Alberto Oliverio Esplorare la mente Il cervello tra filosofia e biologia ; ·~ ~...·...~. ~~ ":" .·...:..-...-...:...:. -~--.n... ..... . q.... ... ..-,..a. 3iblioteche C C:_l ,_:or..une di Roma B:BwìOTECA MARCONI . . . 9~-)41~{ !i - .r;·;er:tano n ..................... ----·- "r:... . .................... _ ~ RajàelloCortinaEditore www.raffaellocortina.it Copertina FG Confalonieri CReE Redazione Maria Colò Fotocomposizione Studio g&p -Lodi ISBN 88-7078-575-0 © 1999 Raffaello Cortina Editore Milano, via Rossini 4 Prima edi~ione: 1999 INDICE Introduzione 1. Breve storia della biologia del comportamento 7 Alla ricerca delle sedi della psiche 7 Le sedi del linguaggio 11 Dalle associazioni mentali al funzionalismo 18 Il comportamentismo: una mente senza cervello 22 La biologia del comportamento e i rapporti tra struttura e funzione 29 Nella profondità del cervello 35 Le mappe della corteccia 39 Il cervello diviso: due menti o una sola? 43 2. Storia naturale della mente 51 Le scelte del paramecio 51 Piacere e dolore 53 L'evoluzione del cervello: quantità e qualità 56 I rapporti gerarchici tra strutture nervose e compor.tamento 62 Comportamenti rigidamente predeterminati 66 Gli istinti 70 Le strutture del linguaggio sono innate? 73 Dalla plasticità alla creatività 78 Il pensiero analogico 83 3. Il cervello e la realtà 89 Gli a priori della conoscenza 89 Plasticità nervosa, mutevolezza delle rappresentazioni 91 La selezione dell'informazione 97 Strategie per elaborare l'informazione 100 Trappole per la mente 104 La realtà e la sua rielaborazione 107 Neurobiologia della memoria 110 VII INDICE Memoria ed emozione 113 Mutevolezza della memoria 115 Forme della memoria 118 Sedi della memoria 121 I suggeritori della memoria 126 Memorie e inconscio 127 Esperienze inconsce 128 L'emozione e i suoi significati 130 4. Neuroscienze e filosofia della mente 135 Le posizioni "classiche" della filosofia della mente 136 Quali sono le caratteristiche essenziali della mente? 142 La teoria computazionale della mente 148 Eliminativismo e connessionismo 154 Psicologia del senso comune e intenzionalità: altre teorie 160 Alternative al meccanicismo mentale 168 Neuroscienze e teorie della mente 176 Neuroscienze e natura wriana 183 Glossario 193 Bibliografia 207 INTRODUZIONE Tutto ciò che riguarda il cervello, il comportamento e le carat teristiche della mente è oggi al centro di crescente attenzione sia da parte degli scienziati sia da parte dei non specialisti che per diversi motivi possiedono alcune nozioni su differenti aspetti dei rapporti tra cervello e comportamento. Ad esempio, spesso sen tiamo affermare che l'essere depressi o di buon umore può di pendere dalle dinamiche delle molecole chimiche prodotte dalle cellule nervose, che le droghe modificano il nostro comporta mento agendo sui trasmettitori nervosi, che un trauma cranico può comportare un vuoto di memoria, che intelligenza e memo ria possono sgretolarsi in tarda età se il cervello va incontro a malattie degenerative come il morbo di Alzheimer. Ognuno di noi, insomma, ha conoscenze, più o meno sommarie, sia nel campo delle neuroscienze, le discipline che studiano il cervello attraverso diversi strumenti e punti di vista, sia in quello della psicobiologia, la disciplina che cerca di interpretare alcuni aspet ti della mente attraverso un'ottica biologica, sia, infine, in quello della filosofia della mente che, attraverso i secoli, ha cercato di ri spondere a diversi interrogativi che riguardano i rapporti tra la mente, un tempo associata all'anima, e il cervello. Alcuni di que sti classici interrogativi, oltre al rapporto mente-cervello, riguar dano gli atteggiamenti umani, le credenze e i desideri, la coscien za, la razionalità, le passioni, il rapporto tra natura e cultura, la volontà, lo stesso libero arbitrio. Un tempo, però, i filosofi della mente si ponevano domande che prescindevano dalle - poche - conoscenze sul funzionamento del cervello, mentre oggi è ben difficile non tenere in considerazione quanto ci rivela la biologia; INTRODUZIONE anche se alcuni filosofi ritengono che gli eventi mentali siano es senzialmente dei vissuti in prima persona, su cui la scienza ha ben poco da dire, è ben difficile ignorare alcuni fondamenti bio logici del mentale. Ad esempio, non abbiamo dubbi sul fatto che la mente di una persona che ha fatto uso di droghe pesanti sia al terata, che la morte cerebrale coincida con l'assenza di coscienza e delle funzioni mentali, che alcune funzioni mentali si verifichi no a livello inconscio. Anche quando ci interroghiamo sul futu ro, la dimensione biologica ha un impatto sull'etica, sulla filoso fia della mente, sullo stesso concetto di "persona umana": spes so, tanto per ricorrere a un argomento attuale, ci domandiamo cosa avverrebbe se gli individui umani fossero clonati e, in parti colare, se le loro menti potessero essere quasi identiche tra loro, simili in modo inquietante ... Questa trasformazione del nostro modo di guardare alla men te umana, attraverso un'ottica biologica, è abbastanza recente: sia pure con qualche approssimazione, potremmo affermare che poco più di cinquant'anni fa la mente e il comportamento uma no erano ancora appannaggio della filosofia e della psicologia, mentre si riteneva che biologia e medicina si limitassero a fornire risposte circoscritte alla patologia, ai casi di malattie e lesioni del sistema nervoso. In realtà, l'interesse ai rapporti tra cervello e comportamento risale a molti anni or sono; ad esempio, gli stu diosi di anatomia comparata, i naturalisti e gli evoluzionisti si erano posti domande sulle radici biologiche del comportamento umano già alcuni secoli addietro; Charles Darwin aveva sostenu to, sin dalla metà dell'Ottocento, che il cervello umano avesse al le sue spalle una lunga storia naturale; i neurologi avevano indi cato come le lesioni di alcune parti della corteccia cerebrale alte rassero profondamente il linguaggio, la memoria, il comporta mento. Tuttavia, malgrado queste conoscenze e teorie, il cervello restava un continente inesplorato e ignoto ai più; soprattutto, co me si è detto, era opinione comune che la scienza, in particolare la medicina, potesse chiarire alcuni aspetti della patologia cere brale ma non della fisiologia. Si ammetteva, ad esempio, che il comportamento potesse disgregarsi a causa di un ictus o della si filide ma non si riteneva che la scienza potesse esplorare le carat teristiche della memoria, dell'emozione, del sogno e più in gene rale della mente. Oggi, invece, la situazione è profondamente INTRODUZIONE cambiata, il modo in cui guardiamo alla mente è diverso in quan to le neuroscienze, attraverso lo sviluppo di varie tecniche e stra tegie, hanno consentito di inquadrare e conoscere numerosi aspetti dei rapporti tra sistema nervoso e comportamento, sia dal punto di vista fisiologico che patologico. Ovviamente, le trasfor mazioni del modo in cui guardiamo ai rapporti tra mente e cer vello, tra psiche e corpo, non rispecchiano soltanto conoscenze scientifiche ma anche mutamenti sociali e culturali; in effetti, la maggiore attenzione nei riguardi dei rapporti tra cervello e psi che può anche essere interpretata sulla base dell'attuale tenden za verso l'individualismo, della crescente attenzione verso il Sé, di una trasformazione della mentalità che riguarda anche quegli interrogativi sul come siamo fatti e sul come agiamo, che rientra no nel campo di studio delle scienze della psiche e del cervello. Un'ulteriore spinta verso una lettura in chiave biologica della mente ha avuto origine da una laicizzazione della cultura e quin di dal superamento di una concezione spiritualistica che, nel passato, poteva far sì che il concetto di mente coincidesse con quello di anima o di spirito: lo studio del comportamento in ter mini naturalistici o "riduzionistici" implica invece che i fenome ni mentali siano manifestazioni del corpo o dei processi cerebrali e che quindi lo studio della mente umana non sia appannaggio della metafisica, della filosofia o di una psicologia completamen te scissa dalla biologia. Ciò non significa che la mente umana possa essere svelata esclusivamente attraverso un'ottica naturali stica ma che le neuroscienze rappresentino un importante livello di lettura, anche se non esclusivo. Questa laicizzazione della cul tura è meno evidente in Italia e ciò spiega, probabilmente, per ché in altri paesi la filosofia della mente occupi un posto centrale nella filosofia e le neuroscienze suscitino maggiore attenzione di quanto non avviene nel nostro paese. Per renderci conto di come si sia giunti a una nuova concezio ne dei rapporti tra mente e cervello si possono seguire quattro diversi percorsi. 1. In primo luogo ripercorrere la storia dei rapporti tra biolo gia e comportamento a partire dall'Ottocento, quando i naturali sti, i fisiologi e i neurologi cominciarono a condurre studi e ricer che sistematiche sulla storia naturale del cervello, sulla sua fisiolo gia e sugli effetti dei danni localizzati in alcune regioni cerebrali. INTRODUZIONE 2. In secondo luogo seguire un'ottica di tipo evolutivo, cerca re cioè di seguire le tracce di una "storia naturale" della mente per soffermarsi sulle tappe fondamentali che hanno portato a un cervello tipicamente umano. 3. Un terzo percorso può invece riguardare alcuni fondamen tali raggiungimenti delle neuroscienze e della psicologia che han no innovato il modo in cui guardiamo ai rapporti tra cervello e rappresentazioni della realtà, basati sia su quel complesso intrec cio di meccanismi predeterminati e processi plastici che caratte rizzano ogni funzione mentale, in particolare la memoria che co stituisce una specie di luogo simbolico della mente. Gli studi sul la memoria indicano, ad esempio, che alcuni aspetti e modi del ricordare sono legati a specifiche aree della corteccia, che la mente rielabora in modo massiccio sia nuove esperienze che ri cordi consolidati, che non tutte le esperienze si verificano a livel lo cosciente e, infine, che attività cognitive ed emotive sono for temente interdipendenti. 4. Ultima tappa del nostro percorso saranno le teorie della mente, un classico capitolo della filosofia che riguarda i rapporti tra 'mente e cervello. In che modo le nuove conoscenze neuro scientifiche hanno modificato le teorie della mente? Ad esempio, a quali trasformazioni è andata incontro l'epistemologia, il cui nucleo centrale è l'origine e la legittimazione della conoscenza? Tutta la conoscenza, come sostenevano gli ~mpiristi nasce dai sensi e alle imp~~ni che sono a a base e contenuto e1 no stiTStatrììieritali di cui abbiamo conoscenza diretta oppure si fon a su asi natura istic e, su idee innate, come ritenevan I - ~ti?) Mente e cen;clio sono due entità distinte? Esiste un linguaggio della mente? Le neuroscienze permettono di rispon dere a queste domande in modo più esaustivo oppure le risposte risiedono altrove, ad esempio nelle conoscenze che derivano dal l'intelligenza artificiale e da quelle di calcolo o "computazionali"? O infine, come sostengono la filosofia e la psicologia fenomeno logica, le neuroscienze non ci consentono di dare risposta alcuna in quanto le esperienze mentali sono un fenomeno precluso alla conoscenza obiettiva? Considerata da questi diversi punti di vi sta, la mente ci apparirà sotto un insolito aspetto in quanto è evi dente che il cervello opera attraverso una serie di meccanigni precostituiti, frutto della sua lunga storia, che fanno sì che stimo- 4