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Filosofia e saperi scientifici PDF

250 Pages·2003·0.651 MB·Italian
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LA “CITTÀ” DEI FILOSOFI 12/ 6 Quaderni e Atti pubblicati dal Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca Dipartimento per lo sviluppo dell’Istruzione Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici Direttore:S.Criscuoli Coordinatore scientifico:A.Sgherri Revisione scientifica ed editing:R.Ansani,L.Bolognini,M.Villani Il presente volume potrà essere riprodotto per essere utilizzato all’interno delle Scuole in situa- zioni di formazione del personale direttivo e docente (corsi,collegi,riunioni per materia). ©Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca. Prima edizione:settembre 2003,Ferrara - Roma. Ministero dell’Istruzione,dell’Università e della Ricerca Dipartimento per lo sviluppo dell’Istruzione Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici FILOSOFIA E SAPERI SCIENTIFICI Seminario ministeriale di formazione per docenti di filosofia Ferrara, 26 novembre - 1 dicembre 2001 a cura di ROSANNA ANSANI MAURIZIO VILLANI STAFF DI GESTIONE DEL SEMINARIO Direttore: GIANCARLOMORI Coordinatore Scientifico: ANNASGHERRICOSTANTINI Gruppo di coordinamento: ROSANNAANSANI(Docente,Liceo Classico “L. Ariosto”,Ferrara) LAURABOLOGNINI(Docente,Liceo Classico “L. Ariosto”,Ferrara) MAURIZIOVILLANI(Docente,Liceo Classico “L. Ariosto”,Ferrara) Segreteria organizzativa: MARIAPAOLATAGLIATI LINABARONI MAURIZIAMARCIALIS DONATARAMBALDI INDICE Anna Sgherri Costantini Presentazione » 7 Luigi Malusa Introduzione » 13 Enrico Bellone Filosofia e scienza in età moderna:i loro rapporti » 17 Paolo Parrini Dimensione scientifica e filosofica della conoscenza. Una panoramica introduttiva » 25 Gereon Wolters Finalismo,meccanicismo,funzionalismo » 35 Italo Barrai Evoluzione e neodarwinismo » 49 Massimo Mugnai Il concetto di infinito » 57 Umberto Bottazzini I labirinti dell’infinito » 67 Luigi Ruggiu Il concetto di tempo. Linee di una evoluzione storica e concettuale » 71 Giulio Passatore Aspetti del concetto di tempo nella fisica » 79 5 LAVORI DI GRUPPO Gruppo 1 Coordinatore:Anna Bianchi Rapporteur:Giorgio Luppi Filosofia e storia della scienza » 107 Gruppo 2 Coordinatore:Francesco Paolo Firrao Rapporteur:Anselmo Grotti Filosofia e biologia » 141 Gruppo 3 Coordinatore:Antonio Frascani Rapporteur:Fabio Cioffi Filosofia e matematica » 189 Gruppo 4 Coordinatore:Bianca Maria Ventura Rapporteur:Dario Zucchello Filosofia e fisica » 219 Elenco dei partecipanti » 253 APPENDICE » 261 Protocollo d’intesa fra il Ministero della Pubblica Istruzione e la Società Filosofica Italiana » 263 Manifesto della Città dei filosofi » 267 Pubblicazioni della Città dei filosofi » 269 6 Presentazione Anna Sgherri Nel porgere il mio più cordiale saluto e ringraziamento al Dirigente Scolastico, ai colleghi e collaboratori,ai partecipanti ed a tutti i relatori che hanno accettato il no- stro invito,sento l’esigenza di esprimere un sentimento di soddisfazione per l’apertu- ra di questo Seminario che rappresenta ormai un abituale e,perciò anche più gradito, appuntamento con la Città dei Filosofi sui problemi dell’insegnamento della Filoso- fia nella Scuola Secondaria Superiore. L’iniziativa sviluppa una linea di innovazione che ha avuto il suo “decollo” nelle azioni programmate del Ministero della Pubblica Istruzione a sostegno della sperimentazione dei programmi di Filosofia elaborati dalla commissione costituita dal sottosegretario On. Beniamino Brocca,ma lo stesso impegno di rinnovamento ha prodotto,nel tempo,significative variazioni e imprevedibili riflessioni su altri aspetti che stanno assumendo,attualmente,più rilevanza di quelli da cui si è partiti all’inizio degli anni ’90. Analogamente,il percorso compiuto nell’ambito della collaborazione tra Mini- stero dell’Istruzione e Associazioni disciplinari,nello specifico la Società Filosofica Italiana,ha fatto emergere ricche potenzialità nella ricerca e nella valorizzazione del- le risorse professionali degli insegnanti tanto che gli impegni si sono via via ampliati dando vita,a loro volta,ad ulteriori ambiti di ricerca e di pratiche innovative. Per questi motivi,il presente incontro vuole essere anche un invito a riflettere sul cammino compiuto sia nella forma di un bilancio,benevolo si spera,dell’espe- rienza,sia nella prospettiva di offrire ai docenti,all’Amministrazione,a quanti sono interessati ad una scuola degna di corrispondere alle sfide della post-modernità,ele- menti di orientamento per le scelte future,elementi tanto più validi in quanto frutto del lavoro della scuola reale,di quella che la stampa definisce,seppure con ambiguo significato,scuola militante. In questo c’è,sicuramente,una certa influenza anche del percorso professiona- le di chi scrive che nel prossimo anno (2002) concluderà il suo rapporto formale con l’Amministrazione e che,pertanto,spera di vedere altri raccogliere il testimone e pro- seguire con sempre maggior forza il difficile cammino di quella speciale ricerca che partendo dagli esiti della ricerca pura li rende compatibili con le esigenze del mondo della scuola lavorando sul confine dei due mondi,ambedue importanti e ambedue dif- ficili da coniugare. 1 Il centro della Città dei filosofi,il suo cuore pulsante,è rappresentato da una co- mune azione (comune a tutti coloro che ne condividono i criteri ed i principi ispirato- ri) volta al rinnovamento metodologico didattico della Filosofia “insegnata”,nella con- vinzione che nessuna “direttiva”o decisione assunta in alto,potrà ridare vigore ad una disciplina che ha avuto nobili origini ed una storia dignitosa ma che sta diventando esangue nelle pratiche quotidiane. Nuova identità potrà scaturire pertanto,solo da un attento esame dei bisogni reali delle nuove generazioni,da una intelligente conside- razione dei nuovi stili di apprendimento e soprattutto dal coraggio di esplorare nuove vie lasciandosi alle spalle la sicurezza delle rive conosciute. Le linee di una esplorazione audace e di una ricerca rigorosa sono comunque ben presenti nella documentazione del lavoro fatto. Da ciò si può vedere che il nodo strategico del progetto è la crescita professio- nale e la valorizzazione culturale e sociale del docente. La Città dei Filosofi lavora infatti su un oggetto - la Filosofia come disciplina - e sull’insegnamento della stessa con l’intento di individuare,almeno nei suoi tratti es- senziali,un modello di formazione in servizio che possa rispondere alle esigenze dei singoli e della scuola come istituzione in continuo e rapido mutamento. Il processo riformatore non è solo quello di cui si discute nelle sedi politiche o sindacali dove l’oggetto di negoziazione è prioritariamente l’impianto ordinamentale e,connessi a questo l’organizzazione dei piani di studio e la distribuzione delle disci- pline,ma anche - e soprattutto - quello che investe la vita quotidiana delle comunità scolastiche per effetto dello sviluppo della tecnologia, della globalizzazione del- l’informazione,dei nuovi linguaggi giovanili,delle angosce,delle aspettative dei gio- vani e del loro orizzonte di senso. Se il problema della formazione è univocamente considerato il nodo più si- gnificativo dei cambiamenti sociali del nostro tempo,la formazione dei docenti,tut- tavia,più che in altri settori della Pubblica Amministrazione,è in una situazione an- cora di incerto profilo,diviso com’è tra più istituzioni pubbliche e private e con una strategia non ben definita e tatticamente un po’tortuosa nello sforzo titanico di ri- spondere ai bisogni di un numero di soggetti molto elevato,fra l’altro molto diver- sificato nel curricolo universitario,nelle modalità di accesso all’insegnamento,nel- l’esperienza maturata. Un ulteriore elemento di complessità deriva,a mio parere,anche dalla perma- nenza,per pura forza di inerzia,dalla tradizione gentiliana ridotta,purtroppo,a puro simulacro dello spirito di Giovanni Gentile come dimostra il cattivo uso didattico del manuale,spesso proposto come unico “testo”di riferimento. D’altra parte la ricerca didattica,l’attenzione alla didattica,è recente in Italia e tuttora poco apprezzata a livello accademico. Lo dimostrano le poche cattedre uni- versitarie o,ancor più,lo scarso peso che la didattica ha nella valutazione dei titoli accademici. 2 Le stesse scuole di specializzazione (SISS) faticano a concordare una linea di azione comune e presentano disomogeneità anche rilevanti nell’approccio ai proble- mi dell’insegnamento e soprattutto nel rapporto tra contenuti (gerarchia di priorità, criteri di selezione,percorsi alternativi) e metodologie didattiche. Analogamente è recente,e praticata da pochi con rigore e profondità,la ricerca sull’impatto epistemologico delle nuove tecnologie anche se abbondano i programmi di informatizzazione dei classici e la divulgazione,in verità crescente,di software par- zialmente interattivi,che hanno per oggetto opere di Filosofia antica e moderna. Si tratta comunque di un settore ancora da esplorare seriamente,specie per quan- to riguarda l’incidenza delle nuove tecnologie sull’elaborazione concettuale e sulla problematizzazione di tipo filosofico. Sulla complessità della questione è significativo lo scritto di Clifford Stoll -“Con- fessioni di un eretico di high-tech”- e l’ancora più interessante articolo di Umberto Galimberti (Repubblica,24 novembre 2001) che invita gli “addetti ai lavori”ad un momento di riflessione e all’assunzione di un atteggiamento critico rispetto a doman- de quali:“Che problemi possono risolversi e che problemi possono crearsi dedicando sempre più tempo dello studio a strumenti elettronici?” E ancora:“Che cosa si perde,che cosa viene emarginato quando si adotta una nuova tecnologia?”“Davvero 50 minuti di lezioni di un buon insegnante possono ve- nir liofilizzati in 15 minuti multimediali?”. Clifford Stoll,a partire da queste domande,traccia una linea di demarcazione assai netta. Compito della scuola non è quello di fornire dati o risposte senza l’indi- cazione dei processi attraverso cui a quelle risposte si giunge,ma piuttosto è fornire metodi di ricerca e capacità di giudizio,a partire dai quali i dati e le risposte sono fa- cilmente ottenibili. Non è questa la sede per riferire interamente il pensiero di Galimberti sull’ar- gomento,ma non si può trascurare il suo richiamo alla complessità del processo di formazione per il quale è necessario mobilitare le migliori risorse che vengono dal no- stro patrimonio culturale per preparare i giovani a capire i paesaggi articolati della so- cietà contemporanea,a discutere,a giudicare e,infine,a discernere in ordine alla mas- sa di informazione che i nuovi media ci forniscono. Ritornando al centro di interesse della presente iniziativa,il modello di forma- zione che è stato,ed è,proposto si basa sulla convinzione che i docenti possono esse- re risorse culturali e professionali essi stessi se sono messi in condizione di condivi- dere con altri le proprie esperienze e riflessioni. Si tratta di costruire una rete di coo- perazione professionale all’interno della quale si ragioni insieme sulle pratiche didattiche attuate da ognuno o su ipotesi innovative. Le opportunità offerte dalle moderne teconologie in questo settore possono es- sere risolutive per superare difficoltà pratiche,come la lontananza,le scarse disponi- bilità finanziarie,la rapidità con cui è possibile dialogare e confrontarsi. 3

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