RanucciBoi anchBian dinelli AntoniGoi uliano EfRUSCID E ITALICI PRIMA DEL DOMINIO DI ROMA Primac he ild ominidoi R oma sie stendessseu tuttla' Italliera e,g ioni dellap enisolear anov enutea contattcoi,a scunac,o n culturdei verse: nelM eridionlee,c oloniger echea vevanod atou na proprifai sionomia allpar oduzionaer tistlioccaa llea,s ciantduot tavsipaa ziaol lem anifestazioni autoctonael;C entrol,a c ivildteàg liE truschaii,J amentsev iluppata,. erac ircondadtaa q uellpei ùp rimitidveei S annitei d eiP iceniq,u est:ultima particolarmeenstpeo sta ailnlfel uentzrea nsadriatiaclNh oer;d ,l ac ultura deiV enetcio nfinavdaa, u n·l atoc,o nq uelldee glIil lirei dceig laib itanti dellree giondia nubianed,a ll'alctorno ,q uelldee iC eltei deiL iguri. Nell oroi nsièmqeu estec ivilftoàr mavandou nqueu n complessos istema socio-cultucruaili e c onquistatroormia nis epperoi mporrlea l oro supremazimaa, dic uin on riusciroan coa ncellair cea ratteorrii ginari. Questos tuditor acciuan ampioq uadrod ellpar oduzionaer tistica dell'Italia anticpar imad ellcao stituzidoinu en 'artreo manae dellsau a diffusione nellpae nisolian,i zianddaol l'eptrào tostor(ivcear siol X lis ec91oa .C.) e giungendsoi noa lm omentod ell'unificagziiuornied idceal lep opolazioni ilalicchoe. n! el egg·id el9 0-89 a.C., che concedevanao tuttii n ati liberai s 11dd elP o lac ittadinanza romana. RanucciBoi anchi Bandièn enlaltioa Sienan el1 900 e morto a Roma nel1 975. Archeologdoi f ama internazionèa sltea,t .op rofessore dis toridae ll'agrrtee cae romanap ressol eu niversidtiCà a gli�ri GrèiningePni,s aF,i renzee FiomaD.i rettogreen eraldee llAen tichità e BellAer tdia l1 945 al1 948, riorganiizm zuòs eii taliea nciu rò ilr estaurdoe im onumentdia nneggiadtail lgau erraI.n signset udioso dell'aerttreu scgar,e car,o manae prato-bizanstiiè n ian,t eressato soprattuatitc oa rattedreil lef ormep lastic.ht eo,ccandaon chèH iluni aspettdie ll'arctoen temporaneDaa.l 1 958 al1 967 è stato redattorcea po dell'Enciclodpeeld/i'aa rct{af1, s si�e orient.a.l e l Anton:oG iulianèo naton el1 930 a Roma, dove �1iè laureato. Ins eguithoa _prosegugiltiso t udpir essloa S cuolaA rcheologica diA tenee aT ubi.nJene d 8 statpor otess0arlel 'UniverdsiiR toàm a. Attualmendtier ig:e' IstiAtructhoe ologidceol l'UniverdsiiG teàn ova ed è .membrod ell'IstiAtructhoe ologiTceod escoE.s senziali restano i suois tudsiu llsac ultudreal l'eporcoam ana,l 'urbanesiem loa g littica antichlia, p itturea l ac eramica etrues �shuel lsao pravvivenza dell'arctlea ssicfai noa l Rinascimenet oa ll'epoca moderna. Inc opertinprain:d aglio a testa di Achelo!op articolare). ParigLio,u vre · 4716 Copernt iad iJ ohnA lcorn L.SOOO RanuccBiioa ncBhain dinelli AntonGiiou liano Etruselc thail ici primdaed lo mindiio Roma Rizzo/i Titodleol l'oopreirgai nale LesE trusqueetsl 'Itaalviaeri Rto me (© 1972 by LibraiGrailel imaPradr,i s) Frontetpizio: Capeman(oL' AquilJal)a,t duiag uerrier(oJ ecoVlIo) . ChietMiu,J eoN azionale Prima ediziitalianao ne nelcloal lan•Ila Mondod elFliag u•r:an ovemb1r9e73 Seconeddai ziiotnael ianmaraz:o 1976 Copyribgyh t © RizzolEid itore Milano Premessa D titoEltrous chi e ltalici prima del dominio di Roma significac hein questvoo lumes ip arledreàl lpar oduzioanreti stidceal lpeo polazidoenlil 'Iatnatilcipaar ima dellcao stituzdiiuo nn'ea rte reo dmealnlasa u ad iffusione nella SPiie nniizsioelraà. dall'pertoàt osto(rciicriacl Xa I Is ecoal.oC .g)i ungensdion aol m omentdoe ll'unifi caziognieu riddieclalp eo polaziitoanlii ccohnel el eggdie l9 0-89a .C.c,h ec oncede vanoa tutitn ia tlii beirnIi t alai sau,d d elP o,l ac ittadinanza romana. Pera veruen q uadrcoo mpledteol lcai vialrttài sdteilcla' Iptraelrioam ana sarebbe station dispensabile insearnicrhele a p nreoldlu'zoipdoeenrlealc eo longiree chdee l l'Itamleirai dioen adleel la Sei cdiiol ciuam endtiic iviplutnài ceas istiennS tii ciel ia inS ardegnMaa. lap roduziogrneec aè giàs tactoam prenseaiv olumdie llcao llezione allqau alaep partiqeunees tloi breo q,u ellpaun ic(ac hde' altpraar tneo nh aa vuto influssstir uttsuurlall'iia tratlei fcaar)pà a rte aldtirt er attazAiio vnoil.u mgii àp ub blicsaatrifà a ttroi ferimceonntl oas olcai tazidoenltie t oloL':ar te egea, La Grecia arcaica, La Grecia classica e La Grecia ellenistica, senzmae nzionoagrnevi o ltaan che glaiu torPi.,D emargnpee ri lp rimoJ,.C harbonneauRx.M, artinF,, Villaperrd quelsluic cessaiiqv uia,l i è asgig iunpetro ,il quartvoo lumJe.,M arcaddéo pol a tragisccao mpardsealc ompianJteoa nC harbonneAanuaxl.o gamesnatrefà,a ttroi nvio aid uev olumRoim a, il centro del potere e La fine dell'arte antica neiq ualRi.B ianchi Bandinehlalgi ià trattiatnqo u,e stcao llaln'aa,r rtoem andaa lloer igianlilfi an ed el secoIVl od ellnao sterraa . l duea utodreil p resenvtoel umneo nh annor itennuetcoe ssadriios tingcuoenr e lap roprfiiram al ep artdia c iascurneod atBtiea.n cBhain dineclhleih ,a d iretltao stesudrealv olumhea,s crilt'tion troduez liaop naer tper incipdaellce a pitdoellol a protostioc raipai,t roellia tailvli' aertrutsec ae tie sdtie llpaa rtdeoc umentarAinat.o nioG iuliahnao scriip tatroa grsaufil lcai viltà ppaicleenoav,e nleitgau,er cee ltiic a, capitsoullil Sai cilei la' Itamleirai dionea hlae ,c ompilalteto a volcer onologiche. Ilc apitVo loel ec onclussiiod neib bonionp artuig uaal ie ntramgbliai u torLia. redazione del testo è stata chiusa il 15 settembre 1972: occorre dirlo, perchè le sco perte archeologiche si susseguono continuamente in quest'area. Limitandosi alle manifestazioni artistiche delle popolazioni italiche piu o meno « indigene», si è potuto dedicar loro un'attenzione che in genere viene ad esse negata perché meno «p iacevoli», da un punto di vista « estetico » tradizionale, di quelle dei greci stabiliti in Italia. Ma da un punto di vista storico, che vuoi essere il nostro, queste manifestazioni «minori» non sono meno interessanti né meno importanti delle altre. Noi riteniamo, infatti, che attraverso le forme artistiche si esprimano le piu profonde caratteristiche di una civiltà e che, analizzandole, si faccia storia. Noi speriamo, inoltre, che dalla conoscenza degli aspetti dell'arte medio-italica risulti anche piu comprensibile e piu convincente il quadro che, in un altro volume della stessa collezione, si è cercato di tracciare della formazione dell'arte romana, che ha precedenti nell'Italia meridionale piu che in Etruria (come invece si suole ripetere). Un posto a sé, perché si tratta, in realtà, della prima grande civiltà artistica svi luppatasi in Italia, viene tuttavia ad assumere in questo volume l'arte etrusca e quella dei territori influenzati dagli Etruschi. Ma abbiamo creduto opportuno di non dare all'arte etrusca un'assoluta prevalenza e di non trattarla tutta di seguito, in un unico grande capitolo, ma dividendo l'argomento in due capitoli separati, perché risultasse piu evidente la profonda differenza che esiste, a nostro parere, fra l'arte dell'Etruria arcaica (sino alla metà del V secolo a.C.) e l'arte deU'Etruria dei secoli successivi. Non vi è, nella letteratura recente, un'opera che tenti di dare della civiltà artistica dell'Italia preromana un quadro complessivo. Questo quadro non ha certo un aspetto unitario ma, pur nella diversità, esso pone in risalto una realtà storica che è esistita e che la dominazione romana non cancellò interamente. Precedenti al nostro tentativo possono indicarsi nel libro di Alessandro Della Seta, Italia antica: dalla caverna preistorica al palazzo imperiale, Bergamo, 1922, e, in-tutt'altro contesto, nella sezione dello Handbuch der Archreologie intitolata all'Italia con Sardegna e Malta, redatta da G. Kaschnitz - Weinberg (1950), anche se limitata alla protostoria. Dobbiamo però ricordare, agli inizi della storiografia moderna, le due opere di Giuseppe Micali, L'Italia avanti il dominio dei Romani, pubblicata nel 1810 e nel 1822 in quattro volumi e tradotta anche in francese, e la Storia degli antichi popoli italiani, Firenze, 1832, in tre volumi. Ognuna di queste opere era accompagnata da un atlante di mo numenti, e un altro grande atlante di «Monumenti inediti» fu pubblicato nel 1844 con un volume di commento. Questi atlanti costituiscono una raccolta preziosa di monumenti, soprattutto etruschi, e dimostrano una conoscenza diretta e assai larga e intelligente dei materiali che venivano allora in luce a seguito della intensificazione degli impianti agricoli. � da rimpiangere che la via aperta dal Micali non sia stata seguita con uguale capacità dagli archeologi italiani della seconda metà dell'Ottocento, e che il loro punto di vista si sia del tutto spostato a favore deUa preponderanza romana. Intanto le necropoli venivano saccheggiate e distrutte aUa ricerca di pezzi da collezione. R. BlANCffi BAND!NELLI ANTONIO GIULIANO Glaiuto ri ringraziano i soprintendenti e gli ispettori delle Antichità, i direttori e il personale dei Musei nazionali, provinciali e municipali che hanno facilitato la realizza zione dei servizi fotografici eseguiti per la stesura del presente volume in ben sessanta quattro musei italiani da « La Photothèque », alla quale va parimenti la gratitudine degli autori. Ringraziamenti particolari vanno ai signori Va lerio Cianfarani, Chieti; Enrico Fiu mi, Volterra; Werner Johannowsky, Napoli; Guglielmo Maetzke, Firenze; Mario Napoli, Salerno; Vincenzo Tusa; Palermo; ai professori Giacomo Caputo, Giovanni Colonna, Pierre Devambez, Kyle M. Philipps! r., Silvio Ferri, Jean e Laurence Jehasse, Mario Torelli; alle signore Maura Alassio Fiore, Gabriella d'Henry, e alla signorina Françoise Hélène Pairault. Le datien dicanteelt esteo n elldei dascasliri ief erissceomnpor e. inm ancanzdai i ndicazcioonntir aarlip ee.r iopdroe cedelnatn ea scidtiaC risto. Introduzione La penisoiltaa liasnita r ovcao ngiunatlal 'Eurcoepnat rael ea,l t empos tesso separadtaae ssad,a ll'adreclolA el pif;a p artdee lc ontineenutreo pepoe rp ocom eno diu n terzdoe llsau as uperfice ipee ri restadnutie t erzcio stituciosncl ea,s uan ota formaa stivaulnem ,o lo cshipe r otenndeelM areM editerraancecoe,s sidbaio lrei ente e da occidenAt es.u d-ovleas t pgirua ndies oldae lM editerralnaeS oi,c ilsitaa,c cata dall'Itsaollidoaa u naa nguset ab revvei ad 'acquoaff,r ei no gnis uol atoq,u asuin a vastaar ead ia pprodao o gnin aviganctheep rovendgaal lies olee d allceo stdee l Mediterraonreioe ntoa ldea quellvei,c inissdiemlel,' AfSreitctae ntrioNnealp lieu. largtor atdtiom area, occidendteel l'Itdauleig ar,a ndiis olSea,r degnea C orsica, delimitlaons op ecchdi'oa cqudae lM areT irreneo L iguree c ostituisucnoabn aos e dia ppoggai oc )lnia vigdaa ls udv ersioln ordQ.u estsai tuazigoenoeg rafihcaad eter minatfion dalleet àp reistorli'cahrer,si uvlolp ae nisoiltaa liea snual lies olceh el es ono prossimdeii, m pulcsuil turparloiv eniednat oig nip artes,i aa ttravecrosnot acttoim merciasliiape, r l'arripveorm, a reo pert errdai,g ruppuim anid iverPseir.i p opoli delc entreo d eln ordd ell'Eurloept ae,r raeld il àd eiv alicchhies ia pronnoe ll'aspra catendae llAel pie sinaol lsob arramednetlol 'Appentnoisncoo -emilaipapnaor,i vano nond issimdialq iu elal el oraob ituapliium, i tcio mec limAai. p opolaib itaantttio rno alb acinoor ientdaelleM editerraen eoaq, u eldleil l'adraenau biano-illleci orsitcea , dell'Apuel dieal lSai cilaipap arivano inev piituaa ngteiv odleii lper oprimee,n tre quelldee llCaa labrei dae llLau caniaan,c hsee d ifficiel mio ntuosoeff,r ivasneom pre possibidliip teàn etraziaolnle' intaetrntor avelresv oa lldie in umeroscio rsdi' acqua. Piua nordi,g randair chcio stideeriii a Campania ianlvli'taapvpareno aodl olp ae ne trazioan uen at erreac cezionalfmeerntteie l deif acialcec esso. Dalp untdoi v istfao rmael efi guratiavsos,ap ii uc heq uel«leiu rop»e,i d ueg randi centdriid iffusiocnuel turale agiscono seu slull'lpOaac rcticede ennttreo -meridionale dellpae nisoiltaa linaenlal 'deetlàB ronzol:' isodliCa r etea l'AnatoDloicau.m enti delr iflesmsioc enedoe llcai vilctràe tessoen os tattir ovanteil lSai cilmiear idionea le orient(aslpee cialmaetnttoern oa Siracussau)l,lc eo stieo'n icdheel lCaa labrimaa,