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Eresia ed eretici in Origene. - 1985 - Augustinianum 25 (3):735-748. Origen of Alexandria PDF

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Preview Eresia ed eretici in Origene. - 1985 - Augustinianum 25 (3):735-748. Origen of Alexandria

ERESIA ED ERETICI IN ORIGENE 1. Eresia e chiesa. ACeiso ehe, fra tante accuse rivolte ai cristiani, aveva rilevato anche Ia presenza fra Ioro di divisioni e contrasti (O"XLso'V'taL xaL 'tE~'Vo'V'tat xat O"'trXO"Et<; Lola<; EXEt'V ExaO"'tOt eEAOUO"t) Origene ri sponde quasi con aria di sufficienza, minimizzando il fatto: non ci sono aLpEO"Et<;1 se non in attivita importanti (O"1touoata) e utili aHa vita (Xp1]O"t~o<;), e sviluppa il concetto (Cels. 3,12.13). Fra i me dici ci sono discussioni circa il modo di curare i corpi e di qui sono nate varie scuole (aLpEO"Et<;); cos1 anche fra i filosofi i problemi relativi alla conoscenza della verita e alla vita morale hanno pro vocato discussioni e percio il sorgere di scuole diverse (aLpEO"Et<;); anche fra i giudei e successo 10 stesso a causa dell'interpretazione della legge di Mose: «Cosi, dato ehe il cristianesimo e apparso agli uomini qualcosa di importante, e non solo - come crede Celso - a quelli di minor conto ma anche a molti ritenuti eruditi fra i greci, necessariamente sono nate aLpEO"Et<; non certo a causa di discordie (O"'trXO"Et<;) e di spirito di contesa, ma perehe i piu di quegli eruditi desideravano comprendere la realta deI cristianesimo. E dato ehe interpretavano in modo diverso le parole da tutti rite e nute divine2, successo ehe sono sorte aLpEO"Et<; ehe hanno preso nome da coloro ehe ammiravano il principio della dottrina Ina era no spinti da considerazioni verisimili (1ttea'Vo'tT}'tw'V) ad affern1a zioni diverse gli uni dagli altri» (Cels. 3,12). Ma noi non fuggiamo ne odiamo la filosofia e la medicina solo perehe vi sono diverse aLpEO"Et<; di medici e di filosofi ne a causa delle aLpEO"Et<; dei giudei respingiamo i libri di Mose e dei profeti. «E se la cosa sta Iogica mente cos1, perehe non ci dovremmo difendere allo stesso tTIodo riguardo alle aLpEO"Et<; dei cristiani? » (Cels. 3,13). DeI resto pro prio Paolo ha detto: «E' necessario ehe ci siano aLpEO"Et<; fra voi, affinehe si conosca chi e di provata capacita» (lCor 11,19). Come e infatti considerato medico di vaglia chi, sperimentate varie scuole, e 1 Si noti ehe Celso non aveva fatto uso di questa parola, ehe inveee il fondamento su eui riposa tutto i1 ragionamento di Origene. 2 Evidentemente si tratta delle saere Seritture. 736 M. SIMONETTI abbia aderito alla migliore e progredisee nella filosofia chi si e eser eitato in piu modi, eOS1 possiamo dire ehe nel eristianesimo eeeelle per sapienza chi abbia osservato eon attenzione le cxtPE(jEI,~ giudaiehe e eristiane (ibid.) 3. Affrontando l'aeeusa mossa da Celso, la dove quello aveva par lato di (j~acrEI,C;, divisioni, diseordie all'interno della eomunita eri stiana, Origene per esprimere 10 stesso eoneetto fa uso di CXt:PE(jI,C;, ehe quello forse a bella posta aveva evitato4. E 10 fa eerto di pro posito, perehe tutto il suo ragionamento efondato sul diverso spes sore semantieo eon eui il termine CXtPE(jI,C; si presentava ad un let tore 0 aseoltatore pagano 0 eristiano. Infatti per un eristiano deI tempo di Origene, e gia deI tempo di Ireneo e Tertulliano, il ter mine aveva assunto il signifieato di eresia in sense teenieo e speei fieo, ad indieare eioe propria quelle (j~a(jEI,C;, quelle profonde divi sioni e laeerazioni all'interno della eomunita eristiana, ehe Celso a ragione aveva denuneiato eome aspetto earatteristieo e non eerto lodevole di quella eomunita. Ad un pagano inveee CXt:PE(jI,c; presen tava un signifieato piu generieo e in definitiva meno pregnante, e in sense teenieo indieava le varie seuole 0 filosofiehe 0 mediehe, o altro: ambienti, eioe, dove la diseussione era pratiea abituale e non portava agli esiti devastanti ehe inveee le eresie provoeavano all'interno della eristianita. Quindi Origene, assomigliando le eresie eristiane alle diverse seuole mediehe e filosofiehe dei greei, attenua al maSSilTIO l'importanza deI fenomeno, 10 considera fatto normale e addirittura positiva: ogni realta importante e eomplessa e causa di diversita d'interpretazioni e percio di diversa possibilita di scelta. Questo modo di ragionare, a prima vista sconcertante, va spie gato in funzione della partieolare sede in cui e svolto: Origene polemizza col pagano Celso e percio ha interesse a minimizzare le critiche che quello muoveva all'organizzazione e aHa vita interna della chiesa. Come difende, di fronte al suo disprezzo, i tanti igno ranti che sono nella comunita, COS1 cerca di attenuare la portata delle divisioni che quella eomunita laeeravano. Ma quando parIa e scrive solo per i cristiani, eioe quasi sempre, eonle eben altrimenti duro nei eonfronti dei cristiani ignoranti, COS1 e molto di piu Ori- 3 Percio, eontinua Origene, chi biasima la nostra religione a causa delle (1.,tpE(jE~C;, dovrebbe biasimare la filosofia di Soerate, da eui hanno preso avvio diverse seuole filosofiche, 0 quella di Platone, perehe Aristotele se n'e allon tanato. In sostanza Origene.qui sembra voler replieare aCeIso ehe, eome un pagano seeglieva la seuola filosofica ehe piu sembrava idonea alle proprie esigenze, eosl anehe un eristiano seeglieva fra le varie eonfessioni di fede quella ehe riteneva migliore delle altre. 4 Nel senso ehe forse Ceiso avvertiva Ia differenza di signifieato ehe questo termine veniva ad assumere a seeonda ehe fosse adoperato in eontesto pagano o eristiano. ORIGENE 737 gene 10 e nei eonfronti degli eretiei. Ci troviamo qui veramente in un orizzonte mentale tutto diverso. In tale diverso eontesto, il passo paolino, ehe abbiamo visto proposto aCeIso quasi a insinuare la faeolta per il eristiano di seegliere fra varie professioni di fede eoneorrenti, viene inveee signifieativamente affianeato da Gal 5, 19-21: «Ma sono nlanifeste le opere della earne, fornieazione im purita impudieizia idolatria... atpEO"ELC; invidie ubriaehezze gozzovi glie e altre simili eose, riguardo alle quali vi avverto, eome gia vi ho detto, ehe chi si eomporta in questo modo non ereditera il regno di Dio »5. Inserito qui in un eontesto in eui Origene enu mera tutte le dottrine eretiehe ehe eonosee, il termine CXtpEO"LC;, usato e da Paolo in modo aneora generieo6, inveee speeifieato nel senso teenieo di eresia, eon pieno risalto dell'eeeezionalita deI suo signi e Heato nell'ambito della eomunita eristiana. In questa ehe l'usuale aeeezione ehe Origene da aHa parola e al eoneetto di eresia, talvolta addirittura alla eanoniea accusa di falsa dottrina si aeeompagna an ehe quella di eomportamento immorale e poeo eoraggioso7, e soprat tutto si da risalto all'ostilita ehe gli eretiei nutrono implaeabilmente nei eonfronti dei eattoliei8. Pili volte gli eretieivengono eontrap posti alla ehiesa eome due realta fra loro estranee: Et quis non fatetur suavem voeem eeelesiae eatholieae fidem veram eonfitentis} insuavem vero et iniueundam esse haeretieorunt voeem, qui non dogmata veritatis sed blasphemias in deunz et iniquitatem in excel sum loquuntur? Sie et faeies ecelesiae speeiosa est, haercticorurn vero turpis et foeda 9. In questo sense forte Origene piu volte presenta gli eretiei eome la terza entita ehe, insieme eon pagani e giudei, si eontrappone ostilmente aHa chiesa: Cum paganis et cunz Iudaeis ecclesianz Dei etiam haeretiei persequuntur10; e aHa pari dei pagani 11 li eonsidera 5 Cf.r. Frag. Ti!.) PG 14, 1303. 6 Cioe, ad indicare aneora divisioni in senso generico. 7 Origene biasitna i1 eomportamento moralmente libero di eerti valentiniani e basilidiani, e I'indifferenza eon eui questi ultimi saerifieavano agli idoli per evitare i1 martirio, ehe deprezzavano: Hom. Ez. 3,4; 8,2-3; Sero Mt. 38. Comunque egli eonosce anehe eretiei dal eomportamento irreprensibile, ehe pero e eonsidera inutile, stante l'errore dottrinaIe, ehe per Iui piu importante deI eontegno moraIe: Hom. Lev. 7,6; Hom. Ier. 5,14; Sero Mt. 33. 8 Origene rimprovera Ioro di perseguitare i eattoliei sia materialmente sia spiritualmente, in quanta ne eontrastano Ia dottrina: Hom. 37 Ps. 2,8; Sero Mt. 27. Rieorda anehe ehe gli ofiti imponevano, a chi volesse affiliarsi aHa Ioro setta, di anatematizzare il norne di Gesll: Frag. 1Cor. 47. 9 Cfr. Com. Cant.) p. 234. SuH'estraneita degli eretiei aHa ehiesa vedi anehe flom. Num. 7,1; Hom. Is. 8,1. 10 flom. Jud. 8,1. Su giudei pagani e eretiei in eontrapposizione ai eristiani efr. anehe Frag. 1Cor. 44. 11 Sull'azione dei demoni sui pagani efr., p. es., flom. los. 7,1. 11 738 M. SIMONETTI sedotti, fuorviati dal diavolo e diventati pereio suo strumento: la loro dottrina emana daHa fonte de} diavolo (Hont. Ez. 1,12), ehe gressus eorum non dirigit sed detorquet a via recta (Hom. 36 Ps. 4,1) 12. Altre volte poi, nella presentazione dei tre avversari deHa ehiesa, Origene sembra introdurre una gradazione: nell'interpretare l'episodio deHa negazione di Pietro, Origene esorta a star lontani dalla prima e dalla seeonda aneella e da tutti eolora ehe stanno nell'atrio e presso Ia porta deI prineipe13; di eonseguenza interpreta Ia prima aneella ehe spinge Pietro al diniego eotne simbolo dei giu dei, qui denegare frequenter compulerunt fideles, la seeonda ancella eome simbolo dei pagani, qui et ipsi persequentes) christianos dene gare cogebant; eoloro poi ehe stanno proprio in atriis e eostringono Pietro al terzo diniego sono simbolo degli eretiei, qui et ipsi veri tatem Christi denegare compellunt (Ser. Mt. 114). Quindi gli ere tiei, in quanto piu vieini al sommo saeerdote, sembrano piu ostili ai eristiani ehe non i giudei e i pagani. D'altra parte Origene non poteva non tener eonto deI patrimonio ehe essi avevano in eomune eon i fedeli deHa ehiesa, nonostante Ie deformazioni ehe su tale eomune patrimonio essi avevano operato In definitiva pereio Ia 14. presentazione ehe meglio eoglie Ia eomplessita deI fenomeno rappre e sentato dagli eretiei in rapporto eon Ia ehiesa Ia dove Origene li identifiea eon gli antieristi di 1Jo 2,18 (Ser. Mt. 33): infatti que sta identifieazione da una parte rileva 10 stretto, strettissimo rap porto ehe Iega gli eretiei a Cristo, e percio aHa sua chiesa, e dall'al tra Ia radieale deformazione, Ia eontraffazione di Cristo da loro operata, secondo I'opinione di Origene15, per eui gli sono insieme vieini e nemiei, tanto piu nemici quanto piu vieini, e pereio tanto e piu pericolosi per i fedeli poeo provveduti. Ma opportuno appro fondire un poco questo eoncetto. 12 Cfr. aneora Hom. Num. 19,3 (gli eretle1 sono tenutl In prigionia dalle potenze avverse); Com. Cant., p. 239 Baehrens; Hom. Jer. 17,2; Sero Mt. 27.38. 13 Cioe, deI sommo saeerdote, ehe simboleggia la dottrina ostile a quella di Cristo (ibid.). Da tutto il eontesto Origene sembra prospettare una cli1nax aseendente nel senso di una sempre maggiore ostilita verso Cristo nel passaggio dalla prima aneella alla seeonda e a eoloro ehe stavano nell'atrio deI prineipe. :14 A Sero Mt. 33 aeeanto ad eretiei ehe multum a proposita errant via (basilidiani valentiniani ofiti apelliani) Origene ne ricorda altri, ma senza far nonli, i eui errori sono di piu modesta entita. .15 A Sero Mt. 33 Origene lungamente insiste sul fatto ehe gli antieristi, eioe gli eretiei, eontraffanno in negativo tutti gli aspetti della dottrina edella pratiea di vita eristiana. Su questo tema vedi anehe Sero Mt. 42. ORIGENE 739 2. Eresia Scrittura filosofia. Haeretici ad construenda et defendenda dogmata sua multa per quirunt et discutiunt in scripturis) ut inveniant perditionem. Cum enim multa quaesierint testimonia quibus adstruant quae prave sentiunt) perditionem sibi invenisse dicendi sunt (Hom. Lev. 4,5). Gli eretiei fanno uso, anehe se malamente, delle Seritture; e questa loro earatteristiea, ehe li distingue dai pagani, spinge Origene ad avvieinarli piu volte ai giudei. In effetti, nonostante il tanto ehe li diversifiea gli uni rispetto agli altri, essi hanno in eomune la ratio ermeneutiea eonsistente nell'interpretare il testo deI VT 16 soltanto seeondo la lettera e non seeondo 10 spirito 17; e noi sappiamo ehe per Origene questo lnetodo d'interpretare non soltanto era troppo superficiale ma condueeva a veri e propri errori, anehe molto gravi. Ma l'affinita fra eretiei e giudei si ferma al proeedimento formale. Infatti gia gli esiti di questo insuffieiente metodo d'esegesi, pur aeeomunati dall'essere tutti erronei, sono differenti negli uni ri spetto agli altri: i giudei, attenendosi al senso letterale delle pro fezie veterotestamentarie, non hanno eompreso ehe esse, spiritual mente intese, annuneiavano Cristo; gli eretiei inveee, nella fatti speeie gli gnostiei, interpretando aHa lettera certi grossolani antro pomorfismi deI VT e pereio falsandone il senso, avendo ignorato Ia distinzione paolina di giudeo seeondo Ia Iettera e giudeo seeondo 10 spirito, hanno addirittura riferito questi passi e in bloeeo tutto il VT ad un dio inferiore, il demiurgo, distinguendolo dal Dio som mo, padre di Cristo 18. Ma al di la di questa pur tutt'altro ehe traseurabile differenza, e ein ehe soprattutto distingue gli eretiei dai giudei l'aver accettato Cristo e eon Iui il NT. E' qui ovviamente ehe gli eretiei si ineon e trano eon i eattoliei, ma anehe si seontrano, perehe diverso il Ioro modo di eomprendere e annuneiare Cristo. I giudei - osserva Origene - non stanno nel Vangelo, perehe non hanno aeeolto Gesu; inveee gli eretiei stanno nel Vangelo ma malamente, perehe non 10 eomprendono e 10 interpretano a modo Ioro (Frag. lCor. 76). A modo Ioro, per Origene, signifiea ehe gli gnostiei, perehe di Ioro si tratta, interpretano Cristo e il Vangelo sulla base della distin zione fra Dio deI VT e Dio deI NT, e questo errore preelude Ioro Ia vera eonoseenza di Cristo, eos1 eome i giudei, non aeeettando Cristo, si sono preelusi Ia vera eonoseenza di Dio, eui tanto aspi- e 16 Comunque questo accostamento per gli eretici, nella fattispecie gli gno stici, soltanto parziale, perehe, a differenza dei giudei, essi accettavano il NT e qui applicavano l'interpretazione di tipo allegorico. 17 Cfr. Princ. 4,2,1; Com. Rom. 2,14 (PG 14,916); Hom. Lev. 14,2; Hom. Jos. 15,1. 18 Cfr. Princ. 4,2,1; Hom. Lev. 5,1. 740 M. SIMONETTI ravano, perehe 1a retta fede sta solo in una retta eonoscenza di tutte e tre 1e persone divine: «Se non avremo sete di tutte e tre 1e fonti di aequa, non troveren10 a1euna fonte. Sembrarono i giudei aver sete dell'uniea fonte d'aequa di Dio; ma poiehe non hanno avuto sete di Cristo e dello Spirito santo, non possono bete neppure da Dio. Sembrarono gli eretiei aver sete di Cristo Gesu; ma poiehe e non hanno avuto sete deI Padre, ehe Dio della Iegge e dei pro feti, per questo non bevono neppure da GeSll Cristo. Coloro ehe venerano un solo Dio ma respingono 1e profezie, non hanno avuto e sete dello Spirito santo ehe nei profeti; e per questo non bevono neppure dalla fonte deI Padre» (Hom. Jer. 18,9). Sempre in eon testo trinitario gli eretiei sono earatterizzati eome eo10ro ehe annun eiano, SI, il Padre il Figlio 10 Spirito santo, ma non sincere) non integre (C01n. Rom. 8,5; PG 14, 1169c)19. Nel dare l'interpreta zione di Jos 11,2 sulla base delI'etimologia deI norne Ceneroth == quasi lttcernae, Origene earatterizza eosl il rapporto dia1ettieo ehe intereorreva fra cattoliei ed eretiei a causa della non univoca interpretazione delle stesse Seritture: Sunt ergo eorunt qui in eccle sia fidern catholicaln docent et plebe1n dei verbo veritatis illu1ni nant) lucernae ardentes. Hi vero qui baeretica dognzata ex scripturae sanctae testimoniis falsis assertionibus docent) pro eo quod scrip turas legunt) videntur accendere lucernas; sed quia falsis assertiol1i bus utuntur non sunt lucernae sed quasi lucernae (Hom. Jos. 14,2) 20. J In eone1usione, gli eretiei « hanno il norne di Gesu ma non posseg e gonG Gesu, perehe non 10 eonfessano eon1e necessario» (Hom. Jer. 10,5). Pereio fondamentalmente l'errore degli eretiei e il motivo de11oro dissenso rispetto alla fede della ehiesa eonsiste nella non retta inter pretazione delle saere Seritture. Eilperehe di questa non retta interpretazione sta nel fatto ehe gli eretiei interpretano gia eondi zionati da presupposti cli 101'0 invenzione. Intel'pretando «Avete seminato grano e mietete spine» di Jer. 12,13, Origene riferisee il passo agli eretiei, ehe leggono 1e Seritture ma mietono spine non dalle Seritture bens! dai 101'0 propri pensieri (Hom. Jer. 11,3); e interpretando allegoricamente i 250 ineensieri di Core e dei suoi partigiani (Num. 16,6, eec.), Origene vi scorge il typos della sacra Serittura, eui gli eretiei impongono ignem alienum) hoc est sensum et intellegentiam alienam a deo et veritati contrariam (Hont. NUln. 9,1). Altrove egli ravvisa due errori di tipo diverso nell'interpre- 19 Questo passo estato certamente modificato da Rufino, lna il sense gene e rale senza dubbio origeniano: cfr. anche n. 45. 20 Altrove Origene definisce quella degli eretici falsa fede e falsa sapienza: C011t. Rom. 10,5; PG 14,1256. ORIGENE 741 tazione eretiea della Serittura: gli eretiei 0 interpretano il teste saero carnaliter} non spiritaliter, ovvero l'interpretano spiritali in tellectu ma senza attenersi aHa regu!a apostolicae veritatis (Hont. 36 Ps. 4,1). Questo seeondo punto e i1 piu delieato di tutta la pole miea antieretiea di Origene, ehe - eome s'e visto - e in sostanza polemiea sul retto modo d'interpretare la Serittura. Infatti Origene si trova su terreno solido fin quando rimprovera agli avversari l'in terpretazione eselusivamente letterale deI teste saero21; ma quando rinfaeeia loro il modo errato d'interpretare spiritualn1ente, eioe allegorieamente 22, il diseorso si fa piu diffieile, perehe sia egli sia i suoi avversari faeevano uso di questo stesso proeedimento esege tieo e percio non era agevole spiegare perehe un eerto modo di allegorizzare fosse giusto e un altro erroneo. Nel testo ehe abbia mo or ora rieordato Origene si appella, eome a norma dirimente, aHa regula della tradizione apostoliea, eioe al prineipio di autorita, gia invoeato eontro gli gnostiei da Ireneo e TertuHiano. Ma nei eonfronti dei sofistieati gnostiei di Alessandria, ehe avevano prov veduto a erearsi aneh'essi una loro tradizione partieolare23, questo argomento non aveva grandi probabilita di sueeesso24. Eeeo perehe e Origene altrove si preoeeupato di impostare, in sense antigno stieo, una vera e propria metodologia dell'interpretazione seritturi stiea, si da garantirla da arbltrii troppo evidenti. Ho parlato diffu samente altrove di questo argomento 25. Qui pereio mi limito a rammentare in breve i eriteri fondamentali ehe, seeondo Origene, debbono presiedere ad una eorretta interpretazione spirituale, eioe allegorizzante, deI teste saero: rispetto deI testo eos1 eom'e stato tradito, senza alterario arbitrariamente; fondare l'interpretazione spirituale su una preliminare attenta interpretazione letterale; inter pretare ogni dettaglio deI teste in modo organieo e eoerente eon l'intero contesto; suffragare l'interpretazione proposta eon l'auto rita di altri passi seritturistici in qualehe modo connessi eon quello 21 Piu volte Origene da eOlnt~ norma aeeettata anehe dai selnplici, nella chiesa, ehe la saera Scrittura presenti UD sense naseosto, oltre quello letterale, il ehe ovviamente eomportava l'insufficienza dell'interpretazione soltanto let terale: Princ. 1; praef.} 8; 4,2,2. 22 Qui per eomodita adoperial110 eome equivalenti i eoneetti di interpretazione spirituale e interpretazione allegoriea; lua in Origene essi non si ricoprono esattan1ente. 23 Su queste tradizioni, ehe gli gnostici faecvano rimontare agli apostoli, come la tradizione ufficiale della ehiesa, efr. HOln. Ez. 2,5. 24 E pOSSialTIO aggiungere ehe non le aveva neppure presso le persone di elevata eondizione, le eui ambizioni intellettuali difficilmente erano soddi sfatte dal riehian10 alla norma della tradizione, ed esigevano argomentazioni meno fideistiehe e piu dialettiehe. 25 Cfr. EracleOl1e e Origene} 'Vetehr 3 (1966) 111ss.; 4 (1967) 23ss. 742 M. SIMONETTI in esame; interpretare in modo da ricercare sempre un sense degno della maesta di Dio. Abbiamo sopra visto eome Origene faeeia earieo agli eretiei di interpretare gia eondizionati da una preeomprensione di origine non seritturistiea. La fonte di tale preeomprensione deformante egli ha additato soprattutto nell'influsso esereitato sugli eretiei dalla filoso fia greea. In una serie di passi, eresia e filosofia sono presentate daOrigene eome strettamente appaiate in sense ostile alla ehiesa. Cosl, a proposito della eireoneisione deI euore di Jer. 4,4, parlando dei vari modi di questa eireoneisione, osserva ehe «eireoneidono i eostumi e raffrenano, per eOS1 dire, il euore quelli ehe professano la filosofia, 10 raffrenano gli eretiei e anehe per loro e'e la eireon eisione; ma e eireoneisione non per Dio, perehe presso di loro la eireoneisione si fa in nome di una dottrina menzognera »26 (Hom. Jer. 5,14); e quando interpreta spiritualn1ente le preserizioni legali sul digiuno, dopo aver esortato ad astenersi dai eattivi pensieri e clalle eattive azioni, Origene puntualizza: Noli contingere panes furtivos perversae doctrinae non concupiscas fallaces philosophiae J cibos qui te a veritate seducunt. Tale ieiunium deo placet (Hont. J Lev. 10,2). Le eitta e le mura ehe assale e distrugge il sapiente di Provo 21,22 sono sia gli impiotum dogmata et syllogismi philo sophorum, eon i quali presso i pagani sono edifieate dottrine eon trarie a Dio, sia le dottrine ehe gli eretiei edifieano, a guisa di citta eolloeate sui monti, grazie alle scripturarzun assertiones (Hom. Jos. 18,3); il re di Siria e il re d'Israele ehe in Is. 7,lss, si alleano per far guerra a Gerusalemme sono simboli della sapienza pagana e del I'eresia ehe si uniseono per eombattere la ehiesa27, dove aneora una volta va rilevata la eura eon eui Origene n1ette in risalto l'affinita ehe, pur nell'inimieizia, lega gli eretiei aHa ehiesa: infatti 1a sapienza profana e simbo1eggiata da1 re di Siria, estraneo agli ebrei, mentre gli eretiei sono simbo1eggiati da1 re d'Israe1e, ch'era anch'egli di razza ebraica. Ne si pensi ad un legame estrinseeo, oeeasiona1e fra filosofia ed eresia a danno deHa chiesa: si tratta inveee di un rap porto organieo e addirittura genetieo, in quanto proprio I'inf1usso della filosofia ha pervertito 1a riflessione di alcuni eristiani devian- 26 Sulla circoncisione deI cuore cfr. anche Hom. Gen. 3,6. Sull'inutilita di di un comportamento moralmente valido presso gli eretici cfr. n. 7. e 27 Questa interpretazione cursoriamente accennata a Frag. Jo. 63. 11 trovarla ampiamente sviluppata nel commento ad Ioc. dei commentari su Isaia di Girolamo e dello Ps. Basilio eprova ehe essa era ben rappresentata nel perduto Commento aIsaia di Origene. In effeti i1 notevole sviluppo ehe il tema e dell'eresia ha nei commentari di Girolamo su Isaia e Ezechiele di sicura derivazione origeniana. Di cio tratto in Sulle fonti deI C01nmento a Isaia di Girolamo, Augustinianum 24 (1984) 451-469. 743 ORIGENE doli verso l'eresia. In questo sense Origene accusa gli gnOStIel, per ehe philosophorum nobis non reetas in eeclesias introdueere eonali sunt seetas, et poltuere omnem eeclesiam domini (Hom. Jos. 7,7); e altrove, interpretando simbolieamente l'episodio di Ader l'Idu meo, ehe diseeso in Egitto era diventato idolatra, osserva: «Sono molti i fratelli di Ader l'Idumeo. Sono quelli ehe valendosi di qual" ehe eonoseenza elleniea hanno prodotto dottrine eretiehe e, per coSI dire, hanno eostruito giovenehe d'oro a Bethel, ehe signifiea 'easa di Dio' »28 (Ep. ad Greg. 3; SCh 148, 192). In un passo piu 0 meno dello stesso tenore, Origene interpre tando allegorieamente le preserizioni di Paolo relative al eonsumo di eami eonsaerate agli idoli (lCor 8,lss.), assume queste eami eo me simbolo delle lettere greehe e piu speeifieamente della filoso fia, e osserva ehe tali scritti laedere fortasse non poterant eos qui plenam scientiam veritatis aeeeperant. Hi autem qui in Christo minus eruditionis habebant, si imitarentur eos legentes talia et iltis adhue studiis operam dantes, vulnerari poterant et diversorum dog matum variis erroribus implieari. Sie ergo fiebat ut laederetur alius unde is, qui habebat plenam seientiam veritatis, laedi non poterat (Hom. Num. 20,3). Proprio in quanto non erano bene fondati nel la dottrina della fede, alcuni si sono fatti sedurre dalla bella, allet tante forma eon eui i filosofi e i poeti greci ammantano le loro dottrine fallaci, e eosl per effetto di tali dottrine sono incorsi nel l'eresia (Hom. Jos. 7,7). Parallelamente anch'essi, gli eretici, sanno esprimersi in modo bello e sedueente, e coSI ingannano i loro ascol tatori (Hom. Jer. 4,4). D'altra parte, la preziosita della forma non vale a nascondere la debolezza del loro argomentare, ch'e dimostra ta dalla contraddittorieta delle lora dottrine: nam unumquodque haeretieorum dogma non solum veritati adversatur, sed etiam eete ris dogmatibus similitel' falsis (SeI'. Mt. 42), per cui gli eretici con tinuano a dividersi e frazionarsi sempre di piu: quod frequenter videmus inter haeretieos fieri, et inter eeclesias malignantium sur gere alterius haeresis gentem super gentem alterius haeresis (SeI'. Mt. 38), si ehe il dottore cattolico ha la possibilita di confutarli servendosi dei loro stessi argomenti, in quanto essi sono in con traddizione gli uni con gli altl'i (Cam. Cant., p. 239 Baehrens) 29. 23 Si tenga presente ehe qui Origene, tradito dalla memoria, confonde fra Adad (Ader) e Geroboamo: ambedue infatti, per sfuggire a Salomone, si erano rifugiati in Egitto (l Reg. 11,14ss. 26ss.); ma non il prima bensi il seeondo, diventato re d'Israele, aveva fatto innalzare a Bethel un altare eon immagini di giovenehe (lReg. 12,32). 29 Origene fa earieo agli eretici (gnostici) di laeerare l'unita della Serittura, e questa unita eontrappone alla molteplicira degli seritti gnostici in quanto considera tutte le saere Seritture eome un solo libro: Com. Jo. 10,18; 5,8. 744 M. SIMONETTI Ne consegue che, come gli eretici S0110 stati indotti in errore dalla filosofia greca perche non erano ben saldi nella fede di Cristo, cos1 anch'essi a loro volta possono indurre in errore soltanto i cristiani deboli e semplici, imperitos et animales homines, cui pulchriora videntur mendacii sophismata quam dognzata veritatis, e che percio si fanno ingannare per argu1nentorum calliditatenz (Cotn. Cant. pp. e 234.236 Baehrens; Hom. Jer. 17,2). Infatti chi saldamente fon e dato in petra} qui est Christus, non attaccabile dall'astuzia degli eretici (Hom. Num. 20,3). Percio, generalizzando anche in sense moraleggiante, Origene pub affern1are: Ubiculnque anima habitatur a deo et spiritu sancto plena est} ibi non polest haereticorum doc tril1a penetrare} nec valet eorum sel"mo perrumpere. Ubi auteln solitudo Christi est} ubi desertum iustitiae} ibi nequissimae disci plinae venena versantur (Hom. Ez. 2,4) 30. Nei passi che abbiamo qui rapidamente passato in rassegna la e filosofia, in quanto valutata nel rapporto con l'eresia, sempre e giudicata in modo negativo. Ma altrove il giudizio di Origene piu equilibrato; ed egli, se non si nasconde che molteplici sono i punti di contrasto fra essa e la fede cristiana, non manca di rile vare le non meno notevoli consonanze fra l'una e l'altra Ma per 31. poter apprezzare adeguatamente il sense deI discorso origeniano re lativo al rapporto fra eresia e filosofia, bisogna soprattutto tener conto che esso aveva per lui un diretto e prin1ario interesse di carat e tere esistenziale: se da una parte egli convinto ehe la filosofia sia la madre dell'eresia - come deI reste credevano un po' tutti i e cristiani deI suo tempo -, dall'altra pero altrettanto convinto dell'utilita dello studio di questa cos1 pericolosa filosofia. Infatti Ie esigenze della polemica contra gli gnostici non meno che della pene trazione deI messaggio cristiano nei ceti coiti della societa pagana imponevano un adeguato approfondimento di esso in sense critico e sistematico, una interpretazione adeguata a nuove esigenze di ca rattere intellettuale che il cristiano coito di Alessandria non poteva piu eludere; e questa complessa operazione non era realizzabile se non eon I'ausilio di concetti modelli procedimenti dedotti dall'eser ci~io della filosofia greca. Lo studio della Scrittura era per Origene 10 strumento fondamentale per portare avanti I'an1biziosa iniziativa, ma esso poteva essere adeguatamente approfondito soitanto da chi gia possedesse una preliminare non superficiale formazione nella filosofia e nelle altre discipline scolastiche della paideia tradizionale. J-Ia Iettera a Gregorio puntualizza bene il dilemma in cui Origene 30 Anche qui gli eretiei sono assimilati alle volpi, eome nel passo, eit. sopra, di Com. Cant.) p. 239 Baehrens. 31 Cfr., p. es., Flom. Gen. 14,3.

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