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Euroscettici. Quali sono e cosa vogliono i movimenti contrari all'Unione Europea PDF

184 Pages·2019·2.416 MB·Italian
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DENTRO LA STORIA 00I_X_Iniziali.indd 1 15/04/19 14:11 I volumi della collana sono sottoposti alla valutazione preventiva di referee anonimi 00I_X_Iniziali.indd 2 15/04/19 14:11 Carlo Muzzi Euroscettici Quali sono e cosa vogliono i movimenti contrari all’Unione Europea 00I_X_Iniziali.indd 3 15/04/19 14:11 © 2019 Mondadori Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati ISBN 978-88-00-74809-4 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail [email protected] e sito web www.clearedi.org. Coordinamento redazionale Alessandro Mongatti Realizzazione editoriale Alessandro Mongatti Impaginazione Maria Rosa Saporito Progetto grafico Alfredo La Posta Progetto copertina Alfredo La Posta Prima edizione Maggio 2019 Ristampa 5 4 3 2 1 2019 2020 2021 2022 2023 La realizzazione di un libro comporta per l’Autore e la redazione un attento lavoro di revisione e controllo sulle informazioni contenute nel testo, sull’iconografia e sul rapporto che intercorre tra testo e immagine. Nonostante il costante perfezionamento delle procedure di controllo, sappiamo che è quasi impossibile pubblicare un libro del tutto privo di errori o refusi. Per questa ragione ringraziamo fin d’ora i lettori che li vorranno indicare alla Casa Editrice. Le Monnier Università Mondadori Education Via Raffaello Lambruschini, 33 – 50134 Firenze Tel. 055.50.83.223 www.mondadorieducation.it Mail [email protected] Nell’eventualità che passi antologici, citazioni o illustrazioni di competenza altrui siano riprodotti in questo volume, l’editore è a disposizione degli aventi diritto che non si sono potuti reperire. L’editore porrà inoltre rimedio, in caso di cortese segnalazione, a eventuali non voluti errori e/o omissioni nei riferimenti relativi. Lineagrafica s.r.l. – Città di Castello (PG) Stampato in Italia – Printed in Italy – Maggio 2019 In copertina: Un membro dell’UK Independence Party (UKIP) © OLI SCARFF / AFP /Getty Images. 00I_X_Iniziali.indd 4 15/04/19 14:11 Indice Prefazione di Cas Mudde VII Introduzione 1 Il nucleo storico 3 Scandinavia 4 La sinistra europea del Fronte Sud 5 L’Europa dell’Est allo scontro 6 La Brexit 7 Una guerra di religione 8 1. L’Europa e i suoi critici 11 Il populismo 11 Un fenomeno globale 14 Bruxelles nel mirino populista 16 La sinistra antieuropeista 17 Gli euroscettici 18 Il miraggio di un fronte unito 20 2. Francia Tra Front national e Rassemblement national 23 Intervista a Louis Aliot 27 3. Olanda Partij voor de vrijheid – Il Partito di Geert 35 Intervista a Marcel De Graaff 38 4. Belgio Vlaams belang – Fiandre e populismo 47 Intervista a Tom Van Grieken 50 5. Svezia Sverigedemokraterna – Gli ultimi arrivati sulla scena scandinava 57 Intervista a Mattias Karlsson 60 V 00I_X_Iniziali.indd 5 15/04/19 14:11 Indice 6. Finlandia Perussuomalaiset – La tradizione populista finlandese 71 Intervista a Jussi Halla-aho 74 7. Ungheria Jobbik – L’estrema destra anti-Orban 79 Intervista a Martón Gyöngyösi 82 8. Spagna Podemos – Dagli Indignados alle soglie del governo 101 Intervista a Juan Carlos Monedero 105 9. Grecia Syriza – Populisti diventati pragmatici 121 Intervista a Afroditi Theopeftatou 125 10. Regno Unito UKIP – I cavalieri della Brexit 133 Intervista a Nigel Farage 136 Appendice. I partiti euroscettici in Europa 147 Note 153 VI 00I_X_Iniziali.indd 6 15/04/19 14:11 Prefazione Di questi tempi tutti parlano di populismo. Dall’Austria agli Stati Uniti, da Atene a Stoccolma, il dibattito politico si incentra sullo scontro tra un populismo rinvigorito e uno status quo sotto attacco. Non c’è dubbio che continuerà ad essere il filo condut- tore dell’informazione politica almeno fino alle elezioni Europee del maggio 2019. Se il populismo è un fenomeno relativamente nuovo per la maggior parte delle democrazie occidentali, in Italia ha una storia molto più lunga. Il primo partito populista europeo del Secondo dopoguerra, seppur con vita breve, è stato il Fronte dell’uomo qualunque di Guglielmo Giannini, che fece parte dell’Assemblea Costituente del 1946, per poi finire nell’oblìo politico pochi anni dopo, contribuendo a creare l’immagine stereotipata del ‘partito lampo’ populista, che oggi c’è e domani non c’è – una categoria rafforzata successivamente dai Puojadisti francesi e dal Fremskri- dtspartiet danese. Circa quattro decadi più tardi, Silvio Berlusconi entrò nella politica italiana con il suo Forza Italia, un partito più associato al populismo che alla sua ideologia di riferimento, il neolibera- lismo. Dall’ascesa di Donald Trump in poi, Berlusconi è stato considerato sempre più come l’apripista dei populisti contem- poranei. La questione è comunque controversa. Anche in Italia c’è stato precedentemente un partito populista moderno, la Lega Nord di Umberto Bossi, che lo stesso Berlusconi aiutò a diven- tare il partito dominante di oggi. E in Europa parecchi partiti ra- dicali di destra si trasformarono da elitari in populisti negli anni Ottanta, in particolare il Front national francese (FN) e il Vlaams blok belga (VB). Contemporaneamente, la fonte del populismo europeo della fine del XX secolo non fu la destra, ma la sinistra. Dalla fine VVIIII 00I_X_Iniziali.indd 7 15/04/19 14:11 Euroscettici degli anni Settanta il Movimento socialista panellenico (PASOK) ha dominato la politica greca, unendo populismo e socialismo in uno stato clientelare, abbattuto alla fine dalla Grande crisi del 2008. Ed è stata la Grecia ad essere il centro del secondo momento populista di sinistra, quando la coalizione della sini- stra radicale (Syriza) ha sfidato la politica d’austerità della Troika (UE, BCE e FMI), facendo diventare Syriza il polo della sinistra populista nel sistema partitico greco. A loro si è poi aggiunto Po- demos in Spagna, una versione più intellettuale del populismo di sinistra, profondamente influenzato sia da due studiosi del popu- lismo residenti nel Regno Unito (il compianto Ernesto Laclau e Chantal Mouffe), sia da esponenti politici populisti dell’America Latina, in particolare il venezuelano Hugo Chavez. Oggi, in tutta Europa i partiti populisti ottengono in media il 20% di voti. La gran parte dei partiti populisti è di destra, prin- cipalmente una destra populista radicale, come il Partito della libertà austriaco (FPOE) o il Partito del popolo svizzero-Unione democratica di centro (SVP-UDC), ma ci sono anche populisti neoliberali (come il Partito del progresso norvegese). L’ondata populista di sinistra, ampiamente prevista dai giornali di sinistra come The Guardian, non è mai veramente decollata. Eccetto Po- demos e Syriza, la maggior parte dei populisti di sinistra sono ex partiti radicali di sinistra o politici che si sono reinventati con una (leggera) svolta populista – si pensi a Jean-Luc Mélenchon in Francia o Oskar Lafontaine e Sarah Wagenknecht in Germania. L’ascesa del populismo ha attratto un’attenzione esagerata nel mondo accademico e giornalistico. Oltre a migliaia di ar- ticoli sui giornali e a centinaia di saggi su riviste accademiche, continuano ad uscire molte nuove pubblicazioni in tutte le lin- gue. Nella maggior parte di questi libri i populisti sono messi in secondo piano. Quasi tutti gli scritti accademici sono per lo più astratti e teorici, al massimo misurano i comportamenti e gli aspetti socio-demografici degli elettori dei populisti. La maggio- ranza degli articoli di giornale attingono al racconto che i social media fanno del populismo, cercando di ravvivare il tutto con un aneddoto, una citazione o uno slogan. Solo pochi autori, sia accademici sia giornalisti, si sono confrontati veramente con il programma populista. Per questo il libro di Carlo Muzzi è tanto interessante e unico. Anziché parlare dei populisti, parla con loro. Finalmente possia- VIII 00I_X_Iniziali.indd 8 15/04/19 14:11 Prefazione mo conoscere il populismo attraverso le parole degli stessi popu- listi. Inoltre, sentiamo parlare populisti sia di destra sia di sinistra, sia del Nord sia del Sud dell’Europa e persino una leader popu- lista. Le interviste ci offrono una più profonda comprensione dei loro programmi, ma anche delle loro mentalità. Questo libro ci mostra che se tutti condividono le stesse lamentele e gli stessi ne- mici, hanno però alleati e obiettivi ben diversi. È proprio questa complessità, espressa attraverso le parole degli stessi populisti, a fare di questo libro una lettura importante oltre che avvincente. Cas Mudde IX 00I_X_Iniziali.indd 9 15/04/19 14:11 00I_X_Iniziali.indd 10 15/04/19 14:11

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