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Epigrafia latina. Ostia: cento iscrizioni in contesto PDF

326 Pages·2010·52.172 MB·Italian
by  AA.VV.
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MIREILLE CÉBEILLAC-GERVASONI MARIA LETIZIA CALDELLI FAUSTOZEVI E P I G R A F I A L A T I N A OSTIA: CENTO ISCRIZIONI I N CONTESTO EDIZIONI QUASAR Il titolo del presente volume, Epigrafia Latina, riprende, come doveroso, quello della edizione originale francese e ne esplicita la natura. Ma il sottoti tolo aggiunto alla edizione italiana, Ostia 100 iscrizioni in contesto, riporta in primo piano l'intento originale di questa pubblicazione che quello di porre le è basi per un insegnamento dell'epigrafia latina in cui le testimonianze traggano validità dal contesto di appartenenza, fino a ricomporre, per via epigrafica, un esempio di storia urbana, capace di guidare alla realtà archeologico-monu mentale del sito. Né è del resto interamente sottaciuta l'ambizione che questo libro possa proporsi, a studenti e studiosi, come un saggio di storia della città di Ostia ( caso del tutto particolare tra i centri dell'Occidente romano), dove ad una nutrita serie di approfondimenti viene affidato il compito di riportare via via i singoli documenti ostiensi alla dimensione della storia politico-ammini strativa dell'impero. La nuova edizione, non una semplice traduzione, si presenta peraltro al quanto diversa dalla precedente con un ordine di presentazione delle schede completamente rivoluzionato e con l'aggiunta di nuovi documenti. Mireille CébeUlac-Genasoni, già membro dell'Ecole française de Rome ed ex diret tore del Centre Jean Bérard di Napoli, è direttore di ricerca emerito del CNRS (UMR 8210-ANHIMA). Maria Letizia Caldelli è professore di Storia romana ed epigrafia latina all'Università di Roma La Sapienza. Fausto Zevi, già Soprintendente ad Ostia, membro dell'Accademia dei Lincei, è professore di Archeologia classica all'Università di Roma La Sapienza. € 28,00 ISBN 978-88-7140-443- l 9t11,11 MIREILLE CÉBEILLAC-GERVASONI MARIA LETIZIA CALDELLI FAUSTO ZEVI E P I G R A F I A L A T I N A OSTIA: CENTO ISCRIZIONI IN CONTESTO EDIZIONI QUASAR Titolo originale: Épigraphie latine Armand Colin 2006 © traduzione dell'edizione originale: Elena Avellino Nuova edizione rivista e ampliata ISBN 978-88- 7140-443-1 Tutti i diritti sono riservati. vietata in tutto o in parte la riproduzione dei testi e È delle illustrazioni. Roma 2010, Edizioni Quasar di Severino Tognon srl © via Ajaccio 43 - 00198 Roma, tel. 0685358444 fax 0685833591 e-mail: [email protected] - www.edizioniquasar.it 2 PREMESSA AL[EDIZIONE ITALIANA Il titolo del presente volume, Epigrafia Latina, riprende, come doveroso, quello della edizione originale francese, Epigraphie Latine, apparsa nel 2006 presso l'editore Armand Colin a Parigi. Ma il sottotitolo aggiunto alla edizione italiana, Ostia: Cento iscrizioni in contesto, riporta in primo piano l'intento originale di questa pubblicazio ne, porre le basi per un insegnamento di epigrafia latina partendo non da una selezio ne esemplificativa di documenti epigrafici provenienti da tutto il mondo romano, ma da un contesto unico in cui le testimonianze si convalidassero vicendevolmente, fino a ricomporre un caso esemplare di storia urbana dove il tracciato epigrafico costituisse un filo di Arianna capace di guidare a tutta la realtà archeologico-monumentale del sito. Né è del resto interamente sottaciuta l'ambizione che questo libro possa proporsi come un saggio di storia della città di Ostia, dove ad una nutrita serie di testi di appro fondimento viene affidato il compito di riportare via via i singoli documenti ostiensi alla dimensione della storia politica e amministrativa dell'impero. Come sottolineava il preambolo della edizione francese, nel panorama delle città dell'occidente romano, Ostia costituisce un caso del tutto particolare, sia per la rilevanza quantitativa del ma teriale epigrafico restituito dagli scavi (che, Roma a parte, non trova confronto altrove), sia soprattutto per la situazione affatto particolare cui la destinavano la collocazione geografica e la correlata funzione di porto dell'Urbe; colonia con una organizzazione amministrativa simile a quella di tante altre città, e perciò plausibile modello di svi luppo della vita municipale nell'impero, Ostia divenne peraltro la sede o comunque il riferimento di importanti servizi urbani legati soprattutto all'annona, che ne hanno fatto quasi un quadrante urbano con specifiche funzioni di servizio, e, nel contempo, un osservatorio privilegiato per le provvidenze imperiali rivolte alla amministrazione della capitale. La novità di quest'angolo visuale è stata ben colta in alcune delle recensioni dell'edi zione francese (Ch. Bruun in ]RA 21 2008 433-36; N. Laubry REL 84 2006, 202-03), e siamo grati ai loro autori, così come ad amici e colleghi che hanno apprezzato il nostro lavoro e ci hanno indirizzato suggerimenti e utili consigli; in particolare, oltre a N. Duval, J-P. Morel, S. Panciera, C. Virlouvet, dobbiamo gratitudine a J. Dubouloz, a 3 D. Nonnis e soprattutto a Ph. Moreau, che con discernimento e pazienza davvero ami chevoli, ha riletto per intero il testo sottolineando ( e consentendoci così di eliminare) tante inesattezze e, talvolta, anche errori. R. Marchesini ha collaborato con acribia alla revisione finale. R. Geremia Nucci e N. Laubry hanno contribuito a questa edizione redigendo rispettivamente il testo sulle fistule acquarie e la scheda n. 74. Ciascuno di noi ha operato nella propria sede di lavoro; ma a Roma, l'Ecole Française ha costituito, come sempre, l'ospitale riferimento dei nostri incontri e delle nostre discussioni. La nuova edizione si presenta peraltro alquanto diversa dalla precedente. La tradu zione ha comportato da parte degli autori una revisione, anche linguistica, che in molti casi si è tradotta in una reiscrittura praticamente integrale, occasione non solo per eliminare le incongruenze che fatalmente penetrano in lavori del genere, ma talvolta per affermare punti di vista diversi e più meditati su singoli problemi, specialmente per la parte repubblicana. I.ordine di presentazione delle schede è stato rivoluzionato, pur lasciando immutata la cifra totale di cento schede (in realtà, come il lettore avrà subito modo di verificare, frazionate in numerose sottoschede che prendono globalmente in considerazione un numero di iscrizioni forse quattro volte superiore); sono state ag giunte nuove schede di documenti prima non accolti, o tornati in luce di recente (cfr. i nn. 11.2, 12, 13.2-3, 14, 74). Si tratta dunque, in effetti, non di una semplice traduzione, ma di una edizione nuova che speriamo risponda, ancor meglio, agli intendimenti e agli scopi che ci eravamo prefissi di conseguire. Il materiale epigrafico ostiense, venuto in luce fino al 1976 e conservato ad Ostia, era stato a suo tempo, a cura di F. Zevi, interamente schedato e ordinato nei magazzi no lapidario ricavato negli antichi ambienti del e.cl. Piccolo Mercato. Di recente, ur genti lavori di restauro alle strutture murarie ne hanno determinato lo sgombero e il trasferimento in un moderno prefabbricato appositamente approntato e attrezzato, occasione in cui la Soprintendenza ha provveduto, sotto la supervisione degli scriventi e grazie al lavoro svolto con capacità e competenza da P. Olivanti e I. Manzini, ad un accurato controllo del materiale e della documentazione, effettuando inoltre una nuova campagna fotografi.ca in digitale, curata da F. Marini Recchia, che ha consentito tra l'altro di integrare o migliorare alcune illustrazioni del presente volume. Di tutto questo, nel quadro di una disponibilità e di una collaborazione spesso sostanziata di solida amicizia, siamo particolarmente grati a tutti i colleghi di quella che era allora la Soprintendenza di Ostia, in primo luogo ad Anna Gallina Zevi, sotto i cui auspici si è svolto interamente il lavoro, quindi ad Angelo Pellegrino, Margherita Bedello e Paola Germoni, all'Arch. Merelli e a tutto il personale responsabile, i cui compiti sono divenuti ancora più gravosi ora che una decisione ministeriale, certamente non priva di ricadute sotto il profilo scientifico e della tutela, ha abolito la Soprintendenza ai beni archeologici di Ostia riducendola ad una direzione distaccata di quella di Roma. A tutti coloro che di Ostia hanno avuto ed hanno la cura gli autori dedicano dunque, con fedele gratitudine, questo libro. 4 PREMESSA ALL'EDIZIONE ITALIANA PREMESSA Ostia: cento iscrizioni in contesto La specializzazione sempre più rilevante delle discipline umanistiche ha spesso reso meno perspicuo il significato intrinseco del documento epigrafico. Questo ma nuale si propone, partendo dalle iscrizioni, di permettere al lettore di padroneggiare un insieme integrato di dati fondato su un'ampia documentazione. Secondo questa prospettiva il ruolo del testo epigrafico è quello di collegare i testi con i monumenti e gli spazi sociali; nasce da qui la scelta degli autori di presentare «cento iscrizioni in contesto» e di privilegiare come base documentaria la antica Ostia. Si tratta infatti di un sito di importanza eccezionale, prima di tutto per la ricchezza della documentazio ne epigrafica ( 6500 iscrizioni circa, che rappresentano il più grande corpus epigrafico di una città romana, esclusa Roma), distribuita su diversi secoli, dalla fine del periodo repubblicano ( documenti ancora più antichi sono rari) fino al Tardo Impero; in se condo luogo per il fatto che il sito archeologico, molto ben conservato, è stato scavato per due terzi della superficie (circa 40 ettari su 70). Tutto ciò offre la possibilità, che altrove si presenta raramente e sempre in modo parziale, di visualizzare in modo con creto la realtà urbana alla quale si riferivano le iscrizioni; come vedremo, è soprattutto attraverso gli edifici privati che potremo seguire gli sviluppi paralleli dell'urbanesimo e della storia sociale. Struttura portuale al servizio di Roma, ma al tempo stesso città con una propria organizzazione amministrativa e sociale, Ostia appare da un lato una sorta di autentica proiezione dell'Urbe, dall'altro come un centro autonomo che, attraverso le testimonianze epigrafiche, rispecchia la vita di tante altre comunità urbane dell'Im pero. I lettori di quest'opera potranno accedere a questa dimensione privilegiata. Con la possibilità, unica in tale misura, di collegare le iscrizioni a monumenti sia pubblici che privati sarà possibile riprodurre un contesto nel quale il testo epigrafico e l'univer so archeologico si illuminano l'un l'altro. Inoltre, questo manuale non ignorerà gli attori della vita politica, economica e so ciale: membri della famiglia imperiale, magistrati urbani, funzionari imperiali di vario rango che, come attestano le iscrizioni, sono presenti a Ostia, e membri degli strati sociali inferiori, ingenui e liberti. In genere l'esistenza di una classe lavoratrice si ri leva soprattutto attraverso le iscrizioni funerarie; ma a Ostia questa è presente anche attraverso documenti che fotografano l'aspetto sociale del lavoro, in particolare i testi relativi ai collegi professionali. È possibile, per esempio, osservare le opportunità di promozione che si aprivano per alcuni personaggi, probabilmente i più attivi e di- 5 PREMESSA. OSTIA: CENTO ISCRIZIONI IN CONTESTO namici, in una carriera svolta all'interno delle corporazioni fino, in qualche caso, al raggiungimento durevole di una condizione sociale più elevata. I testi presentati, che non tralasciano la sfera funeraria, restituiscono dignità alla «plebe» di Ostia e rendono la sua vita palpabile. Le caratteristiche componenti socia li della colonia, strettamente legata all'Urbs per via delle sue funzioni economiche e amministrative, hanno determinato lo sviluppo di forme specifiche di vita associativa collegata all'attività portuale; grazie all'epigrafia possiamo spiegare, meglio che in alcun altro luogo (compresa Roma), le ragioni delle forme specifiche assunte dall'edilizia pri vata, con edifici a più piani dove alloggiava una popolazione di condizioni non elevate, la cui attività era indispensabile per il buon funzionamento dei servizi della colonia. La scelta di presentare un'antologia di iscrizioni che hanno come denominatore comune la provenienza da un'unica realtà geografica ed amministrativa, costituisce, secondo noi, una novità per un manuale di epigrafia; per altro verso, quest'opzione rinnova una ben radicata tradizione, alla quale appartengono i manuali storici di R. Cagnat e I. Calabi Limentani. Come loro, riteniamo che l'insegnamento dell'epigrafia si trasmetta soprattutto attraverso la presentazione diretta di documenti, illustrati da fotografie o da disegni, e con i testi trascritti, commentati e accompagnati da una bi bliografia essenziale. 6 PREMESSA. OSTIA: CENTO ISCRIZIONI IN CONTESTO BIBLIOGRAFIA ABBREVIATA Le riviste sono abbreviate secondo I.:Année Philologique Adamo Muscettola 2000 = S. Adamo Muscettola, in MDAI(R) 107, 2000, pp. 79-108. = Aguilera Martin, Revilla Calvo 2004 A. Aguilera Martin, V. Revilla Calvo, in L'Africa romana, 15.2, 2004, pp. 1445-1471. = Alfoldy 1977 G. Alfòldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen. Prosopo graphische Untersuchungen zur senatorischen Fuhrungsschicht, Bonn 1977. Alfoldy 1979 = G. Alfòldy, Un'iscrizione di Patavium e la titolatura di C. Fulvio Plauzia no, in AN 50, 1979, coli. 125-152 [= Alfòldy 1999]. Alfoldy 1982 = G. Alfòldy, in Epigrafia e ordine senatorio (Tituli, 5), Roma 1982, pp. 309-368. = Alfòldy 1999 G. Alfoldy, Stiidte, Eliten und Gesellschaft in der Gallia Cisalpina. Epi- graphisch-historische Untersuchungen, Stuttgart 1999, pp. 129-145. Alfoldy 2002 = G. Alfòldy, in Epigraphica 64, 2002, pp. 113-145. Allély 2004 = A. Allély, in REA 106, 2004, pp. 73-101. Andermahr 1998 = A.M. Andermahr, Totus in praediis. Senatorischer Grundbesitz in ltalien in der fruhen und hohen Kaiserzeit, Bonn 1998. = J. Andreau 1987 Andreau, La vie financière dans le monde romain. Les métiers de manieurs d'argent (IVe siècle av. J.-C.-Ille siècle ap. J.-C) (BEFAR 265), Roma 1987. = Angeli Bertinelli 1988 M.G. Angeli Bertinelli, Frammenti di Fasti imperiali inediti da Luna, in MEFRA 100, 1988, pp. 103-116. Astin 1985 = A.E. Astin, Censorships in the late republic, in Historia 34, 1985, pp. 175- 190. = Ausbiittel 1982 F.M. Ausbiittel, Untersuchungen zu den Vereinen im Westen des romi schen Reiches (FAS, 11), Kallmiinz 1982. = J. Bakker 1994 Th. Bakker, Living and Working with the gods. Studies of evidence for private religion and its materie[ environment in the city of Ostia (100-500 AD), Am sterdam 1994. = Bakker 2001 J.T. Bakker, in Ostia, port et porte de la Rome antique, a cura di J.-P. Descoeudres, Paris 2001, pp. 179-185. Balbi de Caro 1968 = S. Balbi de Caro, in Epigraphica 30, 1968, pp. 75-82. 7 BIBLIOGRAFIA ABBREVIATA = Barbieri 1952 G. Barbieri, L'albo senatorio da Settimio Severo a Carino, Roma 1952. Barbieri 1953 = G. Barbieri, in Scavi di Ostia, I. Topografia generale, Roma 1953. Barbieri 1953a = G. Barbieri, in Athenaeum 31, 1953, pp. 158-169 [= Scritti Minori, Roma 1988, pp. 325-336]. Barbieri 1953b = G. Barbieri, in NSA 1953, pp. 151-189 [= Scritti Minori, Roma 1988, pp. 285-323]. Barbieri 1957 = G. Barbieri, in Fasti Archaeologici 12, 1957 nr. 5359. Barbieri 1958 = G. Barbieri, in Scavi di Ostia, 111.1. Le necropoli repubblicane ed augu stee, a cura di M. Floriani Squarciapino, Roma 1958, pp. 133-165. Barbieri 1969/70 = G. Barbieri, Revisioni di epigrafi, in RPAA 42, 1969/70, pp. 73-80. Barbieri 1970 = G. Barbieri, in MEFR 82, 1970, pp. 273-277 [= Scritti Minori, Roma 1988, pp. 395-410]. Barbieri 1975 = G. Barbieri, in MGR, 4, 1975, pp. 301-403. Barbieri 1981 = G. Barbieri, in Scritti sul mondo antico in memoria di Fulvio Grosso, Roma 1981, pp. 23-27 tav. 1-111 [= Scritti minori, Roma 1988, pp. 411-418]. Barbieri 1982 = G. Barbieri, in Il lapidario Zeri di Mentana, Roma 1982, passim. = Bargagli, Grosso 1997 B. Bargagli, C. Grosso, I Fasti Ostienses. Documento della sto- ria di Ostia, Roma 1997. Bastianini 1975 = G. Bastianini, in ZPE 17, 1975, pp. 263-328. Bastianini 1980 = G. Bastianini, in ZPE 38, 1980, pp. 75-89. = Bastianini 1988 G. Bastianini, in ANRW II, 10, 1, 1988, pp. 503-517. = Beard 1980 M. Beard, in JRS 70, 1980, pp. 12-27. Beard 1998 = M. Beard, in Images romaines. Actes de la table ronde organisée à l'École Nor- male Supérieure (24-26 oct. 1996), a cura di C. Auvray-Assayas, Paris 1998, pp. 3-12. = Becatti 1939 G. Becatti, in BCAR 67, 1939, pp. 37-60. Becatti 1942 = G. Becatti, in BCAR 70, 1942, pp. 120-125. Becatti 1953 = G. Becatti, in Scavi di Ostia, I. Topografia generale, Roma 1953. Becatti 1954 = G. Becatti, Scavi di Ostia, Il. I Mithrei, Roma 1954. Becatti 1961 = G. Becatti, Scavi di Ostia, IV. I mosaici e i pavimenti marmorei, Roma 1961. Benelli 2007 = E. Benelli, Iscrizioni etrusche: leggerle e capirle, Ancona 2007. Bernabei 1894 = F. Bernabei, in NSA, 1894, p. 387 s. Bianchi 1984 = A. Bianchi, in BCAR, 88, 1984, passim. Bloch 1938 = H. Bloch, in BCAR 66, 1938, pp. 184-188. = Bloch 1945 H. Bloch, in HThR 38, 1945, pp. 199-244. Bloch 1947 = H. Bloch, I bolli laterizi e la storia edilizia romana. Contributi all'archeo logia e alla storia romana, Roma 1947. Bloch 1953 = H. Bloch, Ostia. Iscrizioni rinvenute tra il 1930 e il 1939, in NSA 7, 1953, pp. 239-306. = Bloch 1953a H. Bloch, in Studies presented to D.M. Robinson, II, Saint-Louis 1953, pp. 412-418. Bloch 1958 = H. Bloch, in Scavi di Ostia, III. 1. Le necropoli repubblicane ed augustee, a cura di M. Floriani Squarciapino, Roma 1958, pp. 209-219. Bloch 1959 = H. Bloch, The Serapeum of Ostia and the Brick-stamps of 123 A.D., in AJA 63, 1959,pp.225-240. 8 BIBLIOGRAFIA ABBREVIATA

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