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Filosofia e rivelazione. Un contributo al dibattito su ragione e fede PDF

124 Pages·1999·5.839 MB·Italian
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IDEE/Filosofia Vittorio Possenti FILOSOFIA BERIVELAZIONE un contributo al dibattito su ragione e fede Città Nuova Vittorio Possenti FILOSOFIA E RIVELAZIONE Il clima spirituale postmoderno, con le incertezze e il nichilismo che lo angustiano e la domanda di senso che lo percorre, domanda una rivi- sitazione dei temi che riguardano da vicino ogni uomo: filosofia e Rivela- zione, ragione, metafisica, sapienza, fede. Il “discorso breve” del volu- me nasce come pensiero pro-vocato dall’enciclica Fides et ratio. La forza della ragione può entrare nella com- prensione della fede senza adulte- rarla, e l'energia della fede che nasce dalla Rivelazione può abitare nella ragione senza rischio, dischiuden- dole orizzonti nuovi. È il grande incontro fra pensiero umano e mes- saggio biblico con le sue specifiche difficoltà nel moderno. Approfon- dendo la memoria delle sorgenti, la ragione postmoderna può riprende- re contatto con l’essere e la Rivela- zione, e la filosofia valere come prae- paratio evangelica se, oltrepassando il nichilismo, saprà porsi come ragio- ne magnanima, aperta alla comples- sità e ai chiaroscuri dell’esistenza umana, amica di tutto ciò che esiste. IDEE / filosofia FILOSOFIA E RIVELAZIONE e Digitized by the Internet Archive in 20283 with funding from Kahle/Austin Foundation https://archive.org/details/filosofiaerivela0000poss Vittorio Possenti FIROSOELÀ EsRIVELAZIONE un contributo al dibattito su ragione e fede Città Nuova Il libro è pubblicato con il contributo del Dipartimento di Filosofia 0 dell’Università degli Studi di Venezia. In copertina: Raffaello, Scuola d’Atene (part.). Stanza della Segnatura - Vaticano. Grafica di Gyòrgy Szokoly © 1999, Città Nuova Editrice Via degli Scipioni 265 - 00192 Roma ISBN 88-311-0123-4 Finito di stampare nel mese di maggio 1999 dalla tipografia Città Nuova della PA.M.O.M. Largo Cristina di Svezia, 17 00165 Roma - tel. 06-5813475/82 INTRODUZIONE Oltre alla cattolicità o universalità della Rivelazione che proviene dalla Trascendenza e verso cui si rivolge la fede, vi è una “cattolicità” o universalità naturale della ragione: di una ragione aperta, flessibile, magnanima, compassionevole, amica di tutto quanto esiste e in specie del volto dell’altro. Una ra- gione di questa forma può aiutare la cultura postmoderna a superare la sua insicurezza e la tentazione di accontentarsi di poco, con il rischio di andare quasi alla deriva in un’epoca enigmatica e incerta. Della fede e della ragione, della loro specifica “cattoli- cità”, ha trattato l’enciclica Fides et ratio, forse il più impor- tante documento della Chiesa moderna sul tema espresso nel titolo e sulla filosofia, intesa come lo specchio in cui si riflette la cultura dei popoli. Il suo nucleo centrale si individua nella giusta relazione da instaurare fra la verità rivelata e la verità raggiunta dal sapere filosofico. Il testo che segue pensa con li- bertà entro uno spazio che approssimativamente è quello scan- dito dall’enciclica, sebbene vari suoi temi verranno lasciati nel- lo sfondo. Nascendo come pensiero pro-vocato da essa e che ad essa reagisce, depone ogni intento di operarne una esegesi: non è questo il nostro intento, quanto di interrogare e di ri- flettere sul nesso fra filosofia e Rivelazione, senza escludere in via preliminare le intuizioni dell’enciclica in merito !. 1 Ad alcuni mesi di distanza dall’uscita dell’enciclica prende corpo l’im- pressione, certo provvisoria e rivedibile, che la sua recezione nella cultura sia sta- 6 Introduzione Fides et ratio intende rimettere in moto il pensiero cre- dente (che è cosa diversa dal credente che pensa) e la questio- ne della verità, aprendo un più alto dialogo con la tarda mo- dernità e il postmoderno, «prima che il filo d’argento s’allenti, la lampada d’oro s’infranga, si rompa la secchia alla fonte» (Oo 12, 6). Fra i diversi stimoli che il testo propone per riav- viare il pensiero credente, significativo si presenta il metodo della reciproca collaborazione e della circolarità fra ragione e fede, filosofia e teologia, da cui entrambe escono arricchite. Desidereremmo entrare nello stesso cammino, evitando il la- mento; piuttosto cercando il positivo e il vero, e operando per- ché l’eros filosofico che vive in ogni uomo possa liberarsi in una ricerca ad un tempo ontosofica e contemplativa. Contem- plativa qui significa: con spirito aperto al tutto e disposto a mantenere fermo sulle cose lo sguardo dell’intelletto. Ricerca ontosofica vuol dire: desiderosa di raggiungere una sapienza dell’essere, che sia il suo “sapore originario”. I nuclei del nostro “discorso breve” si dispiegano intorno ad alcune parole-guida: filosofia, Rivelazione, verità, fede, ragione, metafisica, sapienza, che nella loro pluralità attestano eterogeneità, dislivelli, diversità, non però reciproca inimicizia. Il clima spirituale del presente sembra chiedere una rivisitazio- ne di questi temi che riguardano da vicino ogni uomo in rap- ta per ora modesta e talvolta preconcetta. I principali quotidiani italiani al mo- mento dell’uscita del testo se la sono sbrigata con qualche articolo estemporaneo e interviste ad accademici che hanno dichiarato di non averne conoscenza e di non aspettarsi a priori nulla da esso. Quando vi è stata una considerazione meno estemporanea come nel caso di «Micromega» (n. 5, 1998), taluni interventi ospi- tati hanno dato l'impressione di voler colpire piuttosto che comprendere. In qualche caso alquanto raro (penso qui ad es. all'articolo di E. Scalfari su «la Re- pubblica» del 18 ottobre 1998), si è colto che il testo ruota intorno al tema della veritàe d ella conoscenza, e che il pontefice ha ragione almeno su un punto: non si può vivere senza un senso. Fra le numerose conferenze e tavole rotonde sul: l’enciclica, si avverte finora la mancanza di convegni di approfondimento: uno dei È rari inC mRer ito si svolse presso l’Università di Padova ova iil l 1 1° di valido esito di interventi e di pubblico. cembre 1998 con Introduzione 7 porto alla posta esistenziale in gioco. Sino ad un recente passa- to il giudizio secondo cui «la realtà di un mondo senza Dio, di fronte al quale ci troviamo, è in parte solo la reazione a un Dio senza mondo» 2, poteva reclamare qualche fondamento. Inol- trandoci nel postmoderno, una separazione del genere potreb- be apparire sempre più problematica. Il saggio si muove in prevalenza intorno alla filosofia, poiché chi scrive è filosofo, senza però dimenticare che la fe- de, come la ragione, è un’energia conoscitiva, non solo pietà ed obbedienza, come invece a partire da Spinoza ha inteso la critica del cristianesimo e della Rivelazione. Il nostro tema è la filosofia in se stessa e nel suo rapporto con la fede che cerca la propria autocomprensione (fides quaerens intellectum): l’ener- gia della ragione può entrare nella comprensione della fede senza adulterarla, mentre l’energia della fede che nasce dalla Rivelazione può abitare nel cuore della ragione senza violenza e rischio per quest’ultima. Anzi, può dischiuderle orizzonti nuovi e darle qualcosa di grande. Sovviene qui un passo del li- bro di Tobia, uno dei più deliziosi della Bibbia (cf. il cap. 6). La fede può essere per la filosofia qualcosa di analogo a quan- to operò nel viaggio di Tobia l'Arcangelo Raffaele: egli guidò nel cammino, neutralizzò i mostri marini, preparò un collirio per gli occhi, affinché fossero difesi da malattie e vedessero meglio. Incontrando la filosofia, la Rivelazione la provoca ad essere se stessa e a raggiungere la pienezza. Affinché questo accada, occorre superare il principio di immanenza, uno dei massimi retaggi del razionalismo, che in varie fasi della moder- nità è stato il cardine attorno a cui si sono disposte le princi- pali obiezioni nei confronti della possibilità stessa della Rivela- zione. Il criterio di immanenza toglie alla radice qualsiasi dia- logo fra uomo e Rivelazione: sopprimendo la seconda, tesse l’elogio di una ragione potentissima e solitaria. 2 W. Kasper, Fede e storia, Queriniana, Brescia 1975, p. 160. 8 Introduzione È un'esigenza notevole che il rapporto fra filosofia e Ri- velazione, fra ragione e fede debba oggi venir nuovamente me- ditato in rapporto ai nuovi orizzonti spirituali del postmoder- no, alle incertezze che lo angustiano, alla domanda di senso che lo percorre.

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