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Fini E Mezzi PDF

181 Pages·2016·10.66 MB·Italian
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Il pensiero crlllco FI~I EMEZZI , Arnoldo Mondadori Editore ~~IIIIIIIIIIII!III!!§§III~§§lj)[§§~\jl§~I!!!llj!!!!!III!!!!l!!!l!ll~ i::: li::: ~ ~ ~ ;~ ~ '~ ~ '::;: ~ ALDOUS HUXLEY I~ I I~ FINI E MEZZI ~ .::;;: ::;;: INDAGINE SULLA NATURA ::;;:: ~ ~ ~ DEGLI IDEALI E SUI METODI ADDITATI ~ ::::: ~ ::::: PER REALIZZARLI ::;;: t:l ~ ::::: ~ ::::: ~ ~ ,~ - I~ i::: li::: ~ ~ ~ ~ t;: ~ :::l ::;;: ::::: ~ ::::: t;: :~:a l :~:;;: ::::l ::;: t:; ~ ~ ~ ~ ~ ~ t:t i~::: :::: ~ ~ ~ :~:::: ~~ ~~ •• i~::: ::::: U~ ~ i§i i§i ARNOLDO MONDADO R I ::::: ~ ::::: EDITORE ::;;: ~ ~ ~ ::;;: ~ ~ ~ ~ ~~ i~::: ~!!!!!!!!l!lllll!ljlljllllll!ljll!lj!l!!l!!!l!llllll!l11111!11!!!I~ ~.""",,,,,,,,~"-.r.' " PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA T~'" ddropnGoripu!lI: .... ENDS AND MEANS c l JWIZIONS : nlIaM.1O 19~7 EDIZIONE PROVVISORIA LI ,-..;diffiullJ I,MidH , di .pptwJi~a"'(n4> ili ",tlltri, pri"" ri (flJri"SO"tl tl "~, 1'" il _ Itl, tl p ila çIIrtl , ptrfl"{itlM lipol/"fl/Ubt &IN 1_ frrIJi~(}NJfj d,lt. fUlllrtl C61tl. STAMPATO IN ITALIA · PllINTED IN lTALY - Il ~ MCMXLVII -"'. ,." ....o,' ,..".,,.,, '~'--" " '" I METE, VIE E ATTUALE PUNTO DI PARTENZA N'LLA nostra civiltà esiste, ed è esistito per circa ) trenta secoli, un accordo generale su quale sia la mèta ideale degli sforzi umani. Da Isaia fino a Carlo Marx i profeti hanno parlato con una stessa voce. Nel l'età dell'oro a cui essi guardano vi sarà libertà, pace, giustizia e amor fraterno. «Nessuna nazione leverà più la spada contro un'altra nazione »; «il libero sviluppo di ognuna di esse porterà al libero sviluppo di tutte »; ..il mondo sarà pieno della conoscenza del Signore, co si come le acque ricoprono il mare t. Ripeto, riguardo alla mèta c'è da tempo un accordo generale. Non si può dire lo stesso riguardo alle vie che conducono a questa mèta. Su questo punto l'una nimità e la sicurezza diventano invece una terribile con è ), fusione un cozzare di opinioni contraddittorie, soste nute dogmaticamente e appoggiate con la violenza del , fanatismo. Alcuni credono, si tratta anzi di una opinione assai popolare in questo momento, che la strada maestra verso un mondo migliore sia quella delle riforme eco nomiche. Per altri la scorciatoia per arrivare al mondo ideale è la conquista militare e l'egemonia di una data nazione; per altri ancora è invece la rivoluzione ar mata e la dittatura di una particolare classe. Tutti questi pensano pio che altro in termini di meccanismo - sociale e di organizzazione su larga 'scala, Vi sono altri .. ~"'''''''.' IO FINI E MEZZI MÈTE, VIE E PUNTO DI PARTENZA II però che affrontano il problema dal lato opposto, e formulata. Ma alcuni pensieri e aspirazioni dipendono credono che i desiderati cambiamenti sociali si possano con meno evidenza di altri da circostanze sociali par raggiungere più efficacemente cambiando gli indivi ticolari. E qui sorge un fatto significativo; tutti gli dui che compongono la società. Di questi alcuni pog ideali circa la condotta umana, formulati da persone giano la loro fiducia sull'educazione, altri sulla psica che siano riuscite a liberarsi dai pregiudizidelloro tem nalisi, altri su un sistema di condotta (behaviourism) po o del loro ambiente, sono singolarmente simili. Lo. applicato. Vi sono altri che, al contrario, credono che liberazione dalle convenzioni di pensiero, di sentimento non si possa ottenere alcun favorevole cambiamento e di condotta dominanti si ottiene nel modo più effi morale senza un aiuto soprannaturale. Questi sosten cace praticando virtù disinteressate e mediante di~et­ gono che ci vuole un ritorno alla religione. (Purtroppo ta intuizione della vera natura della realtà ultima. . però non riescono a mettersi d'accordo quale dovrebbe (Questa intuizione è un dono, inerente all'individuo: ma essere questa religione.) per quanto gli sia inerente, non si può manifestare A questo punto è necessario dire qualcosa sull'indi completamente se non a certe condizioni. La prima di viduo ideale nel quale questi riformatori della morale queste è, appunto, lo. pratica di virtù disinteressate.) vorrebbero trasformare se stessi e gli altri. Ogni età e Anche l'intelletto critico è, fino a un certo punto, una ogni classe ha il proprio ideale. In Grecia le classi di forza liberatrice. Ma il modo con cui viene adoperato rigenti idealizzavano l'uomo magnanimo, una specie di l'intelletto dipende dalla volontà. Quando la volontà dotto-gentiluomo. Gli Kshatriyas dell'antica India e non è disinteressata, l'intelletto tende a essere adope i nobili feudali dell'Europa medievale avevano per rato (al di fuori dei campi extra-umani della tecnica, ideale l'uomo cavalleresco. L'honnéte. bomme fa la sua scienza o matematica pura) solo come uno strumento apparizione come l'ideale dei gentiluomini del sedice per la razionalizzazione della passione e del pregiudi simo secolo; il philosophe come l'ideale dei loro discen zio, la giustificazione del proprio interesse. Questa è lo. denti del secolo XVIII. Il XIX secolo ha idealizzato ragione per cui cosi pochi tra i filosofi anche i più acuti l'uomo rispettabile. Il XX 'ha già assistito al sorgere sono riusciti a liberarsi completamente dalla stretta pri e al cadere dell'uomo liberale e alla nascita dell'uomo gione della loro epoca e del loro paese. E ben raramente sociale privo di iniziativa e del divinizzato Condottiero. raggiungono una libertà tanto ampia come quella dei E in tutto questo tempo il povero e l'oppresso han sem mistici e dei fondatori di religioni. Gliuomini più liberi pre nostalgicamente sognato l'uomo ben nutrito, li sono sempre stati quelli che hanno unito la virtù all'in bero, felice e non sfruttato. tuizione diretta. Quale dovremo scegliere fra questa sconcertante quan Ora, fra questi esseri umani liberi·vi è sempre stato tità di ideali? La risposta è che non ne sceglieremo un sostanziale accordo, durante le ultime 80 o go ge nessuno. E infatti evidente che ognuno di questi ideali nerazioni, per quel che riguarda l'individuo ideale. Gli contraddittori è il frutto di circostanze sociali partico uomini schiavi hanno posto su un piedestallo modelli lari. Fino a un certo punto, naturalmente, questo è umani diversi: ma in ogni epoca e in ogni luogo gli vero per ogni pensiero o aspirazione che sia mai stata uomini liberi hanno parlato in un solo modo. l 12 . FINI E MEZZI MÈTE, VIE E PUNTO DI PARTENZA 13 E difficile trovare un termine unico che descriva ade identificazione di noi stessicol nostro corpo. (La paura è guatamente l'uomo ideale per quei filosofi, mistici, sensualità negativa, proprio come la pigrizia è malignità fondatori di religione, che siano uomini liberi. Forse negativa.) Implica coltivare l'intelligenza: poiché la stu il migliore è "non-attaccato". L'uomo ideale è l'uomo pidità insensibile è la fonte principale di tutti gli altri non-attaccato. Non attaccato alle suesensazionie aisuoi vizi. Implica praticare la generosità e l'altruismo: poi desideri materiali. Xon attaccato alla sua setedipotere o ché l'avarizia e l'amore del possesso obbligano le loro di possesso. Non attaccato agli oggetti di questi diversi vittime a parificarsi con dei semplici oggetti. E cosi via. desideri. Non attaccato alla sua collera o al suo odio, -Non c'è bisogno d'insistere su questo punto: apparirà non attaccato ai suoi affetti esclusivi; non attaccato infatti abbastanza evidente, a chiunque vi voglia riflet alla ricchezza, alla gloria, alla posizione sociale. Non at- tere, che il non-attaccamento impone a chi lo vuole . taccato nemmeno alla scienza, all'arte, alla speculazio praticare l'adozione di un atteggiamento intensamente ne, alla filantropia. Già, nemmeno a queste. Infatti, positivo verso il mondo. come il patriottismo, queste cose, per dirlo con le parole L'ideale del non-attaccamento è stato ripetutamente dell'Infermiera miss Cavell, "non bastano". Il non-at formulato e sistematicamente predicato nel corso degli taccamento a sé stessi e a ciò che vien definito come "le ultimi 3000 anni. Lo troviamo (insieme con ogni cosa) cose di questo mondo", è stato sempre connesso, negli nell'induismo. E alla base di tutti gli insegnamenti di insegnamenti dei filosofi e dei fondatori di religioni, con Budda. Per i cinesi questa dottrina è stata formulata un attaccamento a una realtà ultima maggiore e più da Lao Tseu. Un po' più tardi, in Grecia, l'ideale del significativa della propria persona. Ed anche maggiore non-attaccamento è proclamato, sebbene con una certa e più significativa delle cose migliori che possa offrire pedanteria da farisei, dagli stoici. Il vangelo di Gesti questo mondo. Parlerò negli ultimi capitoli di questo è essenzialmente un vangelo di non-attaccamento "alle libro della natura di questa realtà ultima. Basta qui cose di questo mondo" e di attaccamento a Dio. Qua che io faccia notare come l'etica del non-attaccamento lunque siano state le aberrazioni del cristianesimo or sia stata sempre collegata con le cosmologie che affer ganizzato, che variano da uno stravagante ascetismo mano l'esistenza di una realtà spirituale alla base del fino alle forme più brutalmente ciniche di Realpolitik, mondo dei fenomeni, realtà che attribuisce ad esso non sono mancati i filosofi cristiani che affermano nuo quel qualunque valore e significato che esso possiede. vamente l'ideale del non-attaccamento. JohnTauler, per Questo non-attaccamento è negativo solo di nome. esempio, ci dice che ela libertà è l'assoluta purezza e Praticare il non-attaccamento implica praticare tutte il distacco che cerca l'Eterno: un essere isolato, ritirato, le virtù. Per esempio quella della carità: non vi sono identico a Dio, o completamente attaccato a Dio •. infatti ostacoli maggiori della collera (anche di una L'autore dell'Imitazione, ci spinge ad «attraversare "giusta indignazione") e della malignità a sangue fred molte preoccupazioni come se non ce ne preoccupas do, all'identificazione di sé stessi con l'immanente e simo: non alla maniera dell'infingardo, ma con un trascendente "più che sé stessi". Implica praticare il certo atteggiamento della mente libera, che non si ag coraggio: infatti la paura è la penosa e ossessionante grappa a nessuna creatura con affetto smodato Si l). .l ... . 9; ,: .1 ,.J. ('.,j( 14 FINI E MEZZI Mt TE, VIE E PUNTO DI PARTENZA 15 • potrebbero moltiplicare all'infinito queste citazioni. In avanzare verso la mèta ideale, la maggior parte dei tanto anche i moralisti al di fuori della tradizione cri popoli del mondo se ne sta rapidamente allontanando. stiana hanno affermato la necessità del non-attacca « Il vero progresso t, nelle parole del dotto R. R. mento, e con non meno insistenza dei cristiani. Ciò Marett, (I è il progresso nella carità, ogni altro non è che per esempio Spinoza chiama «beatitudine» non è che secondario. »Nel corso della storia documentata, il che lo stato di non-attaccamento: ela schiavitù uma vero progresso è stato fatto a sbalzi. Periodi di progresso na è, secondo lui, la condizione di colui che si identi nella carità si sono alternati con altri periodi di regresso. t fica con i suoi desideri, le sue emozioni e i processi del Il XVIII secolo è stato un periodo di vero progresso: suo pensiero, o con i loro oggetti nel mondo esterno. cosi è stato anche gran parte del XIX, malgrado gli L'uomo non-attaccato è quello che, nella fraseologia orrori. dell'industrialismo, o forse per via dell'energia buddistica, pone fine al dolore: e pone fine al dolore con la quale gli uomini di buona volontà hanno cerca ° non solo per sé ma, astenendosi da attività maligne to di porre fine a questi errori. L'epoca attuale è anco stupide, anche a quel dolore che potrebbe infliggere ad ra umanitaria ad intervalli; ma dove si tratta di impor altri. Questi è nello stesso tempo l'uomo felice o "bea tanti questioni politiche, abbiamo visto un definitivo re to", e l'uomo buono. gresso nella carità. Alcuni moralisti, fra i quali Nietzsche è il più celebre Infatti i pensatori del XVIII secolo furono unanimi e il marchese di Sade il più incondizionatamente coe nel condannare l'uso della tortura da parte dello stato. rente, hanno negato il valore del non-attaccamento. Ma Non solo la tortura è largamente usata dai governanti essi sono evidentemente vittime delloro temperamento e europei del secolo XX, ma vi sono anche dei teorici del loro particolare ambiente sociale. Non essendo capa pronti a giustificare ogni forma di atrocità organizzata ci di praticare il non-attaccamento) non sono capaci di dallo stato, dalla fustigazione e il marchio al massacro predicar1o: essendo schiavi essi stessi,non possono nem generale delle minoranze e alla guerra universale. Un meno capire i vantaggi della libertà.Stanno al di fuori altro sintomo dolorosamente significativo è l'indiffe della grande tradizione della filosofia civile asiatica ed renza con la quale il pubblico del XX secolo reagisce ai europea. Nella sfera del pensiero etico sono degli ec rapp?rti scritti.e perfino alle fotografie e alle pellicole centrici. In modo simile le vittime di particolari cir c~e ~Iustrano 1 massacri e le atrocità. Questo si può costanze sociali come Machiavelli, Hegel e i filosofi giustificare con la scusa che durante gli ultimi venti del fascismo e del comunismo dittatoriale, sono eccen anni la gente si è talmente saturata di orrori da non trici nella sfera del pensiero politico. ~entire più pietà per le vittime, né indignazione contro Tali sono dunque gli ideali per la società e per gli l fautoridi tali errori. Ma rimane il fatto dell'indifferen individui, formulati originariamente quasi 3000 anni fa za, e poiché nessuno si cura delle atrocità commesse q~este mag~ in Asia, e ancora accettati da coloro che non hanno rot vengono perpetrate in numero sempre grore. to i legami con la tradizione della civiltà. Quali sono i fatti contemporanei che si connettono a questi ideali? ~n fatto strettamente legato al regresso della carità Si possono riassumere molto brevemente. Invece di I è 11 declinare del rispetto degli uomini per la verità. • r6 FINI E MEZZI MÈTE, VIE E PUNTO DI PARTENZA 17 In nessun'epoca della storia la menzogna orga~izzata stra? Queste sono le domande alle quali tenterò di ri è stata praticata cosi impudentemente e, grazIe alla spondere in questo libro. tecnica moderna, cosi efficacemente e su cosi .~asta Nel rispondere a queste domande sarò costretto a scala come lo è dai dittatori politici ed cconomtcr del trattare un gran numero di argomenti. Ciò è inevita nostro secolo. La maggior parte di questa n:enzogna bile, poiché l'attività umana è complessa e i motivi organizzata assume la forma di pro.pag~~~a, inculcan delle azioni umane eccessivamente vari. Molti scrittori do l'odio e la vanità e preparando gh spiriti a,lla gu~rra, n.on,ric?n~c~no.ab?astanz3; 9,uesta molteplicità di pen Lo scopo principale di chi mente è quello di sradicare sren, di opmroru. di propositi e di azioni umane. Sem sentimenti e comportamenti caritatevoli nella sfera della plificando troppo il problema, essi dànno una soluzione politica internazionale. , . troppo semplificata. Perciò ho ritenuto necessario di Un altro fatto è questo: che la canta non può pr? sc~.Itere prim.a l~ n.atu:a stessa della spiegazione, che gredire verso l'universalità a m~n~ che la cosmologia gli argomenti principali del libro. Cosa intendiamo col predominante non sia o monoteistica o panteìstica, ~ dire c~e abb.iamo "spiegato" una situazione complessa? meno cioè che non regni l'opinione generale che t.uttI Cosa intendiamo quando parliamo di un evento come gli uomini sono "figli di Dio" o, second? l'esp~essl~n~ causa di un altro evento? Se non possiamo rispondere a indiana, che "tu sei questo", tat tvam aSJ. Negli ulh~1 queste domandele nostre speculazioni riguardanti la na 50 anni si è assistito a un vast? regr~sso dal mon~tel­ tura e il modo di curare i disordini sociali saranno facil smo verso l'idolatria. L'adorazione di un so~o .D.IO. è mente incomplete e unilaterali. stata abbandonata in favore dell'adorazione ~~ dl.VI,mtà . La nostra discussione sulla natura della spiegazione locali quali la nazione, la classe e perfino l individuo Cl porta a concludere che la causalità nelle cose umane deificato, è multipla: in altre parole, che ogni datoevento ha mol Questo è il mondo nel quale ci troviamo: mondo che, te cause. Ne consegue che non puòesistereun unico rime giudicato in base all'unico c~iterio accettabile, quello del d~o so:rrano ]?Cr i mali del corpo politico. Il rimedio al progresso, è evidentemente l~ regrcsso.Il progresso tec disordine SOCIale va cercato simultaneamente in molti nicoè rapido,ma esso è lnut,Ile sen~a u~ ugua~e I:ro~es­ c:unPi ~iversi, Pe~ciò, !o.procederò, nei capitoli seguen so nella carità, Anzi è peggio che inutile, poiché CI ha tt, .c?~slder~do. I piu Importanti di questi campi di procurato dei mezzi più efficaci per .retrocedere. attività, cominciando da quello politico ed economico Come può venire fermato e rovesciato questo regres per .~.are poi ,ai ~pi dell~ condotta personale. In so dalla carità che stiamo vivendo, e del quale ?~uno Ogni caso suggerirò Il genere di cambiamento necessario di noi è in parte responsab~e? Come PU?la ~OCleta at perché l'uomo possa raggiungere quei fini ideali verso tuale venire trasformata m quella SOCietà Ideale de ~ q~ali tutti affe~ano di,tend~re. Questo ci coinvolge scritta dai profeti? Come si ~,:ò trasfor~are l'uo~~ incidentalmente In una diSCUSSIone sulla relazione che sensuale medio e l'uomo ambiZIOSO [eccezionale e pll.~ passa tra i mezz~ e il fine. I fini buoni, come dovrò spes pericoloso), in uno di quegli esseri di~t~ccatl che soli so, far n~tare, s~ possono raggiungere solo impiegando possono creare una società molto migliore della no- del mezzi adatti. Il fine non pu6 giustificare i mezzi, 18 FINI E MEZZI per la semplice ed ovvia ragione che i mezzi impiegati determinano la natura del fine prodotto.. . Questi capitoli: dal I~ fino.al. XII, costt!Ulscono una specie di ricettano pratl~o di nfor~e. E~l conteng?no ricette politiche, economiche, educative, !'lcette rt:r l or: ganizzazione dell'industria, delle co~umtà locali e dr Il gruppi di individui di buona vol0t;lt~. Contengono an che, come avvertimento, una descrizione del modo c~m LA NATURA DELLA SPIEGAZIONE cui le cose non vanno fatte, ossia ricette per non realiz zare i fini che si pretende di desiderare,per r~nder ~an? l'idealismo, per lastricare l'inferno ~i buon~ m~enzloDl. I N quanto alla mèta, ripeto, esiste da tempo un ac Questo ricettario di riforme culmina nel~ ul.tIm~ par: cordo generale. Sappiamo qual è il genere di so- \ te del libro, nella quale discuto le re.laZlOnI esistenti cietà della quale vorremmo far parte, e che specie di persone ci piacerebbe di essere. Ma quando si tratta fra le teorie e la pratica dei riformaton, da. un~ parte, di decidere il modo di giungere a questa mèta, ecco e la natura dell'universo, dall'altra. Che specie di mondo è questo nel quale gli uomini aspirano al bene eppure che si scatena la confusione delle opinioni in conflitto. Quat homines, tot sententiae. L'asserzione è falsa per conseguono cosi spesso il male? Che senso ha tutto questo? Quale è il posto che l'uomo.vi oc~ul?a e che rap quel che riguarda i fini ultimi, ma è quasi vera per quel che riguarda i mezzi. Ognuno ha la sua medicina bre porto hanno i suoi ideali, i ?uoi sIsteI?I di valor~, con vettata, che garantisce di guarire tutti i mali dell'u l'universo in genere? QuestI sono glI. argome~tI che tratterò negli ultimi tre capitoli. All'uomo pratico pos manità; e in molti casi la fiducia nell'efficacia della panacea è cosi ardente, che per essa gli uomini sono sono sembrare irrilevanti ma in realtà non lo sono: E pronti a uccidere e a farsi uccidere. alla luce di quel che crediamo circa la natura ult~m~ della realtà, che noi formuliamo l~ nostre concezrom E fin troppo facile spiegare il fatto che gli uomini si del.bene e del male, ed è alla luce dì queste nostre con aggrappino cosi tenacemente ai dogmi che hanno in ventato o accettato e che possano odiare con tanta cezioni che regoliamo la nostra condotta, non soltanto passione chi ha inventato o accettato altri dogmi. La in relazione alla vita privata, ma anche ne~a .sfera d.ella c~r~ezza politica e dell'economia. Lungi dall'essere irrilevanti, le è profondamente confortante, e l'odio paga un dividendo altissimo in eccitazione emotiva. E però me nostre credenze metafisiche sono il fa~to~e che in defi fa~ile no capire perché debbano sorgere dottrine cosi nitiva determina tutte le nostre azroru. P~r q:uest.c esclusive, e perché l'intelletto anche se non accecato ragioni mi è sembrato nec~ari? conc1~de~e ~l ml~ r~­ , dall~ cettario pratico con una dl~U~I?n~ S~I pn.n~Ipi pnml. " passione, debba esser p;onto e perfino ansioso di considerarìs vere'. Vale la pena, a questo proposito, di Gli ultimi tre capitoli sono I pIU ~lgm~c~t.l\~ e, anch: .a1cu~e dedicare nghe alla natura della spiegazione. In dal punto di vista puramente pratico, I pIU importanti ~~nslste l~ proc~sso che ?ella spiegazione? E qual è la di tutto il libro. quallta che Cl soddisfa mtellettualmente .in una data ·.,..... '.",.,.'-' ... . .',. .' " 20 FINI E MEZZI LA NATURA DELLA'SPIEGAZIONE 2r spiegazione? Queste domande sono state. tratt~te con la diversità all'identità ma, fra l'altro, anche lo studio grande acume e con enorme ri.cchezza di dottnna dal del crudo fatto irrazionale del divenire. Nella scienza defunto Emile Meyerson, e nel par~gra~ ~he seguono vi sono due tendenze, quella verso l'identificazione e la ho abbondantemente attinto ai ~uOl scritti (I)" . generalizzazione e quella verso l'esplorazione della cru La mente umana ha l'invincib~le tendenz~ a ridurre ., da realtà, accompagnata da un riconoscimento della il diverso all'identico. Ciò che CI è dato dlre!tamente I specificità dei fenomeni. dai nostri sensi è molteplice e vario. Il ~os~ro intelletto Dove il pensiero non è soggetto alla disciplina di che ha fame e sete di spiegazione cerca d~ ndurre questa; una delle scienze organizzate, viene facilmente concessa ch~ ~tu!l diversità auna identità.Qualsiasiproporzione troppa libertà d'azione alla prima tendenza, quella ver l'esistenza diuna identità sottostante ~ feno~en~ diversi, so l'identificazione e la generalizzazione che risulta e che persista nel tempo e nei ca~~lamentl, CI appare un'eccessiva semplificazione. Nella sua impazienza di intrinsecamente plausibile. Noi denVl::un0 un~ pro.fonda capire, nella sua fame e sete di spiegazione, l'intelletto ndu~a. l IITa~l?nale soddisfazione da ogni dottrina che tende a imporre ai fatti più razionalità di quanto essi compn~nslbile u~lt.a. molteplicità alla razionale e A non sìanoìn grado di sopportare, e tende a scoprire più questo fatto psicologico fondamentale e dovu~a l esisten identità nella cruda diversità dei fenomeni di quanto za della scienza, della filosofia, d.ella .teolog~~. ~ ~o~ non ne esista in realtà, o almeno più identità di quanta cercassimo sempre di ridurre la diversità all'identità Cl l'uomo ne possa usare nelle questioni pratiche della vita. troveremmo quasi nell'impossibilità ~i pensare. Il ~on­ Per l'essere che può porsi dal punto di vista divino, do non sarebbe che un caos, una serte sconnessa. di fe alcune diversità mostrano una sottostante identità. L'a nomeni vicendevolmente irrilevanti. nimale, al contrario, deve accettarle per quello che ap Lo sforzodiridurrela diversità all'identità, può essere, paiono, specificamente diverse. L'uomo è un essere du ed è generalmente, portato troppo oltre. 9"esto è ~ero plice e può porsi ora dal punto di vista divino, ora da in particolar modo per quel che.riguarci:: l.pe.nsato~1 che quello animale. Egli può affermare, per esempio, che il lavorano in campi non soggetti .alla dlSclplm.a di una gesso e il formaggio sono entrambi composti di elet delle scienze naturali ben orgamzzate: La s~le~za ~a: troni, che sono forse entrambi manifestazioni più o turale riconosce l'esistenza di un reslduo,.dl d~versita meno illusorie dell'Assoluto. Tale riduzione del diverso ri~ot!o irrazionale che non può essere. all Ide?tlco e.al all'ider:tico.può soddisfare la nostra sete di spiegazione; razionale. Ammette per esempio 1eSistenza.di cambIa: ma nOIabbiamo un corpo oltreche un intelletto,e questo Qu~~do ~~I.ene menti irreversibili nel tempo. uno di corpo appetisce il formaggio e non gusta il gesso. In questi cambiamenti, non esiste un identità mter~orren. quanto siamo animali affamati e assetati, è importante te fra la condizione originaria e quella che segu~ il.cam sapere la differenza fra ciò che è sano e ciò che è vele biamento. La scienza non è soltanto lo sforzo di ridurre noso. La riduzione all'identità può andar benissimo nello studio, ma a tavola non serve a niente. Semplificare troppo nei riguardi di fenomeni come il (I) Vedi Du cheminmunt de 111 pensle e De l'expliçation dlll1Ji leJi scicllcn. gessoe il formaggio, come HIO e Hl S0" ci porta rapi- di Il'''11. i!t[ltyaasoN. . .

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