv .rwlfilullzmf (in prcpar&Z10' la.vtoria Il\`l 212. ALBERTO CARACCIOLO, L’inchie- .» iy. k(I|\.1/\N vi./\n_ .\'//'izwinsky _gfaggfaffgjacini JIS, |'ll|l,II'l‘li (I/\Rl.liS C JEAN-Lollils 213 GIOVANNI MACCHIA’ La le"em_ <i¢»r\n»|.|.|, l'r<'¢' _li1zz/ Black 0' turafraneese delMedioevo lI'l'l' 214 BRUNO zlavl, Il linguaggio mo- demo dell’afc/Jiteltura. Guida V()ll|Illldi pmssima publ:>llCazi0!1C alcodice antielassico 215 nnuno ZEVI, Poerica dell'arebi- mmm llbllll/\N c _|<>||N oak, Introdu- tellura neoplastica. Il linguag- :/n//¢- .//In //I/_QI/i.\`/i('(lmmanzd gio della :composizione quadri- AI./\lN Mltllll-ll., Turf/0 e il de.\'Iif10 Plccola dimensionale(in preparazione) ¢/1'/I'I////:ern Bihllntoca Elnaudl PHILIPPE CABLES FREE JAZZ JEAN-LUUIS CUMULLI BLACK PUWER A cura diGiorgio Merighi Titolooriginals: FreeIazz / Black`Power ©I97I Editions ChampLibre Copyright©1973 Giulio Einaudieditores..p..a,,Torino “A’(w'€Zf} Traduzl_one d1G1_org1o Mefl_ghl_e Patr1c1aDeM1110 Piccola Biblioteca Einaudi Indice E \» il p.1x Prefazione di GiorgioMerighi Free jazz BlackPower Introduzione 3 I. NoNUN PROBLEMA NERO! BENSf 5 UN PROBLEMA BIANCO 1. I1 jazz oggi F I3 a) Il movimento <<free» 16 b) La tappa del PotereNero << >> 19 c) La << bellezzanera» 23 d) La Culturarivoluzionaria 26 e) I1 posto del jazz 33 2. Proprietaeconomica deljazz 3. Colonizzazioneculturale 42 a) I1 <<jazz» bianco 46 b) La critica bianca 50 c) La prima guerradel jazz 57 d) Iazzmen bianchi 60 e) I1 <<vero» jazz 67 4. Il ciecoerrore della critica ,W V VI INDICE INDICE II .gy P- 253 cf) Ritmo I 256 e) Africa IL ll 253 fj Esotismi NOTE SUUNA STORIA NERA DEL JAZZ P~73 260 g) Occidentalismi 264 5) jazz/blues 77 1. Il significatodelblues 265 i) Vocie testi 7387 ab)) SAcbhoilaivziiotun:islmaon,assceictaessdieolnl’eA,mriecroicstarubziiaonnceadellostato 268 2' Musl.ca e P01m, _ca 96 c) Le rivolte 104 cl) Organizzazioni e rivendicazioni 291 Canto musiciszfi free IOS e) Libelli, scritti,giornali e poemi 339 Dismgmfd emmgle 120 2. Lamusica nera primadeljazz 121 a) Posto delle musiche africane in America 128 b) I <<Work songs>> 130 c) Reminiscenze africane 132 d) I cantireligiosi 137 e) I blues 144 f) <<ba1lades» 144 g) Le <<dirtydozens>> 146 /J) Tentativi di <<musica seria» 148 i) I <<minstrels» 152 i) Le fanfare 154 3. In marginealla storia del jazz Proletarizzazione dei rxeri e dei blues 155 nz) 165 12) Guerra di bianchi e lottenere 177 c) Illusioniamericane 188 d) Middle jazz, rnusica permiddleclass e) Laprima rivoluzionenera 193 214 f) Reazioni a catena 228 g) Soul music e soulbrothers III. CONTRADDIZIONI DEL ]AZZ IN LIBERTIX 241 1. Frammenti difree 243 a) Temi 247 b) Glistrumenti 251 c) L’irnprovvisazione Prefazione / Free fazz Black Power colma una lacuna nel campo della critica, dove si sentiva l’urgenza di una veriflca am- pia e circostanziata del <<free jazz>> a oltre dieci anni dalla sua apparizione. Questa esigenzaeratanto pidavvertitain quanto questo rnovimento musicale aveva presodi sprov- vista i jazz amatori, frastornandoli e privandoli di tanti confortanti appoggi, cui erano avvezzi per un Comodo ri- conoscimento di <<artisticita>> della musica prediletta: li aveva colpiti assai piu brutalmente di quanto fosse avve- nuto in precedenti occasioni nella tormentata storia del jazz, cosi soggetta a forti scosse telluriche. Carles e Comolli nelloro libroci offronoinoltre lachia- ve per una originale e convincente disamina dell’intero fenomeno jazz, mostrandoci comequesta musica sia sem- pre stata fortemente condizionata dall’andamento politi- co-sociale deiNeri in America, a tal punto che ilsuo pro- cesso storico si E: svolto su un tracciato sinusoideparalle- lo a quello che annota i successi e le sconfltte della razza nera. Se questa verita risulta subito evidente nella giustap- posizione della storia del jazz (inteso in senso lato, com- prendente ogni originale manifestazione musicale nero- americana) con quella degli Stati Uniti, appare quasi pa- radossale che la critica jazz non ci abbia ancora dato una autentica storia sociale di questaforma musicale attraver- so un esame comparato deidue fenomeni, ma solo spora- dicamente e del tutto marginalmente abbia collegato i1 jazzconlavita delpopolo nero. (Gliautori ci offrono an- X GIORGIO MERIGI-II PREFAZIONE XI che la spiegazione di tanta <<cecita>>, sulla quale tornere- spolverare vecchie tesi (che anzi sono viste comereazio- mo)‘. narie) sui valori artistici nero-americani (e africani) e sul- Carles e Comolli, saggistinoti per il loro perseverante la purezza della genre di colore. Bisogna semrnai rilevare irnpegno esegetico condottosulle pagine della rivista fran- in questa musica sia le contraddizioni di una conclizione cese <<]azz Magazine>>, mettono in mostrainquesto libro urnana soggetta a un perennesfruttamento, sia il signifi- un forte rigore tematicoe una lucida coerenza. Partendo cato polernicodelriiiuto di certi valori occidentali che nel da chiare premesse svolgono un discorso stringato, privo jazz non hanno mancato di avereil sopravvento ogniqual- di cedirnenti, sernpre alimentato da un acceso senso pole- Volta l’ideologia bianca occidentale ha operato in prolon- mico. Questa polernicae sorretta da una costruzionevolu- dita nelpopolonero, ne ha svilito il potenziale umano, ne tamente concitata, mai dispersiva, e si articola anche at- ha depauperato quello artistico, ha piegato entrambi ai traverso un reticolo di incisi e di richiami nell’intento di suoi interessi economici sottol’ipocrita giustihcazione di nulla trascurare; Yaggressivita espressiva non e disgiunta diflondere la <<civilta>>. da una concettosita a volte erudita manon stucchevole. Non sfuggea chi einbuona fedeche iljazz,almeno dal- L’esame critico e gralhante, igiudizi rniranoa esseredeli- l’avvento deimezzi di diflusione (dischi, radio, TV), e di- r1itiVie non suscettibilidi replica. Traquesti alcunirasen- ventato per chi controlla questimezzi un oggetto dicom- tano l’azzardo o addirittura l’apostasia, per quanto con- mercio molto interessante. Appunto l’intenzione di allar- sequenzialie fedeli a un preciso assunto critico. Gliautori gare la prornozionee l’estensione mercantileestata lacau- stessiconfessano il loro tributo al LeRoi jones delPopo- sa primadi un’azione martellante volta a snaturare le for- Zo del blues e l’intenzione di portarne avanti il discorso, me i contenuti della musica nero-americana, cosi da ren- sebbene la dichiarata volonta e quella di discostarsi dal derla appetibile a una semprepinlarga schiera di fruitori, <<Culturalismo nero», di cuiLeRoi jones e stato fautore, estraneinella rnaggioranza ai signihcati e al rnessaggioori- aderendo invece alle posizioni pin avanzate e attive del ginari di questa espressione artistica. <<BElascski iPnotewnedro>n>.o considerareil jazz da un punto di vi- meEusnua qseumesptleicdeirneuttorvicaiscchueolial<o<furenenjuazozvo>> nsotinle,emVaistcoomcoe- sta nero Cio comporta un riesame critico d<e<lle <<Verita>> lavolontaria manifestazione di un movimento di rivolta: >>. - - consacrate e codificate dai Bianchi, senza con questo ri- il quale pero ed e una delle tesi pin valide del libro non rigetta altezzosamente il passato, maanzi <<riconside- Va intantodato atto che la critica italiana - dirnostratasi orrnai da rae ripercorreletappe delle lotte e delle fortune deljazz» rddiureectee*n-innih,aFartsaturnabcviiteaor,soasvclrvaievrertviivtaoinsotla’i1<D<nMapnouirsetialcenazajAazdlbzia»qn,ui-ferBsata’rolbepieeprriain,peCroeGpsiia,nraaoltesCueaodstaaapvldpvoae--: rziacealrlceamnduotnaetegclionadspizeitotinipdineladuitveenntiicrie,srtiovriisciota,tei idnilaatdaenrdeon-- Una osservazione e fondamentale. lnfatti, mentre si pub aifermare che ne ilpotenziale protestatario. <n<umerosistudi sono stati compiutisullacultura afroamericana, anche sul- Per dare risalto a questo principio Carles e Comolli ci lcahesceisaaudreislcleanaunocvheeiamspuolsitcaizeinoznai i[l...p],rorbalreamrnaendteel sjiazpzuoe tsroopvraartetututno’odpeelrlae prospettano una nuova storia di tuttoil jazz, nella quale ultime correnti inserite nel complesso della cultura afroamericana e del sono posti inrisalto quegli elementihnora ignoratio con- cinotnetrepsrteotastoivcioa,lesidai soegrgnip.liIclerlnibernotediinfCoarrrlneastievoC,oemnoolltieveoliel leoropelrarnveotrtoe sdiai sideratimarginali ed esornativi di un discorso critico ora recepire molte notizie, specialmente ignore in Italia, e soprattutto rece- coinpletamente rovesciato. Essi si prehggonodi <<porre in pirle phi correlate e inquadrate in un discorso generale che analizza le rilievoun certo numero di fatti e di dati storici che “nor- finalitae le modalita del nuovo jazz. Un libro, in conclusione, che non esisteva, un discorso che mancava completarnente, con lalogica esclusio- malniente” non appaiononelle storie deljazz>>, conilpre- ne dei fondarnenti basilari messi daLeRoi ]ones>>. (DANIELE ALBANLBAR- ciso scopo di <<dirnostrare che quanto di solito e conside- BIERI e <;1No CASTALDO, Nuovo /azz e <<Potere Nero», in <<Musica jazz>>, rato semplice “sfondo” della rnusicanera svolgeuna fun- febbraio 1972). 1% X GIORGIO MERIGHI PREFAZIONE XIII zs1.r.oonnee dpr.repmrr.mm. oenptr.eandoe1>.>Neecrhre. atmaleer1mc.auns1r.>c.>a,, <h<an1seezzmopdr1.eesapvruetso .`5_ ltoacdaza1.aolnterr,dcrr_1L,t1O,cU1,,I,SpAerro`mr,nstrfoonrmga(apo1,un,osromderlnVesesrao)ge\r.`aacaccectetnanbar. <<nelle lotte un compl.to pOl1.t1.CO a volte oscuro e a volte le anche se non togl1.eall,artr.sta cert1. n1er1.t1. strettamente ar¢¢ipsapoadtrte1ols”lcaeengteeQ(n>cot>entdLr1o.ac,so,rlcnoht1re.ettraeclaedemmllaaus1llno.ccra1osS1m1.vaeu\srsrr.vclera.ltutdup1.rpcaeatd<a<>e¢>(lldaovsteo,, . <crah<mmeuensne1cltlaeol1e>sd>fo,e\razalotrt1rda1g,ttsrrou.sll.lsmrrapgnr.aoermteorsuasn,oancoopmrterecar.vnsoaellttecl,sars.c,oocndorl.upFn1.lsecetencfhdaeusrr Selastroncatura delperr.odo swr.ng e` qu1_nd1. prevedr.br. Henderson, per contromolto 1. nteressant1. rr.sultano 1. mo le, sebbene rnotrvata da argomentazrom nuove ner con t1v1 delle valor1zzaz1on1dr personagg1 qualr Count Basre e frontr Cll altre crrtrche negatrve, 1l nuovo 1nquadramento M Fats Waller‘ della scuola New Orle.a,ns appar1.ra` hlasfemo a tuttr. gl1. li Un certo dr.sagr.oe` evr.dentenegl1. autor1. quando aflron paumo\atdolr-sr.c]o.anzoz,scaenrceh,ene1.llparucoseerrre. nezparedpeallr,aatrs.s»uTnutott,avla1.avanlo1»dn1»tSa\1. ‘ tsatonoarlatr.sptearspornu.anha.trar`.od1r.eDnudkeepE1.u,llr.cnaguttoann_.e1.lllar1.csrp-rectotostapnezraqul5ea della prospettrva oflertacr da Carles e Comollr Essr non sprezzapolemrcadeld1scorso, ma1n modo (forse 1ntenz1o d.lmostrano un dr.sprezzo ar1.stocrat1.co ma C1. r.llumr.nano nale>) che Ellr,ngton ne esce r.n una pos1.z1_ one CqU1.VOC2, sulle componentr. dr. un n.podr. musr.cae suuna condr.zr»one r1,nven1_b1,le 1_n tutta la sua opera che rr.sente dr. un,educa umana che hanno dato orrgrne a un yazz moltomeno puro z1one e dr una estrazrone socrale allaquale non ha potuto e spontaneo d1. quanto S1. e` tradr.zr.onalmente creduto un e voluto mar, sottrarsr, La perfez1.one formale delle esecu ]-azz soggetto a un supporto storr.co, socr.ale ed economr~co Z.IODI. orchestralr. d1. Ellm. gton, l’alt1.ss1»ma qualr-ta\ de1' suor° assar partrcolare e tale da favorrre una approprrazrone e strument1st1, 1ns1eme a certe fac1l1 nostalgre per un esot1 uno sfruttamento dr. questa musr.ca da parte de1. Br.anchr» smodr, manr,era,spr_egano l,enorme successo presso r.l pub che lefacevano conoscere un successod1. massa almeno so hlr.co hr.anco e la,flettuosa partec1.paz1.one dr. quello nero, spetto 1 Lo str.le New Orleans . deve dunqueconsr.dera che vl.veva la grande 1.llus1.one delle promesse del New << S1 recome Kla prr.matappa,, d1. unaoccr.dentalr.zzazr.one della Deal(ma la guerradel ,40 e 1.lperr.odo successr.vo doveva musr'canera che culmr'nera (‘nell7era swm' gD 2 no amaramente frustrarle) , >> Anche le pr.u m. dr.scusse flguredell,Oln. npo del y. azz sono La sl.tuazr.one della genre dr. colore, s1.a al fronte che r.n dtreamvertrrszozautne,sar.llcenuznre.ocaonncuonralrpv1.ou,respprreozgzraanmtemaLtracnou,oavltarecoatl psoaltorranonnelmleu1ton`,d,musatr1sepebsseollrsc,h1.neaesppr1o,,ranlre.ml ednotpanodgouenrrear-,Nneornr° Ner1oAtrda a1.vpa1.l,ulasreensla1.bt1els11zzdalt1.CdaarllleaspeosC1.zo1monoelhdeblalsatasualagteesntrlemo<n<Erarnazabednlnuon uvnarasln.,udoovpaoetpa1nutr.acsfuotrazrr.adbr.brc.ao,llnaehlolaraczor.nosnteataez1t.aonnteodt1.rrr-br.turoto ctnacCohteeotengrncadrhtrv.oeseeumprporsepannorsouassrvral1auaarcnnbe1eboasaatr1qrrenrum’rbe.eeunrslrastetaroent_ctscaedbhre1_oralnntlStemecrlr.gno1errolneaovctreeaaes,nvnc’1ana.levndaanaeoctnnqmrtooueau>dasr>t1xr_1odH.cragacrp(roEaledlLenrre.DmdzllpzRe,arIuDeotrronGpmrocErnrnooedmaConleLcterrEdermrAoeaVruzc,.EresBoRrnrcm1r..trrpa.rsnAotcorrcmhrtu1‘ar.,mgl’nnt.rudeaenrgoaarflhlrzaa._1-n,_,; dClorosQ(mcauoonmelglsureteor,trrle\aaendv1-1cal.czonlr.rro.oamn1a1ca1lvr-rtnatnaledconu1rnet1-e1figosdrr.rra1s1nso1-deslrctbs1o.esenr_nmdbeaoo)p1c.rn’l1adnusevsnleeanq_1urbeaa1lezle1.Connaoernleasslolae- gIsbeml2lcacAzanavc’ehRvea1.ZgZs1e.0`al1cp.’ooMnstr.or.lanlnt,eoanctc1re9n6mt9oe"npsuo'l9dp3rr).os'tbrluetrtnr.var.sc1rl1.vcer1ntd1»oco <r<talnlraun’noprG1.r1nlobeprteo mla,uvserrcafosrvnrrr.trohz<z<aaltandeaggrlor saengnrregtaretontagl,1. mstarusronpenratrt.tupottloemn1e.cl1'. nlrrt1aa1e.lTnlol1ll.tdlet\etoa1_s.'ls.(,uddler11a,.mclcu1rfpnaeirmnaaoezov1e.vnofm1norn1.sno.oat1zld.av11a.1.o.lctlnuaoa`ensacfrie(lneapaenngrzecgdashrsee,agsdess’her.sloa1.lana1nennpmpolrmn1ocavp1hetr.badrnrae’.trrpu)aosnp’r1.’pc1a1.roumne_tssoussocsro.uoros.canntrlaessmnetazresvaona)jctazel.zas1z.ploeaantuzrecrta.a»oodvcmuaeec(nGensIfvueLaar_._ dez1~ldo1rn_1euv>ma>l1s'1la'1_aTezu1‘dot1tna1r_v1,{l'sa-luubtqor,utnoeesrttaaclvocnooflrtrraoencntotrendm1muausnso1‘ccpahalrs_ess,tal_ctcoahedrarhsdsaeogrloanprae-_' BERTO ISELLA, Iazz az una dzmenszone_. La Negrztudzne, 1n <<MuS1Ca ]azz>>, ‘ WALTER MAURO, Iazz e unzverro negro, R1ZZOl1, M1lano 1972, pp. genna1o 1969) T4349 XIV GIORGIO MERIGHI PREFAZIONE XV presentato uno deiperiodi piuvivi di tuttoil jazz, conte- sulla scarsamutabilita delle formemusicali del blues,gra- nevanelsuo aristocratico isolazionismo intellettuale iger- zie anche al disinteresse dell’industria bianca per la sua mi di una profonda debolezza: i suoi <<sforzi non furono inadattabilita al gustobianco, sia sulla sua vitalitasotter- sorretti da una rigorosa presa di coscienza dei fenomeni raneapresso il proletariato e il sottoproletariato di colo- politici ed economici, essendo rivolti piuttosto Verso una re, di cui esprime gli intimi sentimenti. <<E grazie a que- specie di attivismo estetico e furono incapaci di risolvere sta specie di solidita formale [...] che il blues ha potuto ilproblema della colonizzazionedel jazzda parte dell’eco- conservarsi comeuno dei poli del jazz, un punto di rife- nomia e dell’ideologia dominante>>. Ancora una Volta la rimento, a partire dal quale il jazz non ha mai cessato di tragica ironia del destino del nero-americano consentiva definirsi e di rideiinirsi, opponendosi alleattrattive com- di vincere una gloriosa battaglia ma di perdere la guerra. merciali/occidentali che subivanel corso della sua evolu- Va comunque riconosciuto che il be-bop e i suoi uomini, zione. La profonda resistenza del blues, che si traduce traipiugenialiche iljazzabbiaconosciuto, ebberoilgran- in una certa invariabilita strutturale, giunge cosi a regi- de meritodiriaccostarsi, anchese inchiavemoderna eade- strare la storia deiNeri, la diversitadei loro problerni, le rente ai temi di una ricerca musicale nuova, al profondo loro reazioni di fronte all’America bianca, con il riferirsi messaggionero delblues: conilbe-bop, comee statoben a una “costante protesta” Cosi ogni qualvolta uno sti- >>. << scritto, <<camminail processo diconsapevolezza deinegri. le o una formastaranno per dissolversi,ijazznaensi rivol- Anzi, per storicizzare il fenorneno, si puo dire che il bop geranno al blues non tanto per trovarvi “ispirazione” come sovrastruttura culturale corrisponde a una nuova quantoper riprendere contattocon l’ideologia delle mas- fasedell’ascesa delpopoloafroamericano>>. se nere e per controbilanciare alcune occidentalizzazioni, Si e visto comelaprogressiva occidentalizzazione della che rischierebbero di vanificare i conilitti culturali del- musica nera, sulla qualeinsistono giustamente gli autori, l’Afro-americano,a tutto proiittodeisoli elementidiori- ebbeil duplice scopo di creareuna fiorente industria e di gine bianca oscurare gli elementi protestatari latenti in quella mani- >>. festazione artistica. Esaltando la funzione distrattiva del Gia prima di rivisitare lastoria del jazz e di analizzare jazz, si sviliva ilpotenzialeumano degli stessiNeri: sinto- le componenti del free jazz, che e l’argomento principale matica e llammissionediMalcolmX nella sua Autobiogra- del libro,gli autoridichiarano apertarnentelapropria po- jia della forte attrattiva da lui subitaperla musica swing, sizione nei confronti dei <<rnaestri>> succedutisi nell’arco la piudeformante e deformata dello spiritodel blues. di quasi quarant’anni di milizia critica, pressoi quali un Il blues fu senupre considerato dalla critica come l’/9u- sincero approccio a questa musica non e sempre stato ac- mus profondo della musica nera, ma Carles e Connolli lo compagnato da un approfondimento a suflicienza produt- analizzanoin una prospettiva piuaderente al contesto che tivo. Carles e Comolli riconoscono ai precursori il merito lo ha generato. Esso e visto innanzitutto comeespressio- di aver divulgato iljazz fuori dai suoi originarie ristretti ne del <<bisogno del Nero di porsi al centro di una sua confini territoriali, ma rilevano comeun eccesso di arno- propria manifestazione, di assurgere a soggetto della sua re indusse la critica, esclusivarnente bianca ed idealista, storia>>: e <<sebbene il blues non incoraggi in maniera esplicita i Neri a rivoltarsi, esso elenca tutti i minimidet- a cadere inun <<ciecoerrore>> quando siaccinse contanto tagli di una situazione letteralmente rivoltante>>, conser- ardore a difendere il jazzcontro le facili e superficiali cri- vando sempre la caratteristica di specchio di una precisa tiche dell’ortodo-ssia accademica. Si e voluto con le armi situAalzloiosnteesssoocimaleo.do vieneposto acutamente l’accento sia d-ieqsuuelstm’ueldtiemsiarno tcearnreonnoi e-stqeutieclilodedlell1a’<r<naurstieca>>o-cfcairdeansstaulre- XVI GIORGIO MERIGHI PREFAZIONE XVII gere il jazz ad una maggiore <<dignita>>, ma gli si e reso estranei ad una specifica caratterizzazione politica. Entro inpraticaun pessimoservizio'. tali premesse, uno scarno richiamo vocale di uno schiavo Carles e Comolli hanno il merito di aver coraggiosa- dei campi (leggermentepiu elaborato nei <<worksongs»), mente ripercorsa la storia del jazz utilizzando metri di un mistico <<spiritual>>, un intimista monologo <<blues>>, giudizio ad esso piuconsoni e aderenti, ponendol’accento uno <<standard»aifrontato da Parker od un <<happening» sul signiiicatosquisitamente popolare di talemusica e sul- furente delChicago Art Ensemble acquistano una dimen- la strettissima colleganzafra jazz (in senso lato, come gia sionepregnante, siarricchiscono di contenuti a volte im- detto) e vita della gentedi colore,in un’osmosi di sugge- prevedibili, se si tiene presente il contesto storico-socio- rimenti reciproci. politico incui ogni espressione musicale si manifestae dal Dice Ornette Coleman, il padre riconosciuto del <<free quale e suggerita. Cosicché lo stesso oscuro strumentista jazz>>, <<Ritengo che in America i Neri dimostrino uno di sezionediuna grandeorchestra daballo swing, proprio spiccato talento quando si tratta di esprimere le loroidee perché coartato a suonare in un modo che e estraneo alla con la musica. La maggioranza dei Bianchi ritiene poco sua condizione di vittima del capitalismo bianco (che lo dignitoso mettere in mostra i propri tormenti, dare im- vuole in smoking e che lo accetta perché suona <<conabi- portanza solo all’espressione dei sentimenti trascurando 1ita>> le Canzoni sdolcinare delNew Deal), assurge a sim- la tecnica>>. Come va rettamente inteso questo particola- bolo di uno <<status >> e di una emarginazione tipica del- re tipo di <<espressionisrno>> lo apprendiamo dal presente 1’<<uomo invisibile>>. saggio che rinviene nel blues la matrice originaria e in- La semplicistica confutazione di certacritica che affer- contarninata dello spirito nero e neljazzuna formadiiior- ma quanto spessoimusicisti jazzsianoestranei ad attivita me ma non meno valida (ogniqualvolta almeno si ancora politiche si sgretola se si riflette al fatto che i Neri e i al blues). Questa tesi non e peregrina nella critica jazz, jazzmen in particolare (gli artisti sono traclizionalmente ma e originale nel suo sviluppo e nell’accentuazione del malvisti dall’ideologia bianca puritana) vivono in un cli- carattere protestatario e ribelle presente nelle formule e ma soiiocante creato attorno a loro, per motivi razziali e nel dettato dei blues, anche quelli apparentemente piii ancora piu(come ci provano Carles e Comolli) permotivi economici, e rappresentano il tormento alienante anche 1 <<E evidente come questa “difesa”del jazz non avesse altraarma ol- al di fuori di un’organica intenzionalita politica. tre quella del cornpromesso: era necessaria l’occultazione dei segni di al- In questa dimensione appaiono superflue e vane le tqeureitsatidseelgnjaizpz,ererdaarienduinsape“nismabmilaeginPea”ttedneulazjaizozneildpeiluleptorascsicheileescootincfhoermdei astratte categorie di una critica ignara (quanto Senza vo- alle norme musicali occidentali “malgrado” le differenze piu o menona- lerlo?) del magmatico substrato della vita dei Neri, sub- sdciofsrtletraoggoicocueltdaihiclio.nLdaizciorintiacmaecnotoadiinudvuavstariadluenqdueel ja“zSze.nzQauseasptaerlloin”ela’adziiodnie- strato che alimentadalbasso laloromusica; ingenui que- fesa su posizioni arretrate di un “jazz” “lui stesso in ritirata” equivaleva gli scritti che ancorano lavalidita o meno di ognimanife- ntreaittciosnofcrioon-ctiuldtuerllaalimafursoiacmaenreicraaniordigeilnjaalzez,aefsaurlspcioamnopamriuresic"adleueevsoulltep”ia-i stazione jazzal dogmatico: <<c’e onon c’e swing »;morti- no estetico» (cfr. in questovolume, p. 52). <<E cosi ilcontrasto stesso tra ficante infme lamai sopitadiatriha tra i fautori dei musi- fautorie avversari del jazzé apparsoper molto tempo ilpunto principale cisti dicolore e quanti intendono valorizzare l’apporto dei dloerlolacdheispduiftean,daenvcahneoiinlrjaazgzioenreandoel“ldaaslluaasmteasgsgaiopraertea”ppdairicsocleonrzoa:chpeerloo cdoe-- Bianchi del successo artistico del jazz. Free Iazz /Black nigravano, non solo perché tutti quanti “all’interno” degli stessi conlini Power ci da anche su questo argomento un nuovo metro snteolrliacicievilitdaeoolcocgiidcei,ntrauletticounguialpmroepnrtiemimodpelilcliatciunlteulrlaalisoecdieetastectaicpii,tamlisataane- di giudizio che trascende la frequente accusa di razzismo che perché ifautoridel jazzsi sonolasciati imporre la concezione borghe- alla rovescia. Vi si legge infatti che <<l’evoluzione recente snealeistoicc(nidoenncthaéleddaellp’aarrtteecdoemllee tperrersesnioondielmlaerccoanntteisliacdhaep“airmtepdoenievtraandoi”ziosi- e della musica e dei movimentipolitici neriha “superato77 parlasse di “arte” ilpiii prestopossibile)>> (cfr. pp. 55-56). il livello dell’esclusione reciproca delle due razze e delle XVIII GIORGIO MERIGHI PREFAZIONE XIX due culture: mettere in causa tutto il jazz e ivaloriocci- nette Coleman incideva con un doppio quartetto il cele- dentali sovrastrutturati diviene il denominatore comune bre brano intitolato Free /azz, che avrehbe dato anche il per coloro che tali valori rifiutano o per motivi razziali nome a un movimento musicale fraipiu interessantie di- e/o per motivi politici». Il problema della valutazioneri- scussi di tutta la storia deljazz. Lacoincidenza non e for- cadesui contenuti e sul significato dell’espressioneartisti- tu1ta:_ ha anzi un aspetto emblematico, ricco di suggeri- ca e non tanto sul colore dei musicisti, sehhene si dehha menti. puntualizzare, come fanno gli autori, che nella storia del Gli anni cinquanta erano trascorsi per gli Stati Uniti jazz e l’esperienza di vita tipica del Nero quella che il sottola paternalisticaguida di Eisenhower e avevano co- Bianco non puo né conoscere né esprimere, cioe <<imi- nosciuto momenti di grave confusione politica, sfociata tare» 1. nella <<caccia alle streghe>> maccartista. Anche il jazz e il Se da un lato la <<cecita>>di certacritica non aveva con- popolonero vissero un travaglio, a volte oscuro ma inten- sentito unaprecisa collocazionedei prohlemi, dall’altro le so, ambedue alla ricerca di uno sbocco. Al jazz snervato <<categorie>> pretestuosamente imposte furono la causa ed evanescente succeduto al hop, uomini come Art Bla- dello smarrimento di fronte all’apparire del <<f-ree jazz>>. key, Clifford Brown, Sonny Rollins e soprattutto, veri Da una certa codificazioneil pubblico del jazz scriveva ispiratori della <<New Thing>>, Charlie Mingus, Eric Dol- nel 1967 un giovane critico italiano, Alberto Rodriguez phy e John Coltrane cercarono e con successodi contrap- - <<aveva derivato la convinzione che solo quel tipo di norre una musica piu virile, iniziando un vero e proprio formefosse valido per esprimere certi contenuti. Quando riaggancio ai valori profondi dell’animanera. questo repertorio semantico da-lui codihcato comincia a Erano gli anni in cui i Neri tentavano di organizzarsi evolversi seguendo interne ed esterne (siamo noi che sot- politicamente, gli anni della nascita del Civil Rights Mo- tolineiamo) esigenze di rinnovamento, vengono immedia- vement, del boicottaggio di Montgomery nell’Alahama, mmcntc ncgat le nuove forme di espressione. E questi delle hattaglie controla segregazione scolastica e diMar- nuovi. scgni vengono negati proprio in quanto ritenuti tin Luther King. Tuttavia fu hen presto evidente che la ascmantici, cioe insignilicanti o in tutti i casi incapaci di lotta per l’integrazione faceva emergere solo l’élite nera esprimere i vecchi contenuti, o contenuti validi. e che questa divenivainvolontaria collahoratricedel do- L’atteggiamento inquestione e terrihilmente acritico e minio indiretto>> sul proletariato, escluso sempre da<o<gni restrittivo>>2. heneficio. Anche le strenue hattaglie perfarpartecipare i Neri al- Nelnovembre 1960 ]ohnF. Kennedy vinceva in Ame- le contese elettorali americane si mostrarono del tutto ricaleelezionipresidenzialie neldicemhre successivo Or- inefiicaci perla gentedi colore: Malcolm X fu trai primi Talepreclusione fu avvertita dai pixisensibilie sinceri jazzmen bian- ad aflerrare l’equivoco quando <<obiettava che indipen- chi,‘In proposito WalterMauro scrive: <<La biografiapiti emblematica[...] dentemente dalnumero dei votie dalla presenza “fisica” fu quella di Bix Beiderbecke, esemplare soprattutto nella misura in cui all’interno delle organizzazioni politiche,iNeri non avreb- debirbneorsotraneilll’saennimsoo,dialccoolpsapeettodidseollgagedziisocnreimcinheazaiolcnuenirazinztiealleletetudaelill’buinainvcehr-i bero mai potuto risolvere illoroproblema,far valerei lo- so della segregazione. Udindaginepsicologica intorno aicomportamenti e ro interessi. Il poterehianco erauno e indivisibile, carat- aMlleezszcroelwte, uSmpaannieereecivtailnit,iolatlrterci,hépomrtuesriecbalbi,edai uriosmulitnaiticoomlteremRaopdpoolion,teBreixs,- terizzatoda contrasti e contraddizioni interne, magari di- santi, aifini di una pid precisa collocazionedel fenomeno coscienziale di laniato dalle amhizioni e dagli interessi dei vari gruppi una certa comunitabianca nei confronti degli uominidi colore>>. (MAURO, che lo componevano,marispetto alla realta sociale ed eco- Iazz e ufziverso negro cit., p. 94). 2 ALBERTO RODRIGUEZ, Capire Za free music, in <<Musica jazz», marzo nomica degli afroamericani non ci si poteva aspettare I967. altro che perseguisse un unico obiettivo: riassorloire il

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