y LUCIO RUSSO < Flussi e riflussi k Indagine suirorigine di una teoria scientifica 11 ' VA * Campidelsapere/Feltrinelli < LUCIO RUSSO Flussi e riflussi Indagine sullorigine di una teoria scientifica Feltrinelli ©GiangiacomoFeltrinelliEditoreMilano Primaedizionein Campidelsapere giugno2003 ISBN88-07-10349-4 www.feltrinelli.it Libriin uscita,interviste,reading, commentiepercorsidilettura. Aggiornamentiquotidiani Prologo Questo piccolo libro ha uno scopo ambizioso: contribuire a chiarirealcune zone oscure della storia della cultura (e in parti ¬ colare della scienza), che sono state per lo più trascurate, forse nella speranza di esorcizzarle con il silenzio, ma che oggi sem¬ brano tornare di drammatica attualità. Mi riferisco alla perdita di conoscenze, alla loro imbalsamazione esterilizzazione, al re ¬ cuperoinconsapevoledianticheideevissutocomeconquistaori ¬ ginale,alla rimozionedella memoriastorica,eadaltroancora. Lo strumento usato è lesame di un caso paradigmatico: le teorie astronomiche delle maree che hanno preceduto e prepa ¬ ratola sistemazione newtoniana.Si tratta di una vicendachesi è svolta nel corso di due millenni e non è mai stata ricostruita nella sua interezza, sia per la scarsità delle fonti e la difficoltà della lorointerpretazione, sia, soprattutto, perchéèstataespul ¬ saa priori dall’ambitodellastoriadellascienza, in baseallacon ¬ vinzioneche tutte le ideesulle mareeantecedenti la trattazione di Newton (inclusa nei Philosophiae naturalis principia mathe ¬ matica, pubblicati nel 1687) dovessero esserle necessariamente estranee. Sonoconvintochedall’esame del reale processoche ha por ¬ tatoalla teoria newtoniana vengaqualchelucesu varifenomeni culturali che hanno svolto un ruolo importante, anche se poco riconosciuto, nellaformazionedella cultura moderna. Le pagine cheseguono non contengono la storia delle ricer ¬ chesulle maree nel loro sviluppo cronologico (che non puòes ¬ sereconsiderata nota), ma il resoconto di un’indagine condotta perscoprirla.Procederemoa voltea ritroso,alla ricerca difonti sempre più antiche, ma spesso dovremo usare un metodo indi- 7 ziario,ricostruendopercorsilogiciattraversoglielementifomi¬ tidallefontiedalletestimonianzeindirette. Gliinvestigatoricheindaganosu uncasosonoquasisempre aiutati dalla conoscenza di casi analoghi già risolti. Anche per noi, prima di entrare nel vivo del nostro problema, sarà utile esaminarne uninteressante precedente. 8 1. Un precedente: il caso della forma della Terra Per chiarire alcuni aspetti generali della trasmissione delle conoscenze esamineremo in questo capitolo la vicenda delle ideesulla forma della Terra. È una storia che ha varie analogie con il nostro tema principale, di cui costituisce un presupposto esul quale faràqualcheluce indiretta, ma ha avuto unosvolgi¬ mentopiù semplice, ilsuo oggettoèdel tuttoelementaree pre ¬ senta il vantaggiodi non porre problemi interpretativi,essendo completamentedocumentata. 1.1. Antiche idee sulla Terrae la gravità In tutte le civiltà preclassiche la Terra era ritenuta piatta, la direzionedellaverticaleeraconsiderataassolutaelagravitàera concepita come una forza agentesu tutti i corpi pesanti in una direzione fissa: quella verticale, diretta verso il basso. Ciò che era inaltoeracredutodi natura opposta agli oggetti tipicidelle profondità. Concezioni di questo tipo, che sono perfettamente adeguate a spiegare molti fenomeni quotidiani, avevano anche influenzato la formazione dei miti. Nella mitologia greca, per esempio, in posizioneopposta al cielo,luminosa dimora di bel¬ lissimi dèi, è il Tartaro, perennemente buio e abitato da esseri mostruosi.Si poneva peròun problema:se ilSole non può mai raggiungereilTartaro,dovevaecosafadurantela notte? Come mai tramonta a ovest e la mattina dopo risorge a est? Gli Egizi immaginavanocheilSolealtramontosimbarcasseedurantela notte navigasselungounsemicerchioorizzontale, perriprende ¬ re a ogni alba il suo viaggio celesteda oriente. Miti simili sono 9 ricordati nella cultura greca1 e trasbordi analoghi erano stati immaginati perla Lunaelestelle. Una profonda rivoluzioneconcettuale fu compiuta nel vise¬ colo a.C. da Anassimandro, che, per quanto ne sappiamo, fu il primoaconcepirelidea,apparentementeparadossale,chesotto i nostri piedi,al di làdella Terra, vifossedi nuovocielo.Anassi¬ mandroosòimmaginarela Terra come un cilindrosospeso nel ¬ lospazio, con due facce pianeequivalenti:quellaabitata da noi e un’altra, simile e opposta, dove il su e il giù erano invertiti. Probabilmenterisalealuianchel’idea,checonosciamodafonti più tarde, chequesta secondafaccia fosseabitatadaaltri uomi¬ ni, con i piedi rivolti verso quello che per noi è l’alto (detti, per questo motivo, Antipodi). Dopo la rivoluzionaria scoperta di Anassimandro, non oc¬ corsetroppotempoperché,graziea un processodigeneralizza¬ zionecheestesea tuttelealtre direzioni l’equivalenza da luiin ¬ dividuata tra su e giù, si affermasse l’idea della sfericità della Terra, che risale probabilmente a Parmenide (v secolo a.C.).2 Parmenide scopìr che anche la Luna è sempre sferica, ricono¬ scendochelesuefasisonodovuteal mutaredellaposizionereci ¬ proca di Terra, Luna e Sole, che cambia l’estensione della parte dellaLunailluminatadalSoleerivoltaversolaTerra.Secondoun suggerimentodiPopper,lascopertachelaLuna,aldilàdellasua apparenza variabile, mantenesse inalterata la piena integrità del suocorpopotrebbeaveresvoltounruoloimportantenellosvilup ¬ podelpensieroparmenideo.3Certamentesitrattòdiun rilevante passoversolacostruzionedell’astronomiascientifica. Nelle opere di Platone e Aristotele la sfericità della Terra è considerata un’acquisizionecertaegeneralmentecondivisaedè strettamente legata alla loro concezione della gravità. Il centro della Terra, cheèancheilcentroimmobile delcosmo, è il luo¬ go naturale cui tendono tutti icorpi pesanti .Icorpi leggeri (peresempioil fuoco) tendono inveceversol’alto (tendonocioè adallontanarsidalcentro),grazieallalorodiversa natura, men¬ treicorpicelesti,che nonsono néleggeri né pesanti,si muovo ¬ no naturalmente di moto circolare.4 Questa fu una delle tante 1Cfr.Ateneo,Deipnosophistae,469e-f. 2Laprioritàdi ParmenidenelsostenerelasfericitàdellaTerraèaffermata daDiogeneLaerzio(IX,21),chetraelanotiziadaTeofrasto. 3Cfr.isaggi3,4e5in[Popper]. 4Platone,Timeo,62c-63e;Aristotele,Physica,IV,l,Decaelo,I,3;Decaelo,IV. 10