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Filosofia teoretica 2 aa 2007-8 PDF

212 Pages·2007·2.48 MB·Italian
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Filosofia teoretica 2 Richard Davies a.a. 2007-8 Modulo A (24026) primo semestre Istituzioni di filosofia Indicazioni di lettura per frequentanti e per non-frequentanti 1 Indice Introduzione Obblighi per frequentanti e non-frequentanti (1) Obblighi comuni 4 (2) Obblighi e modalità d’esame per i frequentanti 4 (3) Obblighi e modalità d’esame per i non-frequantanti 4 Testi (in ordine cronologico) Autore testo e parte genere letterario Parmenide di Elea, La natura, fr. 8 poema argomentativo 6 Platone di Atene Eutrifrone, 2-9 dialogo aporetico 9 Fedro, 274-8 dialogo socratico 19 Gorgia, 482-6 declamazione 26 Immagini della condizione umana (da Platone a Matrix) 31 Teeteto, 169-72 dialogo indiretto 33 Sofista, 256-262 dialogo fantasmatico 38 Aristotele di Stagira Sull’interpretazione, ix trattato 46 Confutazioni sofistiche, xxxiv autocongratulazione intellettuale 50 Fisica I, ii, 185a27-b26 disamina critica 52 Metafisica, IV, iii-iv (part) dimostrazione elenchtica 55 Metafisica, V, xxx lessico 58 Etica nicomachea, I, v raccolta delle cose dette 59 Etica nicomachea, V, i e vii lezione pubblica 61 Un’immagine delle ‘scuole’ filosofiche ad Atene 65 M.T. Cicerone Tuscolane, V, 8-9 monologo terapico 66 T. Lucrezio Caro La natura delle cose II, 218-91 poema didattico 69 Sesto Empirico Schizzi pirroniani, dal lib. I promozionale 72 Luciano di Samosata I filosofi all’asta 20-25 teatrino satirico 76 Diogene Laerzio Vite dei filosofi, VII, 36-48 dossografia 8 Giamblico Vita pitagorica, I, xii, biografia esemplare 84 Sant’Agostino Confessioni, XI, 12-8 confessione spirituale 85 Boezio Consolazione, V, iii dialogo consolatorio 90 2 Sant’Anselmo Proslogion proemio e I, 2-5 dialogo teocentrico 93 Eadmero di Bec Vita di Sant’Anselmo, I 25-6 agiografia 96 San Tommaso Sulla Verità, qu 2, art xii quæstio disputata 98 Thomas Hobbes Leviatano, I, xiii trattato politico ricostruttivo 108 Renato Cartesio Il mondo, 5-7 speculazione fisica 113 Discorso sul metodo, 2 autobiografia stilizzata 126 Meditazioni, I monologo paranoico 133 Benedetto Spinoza Trattato Teologico-Politico, vi esegesi biblica 138 G.W. Leibniz Discorso di metafisica, vi-vii trattato articolato 145 Nuovi saggi, II, xxvii, 1-9 dialogo-commentario 147 J.-J. Rousseau Origine della disuguaglianza saggio in concorso 154 Immanuel Kant ‘Nota sul genio’ appunti per lezione universitaria 164 P.S. De Laplace Sulla probabilità, ii divulgazione matematica 165 Friedrich Nietzsche ‘Verità e bugie…’ saggio provocatorio 167 J. Cowper Powys Wolf Solent, cap. 5 romanzo 179 A.S. Eddington Natura del mondo fisico divulgazione scientifica 182 Casimir Lewy Significato e modalità, 2 trattato accademico (‘analitico’) 188 Massimo Cacciari ‘L’invenzione dell’individuo’ articolo di rivista intellettuale (‘continentale’) 196 Letture autonome Percorsi di approfondimento per i non-frequentanti 200 Suggerimenti di lettura Strumenti di consultazione 201 Introduzioni alla filosofia 202 ‘Parafilosofia’ 202 Prontuario per la stesura di una tesina 205 3 Introduzione Obblighi per frequentanti e non-frequentanti (1) Obblighi comuni, sia per i frequentanti che per i non-frequentanti (5 crediti formativi) Tutti gli studenti del corso sono tenuti a familiarizzarsi con: (i) i capitoli 3 e 5 di R. Popkin e A. Stroll, Filosofia per tutti, Net, Milano, 2003 (pp. 139-200 e 239-308) (ii) i testi contenuti in questa dispensa a pp. 6-199 (2) Obblighi e modalità di esame per i frequentanti (5 CFU) Per la frequenza effettiva si intende la presenza ad almeno due terzi delle lezioni del modulo. L’esame orale verterà sugli argomenti discussi in aula e sui testi di cui sopra (‘Obblighi comuni’). In aggiunta all’esame orale previsto dalla legge, gli studenti hanno l’opzione di due altre modalità di verifica, che possono concorrere alla valutazione finale. La prima è un paper scritto a fine modulo. Questo è della durata di due ore e consiste in una scelta di tre domande delle sei proposte concernente il contenuto delle lezioni. Si presuppone una conoscenza della lettura delle parti indicate di Popkin e Stroll, ma questo testo non è oggetto dell’esame. La seconda modalità alternativa a disposizione dei frequentanti è l’elaborazione di una tesina in 5-10 pagine in linea con le indicazioni fornite più sotto (‘Prontuario per la stesura di una tesina’, pp.205-12). Gli studenti possono scegliere uno degli argomenti proposti per i non-frequentanti (‘Percorsi di approfondimento’, pp. 200-1) o proporre un percorso personale inerente ai temi del corso; in questo secondo caso è vivamente consigliato previo accordo sulle letture e sul titolo con il docente del corso. Una tesina vale per 5 formativi crediti universitari (CFU). (3) Obblighi e modalità di esame per i non-frequentanti (5 CFU) I non-frequentanti devono preparare i testi di cui sopra (‘Obblighi comuni’) e preparare uno degli approfondimenti proposti più sotto (‘Percorsi di approfondimento’, pp. 200-1). Per la ‘preparazione’ 4 si intende una lettura accurata e riflessiva, mirata a sostenere un’interrogazione orale sia sull’argomento scelto sia sui testi di base. Come preparazione all’esame orale previsto dalla legge, i non-frequentanti possono elaborare una tesina di 5-10 pagine in linea con le indicazioni fornite più sotto (‘Prontuario per la stesura di una tesina’ pp. 205-12) o su uno degli argomenti proposti o proponendo un percorso personale inerente ai temi del corso; in questo secondo caso è vivamente consigliato previo accordo sulle letture e sul titolo con uno dei docenti del corso. Una tesina vale 5 crediti formativi universitari (CFU) 5 Parmenide di Elea (prima metà V sec. a.C.) Sulla natura lingua originale: greco edizione di riferimento: H. Diels (e poi W. Kranz) Die Fragmente der Vorsokratiker (Berlino, 1903 ecc.) tr. it. G. Reale (I presocratici, Bompiani, Milano, 2006) tema: l’uno-Essere genere letterario: poema argomentativo Frammento 8 (desunto da molteplici fonti antiche) Resta solo un discorso della via: che «è». Su questa via ci sono segni indicatori assai numerosi: che l’essere è ingenerato e imperituro, infatti è un intero nel suo insieme, immobile e senza fine. 5 Né una volta era, né sarà, perché è ora insieme tutto quanto, uno, continuo. Quale origine, infatti, cercherai di esso? Come e da dove sarebbe cresciuto? Dal non-essere non ti concedo né di dirlo né di pensarlo, perché non è possible né dire né pensare che non è. Quale necessità lo avrebbe mai costretto 10 a nascere, dopo o prima, se derivasse dal nulla? Perciò è necessario che sia per inte’ro, o che non sia per nulla. E neppure dall’essere concederà la forza di una certezza che nasca qualcosa che sia accanto ad esso. Per questa ragione né il nascere né il perire concesse a lui la Giustizia, sciogliendolo dalle catene, 15 ma saldamente lo tiene. La decisione intorno a tali cose sta in questo: «è» o «non è». Si è quindi deciso, come è necessario, che una via si deve lasciare, in quanto è impensabile e inesprimibile, perché non del vero è la via, e invece che l’altra è, ed è vera. E come l’essere potrebbe esistere nel futuro? E come potrebbe essere nato? 6 Parmenide di Elea Poema sulla natura 20 Infatti, se nacque, non è; e neppure esso è, se mai dovrà essere in futuro. Così la nascita si spegne e la morte rimane ignorata. E neppure è divisibile, perché tutto intero è uguale; né c’è da qualche parte un di più che possa impedirgli di essere unito, né c’è un di meno, ma tutto intero è pieno di essere. 25 Perciò è tutto intero continuo: l’essere, infatti,si stringe con l’essere. Ma immobile, nei limiti di grandi legami è senza un principio e senza una fine, poiché nascita e morte sono state cacciate lontane e le respinse una vera certezza. E rimanendo identico e nell’identico, in sé medesimo giace, 30 e in questo modo rimane là saldo. Infatti, Necessità inflessibile lo tiene nei legami del limite, che lo rinserra tutt’intorno, poiché è stabilito che l’essere non sia senza compimento: infatti non manca di nulla, se, invece, lo fosse, mancherebbe di tutto. Lo stesso è il pensiero e ciò a causa del quale è pensiero, 35 perché senza l’essere nel quale è espresso, non troverai il pensare. Infatti, nient’altro o è o sarà all’infuori dell’essere, poiché la Sorte lo ha vincolato a essere un intero e immobile. Per esso saranno nomi tutte quelle cose che hanno stabilito i mortali, convinti che fossero vere: 40 nascere e perire, essere e non-essere, cambiare luogo e mutare luminoso colore. Inoltre, poiché c’è un limite estremo, esso è compiuto da ogni parte, simile a massa di ben rotonda sfera, a partire dal centro uguale in ogni parte, infatti né in qualche modo più grande 45 né in qualche modo più piccolo è necessario che sia, da una parte o da un’altra. Né, infatti, c’è un non-essere che gli possa impedire di giungere all’uguale, né è possibile che l’essere sia dell’essere più da una parte e meno dall’altra, perché è un tutto inviolabile. Infatti, uguale da ogni parte, in modo uguale sta nei suoi confini. 50 Qui pongo termine al discorso che si accompagna a certezza e al pensiero 7 Parmenide di Elea Poema sulla natura intorno alla Verità; da questo punto le opinioni mortali devi apprendere, ascoltando l’ordine seducente delle mie parole. Infatti, essi stabilirono di dar nome a due forme l’unità delle quali per loro non è necessaria: in questo essi si sono ingannati. 55 Le giudicarono opposte nelle loro strutture, e stabilirono i segni che le distinguono, separatamente gli uni dagli altri: da un lato, posero l’etereo fuoco della fiamma, che è benigno, molto leggero, a sé medesimo da ogni parte identico, e rispetto all’altro, invece, non identico; dall’altro lato, posero anche l’altro per se stesso, come opposto, notte oscura, di struttura densa e pesante. 60 Questo ordinamento del mondo, veritiero in tutto, compiutamente ti espongo, così che nessuna convinzione dei mortali potrà fuorviarti. 8 Platone di Atene (427-347 a.C.) Eutifrone lingua originale: greco edizione di riferimento: Stephanus (Henri Estienne), Ginevra 1578 tr. it. G. Reale, Bompiani, Milano, 2001 tema: la definizione genere letterario: dialogo aporetico [Stephanus, vol. I, pag. 2] Incontro di Socrate con Eutifrone davanti al tribunale EU. Che c’è di nuovo, Socrate, che hai lasciato i trattenimenti del Liceo per venire oggi a trattenerti qui intorno al Portico del arconte re? Non credo che anche tu abbia, come ho io, una causa davanti al re. SO. Veramente, Eutifrone, questa mia gli Ateniesi non la chiamano una causa, ma un’accusa. EU. Che dici? Qualcuno dunque ha sporto un’accusa contro di te? Perché non ti farò il torto di supporre che tu accusi un altro. SO. No, di certo. EU. Ma un altro te? SO. Precisamente. EU. E chi è costui? SO. In coscienza, Eutifrone, neppur io so bene chi egli sia. Deve però essere giovane ed ignoto. Lo chiamano, se non erro, Meleto, ed è del demo di Pittos. Non hai tu per caso in mente un Meleto Pitteo, con zazzera, poca barba e naso aquilino? EU. Non credo di conoscerlo, Socrate. Ma, insomma, di che ti accusa? L’accusa di empietà e di corruzione dei giovani SO. Di che? D’un’accusa che rivela un uomo non comune, mi sembra. Perché, così giovane, intendersi d’una faccenda così grave, non è affare da nulla. Egli difatti, a 9 Platone, Eutifrone quanto afferma, sa in che modo si corrompano i giovani e chi siano quelli che li corrompono. E dev’essere un sapiente; s’è accorto della mia ignoranza, ha visto che corrompo i suoi coetanei, e viene ad accusarmi alla città, come ad una madre comune, mi pare, il solo dei nostri uomini di Stato che cominci bene, giacché è cominciar bene il prendersi cura prima di tutto dei giovani, in modo che riescano ottimi, come il dovere d’un buon agricoltore è aver cura prima delle tenere piante e poi delle altre. E perciò forse anche Meleto [pag. 3] monda il terreno innanzi tutto di noi che corrompiamo, a suo dire, i germogli dei giovani; e in seguito, quando si sarà messo a curare i più anziani, procaccerà evidentemente moltissimi e grandissimi beni alla città, come c’è da aspettarselo da chi comincia a questo modo. EU. Così fosse, Socrate! Eppure temo assai che non avvenga il contrario. Giacché mi pare che egli cominci a nuocere alla città dal focolare, quando cerca di far male a te. E, di grazia, che cosa fai, secondo lui, per corrompere i giovani? SO. Delle cose enormi, al primo udirle, mio impareggiabile amico. Egli afferma ch’io sono un facitore di dèi; e perché, com’egli pretende, faccio nuovi dèi e non riconosco gli antichi, per questo mi ha accusato. EU. Capisco, Socrate; perché tu dici d’avvertire di tratto in tratto quel tal segno demonico. Egli dunque immaginandosi che tu voglia introdurre delle nuove credenze religiose, perciò ha sporto contro te quest’accusa. E viene in tribunale a calunniarti, perché sa che accuse simili fanno presa facilmente sul volgo. Anche di me, quando nell’assemblea parlo di religione e predico il futuro, anche di me si ride come d’un pazzo; e sebbene io non abbia mai detto nulla di men che vero nelle mie predizioni, tuttavia il volgo è invidioso degli uomini del nostro stampo. Per altro, del volgo non bisogna darsi pensiero, ma affrontarlo animosamente. SO. Mio caro Eutifrone, se non si trattasse che d’esser deriso, sarebbe cosa da nulla. Agli Ateniesi, secondo me, non importa gran fatto se pensano che qualcuno sia un dotto, purché non si eriga a maestro della propria sapienza. Ma quando sospettano che uno voglia comunicarla agli altri, oh! allora montano in collera, o per invidia, come tu dici, o per qualche altro motivo. EU. Quanto a codesto non desidero per niente sperimentare che cosa essi pensino di me. 10

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Proslogion proemio e I, 2-5 dialogo teocentrico. 93 Benedetto Spinoza Trattato Teologico-Politico, vi esegesi biblica. 138. G.W. Leibniz Massimo Cacciari 'L'invenzione dell'individuo' articolo di rivista intellettuale scelta di tre domande delle sei proposte concernente il contenuto delle lezion
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