Tabora, nel cuore del Tanganica, è una città di grande fascino, porta dei grandi laghi dell’Africa orientale e crocevia del commercio di spezie, oro e schiavi. Qui all’inizio del Novecento arriva Tango Ferrer, un inglese la cui famiglia si è trasferita in Africa alla ricerca della tanzanite, una pietra preziosa quanto rara. La vita di Tango lo porterà a vendere la miniera paterna e a sposare la causa delle popolazioni autoctone contro le potenze coloniali. Cessando di essere per sempre Tango Ferrer e diventando per tutti Tango Masai, si unirà ai ribelli locali e deporrà, con un’azione fulminea e senza spargimenti di sangue, il dispotico e crudele sultano di Tabora. Ma quando il sultano bianco tenterà di instaurare un regime di libertà e democrazia riunendo un consiglio di anziani, le rivalità tribali e l’intervento delle truppe britanniche lo costringeranno a fare i conti con la realtà, e a inventarsi una fuga rocambolesca. Dall’autore di Neve un inno alla libertà e alla democrazia che un continente teatro di guerre incessanti spesso riesce a conoscere solo come forme di utopia.