Giulia Iannuzzi, laureata in Lettere “In altre parole il genere non è qualcosa che esiste in sé, G GIULIA IANNUZZI Una storia della fantascienza moderne a Milano, ha concluso ma una costruzione fluida, a cui concorrono asserzioni IU italiana attraverso le principali L un dottorato in italianistica a Trieste e pratiche diverse, anche contraddittorie, messe in gioco IA FANTASCIENZA ITALIANA testate periodiche. citoanli aunnaa. tAetstiu asulmllae nfaten tlaasvcoirean aza u no da scrittori, editori, distributori, operatori del mercato, IAN «I Romanzi di Urania», studio sulla traduzione e la fortuna lettori, fan, critici, insomma da tutti gli attori implicati N RIVISTE, AUTORI, DIBATTITI «I Romanzi del Cosmo», U della fantascienza americana in Italia. nella produzione, circolazione e ricezione dei testi. Z «Oltre il Cielo», «Galaxy» Si occupa di fantascienza, storia Z DAGLI ANNI CINQUANTA AGLI ANNI SETTANTA dleetltle’eradriitao,r iead, irteolraiaz ioen ni utroav is mcreitdtuiara, Lcha ef asnetgausocnieon zcao mè ep rqeusaal cino scao ndis isdteorraiczoio, nceo mneei ucna pfaittotloi FAI PREMESSA DI CARLO PAGETTI ee ««GRoablaosts»i as»o,n «oF iu ltaubroo»ra tori interdisciplinarità negli studi letterari. N anche sociale, non solo puramente letterario-testuale.” T che, tra gli anni Cinquanta Oltre a vari saggi in volume e rivista, A S e Settanta, hanno proposto nel 2009 ha pubblicato L’informazione C letteraria nel web. Tra critica, dibattito, Giulia Iannuzzi IE la fantascienza come un genere impegno e autori emergenti. NZ riconoscibile e declinato in molti A I modi differenti. Sono queste T A le sedi in cui hanno trovato L IA posto e si sono sviluppate N A le traduzioni della fantascienza angloamericana, i primi autori italiani, la critica e i dibattiti attorno al genere. Lo studio ripercorre la storia di queste pubblicazioni e dei protagonisti che ne hanno popolato le pagine, per ricostruire, tra avventure spaziali e raffinate distopie urbane, riuso e invenzione, l’alba di una fantascienza scritta in lingua italiana. ISBN 978-88-575x-xxx-x M Mimesis Edizioni IM Fantascienza e società E www.mimesisedizioni.it SIS 00,00 euro MIMESIS / FANTASCIENZA E SOCIETÀ FANTASCIENZA E SOCIETÀ n. 8 Collana diretta da Domenico Gallo COMITATO SCIENTIFICO Nicoletta Di Ciolla (Università di Manchester, RU) Ferdinando Fasce (Università degli Studi di Genova) Nicoletta Vallorani (Università degli Studi di Milano) G I IULIA ANNUZZI FANTASCIENZA ITALIANA Riviste, autori, dibattiti dagli anni Cinquanta agli anni Settanta Premessa di Carlo Pagetti MIMESIS Fantascienza e società © 2014 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) Collana Fantascienza e società, n. 8 Isbn 9788857521503 www.mimesisedizioni.it Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Telefono: +39 02 24861657 / 24416383 Fax: +39 02 89403935 E-mail: [email protected] INDICE PREMESSA di Carlo Pagetti 9 INTRODUZIONE 17 1. «URANIA». NASCITA DELLA FANTASCIENZA COME CATEGORIA EDITORIALE E GENERE POPOLARE 23 1.1 Nascita e cura di Monicelli 23 1.2 Monicelli e i pionieri della fantascienza italiana 43 1.3 Gli anni di Fruttero e Lucentini 58 1.4 Fruttero e Lucentini marziani in cattedra 68 2. «I ROMANZI DEL COSMO». IL MESTIERE DELLA SPACE OPERA 79 2.1 Ponzoni dai fotoromanzi alla fantascienza 79 2.2 Avventure spaziali sotto pseudonimi anglicizzanti 92 3. «OLTRE IL CIELO». UNA PALESTRA ANOMALA PER LA FANTASCIENZA ITALIANA 115 3.1 Storia e protagonisti 115 3.2 Le molte anime dell’immaginario astronautico 126 3.3 Italiani alla conquista dello spazio 135 3.4 Informazione e critica 150 4. «GALASSIA». DAL FILONE SOCIOLOGICO ALLA NEW WAVE 161 4.1 Da «Galaxy» a «Galassia»: Valente e Rambelli 161 4.2 Malaguti e il ritorno al sense of wonder 178 4.3 Curtoni e Montanari: le nuove tendenze 185 4.4 Italiani: Accademia, Gazzettino, antologie-laboratorio e romanzi scelti 196 5. «FUTURO». NEI TERRITORI DELLA LETTERATURA 235 5.1 Forza di una proposta culturale, debolezza di mercato 235 5.2 Critica e teoria: per una fantascienza dello straniamento 244 5.3 Capaci di mettere il lettore in un nuovo rapporto con le cose 263 6. «ROBOT». RITORNO AL FANDOM 281 6.1 Una vera rivista 281 6.2 Letteratura, politica, polemiche 298 6.3 Incontri con gli autori, incontri coi lettori 310 CONCLUSIONI. UN GENERE TRA INDUSTRIA E CULTURA 325 FONTI E BIBLIOGRAFIA 331 Fonti 331 - Spogli di testate 331 - Fonti archivistiche 331 Bibliografi a critica 331 Sitografi a 345 Conversazioni, conferenze, interviste 345 Risorse per la consultazione delle testate, ovvero: piccola nota dolente sulla fantascienza in biblioteca 345 INDICE DEI NOMI 349 A Ines e Sal 9 C P ARLO AGETTI PREMESSA Un oggetto sconosciuto nei cieli della letteratura italiana Con l’eccezione del romanzo poliziesco – approdato in Italia grazie ai «Gialli» Mondadori alla fi ne degli anni Venti del Novecento – la lette- ratura di genere, basata su formule e convenzioni condivise da scrittori e lettori arrivò nel nostro paese solo dopo la fi ne della seconda guerra mondiale. Solo allora la cultura italiana poté aprirsi a una molteplici- tà di infl ussi e di suggerimenti provenienti dal ‘nuovo mondo’ ameri- cano, che, pur essendosi già fatto sentire anche durante il fascismo con l’inarrestabile ascesa del cinema come mezzo di comunicazione di massa privilegiato, era guardato con sospetto e perfi no con disprezzo dal regime. È semmai interessante ricordare la pronta traduzione ita- liana di Brave New World di Aldous Huxley, pubblicato in Inghilterra nel 1932 e subito dopo arrivato da noi come Il mondo nuovo, ma, in questo caso, si trattava appunto di un romanzo futuristico, anzi, di una distopia carica di spunti satirici, nella tradizione di Jonathan Swift, che colpiva la degenerazione sociale sia del consumismo ame- ricano, sia della pianifi cazione sovietica, e dunque poteva benissimo essere accettato nell’ambito dell’ideologia fascista, tanto più che esso suggeriva – o sembrava suggerire – che il crollo della civiltà tecnocra- tica nell’immoralità, il condizionamento forzato degli individui e la loro totale massifi cazione, fossero accompagnati dall’annientamento della grande tradizione letteraria, rappresentata, nel romanzo huxleyano, dalla ‘poesia’ (più che dal teatro) di Shakespeare, che il Selvaggio, l’ul- timo rappresentante dei valori del passato, cita ossessivamente come ultimo baluardo contro l’orrore e la banalità dei tempi a venire. Swift è in effetti una fi gura chiave che alimenta un certo interesse della nostra cultura nei confronti di soluzioni nello stesso tempo fan- tastiche e parodiche. Un grande ammiratore di Swift era ovviamente anche George Orwell, anch’egli ben presente, sia pure tra polemiche ideologiche e perplessità di ordine letterario (ricordo un giudizio molto