FONDO ARCHIVISTICO CARLO ANTONIO MOLLI Inventario 31 marzo 2016 a cura di Barbara Gattone Inventario realizzato nell’ambito del progetto “Dalla polvere al desktop: nuova vita digitale per le antiche carte della Fondazione Marazza”, con il contributo della Fondazione della Comunità del Novarese all’interno del I Bando Fondo Pagani - Archivi Biblioteche Musei. 2 Sommario Fondo "Archivio Carlo Antonio Molli" – dati essenziali ..................................................................... 5 Scheda anagrafica dell’archivio di concentrazione .......................................................................... 6 Storia istituzionale e nota biografica ................................................................................................ 7 Storia archivistica .......................................................................................................................... 10 Criteri di ordinamento .................................................................................................................... 14 Suddivisione virtuale del Fondo per materia .................................................................................. 15 Compilazione della scheda descrittiva .......................................................................................... 18 Formattazione dell’inventario per livelli descrittivi .......................................................................... 20 INVENTARIO ................................................................................................................................ 21 serie “Pergamene” ................................................................................................................................. 21 Unità archivistiche discendenti direttamente dal livello Fondo ................................................. 27 Documenti attualmente non disponibili ........................................................................................ 335 Ulteriori differenze rispetto all’elenco Papale ............................................................................... 338 Indice dei Nomi (Enti, Persone, Famiglie) ................................................................................... 339 Indice dei Luoghi ......................................................................................................................... 372 Indice degli Argomenti ................................................................................................................ 378 Bibliografia .................................................................................................................................. 380 Sitografia essenziale ................................................................................................................... 383 3 4 Fondo "Archivio Carlo Antonio Molli" – dati essenziali Soggetto produttore: Carlo Antonio Molli Arco cronologico della documentazione: VIII sec. - 1990 Consistenza: 464 unità, 1 serie contenente n° 21 pergamene, (metri lineari: 19,5 + 21 documenti membranacei) Inventario realizzato nell’ambito del progetto “Dalla polvere al desktop: nuova vita digitale per le antiche carte della Fondazione Marazza”, con il contributo della Fondazione della Comunità del Novarese all’interno del I Bando Fondo Pagani - Archivi Biblioteche Musei. Il fondo “Archivio Carlo Antonio Molli” (1759 – 1830) comprende 31 buste, 373 volumi rilegati in gran parte con coperta cartacea e 21 pergamene, per una consistenza totale di quasi 20 metri lineari; l'arco cronologico dei documenti originali spazia dal 1089 (datazione della pergamena più antica) al primo trentennio del XIX secolo. Sono presenti trascrizioni di documenti più antichi, risalenti al sec. VIII.1 All’inizio dei lavori, le carte sono conservate in armadi metallici e lignei in un locale ad uso esclusivo al secondo piano della villa che ospita la Fondazione Marazza. Verrà in seguito spostato in una stanza a piano terra, più idonea alla prosecuzione del lavoro, in attesa del definitivo condizionamento. Il fondo è ordinato e sono disponibili come mezzi di corredo alla consultazione un sintetico elenco cartaceo del 1978 (non comprende le pergamene), da cui nel 2002 è stato estrapolato un database digitale, e la tesi di laurea del dott. Alfredo Papale, a.a. 1973- 742. Nella denominazione ufficiale è stata inserita la specifica “Archivio” che tradizionalmente permette di distinguerlo dal fondo bibliotecario della famiglia Molli, anch’esso conservato presso la Fondazione Marazza. Analizzando il contenuto, si trovano documenti in gran parte datati tra Seicento e Settecento, statuti, atti e documentazioni di cause, materiale di enti ecclesiastici, corrispondenza e cronache di interesse storico particolare per il medio – novarese. Vi troviamo, tra l’altro: - manoscritti di opere di noti scrittori novaresi dei secoli XVII e XVIII, tra cui Lazaro Agostino Cotta (1645-1719), Paolo Morigia (1525-1604) e Gaudenzio Merula (1500-1555); - numerosi documenti provenienti da archivi di enti religiosi soppressi in età napoleonica, tra cui il capitolo dell’Isola di San Giulio d'Orta; - notizie storiche o patrimoniali di conventi, chiese, oratori e altre istituzioni religiose di tutto il territorio novarese; - biografie di personaggi di rilevanza locale e nazionale; 1 Cfr. unità archivistica AMB 3, intitolata Codex diplomatum [...] novariensium che contiene: ‘Trascrizioni di documenti pubblici, regi, signorili e pontifici dal sec. VIII (dal regno di Liutprando) al sec. XVI. Contiene inoltre documenti eterogenei a stampa […]’. 2 La tesi di laurea verrà in seguito ampliata per la pubblicazione del contributo “L’archivio e la biblioteca Molli in Borgomanero”, in Bollettino storico per la provincia di Novara, 79, pp. 90-92, 1978. 5 - editti e manifesti del Regno di Sardegna, regie patenti; - appunti di letteratura, biografia, storia e relazioni del Molli stesso; - documenti contenenti la descrizione e la regolamentazione del regime delle acque - copie di atti giudiziari e notarili - atti del dipartimento dell'Agogna - autografi di Giuseppe Prina (1766-1814), Giacomo Giovanetti (1787-1849), Ludovico Antonio Muratori (1672-1750), Girolamo Tiraboschi (1731-1794) - componimenti poetici di autori novaresi. Il breve elenco lascia intuire il valore storico del Fondo in oggetto, che è stato definito “il più importante archivio privato del novarese” [Zanetta in Aa.Vv. 1985]. Scheda anagrafica dell’archivio di concentrazione Denominazione: Fondazione Achille Marazza Tipologia ente: cultura, ricreativo, turistico Referente: direttrice Eleonora Bellini Indirizzo: viale Marazza, 5 Comune: Borgomanero Telefono: + 39 032281485 Fax: +39 0322836730 E-mail: [email protected] Sito web: www.fondazionemarazza.it 6 Storia istituzionale e nota biografica I principali studi sul fondo3 evidenziano come questo sia in realtà costituito da tre stratificazioni documentarie: due minori, costituite dai manoscritti e documenti di Lazaro Agostino Cotta e Giovanni Battista Bartoli, alle quali si aggiunse la più ampia raccolta di Carlo Antonio Molli. Il fondo conserva gli autografi delle loro maggiori opere, buona parte del carteggio personale e documenti da loro posseduti, pervenuti poi al Molli grazie a legami di parentela. Lazaro Agostino Cotta (Ameno, 23 giugno 1645 – Milano, 1 aprile 1719) nacque da Francesco e da Anna Maria Sinistrari. Compì gli studi giuridici laureandosi all'università di Pavia, per poi esercitare la professione di avvocato. Sposò Veronica Martelli da Miasino, da cui ebbe almeno due figli: Francesco Onofrio, avvocato, e Adelaide Caterina, bisnonna paterna del Molli. Morì a Milano e fu sepolto nella chiesa di S. Vittore e Quaranta Martiri, nella cui parrocchia abitava da oltre trenta anni. In vita si distinse come storico ed archeologo, e pubblicò le opere fondamentali per la storia del novarese tra cui il Museo novarese, la Corografia della Riviera di San Giulio e la Verbani lacus locorumque adiacentium chorographica descriptio sotto lo pseudonimo di Stazio Trugo Catalauno. Fra il 1688 e il 1718 donò alla Biblioteca Ambrosiana sedici volumi di miscellanee, da lui definita "Collectanea prosimetrica" e che andarono poi sotto il nome di Miscellanee novaresi. In esse sono raccolte lettere, notizie biografiche, sentenze, avvisi, poesie latine e italiane, pareri legali, opuscoli, frammenti letterari, ecc., attinenti a Novara e alla sua provincia. Dopo il 1841 furono ordinati in dodici volumi di stampati e quattro di manoscritti, ma solo questi ultimi furono risparmiati dal bombardamento dell'agosto 1943. Il canonico Giovanni Battista Bartoli (Auzate 1703-1771) fu prevosto della Congregazione degli Oblati a Novara e a soli 35 anni nominato Canonico della Basilica di San Gaudenzio. Fu autore di opere di storia religiosa locale, e di una Storia di Novara tuttora inedita: l’opera, conservata manoscritta nel fondo Molli, descrive le opere d’arte della città, con speciale interesse per i monumenti medievali come il duomo e il battistero. Come il Cotta, fu corrispondente del Muratori con cui collaborò nella stesura della biografia di Benedetto Giacobini, proposto di Varallo; nel 1741 pubblicò a Novara la Vita e virtù del Servo di Dio Francesco Marconi Quagliotti. Carlo Antonio Molli (1759 – 1830) nacque a Borgomanero il 13 maggio 1759 da Carlo Ignazio Molli e Francesca Maria Azari. Il bambino, battezzato Carlo Antonio Maria Gaetano Vincenzo, crebbe in una delle famiglie più antiche e influenti della città: le prime tracce risalgono fino al 1327, e le testimonianze divengono stabili dal XV secolo. Tra i parenti illustri si ricordano Giovanni Stefano, 3 Papale 1978, Travaglini 1995-1996, Barcellini 2002-2003. 7 canonico nella collegiata di San Bartolomeo, e il giureconsulto Bartolomeo; il nonno paterno, Carlo Antonio sr., era figlio di Adelaide Caterina Cotta e Pietro Francesco Molli [cfr. albero genealogico proposto da Travaglini 1995-1996, p. 30]. Carlo Antonio jr. si laureò in utroque iure il 18 maggio 1782 presso l’Università di Torino e il 6 settembre il Senato di Torino lo dichiarò idoneo a esercitare giudicature. Egli intraprese una brillante carriera come giureconsulto, ricoprendo numerose cariche nei territori di Novara, Riviera d’Orta e fino a Vigevano4. Dal 1794 divenne consigliere comunale e nel 1796 divenne sindaco di Borgomanero. Si sposò due volte ed ebbe dodici figli: da Cecilia Bossi, morta il 17 novembre 1797, nacque nel 1794 il canonico Pietro, che divenne canonico primicerio dell’Ospedale della Santissima Trinità; da Teresa Bartoli, nipote del canonico Giovanni Battista, nacquero Giovanni Maria Giulio (1799 -1865), celebre architetto e sindaco di Borgomanero, Carolina Luigia Giuseppa (1802), Carlo Ignazio (1803, che diventerà regio insinuatore), Epifanio Bartolomeo Giuseppe (1806, canonico), Maria Annunciata (1807), Camilla (1809), Giuseppa Marianna (1813), Cecilia Sofia Vittoria (1814), Lazzaro Agostino Giovanni Stefano (1816, farmacista) e Francesco Onofrio Angelo (1818). Adottarono anche la figliastra Adelaide Giovanna Francesca Luigia, nata nel 18085. Tra i discendenti, l’ingegnere Stefano (1858 - 1916) e l’architetto Alessandro (Sandro) Molli-Boffa (1893 - 1980), rispettivamente figlio e nipote di Giovanni Maria Giulio, raggiunsero fama internazionale nel settore architettonico. Nel 1825 Carlo Antonio si ritirò dalla vita pubblica e professionale per dedicarsi esclusivamente alla famiglia e agli amati studi. Morì per malattia nella sua abitazione a 71 anni, il 19 maggio 1830, e fu sepolto il giorno successivo nella cappella di famiglia nel cimitero cittadino. Carlo Antonio Molli si distinse tra i contemporanei come erudito e collezionista, esperto paleografo e diplomatista. L’attività di uomo pubblico e la carriera di magistrato gli permisero di raccogliere una grande quantità di materiale documentario, spesso reperito proprio nei luoghi dove esercitava le cariche giuridiche. Lavorò a una quantità di memorie e studi in diversi campi, e forse fu proprio l’ampiezza dei suoi interessi a impedirgli di pubblicare i saggi, che sono tramandati in forma di bozze manoscritte nel Fondo. I titoli rivelano la varietà di argomenti trattati: notizie su chiese e confraternite di Borgomanero, un calendario dei santi novaresi, genealogie di famiglie locali, trattati di argomento giuridico, raccolta di statuti di comuni limitrofi, ecc... Si dedicò in particolare alla storia 4 Basandosi sulle carte personali conservate nel Fondo, Papale ripercorre le nomine ricevute dal Molli: giudice di Cavaglio d’Agogna nel 1785, 1791, 1793 e 1794; giudice di Castelletto Ticino nel 1785, 1787, 1788 e 1792; giudice di Invorio e dipendenze nel 1786, 1790, 1791; giudice di Maggiora nel 1794; pretore di Soriso, terra vescovile, nel 1795 e 1799; giudice di Borgo Ticino e pertinenze nel 1798; membro della Commissione per le Finanze dell’Amministrazione municipale di Novara nel 1799; giudice del Tribunale civile del Dipartimento della Sesia nel 1799; consigliere generale del Dipartimento dell’Agogna nel 1802 e 1808; pretore di Vigevano nel 1801; luogotenente giudice del Mandamento di Borgomanero nel 1815, 1816, 1817, 1822, 1823 e 1824; luogotenente castellano della Riviera d’Orta nel 1817 [Papale 1978, p. 11]. Si vedano in particolare le unità archivistiche AMB 141 e 144. 5 Notizie desunte dallo Stato di famiglia del signor Agostino Molli fu signor avvocato Carlo Antonio redatto dal prevosto di Borgomanero Felice Piana in data 16 novembre 1836, che Papale colloca nell’unità denominata Carte sparse da riordinare [Papale 1978, p. 14], da lui inventariata al numero 435bis/doc. n° 4. Con il nuovo ordinamento, il documento è conservato nell’unità con segnatura definitiva AMB 439/4. 8 della città natale, consultando l’archivio storico del Comune prima che un incendio lo distruggesse nel 1814, e del quale ci ha tramandato copie o regesti di documenti scomparsi. Fu anche il primo laico ad avere accesso all’archivio parrocchiale, avendone ricevuto l’incarico del riordino da parte del Capitolo. Per l’eccezionalità delle fonti, Carlo Antonio Molli può essere considerato il primo storico di Borgomanero [Barcellini 2002-2003, p. 106-107]. Alcuni studi del Molli vennero pubblicati a cura della Fondazione Marazza negli anni ’80 e ’90 del Novecento: San Bartolomeo parrocchiale di Borgomanero, con apparato critico di Piero Zanetta, e Borgomanero, sacro e proffano, ossia memorie e notizie attinenti a Borgomanero desonte dagli antichi monumenti raccolte dall'avv. Carlo Antonio Molli, a cura di Andrea Zanetta e Alfredo Papale. 9 Storia archivistica Spinto dalla sua passione per la ricerca storica e diplomatica, Carlo Antonio Molli raccolse a partire dal 1780 fino alla morte, sopraggiunta nel 1830, un migliaio di documenti sciolti che provvide personalmente a rilegare con del cartoncino secondo le usanze dell’epoca, formando circa 400 volumi. Egli provvide anche alla stesura di un inventario manoscritto in tre volumi, intitolato Catalogus librorum et manuscriptorum extantium in Bibliotheca Caroli Antonii Molli (unità archivistiche con segnatura definitiva AMB 100, 101 e 102, rispettivamente dedicati all’elenco alfabetico delle lettere A-C, C-L, L-Z; nell’archivio sono presenti anche due frontespizi disegnati e ornati da Carlo Antonio Molli nell’u.a. AMB 441), che comprende sia i volumi a stampa che i manoscritti. L’operazione di raccolta di questi testi, compiuta per soddisfare i suoi personali interessi di studio, determinò il provvidenziale salvataggio delle carte dalla dispersione e distruzione, consegnandoci oggi un inestimabile patrimonio di testimonianze uniche. Nel fondo fece confluire una ricca documentazione relativa a tutto il territorio novarese, comprendendo manoscritti di storici, documenti provenienti da archivi di enti religiosi soppressi in età napoleonica, ma anche del capitolo dell’Isola di San Giulio, editti, regie patenti, e documentazione risalente al periodo francese. Coniugando l’interesse storico con la professione di avvocato, si dedicò a numerose cause successorie che gli permisero di ricostruire profili genealogici di importanti famiglie locali. La particolare morfologia del Fondo lo qualifica propriamente come una raccolta6 piuttosto che un archivio, essendo le carte legate da un vincolo esterno volontario imposto dal soggetto produttore, e non il prodotto spontaneo dello svolgimento delle sue attività. Alla morte, il Fondo si tramandò alle generazioni successive, fino alla donazione del 1973 con cui Alessandro Molli Boffa consegnò alla Fondazione Marazza l’archivio e la biblioteca (oltre 10.000 volumi stampati tra la metà del XV e l’inizio del XIX secolo, tra cui manoscritti miniati, incunaboli, cinquecentine) di famiglia «a perpetuo ricordo di una Famiglia che fu sempre presente nella vita pubblica del borgo, attiva e sovente protagonista delle sue vicissitudini civili e religiose» [Zanetta in Aa.Vv. 1985, p. 94]. Attraverso la donazione pervennero alla Fondazione anche i fondi di seguito descritti: a) Nel 2014 è stato riordinato il grande nucleo comprendente i progetti architettonici elaborati dall’arch. Giovanni Molli (1799 – 1865), del figlio ingegnere Stefano Molli (1858 - 1916) e del figlio di quest’ultimo, l’arch. Alessandro (Sandro) Molli-Boffa (1893 - 1980). Il fondo raccoglie tra l’altro i disegni per l’esposizione internazionale di Torino del 1911 e per edifici religiosi e civili del Piemonte e di Borgomanero. Per la sua importanza storica è stato oggetto di vari studi e tesi di laurea in campo architettonico [Bellone 1990-91; Ballardini-Raffredi 1995-96]. Ha una consistenza 6 Il termine collezione, utilizzato da Papale, si riferisce più propriamente alle raccolte di oggetti [cfr. Papale 1978, p. 8]. 10
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