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Filosofia delle scienze naturali PDF

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>.i";. "·. ..: ,. , .t•:: '. Cari G. Hempel ,. :,;,•·. :"_';, ,., ' Filosofia delle scienze naturali •. Società editrice il Mulino Bologna I r r Presentazione ' 1. Autore di primissimo piano nel campo internazionale degli . le· Pbi/o,opby 01 N, tura I Sci••«\ C'l-1 Oills, Ne,. JU l<Y studi epistemologici, Cari Gustav Hempcl è assai noto anche Ti~O crigi.n, • Fi<:ntk:et>.-a1U ,I nc. . ~ in l1ali:1 grazie alla traduzione nella nostra linJJua del suo 1i CCE,od0pipJyri,ror.ia-.i...;.Ct h, i t tCO lll, i aIlu~ 7V1 V a cbuy1r ba•S d o'Ic Aicltbltt«t. tfOin Pi«,u qiul• m Mcl liiil• i nTtaod , ~llo<n>cl '.'8v'i" ' Alcosand:oB crn ptcriime1o1 <l0ieb mrop: iriLc,a . /orm117.ioned ei conce/li e delle teori.e nella Le pagine che oro ·vengono qui edite in versione italiana Sc:<ond•e <ii,lonc 1980 repprescntano il terzo volume scrirto da Hempel e, apparse ori ! ginariamente nd 1966, un anno dopo l'organica raccolta di sagci Aspects o/ Scienti/ic Explan11tion, costiruiscooo il suo lavoro d'insieme piu recente. Nonostante la loro concisa formolaz.ione, gli 0110c apitoli in cui si artil-ola b Filosofia delle scienze naturali dello Hempel vertono su uno tematica quanto mai ricca e complessa.. Cosf, mentre il primo di essi espone brevemente l'intento analitico di tutto il lavoro, il secondo delinea i caratteri piu comprensivi dcllo rkerc-~s cientifica: l'invenzione e la formulazione delle ipo tesi e il loro controllo. Il ter-.o e il qW1r10e saminano specifica ì mente i procedimenti ed i criteri, mediante i quali la moderna i scienza della natura sottopone a conferma, vaglia e accoglie i ' costruiti ipo1cuci. Quindi, il quinto capitolo affrontn il pro blema delle leusi e della spiegazione scientifica, fino al punto in cui questa richiede l'impiego di vere e proprie reorie, o generalizzazioni empiriche astranc, che sono considerare nel capitolo successivo. Gli ultimi due capitoli, infine, hanno per oggetto - rispcttivamemc - la formazione dei conce11it eorici, ossia la questione dello loro definibilità e signific3nza,e il piu ampio argomento della riduzione teorica, cioè la dibattuta pro- l l I -1 I e I 6 Prtse1:totione .. Indice speuit,a della unificazione dei principi delle dh;,ersc scienze su un• comune base sistematica. Integra il testo una bibliografia scelta, appositamente preparata per l'edizione italiana. Come suggeriscono gli stessi cenni che precedono, il pre sente libro rivela piu di un motivo d'innegabile importanza. Da un lato, infatti, esso, riprendendo le tesi essenziali delle map,giori indagini in prttedenza svolte dallo Hempcl sulla con cettualizzazione e sui processi esplicativi, offre un sommario quadro critico dell'odierna metodologia della scienza naturale, quadro intrinsecamente prezioso e non privo di tratti in certa misura nuovi, quali, ad esempio. le analisi delle operazioni di Prefazione controllo, della semplicità, e simili. p. 9 Dall'altro lato, proprio per questi notevoli pregi, questo I Portata e scopo dell'opera testo di Hempel presenta un indubbio valore nei confronti del p. Il l'attuale situazione culturale italiana; esso dà; infatti, in modo Il La ricerca scientifica: invenzione e contro!Jo indubbio un peculiare e significativo apporto alla ripresa - or p. 15 Una c,ncJlia din.ica come cscru • . mai non pi6 soltanto auspicabile, ma incipiente - della rifles Pt"r souopor.e a controllo un•· p~. • P,s$J fond:1men.ali sione !ilosolica into(nO al sapere scientifico e alle sue condi ne nd!a ricerca scientifica. tpotcs:• • ll rnoJo ddl'iriduzto- zioni metodologiche. III li cont~oUo_ di un'jporesi: sua logica e sua forza p. 37 Co,moU1s pcr1rncm:1Jie 0• . deUe ipotesi ausiliuic. ~Ì~o l_ non,spcr1m~nrnli•. U molo hoc-. · Verificabilità di p: re!tmenta ~ruos. • I potesi ad t mc.pio e por1:1ta empiric.a.. IV Criteri di confe d • .r ma e r 3cceuabilità p. 57 Qw!ltità, v.uicrl e pt('Cjsione dd du • , mediante < nuove 1t it11pi'c:t· • • ti ~robaror1• • Conferma teorico. • SempJjcit:i, . L; • ztonbb, !Ji:.>tmuentalj•. Sostegno pro " l uà delle !potesi. V Le leggi_ ei_l loro ruolo neUa spiegaziones cientifica p. 77 ~e rC9umq fond.iimenr•Hd U. • • • . . S~:C",(~'UO_t;oeo mo!ogico-<ledur,1v?:1 egaz1~nt ~•cnu[ithr •• n-.riJJZl!lJOl'.'U acddenrn(i. . La •S ; ~ 1 UJ'IJVC'c:saliC ge ebI l. ~u~• fondamem.i. P.-obabiFt•t°~~<>.nchPei: obtibiHsrica a >il1sùehe lJ . • • s~:nmi e e lt<)•ri b bu· . • • caraucrc mdurcivo dtll • . pro- a mr('~. .1 spiegai,oo!n> e pio- VI Teorie e spiegazione teorica p. 109 C:i.tat5e.risticheg cnertJi delJ • • . . .. pn~~•PJ•l»ll!e.. O,mprensi~1~•eone• .• P::oc1pJ interni e cuta.a t«>rid1e .. Spiega:eionee «te ort~ du•2~J·o.• n eL oal sfta:urnuisli adrce U"· e 8 J,-.d.i.ct Prefazione p. 129 vn La f r,nu:one c!ei concetti o " . . • oc,crativc.. Pc,cu.1.2 itm;- , .,. • • Le &:,i:ù=- ·1· • Sui p~!- La ço1n~iOftC. : c!c:ic onceitti somu .li'O:,• delle pitia e siso.cm.at1C..2 di ,J.goific:a•t·o - 11 (1lraucrc. opcd,:h•1mcntt: prm . ~izioni interpretauve.. < I: VU l La ridu,iooe teorirn . . di m,n.;. l ....- .:i,or:e meccan:•c &• SUnllv> i talism•o .•- . ._ R,,,i dinu2 n'u.io,cv)aD vCe ste:. - Lnai. .. ..R.. i"d' tJt•. i.;mde', 1"-'..i" ---r.•- . ~mtei,is:am.0c1,.0 -- R,cl,.:,io>< ckll• psteo:i>I"'· p. 16, • • pro'oodiJllcnri . . b'b\'ooralicbc per uI t enon •P ' Questo ,,olume vuole essere un'introduzione ad alcunid ci piu Indie11z,ont1 t Q p. 187 importanti t<'mi della metodologia contemporanea e dcUa filo noou Indice •militieo e dd sofia delle scien~ oorurali. Per far fronte alle esigemc dello spa• zio disponibile, ho preferito occuparmi in modo particolareggiato di un numero limitato di importanti problcrui, piuttosto che ten tate un esame incompleto di un piu vasto complesso di argomen I ti. Pc:r quanto il libro abbia carauere elementare, ho cercato di I• evitare una ìpcrsempliucaziooe che avrebbe potuto rivelarsi fonte i di errori, e bo messo in cvidcm:i parro:hi problemi iosoluti, che sono fra gli :ugomcnti della ricerca e della discussione attuale. Il I lettori cbc ,-orcannoc onsiderare piu a fondo le questioni qui prese in esnme oppure vorranno informarsi su altri aspetti pro l blematici della filosofia della scienza, tro\'er,inno, nella breve i bibliografia alla fine di questo volume, suggerimenti per ulteriori I letture. t Ln mae,8iorp arte del prC$cntcl ibro è stata scritta nel l964, ' duranre gli ultimi mesi dell'anao d1tm e trascorso come ricerca, • tore • del Center for Advanccd Study in the Behavioral Scien• l l ccs. Mi fa pi=rc poter cspr~,e in questa sede il senso di grntin1dine per aver avuto quello opponunità. l • Esprimo infine i mici caldi ringraziamenti ai curatori di que sta collana, Elisabeth e 11-lonrocB cardsley, per la loro valida consulenza, e a Jeromc B. Neu per il suo efficace aiuto nel ri guardare le bo= e nel preparare l'indice del volumeno. • WRL G. HEMPJ!L Capitolo primo Portata e scopo dell'opera I diversi rami in cui si suddividi! la ricerca scientifica pos• sono vcnuc raccolti in due grandi gruppi: quello delle scienze . empiriche e quello delle scicrm: noo-empirkhe. li primo cerca di esplorare, descrivere, spiegnre e prevedere i fatti che accadono nel mondo io cui viviamo. Le loro asserzioni, pertanto, debbono ' venir controllate con i falli della oosetà espericoza, e sono ac ! cettabili soltanto se opporcwrnmcnte sostenute da prove empi• rid,e. Possiamo ottenere prove di tal genere in molti modi di versi: mediantee sperimenti,m edianteo sservazionis istematiche, mediante interviste o rassegne, mediante tes/s psicologici o cli nici, mediante un accuratoe same cli documenti, iscrizioni, mo~ --nere, resti archeologici e cosi via. Quesrn dipendenza da prove empiriche è ciò che distingue le scienze empiriche dalle disci pline non-empiriche della logica e della matematica pura, i cui asserti vengono dimostrati senr.a alcun essenziale riferimento a i. dati empirici. Le scienze empiriche, o loro volta, vengono spesso suddivise in scienze naturali e scien1.es ociali. 11 criterio seguito nell'ope rare uoa t41e suddivisione è molto meno chiaro di quello che distingue l'informazione empirica da {Juella non-empirica, e non c'è nessun accordo generale sul punto in ,-ui debba venir precisa mente rracciata la linea di divisione. Di soUto, s'intende che le scienze naturali comprcndino la fisica, la chimica, la biologia e le loro r.onc di frontiera; si assume, invece, che le sdenze sociali comprendano la sociologia, le scien1.e politiche, l'antropologia, l'economia, la storiogrofia e le discipline a esse collegare. Quanto alb psicologia, talora viene assegnata all'un ampo; tal'altra i 12 FU010/iad tlk sltcnt~ 11atural1 I Porla/4e scopod dl'opu11 13 nll'altro e non di rado si afferma che è compresa in entrambi. l mnnd • • J n questa collana, la filosofia delle scienze norurali e la filo come 0 ve'"n gcaun,o e CglOi ,,s_i rr.o. v'a. N e1• .c ap,t rol., seguenti esumi11cremo sofia delle scienze sociali vengono trnttatc in due volumi distinti. • . . --.,wu queste fondam 1· b" . ncerca sc1ent1ficnE. samineremo c cma I o ictuvi dcUa Questa separazione di argomenti ha lo scopo pratico di perrnet• venga •tùnta, come """8as osten , ome lo conoscenza scientifica terc una discussione pi,i adeguat_ad eU'ampio campo della filoso• come la scienza spie,,hi i fate,· e•~•-~me cambi; considereremo· !ia della scienza, ma non s'intende con ciò giudicare prima del sion J " • emo1r1c1e che gc d" . e e sue spiegazioni possa , d . nere ' comprcn- tempo la questione se una tole divisione abbia and,e UJl signi• d1sc11ssionis, fioreremo a h. o.lo ~rei; e, nel corso di queste ficato sistematico; se, cioè, le scienze naturali differiscano in g!ic ne ra Ie ri•g uardanti i presnuep peo s• tie t1e1 1i1 lpirmobi l.e dm •1 d"1 _carnttere piu modo fondamentale do1le scicM.e sociali per oggeno, scopi, me 11 1 , ~' d<'Ua oonosccnz:i scientifica e la ricerca scicnti- todi o presupposti. Che esistano differenze cosi bosilari fra que tif,ca. e deJJa comprensione scien- sti vnsti campi di ricerca è staro ripetutamente affermato e per svariati, intc:ressunti motivi. Un a<:curatoe same di queste pre• tese richicderd,bc una semita analisi tanto delle scicll7.es ociali, quanio delle scie111.ner .turali e andrebbe perlonto ohrc la por· ta di questo volumeuo. Nondimeno, la nostra disamina get• erà un po' di luce su tale problema; infnui, poiché, di 1anco tanto, nella nostra esplorazione della filosofia deUes cienze f l aturali, avre010 occasione di get1nre uno sguardo co,nparativo sulle scienze sociali, vedremo come molte delle nosrrc scoperte I '1c irca i metodi e i fondamenti logici dclii, riceroi scientifica si l!pplichlno sia alle scienze sociali, sia a quelle norurnli. I terrnini «scienze,. e « scicmifico » verranno perciò spesso usati facendo riferimento all'in1ero dominio delle sden,,e empiriche; ma quan• do la chiarezza lo richiedo, verranno aggiunte ulteriori speci• ficazioni. TIg rande prestigio di cui lo scienT.ag ode ow è anribuibilc se,va alcun dubbio in latga misura ai suoi sensazionali successi e alfa potenza, in rapida espansione, delle sue applicaziorù. Molù rami della scienza empi dea si sono trovati o fornire una base per delle tecnologie a essi collegate, le quali rendono utiliu.abiU per fini prarici i risultati ddla tittrca scientifica e, a loro volta, forniscono spesso allo rittrrn pura o fondamcnt:ilc nuovi dati, nuovi problemi e nuovi stnunenti d'indagine. I- Ma, pre.scindcndo dall'aiuro assicurato all'uomo nell• xua I ricerca volra al dominio dell'ombiente in cui vive, la scicnu ri • sponde a un alrro, disillteressaco, ma non meno profondo e persi \ stenie, impulso: il suo desiderio di raggiungere una sempre pili vasta conoscenza e wia sempre piu prc,fonda comprensione del Capitolo secondo La ricerca scientifica: invenzione e controllo ' • 2.1. Una cartella clinica come esempio Come semplice illustrazione di alcuni importanti •spetti della ricerca scientifica, consideriamo il lavoro di Semmclweis sulla febbre da pano. Ignaz Semmclweis, un medico ungherese di nascita, porrò a termine questa ricerca all'Ospedale Generale di Vienna negli anni dal 1844 al 1848. Come membro del corpo mèdico del primo reparto della Maternità dcll 'ospedale, Sem rnelweis era preoccupato nel riscontrare d1e una larga percen tuale delle donne che partorivano i loro figli ncl suo reparto contraevano u.nag rave e spesso fatale malattia, nota come febbre puerperale o.febbre da parto. Nel 1844, ben 260 delle 3.157 madri che parrorirono nel primo reparto, cioè 1'8,2 per ceoro, -rnotirono per la malattia; per il 1845 il tasso di mortalità fu del 6,8 per cento, e per il 1846 fu dell'll,4 per cento. Questi dati erano tanto piU allarmanti, in quanro nel secondo reparto della Maternità dello stesso ospedale, adiacente al primo e che ospitava qua.si lo stesso numero di puerpere del primo, il pe daggio di morti da lebbre da parto che veniva pagato in quegli stessi anni era molto piu basso: rispettivamente del 2,3, del 2,0 e del 2, 7 per cento. Tn un libro da lui serino in seguito, sulle cause e la pr~ven1.ioned ella lebbre da parto, Scmmclwcis de scrive i suoi sforzi per risolvere il terribile enigma '. l U rescxonto <kl Javoro di Scmmelwds. e édle difficoh11d -:i !ui incontnue COititui.i:,e viu p.aRiM affascinante JeUa s1or-lad dl:1 mèdkina. Una dCllC'riziooc panioolarcggi:na, che comprende traduzioni e p:rafrui di molta parte degli tcrirti di Semruetwcis, è fornii:, in W. J. Sindaic, Semmclweis; /fo Li/e ,md His DtXtri11e. M..am-hcm:rM, llnchcstc: Univcrsity Puss, 1909. Le brevi ci1a- l·: ;~ . ~ "· • " ' ---= 16' Flloso/M dell~ sdc,;zq tiaturaJi Lu rr'cqrt4 tde1llifiça t 7 !::glif ocomindò èol prendere in ~ame diverse spiegazioni cor riodo cli tirocinio in ostetricfa nel plimo reparto. Semmclweis renti in qud tempo; ne rtspinse ak1.1oep, erché erano intX>tnpa notò, a confutazione di questa reoi-ia, che a) le lesioni risultanti tibili con farri s,al,ilit.i "io.m odo certo; ne sottopose altre ·" naturalmente dal processo dclls nascita erano molto piu estesè di esami specifici. • queUe cbe ":''i potrebbe procurare un• visita mal condotru; b) Un punto di vista largamente condiviso attrilmiv:1 le stragi che le levatt1c1c he passavano il proprio tirocinio nel secondo re operate dalla febbre puerperale, a « influenze epidemiche», che parto esaminavano le loro pazientì esattamente 11eUos tesso mo venivan.o vagamente descritte come « c,mbiarocnti atmosf~ico do, ~• senza tsser causa degli stessi dannosi effott!; e) che qurui. cosmko-tellurici • propagantisi sopra intere rcg.ion.ie che causa• vano la febbre da parto nelle donne Ùl puerperio. Ma, pensava do, 1~ •:'gl]Jto ~ rapporto della commissione, iJ numero degli stu dentt d1 mcd.,cmafu dimezzato e le loro visite alle donne furono Scmmelweis, come potevano quesle influenze avere infestato per ridotte al minimo, la mortalità, dopo una bteve diminuzione anni il primo rep~rto risparmiando pe;ò il secondo? E. coruo si s;tl/ a liveJJi mai raggiunti prima. • 1 sarebbe potuto conciliare un tale punto di visl:3 col fatto cbe, Furono tentare varie spiegazioni psicologiche. Una di esse mentre la (ebbre infieriva nell'ospedale, difficilmente si verifi notava che jJ primo rtparto erti messo in modo 1ale che un sa Q<VMOca si nella città di Vienna o nei dintorui; una vera e pr<> cerdote che portasse gli ultimi sacramenti a una morente doveva pria epidemia, come potrebb~ essere un col<!ta,n on avrebbe p<l· passorc ~ttraverso cinque corsie 1,rima di ,aggiungere la camera: tuto essere rosl selettiva. Infine, Se.mmelwcis nota che olcuoe si. pensò che l'apparizion,e del sat'erdote, preceduto d,i un inser delle donne amrnesse al primo reparto, le quali vivevano font-ano v1~ntc che S\l.onavau na campanella,a vesse un effotto terrifirnn duJl'ospcdale, erano state sopraffatte dnlle doglie dur~nti> il I.oro te e debilitante sulle pazienti delle corsfo tanto da renderle trasporto all'ospedale e avevano partorito nella strada; nonostan piu facilmente vìttùn~ della febbre da parto: Nd secondo repar te queste condizioni ovvc,se, la petcentoale di morti per febbre to, quesm fattote avverso 1100c Sis,.evap oiché il sat'erdote aveva d,1 parto in qnesti casi cli « nru;dre strndali • ora pia bassa della diretto accesso alle diverse camere. Semmelweis deci.sed l sotto , media raggiunta dal. pdmo reparto. porre a verifi<C.q1u esta co113e(<ur~:p ersuase il sacerdote ad Secoudo un altro punto di vista, il sovraffollomcnto sarebbe arrivare media111cu n camlllil\o indiretto e senz• farsi precedere stato una causa della mona.litiì nel primo reparto. Ma Semme! dal suono de1Jac ampanella, in modo da raggiungere la camera wci.s mise 1n evidenza che di !atto l'affollamento era maggiore dell'ammalata sìlenziosameoroe senza attirare l'attenzione. Ma nel se<ondo rep•rto, in porte anche come risultato degli sforzi la motta.Utà del ptimo repo,;to non diininuf &or questo. disperati delle pazienti per non venire assegnare al tri.stemen1e Una nuova idea fo suggerita a SemmehvcJs dall'osservazione, noto primo repano. Respinse and,e due congetture ana\ogbe cbe nel_p rimo reparto le donne, rncn1re e1·aooa ssistite, venivano che etano correnti, notando che non esistevano cufferen7.cf rn i fatte giacere-sul dotso~ nel st:eondo repartoi invtce, venivano due reparti .né per quanto rìguardava i.I cibo, né per la cura ge poste _su un. fianco. Sebbene ritenesse l'idea improbabile, egli nerale delle pazienti. tuttavut decise, « come un uon10 che, stando per annegare, si Nel l S46, una commissione, che. era stato nominata per csa• aggrnpp;i a un fuscello», dl sperimentare se tale di!ferenza di minare il caso, attribui lo prevalenr.a della malattia manifestatasi prassi po!c:ssea vece qualche importaoZA.I ntrodusse perciò l'uso nel ptimo reparto a lesioni provocate da visite n1alamente con dott" dagli studenti di medicina, che passavano tutti il loro pe- della posizwnc !,recale nel primo reparto, ma, di ouovo la lllOIC'- rali(it timase inalterata. 1 Tnlinc, all'inizfo del 1847, un incido11cef orni , Semmdweis zfoni del pi:t'Sentcea pitolo sono unte dll qutSt'opcr:a,. I ruomtmi- ulienti de..I .fil cttric:.r:dai Sem.mdwcis$ Onò ricostruiti1 1cl primnc apitolb di P. . d.:.K i:luf, l'indicazione decisiva ai fini della solu:,ione del ptoblem~. Un Men a~4iiHID t«hJ N1:wY o:k. lia.coouu, Brare& \Vorld Jn:,, l"J32. suo collega, Kollerschlra, rkevette un taglio tutto into.tno a un I. 18 Filo1ofi.1d dle sd~t11.en alurdi )..a ricerco scic111ijiC4 t9 dito dal bistuii di uno su,deate, con cul stava facendo un'auto Annlogameme, l'i1;>otessi piegava il fatto che le virrilne della psia, e morf dopo una malattia tormentosa, durante la quale ma• febbre da pano Ira i neo11atif ossero tutlè fra quelli le cui madri nifcstò gli Slessi sìntomi che Senunelweis aveva risconlrnlo nelle. avevano conrra11Ola malattia clur.mte il rravaguo; perché ullora v1tti.med ella febbre da p,jno. Per quanto il ruolo dei microorga• l'infezi,ooe pote,•a venire Lrwnessa ,il bambino P.rima della rut· nismi in queste infezioni non fosse stato ancora, a quel tempo, sdca, aLtravc~sol a circola:<ioned el sanl,'lle comune tra 111:idree ticonosduto, Semmelweis capi che la « sostanza cadaverica», che figlio, mentre questo era impossibile q•umdo la madre restava ìl bisruri dcllo srudente aveva iocrodotto neUa circolazi.ones an• sana. gu.igna di Kolletschka aveva causato la fatale malattia del suo Esperimenti clinici successivi J)Ottarono pr<:sto Sen,melweis collega. E la somiglianza fra il d<,corso della malania di Kol ad allargare la sua ipotesi. In una cena occasione, per esempio, letschka e quello delle pazienti tleUa sua clinica indusse Sem egli e i suoi assisteuti, dopo esst:rsi accuratamenle disinte,tate le melweis a concludere che le sue pazienti erano mone del me mani, visitarono dapprima una donna in travaglio che stava sof• desimo genere di avvelenamento del sangue; egli stesso, i suoi &endo per un cancro cervicale in suppurazione; quindi, passa colleghi e gli studenti cli medicina erano stati i p<lrtatori del materiale infeltivo, in quanto sia Jui, sia i suoi coUaboratori erano rono ::t visitare .altre venti donne che si trovavat10 nella stessa stao.za, dopo essersi lavati le mani soltanto come d'abitudine, soliti venire nelle corsie cliretrameutc dopo aver focto &,sezione senza r.i.nnovarel a disinfezione. Ebbene, uodici delle venti pa· nella stanza delle autopsie, e esaminare le dorine in u·avaglio zi<!nti morirono di febb.re puerperale. SemmeJweis m: coudusè dopo essersi lavate le mani soltanto superficialmenle, tanto che che fa febhr.e &1p arto può venir causata non soltanto da rna spesso queste conservavano un caratteristico odore di sporco. r..,riale cadav<Tico,m a aoclie da « 1nateria putri,la deri9ara da Ancora una volta, Scmmel-.vds sottopose a vetifica la sua organismi viventi"· idea. Egli peosò che, se ern nel giusto, sarebbe risultato possibile '" prevenire la febbre da parto distpiggcndo chimicamente i mate• '. ⇒ ·,è. riali infettivi che restano aderenti alle mani. Egli, perciò, emise uo ordine che faceva obbligo a tut.ti gli studenti di medicina di >'' ; .2.2. Passi fondamentali per sottoporre a controllo un'lpòtesl lavarsi le mani i11 una soluzione di ipocloiito di caldo prima di Abbiamo visto cort,e, nd!i\ sua ricerca delle cause della febbre procedere a una visita. La mortalità per febbre da parto comin da parto, Scmmelweisp rendesSc in esame varie ipate.sic he erano ciò pronrameotc a diminuire e per il 1848 calò al!' 1,27 per cento siate suggç,:ite quali possibili risposte. Come proprio queste nel primo reparto, rispetto alI'l,33 per cento nel secondo. ipoksi siano sune attinte inizi:iJmente è una questione molto A ulteriore sostegno di quest'idea, o di questa ipotesi, come ' ;-. irnba,.,,.zante, che prendetemo in esame piu tardi. ).)apprima, anche dircrno, Semmelwcis nota comè essa spieghi il fatto che ~1. :. comt,1oquee, saminiamoc ome una ipotesi,,u ua volta proposta, la mortalltiì nel secondo repal'to era regolarmeoto tanto piti bassa: ve11gas ottoposta a concxollo. • le pa1.iemi,i nfatti, vi erano ,1ssistited a levatrici, il cui tirocinio Talvolta, il procedirncoto è affatto diretto. Consideriamo le non prevedeva una istruzione anatomica medi:lnte dissezione di congetture seconao cui le differeoze di affollàmento. o di vitto, cadaveri. o di curo generale spiegherebbero la ragione della differenza di L'ipotesi spiegava anche lo piu bassa mortali1à r<tgistrat,,f ra mon~lilà fra i due repattL Come Semmelweis mene in e,~deo,.a, le« nascite stradali», poiché le donne che attivavano con i bam• questè urtan.o contro fatti fudlmente osservabili. Non esistono bini in braccio difficilmente vcniv•no ,dsitatc dopo lo loro am• differenze del genere fra i reparti; le ipotesi vengono q11indir e ruissiooc e quindi avevano una maggio, probabilità di sfuggire spinte come fuls.!. all,.infezione. Ma di solito il controllo risulterà meno semplice e clire110. . - V V V r V f r ..,, •. V ';!J' ''. ,~.20•. Pi/,,10/Jç d.t1Jes cie,:~ n11tur#li "-!'' ' V la ricercc1 de11lifica 2f ' }J_l~i:..:,': il4.~!~~~·.,- • Prendiamol' ipotesic he attribuiscel 'alta mortafit:d\ sconttatan eJ Vn argomento' di questn forma, chiamato in logica, modus ,;;,··,:, primo reparw 11lt imore provocato dalla vista del sacerdote ool 101/ens è dcdurcivameote vaUdo; cioè, se le sue premesse (le proposizioni che si rrovano al di sopra della linea ori7.zoniale) suo assistente. L'intensità di que-sto timore e, soprQttUtlo, -il S\!0 sono vece, ..Uora la conclusione (la proposizione al di sotto della effetto sulla febbre da parto, non sono dircttanientc acceriabili Jmea) è imman~bilmenre •ltreu.aoto veu. Quindi, se le pre• come Jo sono invece le clifferew,e di affollamento o cli vitto; e Semmclweis fa uso cliu n mel'Odoi a diretr.o di L'Qntrollo.C omincia m<esscc :lella2 11s ono stabilite correttamente, l'ipotesi H che viene sottoposta a controllo, deve di fatto venir respinta. . col domaodarsi: esistono degli effetti facilmente osservabilì, che si vedficherel,bero se l'ipotesi fosse vera? E pensa: Sé l'ii,o Consideriamo ora il caso in cui l'osservazion" o J'cspenm@to tcsi fosse vera, allora un opponuno cambi,uncnro nel modo cli risultino a sostegno ddl'iruplicazione sperimentale I. Dalla sua procedere del sacerdote dovrebb<-venir s~uìto da una d.i.ru.inu, ipotesi che la febbre da pano_ sia ~o avvelei~an_1end~e l sangue zionc cli mortalità. Egli verifica tale implicazione me<liauce un pr<>clou:iol ~ sostan1.a cadaverica, Sc1rtmclwc1s_m fcrisec ~hc op portune misure a11tisettichcr idurtanno le morti a ca.~s•d ., qt'.ella semplice esperimento, e fa trova falsa; pertanto resping<el' ipotesi. màlattia. Questa volta, l'esperimento mostta che I tmplicozw~e .Analogamente, per esamin•re la congettura che lip,uarda b posizione delle doMe durante il parto, egli 11ensa, Se la conget sperimentale è v~ra. Ma t-Jlè risultato favorevole non prove J.n tura fosse vera, alloral 'adozione nel primo repano della posizione modo decisivo thi.: l'ipotesi sia vera in quanto l'nrgoroento sot• 1 tosrn111·co vr,bhc la forma lsrcrale ridurrit' la motra!ità. Ancorn una volra, l'implicazione viene dimostrata falsa claWesperien,.ae la congettura viene ab bandonata. S• H è vera, allora lo è I. i I 2b] (Come i d.•1i prob,.,,,; mostrono) l è vcra. )I . menItno , qnueels stie nuslotù cnhi ed suee lc'iapsoit,e sili ccoonnttreomllpol astia f(ocnhdiaam siua muonl a• ~Hg)o,• •" H è VC{(I, tt;.·"--"<;'.J-,1;. ,. ; ..... f"J è vera, allora, nell'ambito di drcostan1.e spt'Ciliçate( per esempio, E questo modo di ragionamento, cui ci si riferis~ di_soliro com_e se il sacerdote rlnuncin a passare attraverso le corsie; oppure se ' . ~., alla fallaciad ell'affermare il c_onsc~uemcn, on e val,do d.:dutt1• 1 ·t le donne vengono poste su un fianco), si dovrebbero coorrollare vameme; cio~, la sua cooclus,one può essere falsa, and'.e se 1: certi eventi osservabili (per esempio, una diminuiioae de!Ja mor [ sue premesse sono vere'. E tale circosta~,.,, è esel'.'plif1~~•.d i talità): o, in breve, se H è vera, anche J lo è, dove I è un'asser 'l fatto dalla stessa esperienza di Semmehveis. La versione mmal': zione descriveme gli eventi osserwbili che ci dobbiamo aspet ' della sua spiega,fone della febbre da p;mo come una forma dt tate. Per con1odità diremo che / è infotito da, o implicata da, aweknamento del sangue, presentava essenzialmente quale ~ni H; e la diremo u11'implicazio1s1pee ri111e11tad/ee/ /'ipolesi T-I( i1, ca e solo cauw della mafo11ial 'in{eziooe con sostanza cadaverica; seguito verrà fornita una descrizione pÌll llccura<ad eLla rclàtio ed egli aveva ragione nel pensare che se questa ìpotesi fosse st~ta ne intercorrente fra I e H). vera allora la distruzionè delle panicelle cli sostanza cada,•cncn Nei nostri ulcimi due esempi, degli esperim.enti fanno vedere mediante un lav:1ggioa ntisettico avrebbe tidotro la 01or~alità. che l'ùnplic-,ziooe sperim~ntale è falsa e, di conseguenza, l'ipotesi TnQltrc, ìl suo esperimenm mostrò che l'implica1,iones peri.men vieae respinta. TI ragionamento che porta alla tirulsa può venire tale eNl vero. Quindi, in questo ca.so, entrambe le premesse schematizzato nel modo seguente: 1. Nd senso tecnico della Jogica: dr. A. Pasquinclfi, fntrodutio,Jta fl<1l o· Se. H è vet:t, sa.1>eJh elo è. R,ic1J ,;mboUw, Torino. Bor.i"n;ùdcr1i9. .5?. P: 15. . 2aJ Ma (come mostrano i dati probawri) I n::mè vera•. , Per i _p1rtkolorvie, di W. S:s~on, l.ogtc., P~nrn.:e•HdlJ_n, c,:E nsl~d Cllifs, N.J,, (963, pp. 2,1~25( di tJ'h>S!i'Ltptl-u' bblico~ònc m qu~ta stessa coll:ma), H non è v~r.1. • Or. s~lu:iou,L og,ic,c fr,, pp. 27,29.

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