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eidoscinema psyche e arti visive PDF

68 Pages·2016·21.41 MB·Italian
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eidos N° 33 - luglio - ottobre 2015 - 8,50€ cinema psyche e arti visive cult nel film Eyes Wide Shut La vita di Adele Teorema Sarà il mio tipo l’intervista approfondimento Iaia Forte Horror e sessualità arti visive Il culto redivivo del fallo E L A CINEMA e SESSUALITÀ R T S E M RI D A U Q A T S VI RI Lore Schacht Montagne mystique I, 2014 / Montagne mystique II, 2014 eidos sommario luglio / ottobre 2015 cinema psyche e arti visive cinema e sessualità 2 editoriale Una nuova amica Cinema e sessualità diR. de Giorgio a cura di Pia De Silvestris, Cecilia Chianese, di L. Falcolini e Gabrielle, un amore Lori Falcolini P. De Silvestris fuori dal coro Creata e scritta da psichiatri, diU. Telfener psicoanalisti junghiani e freudiani ed 2 Maps to the stars esperti di cinema diS. Zumbo Piccola patria RIVISTA QUADRIMESTRALE diD. Brotto Registrazione presso il Tribunale di Roma: n° 174/2004 del 23.04.04 n° di iscrizione ROC: 17439 42 televisione Serie Tv – Masters of sex Distribuzione diR. Tiraboschi eidossi riceve per abbonamento annuale ed è distribuito nelle maggiori librerie. Distribuzione nelle librerie Feltrinelli: 44 approfondimento JOO DISTRIBUZIONE 4 cinema e psyche La sessualità femminile Via F. Argelati, 35 Milano Dallo scandalo alla noia nel cinema di Jane Campion Modalità di abbonamento di S. Argentieri di C. Chianese Pagamento anticipato tramite Horror e Sessualità versamento su c/c postale n° 51697142 di F. Pedroni intestato alla Associazione Culturale Eidos 8 la suggestione La prostituzione femminile e di 20 € Guilty of romance l’immagine cinematografica Copyright di M. Berardini di F. Proietti eidos Associazione Culturale www.eidoscinema.it 44 Direttore responsabile 10 l’intervista Alberto Angelini Iaia Forte Redazione di L. Falcolini Antonella Antonetti, Luisa Cerqua, Cecilia Chianese, Antonella Dugo, Pia De Silvestris, Lori Falcolini, 14 cult Barbara Massimilla Quell’oscuro oggetto del desiderio Hanno collaborato in questo numero: diP. De Silvestris S. Argentieri, M. Berardini, D. Brotto, BS.. FBruatntcigiali odni eC, eFl.l eF, aRb.b rdie, Giorgio, SdeisCso. ,V baulegriei e videotape 52 docu-film E. Guillaume, F. Pedroni, F. Proietti, Teorema Pina Bausch U. Telfener, R. Tiraboschi, L. Vagnetti, diL. Vagnetti A. Piccioli Weatherhogg C. Valeri, S. Zumbo Eyes Wide Shut Wangki - Il silenzio delle Ufficio stampa diB. Buttiglione sierene [email protected] Arancia Meccanica C. Chianese [email protected] diB. Massimilla Dancing with Maria Impaginazione Senso di E. Guillaume margodesign diA. Dugo Stampa 56 Pressup Via Cassia 36/300 - 01036 Nepi (VT) 28 Segreteria abbonamenti eidos [email protected] Sostengono il progetto eidos: Paolo Aite, Dario Argento, Goffredo Bettini, Vincenzo Bonaminio, Mimmo Calopresti, Stefano Carta, Sergio Castellitto, Domenico Chianese, 56 arti visive Luis Chiozza, Giorgio Corrente, Pipilotti Rist Cristina, Francesca e Paola Comencini, 28 nel film di F. Fabbri Roberto Faenza, Elda Ferri, Matteo Garrone, Andreas Giannakoulas, La vita di Adele Il culto redivivo del fallo Lorenzo Hendel, Antonino Lo Cascio, diA. Angelini di F. Fabbri Giuseppe Maffei, Mario Martone, Sarà il mio tipo? SStielvfaion oO Rrluanlldi,o L, uSceirog iRo uRsusob,ini, diA. Antonetti 62 eidos-news Gabriele Salvatores, Studio Azzurro, Il racconto dei racconti Trame digitali Adamo Vergine, Paolo Virzì. diL. Cerqua diS. Francia di Celle Come le pietre e gli alberi Copertina diP. De Silvestris Masters of sex Limite è speranza di L. Cerqua Nel prossimo numero Cinema e coppie 1 e l a i r o t i d e CINEMA E SESSUALITÁ Lori Falcolini e Pia De Silvestris Ecco l’Impero dei Sensi, N. Oshima (1976) 2 Il marito della parrucchiera, P. Leconte (1990) Il cinema da sempre rappresenta, attraverso le immagini e le delle divinità orientali, della tragedia e della poesia greca e storie, le molte facce dell’eros, dall’amore in quanto piena latina, all’arte e alla scrittura di tutti i tempi fino al cinema del realizzazione -fisica e spirituale- tra due individui agli aspet- ventesimo secolo. ti inquietanti di “…quella che potremmo definire una “sessu- La sessualità è considerata da Freud l’organizzatore psichico alità arcaica” che reca impressi i segni di una fusione tra fondamentale e di conseguenza del destino che il soggetto libido e mortido, in cui l’amore è indistinguibile dall’odio” inconsapevolmente si costruisce. Un esempio lo possiamo (in Eros- Le deviazioni del desideriodi Joyce McDougall). trovare in due capolavori della letteratura: La Dama di In un geniale film degli anni novanta, Il marito della parruc- Picchedi Puškin e Anna Kareninadi Tolstoj. chiera, Patrice Leconte racconta con poetica leggerezza tutto Proprio perché questa energia è così travolgente, l’essere lo spettro dell’erosnel legame passionale di due amanti. La umano, fin dall’antichità, ha dovuto difendersene. Nelle storia é ambientata in un salon de coiffure aperto a clienti società tribali descritte da Lévi-Strauss il totemismo rappre- maschi e bambini ma simbolicamente chiuso alla realtà, senta un limite invalicabile. dove, tra profumi, tagli di capelli, sguardi, carezze e sesso, Questo bisogno che ha l’uomo di tutelarsi nei confronti delle fluisce la passione fuori dal tempo di Antoine (Jean sue spinte inarrestabili rappresenta il tentativo di domare la Rochefort) e Mathilda (Anna Galiena). I due amanti sono paura della follia o addirittura dell’estinzione. Mentre negli “stregati” da un desiderio talmente inesauribile che non ter- animali l’istinto è autoregolato, nell’uomo si devono istituire mina neanche quando la donna decide di suicidarsi. regole sociali e religiose. Mathilda, infatti, annega nella profondità del fiume l’idea Anche l’arte è una difesa, come tutte le attività intellettuali, ossessionante di non essere più desiderata e Antoine resta per per il fatto stesso che tutte riescono a rappresentare in modo sempre “il marito della parrucchiera” continuando ad alluci- simbolico la sessualità, dando l’illusione di averla dominata nare, nel salon de coiffure, il corpo desiderato della sua o di comprenderla senza doverla reprimere. amata. Il grande Rousseau, che nell’Emilio ovvero dell’educazione “Nella sessualità di un uomo ci sono le tracce del suo modo intuisce aspetti attuali della condizione umana, credeva che il di essere nel mondo…La carne, infatti, esprime l’esistenza bambino fosse naturalmente buono, dotato solo di istinti come la parola il pensiero, essendo la nostra un’esistenza positivi e che l’unica possibilità di conservarlo tale fosse incarnata” (Il corpoU. Galimberti) quella di allontanarlo dalla società che lo corrompeva. La sessualità trova un posto simbolico in ogni forma d’arte. Quante diverse teorie ha costruito la paura della sessualità! Anne Teresa De Keersmaeker, raffinata e intensa coreografa Nella storia del cinema i film che più sono riusciti a formula- fiamminga, condensa le sfumatura dell’erosnella forma dan- re un’idea sulla sessualità umana non sono certo i così detti zata di Verklärte Nacht - Notte Trasfigurata film pornografici, che mostrano soltanto i genitali in azione, (RomaEuropaFestival 2015-Teatro Argentina). Due ma quelli che, insieme alle immagini più o meno concrete o innamorati camminano in un bosco al chiaro di luna. Gli simboliche, riescono a rappresentare quel tanto di vissuto di amanti danzano la loro storia d’amore mentre l’ombra di un vita e di morte che permea la sessualità. altro uomo, nella vita della donna, scompare e la scena, sapi- Lo specifico cinematografico, attraverso il movimento e entemente vuota, si riempie di eros. Carnalità, spiritualità, l’aspetto spazio temporale della vita, ha osato mostrare agli dissonanze ed emozioni si mescolano nell’intreccio dei corpi uomini la loro realtà corporea e implicitamente le forze che la come nei versi di Richard Dehmel che Arnold Schönberg muovono. I film che vogliamo ricordare come esempio estre- tradusse in musica sublime. mo di amore e perdizione o di violenza e tenerezza sono Ecco Non c’è da sorprendersi che l’arte di ogni tempo sia stata uno l’Impero dei Sensidi Oshima e la Caduta degli Deidi Visconti dei mezzi per parlare della sessualità, a cominciare dall’eros dove sono infrante tutte le barriere della sessualità. • 3 e h c i s p e a m e n i c Gildadi Charles Vidor (1946) Dallo scandalo alla noia Simona Argentieri La sessualità manifesta sullo schermo è sempre il risultato ma efficace, che adotterà poi la pubblicità, per vendere di un negoziato con la censura, tra il lecito e il proibito; insieme alla merce un'illusione (proprio come promette proprio come avviene tra il conscio e l'inconscio di ogni freudianamente Hans Richter nel 1947 in Sogni che il buon nevrotico. Il disordine di Eros è a priori temibile, per- denaro può comprare). ché è portatore di una trasgressione, di una potenziale rivo- Il primo nudo dello schermo - secondo la leggenda - è luzione nei confronti delle regole costituite. quello della splendida Hedy Lamarr in Estasi(G. Machaty, La questione non è emersa in modo clamoroso all'epoca di 1933). Scene sfumate che oggi appaiono ingenue, ma meri- Méliès e Lumière, troppo presi - come i loro spettatori - tarono all'epoca una drastica rimozione; non nel senso psi- dallo stupore e dalle meraviglie degli esordi. Solo quando cologico freudiano, ma in quello materiale delle forbici la nuova arte si trasferisce a Hollywood ed entrano in gioco della censura. le regole del mercato, si scopre l'appeal psicologico e Nel nostro paese occorrerà attendere il 1941, alla vigilia monetario della sessualità, che peraltro dapprima non della caduta del fascismo, per intravedere un seno di Clara viene rappresentata, ma solo evocata come desiderio dalla Calamai ne La cena delle beffedi A. Blasetti; un esempio visione di corpi –bellissimi - di donna. È il principio, rozzo comunque significativo di come talvolta la trasgressione 4 Une liaison pornographiquedi F. Fontayne (1999) sessuale possa assumere un profumo rivoluzionario. mento dell'amplesso si ricorreva invece a 'spostamenti' di Merita un cenno l'interessante variazione di L. Visconti in scarsa finezza metaforica: la macchina da presa che virava Ossessione del 1943, ancora con la Calamai, che mette su un camino acceso, su fontane zampillanti, su aerei in però l'accento della sensualità sul corpo maschile di decollo. Massimo Girotti. Tecniche ingenue, un po' ridicole; ma forse qualcuno le Semplificando molto, non mi sembra che in Italia negli rimpiange a confronto con l'ambizione delle “moderne” anni che seguono ci siano opere memorabili sul tema della acrobazie ginniche di Nove settimane e mezzo (A. Lyne, sessualità, che circola piuttosto in funzione accessoria in 1986) che con ciliegine e cubetti di ghiaccio nell'ombelico drammi e melodrammi amorosi. Di puro sesso si tratta pre- pretendeva di toccare i vertici dell'Eros. Una sorta di 'sex valentemente nei toni della commedia, utilizzando più l'al- appealdell'inorganico' (che Walter Benjamin ci perdoni la lusione del dialogo e delle situazioni che la concretezza dei citazione). gesti. Ma, venendo ai nostri giorni, la censura che dovrebbe limi- In quanto agli Stati Uniti, lo spazio per il sesso è ancor più tare l'espressione estrema delle due pulsioni basilari - sesso ridotto, in ordine al celebre Codice Hays, che dagli anni '30 e aggressività - è sempre più timida e inerte. La violenza agli anni '60 forniva un elenco di principi che specificava- domina grande e piccolo schermo e la sessualità si fa sem- no cosa fosse o non fosse 'moralmente accettabile'. I pro- pre più esplicita, concreta. La ripetitiva pervasività delle duttori vi si attenevano scrupolosamente, non tanto per scene di sesso ha oramai conquistato ogni lembo di pelle, proteggere l'anima degli spettatori, quanto –pragmatica- con primissimi piani di corpi sudati e ansimanti che provo- mente - per evitare di confezionare opere che poi incappas- cano - in un paradosso solo apparente - più noia che scan- sero nelle maglie della censura. È divertente constatare che dalo. È un fatto noto d'altronde che l'azione senza fantasia tale auto-censura preventiva, se non giovò granché alla non funziona granché neppure come afrodisiaco. buona coscienza del popolo, stimolò invece la creatività Possiamo mettere a confronto le sottili inquietudini di Une degli autori, costretti ad inventarsi - come nelle perversio- liaison pornographique (F. Fontayne, 1999) che ad onta ni - sofisticate vie di espressione alternative. Nacque così del titolo ci lascia per tutto il film fuori da una porta chiu- lo spogliarello più seducente di tutti i tempi, quello di Rita sa, con le generose offerte di carni posteriori di Tinto Hayworth in Gilda (C. Vidor, 1946) che si sfila a suon di Brass, esenti da qualsiasi turbamento. Una pratica più one- musica soltanto un lungo guanto nero. Altri espedienti, per sta, comunque, delle false operazioni progressiste come alludere ai preliminari, erano il togliersi degli orecchini o La vita di Adele(A. Kechiche, 2013) che fingendo di pro- delle scarpe da parte delle dive; per significare il corona- muovere la liberazione femminile si prodiga ad appagare 5 Settimo cielodi Andreas Dresen (2008) la sete voyeuristica di coloro che vogliono sapere "come raffinato e surreale Grand Budapest Hotel (W. Anderson, lo fanno" le lesbiche. 2014), che ci mostra gli amori di Ralph Fiennes con una Come indiretta conseguenza dell'allentamento delle maglie Tilda Swinton truccata da centenaria. Ma in Gloria, a mio della censura, si può notare sullo schermo un fenomeno avviso, la precisa intenzione del regista è proprio quella – marginale: la sessualità dei vecchi; un'astuzia per invoglia- riuscitissima - di trasmettere pena e disagio. La sessualità re una fascia di pubblico, di età media sempre più avanza- non sembra essere un desiderio primario, ma piuttosto uno ta, lusingandola in nome del 'non è mai troppo tardi'. A par- strumento per aggrapparsi e scongiurare la solitudine. tire da tale aforisma bugiardo, ad esempio il tedesco A. Lasceremo fuori dal nostro discorso il tema delle vere e Dresen ha confezionato nel 2008 un film dichiaratamente proprie perversioni sessuali. Ma entra di diritto in questa provocatorio sull’amore carnale in età senile: Settimo piccola rassegna un film brutto e interessante del 2011 - cielo, nel quale niente ci è risparmiato delle nudità sfiorite Shame, di S. McQueen - che ci racconta il sesso come e cadenti dei protagonisti. È evidente che il film vuole fare patologia: un uomo giovane, bello e di successo, affetto dal il controcanto all’erotismo patinato dello schermo, che ci 'modernissimo' disturbo della sex addiction, la “dipenden- ha ormai assuefatti a dive statuarie, muscolature maschili za dal sesso”. Accanto a lui sfilano tanti bellissimi corpi turgide, illuminazioni benevole e soffuse. Ma che bisogno (per lo più femminili, ma anche qualcuno maschile) di tutti c’era di insistere con primissimi piani su dettagli depri- i colori - bianchi, neri, gialli... - che egli consuma instanca- menti del degrado dei corpi, sulla squallida biancheria inti- bile, cupo e famelico. L’unica volta in cui è impotente è ma scolorita e scompagnata? Significativo, in questo quando rischia un coinvolgimento emotivo. senso, anche un altro piccolo film cileno di molto succes- L’ossessione erotica maschile non è certo una novità. Di so, Gloria (S. Lelio, 2013), che racconta di una donnina maniaci del sesso è piena la storia, anche quella del palco- vicina ai sessant'anni che ogni tanto 'rimorchia' in modo scenico e dello schermo, con gran dovizia di relative elu- indiscriminato. Le scene di sesso risultano però quanto cubrazioni morali, estetiche e filosofiche che segnalano meno deprimenti. come dietro le scintillanti vesti della seduzione si nascon- Non pretendiamo certo che la sessualità - e anche la sua da cupa la pulsione di morte. (Le donne, nei film e nei trat- rappresentazione - debbano essere riservate solo ai corpi tati, per il momento eccellono solo nel masochismo). Dal giovani e belli. Il cinema ci ha dato tanti esempi di sesso Don Giovanni di Molière al Casanova di Schnitzler e di tra vecchi delicati ed emozionanti; da Amore tra le rovine Fellini, non si contano gli eroi negativi, uomini condanna- del grande G. Cukor, a La notte di San Lorenzo dei nostri ti al sesso compulsivo e incapaci di amare. Le spiegazioni Taviani, a L'amore ai tempi del colera di M. Newell, o al psicologiche sono tanto numerose quanto monotone. La 6 Irina Palmdi S. Garbarski(2007) “novità” di Shamesta nella scelta di non tener conto della sifondi londinesi, sullo sfondo delle ristrettezze materiali e letteratura psicopatologica del passato, ma solo delle poche delle ancor più ristrette mentalità della piccola borghesia note scarnamente descrittive riportate negli odierni manua- inglese; ma garbato, allegro, e – soprattutto - destinato ad li di psichiatria che, senza perdersi in approfondimenti cli- un lietissimo fine. La protagonista è imprevedibilmente nici, elencano la cosiddetta sex addictionaccanto alle altre una nonna; una bella signora cinquantenne, che per far dipendenze “classiche” da droghe o da alcool, e a quelle fronte a un'emergenza economica, accetta un inconsueto “moderne” da gioco d’azzardo, da cibo, da uso coatto del lavoro al "Sexy World", dove con le sue mani delicate deve computer e di internet. Complici perfetti, spesso oggi psi- masturbare i clienti che si “affacciano” in un buco della chiatri e pazienti non hanno nessuna propensione all’inda- parete, mentre lei resta anonima e nascosta. Irina è delizio- gine interiore; si appiattiscono sul sintomo sperando di tro- sa nel mescolare sensualità e innocenza; la scrupolosa vare la causa in un difetto del DNA e la cura in uno speci- dedizione professionale si coniuga senza conflitto alla sua fico psicofarmaco. identità di sempre. Assai più inquietante la sessualità postmoderna raffigurata La conclusione, sia pure sommaria, della mia piccola pano- inLei, film del 2013 di S. Jonze, iconicamente castissimo, ramica è che la sessualità da sola, non corredata da fanta- che racconta di un uomo che fa l'amore con un software. Il sia, affetti e sentimenti, è poca cosa; tanto sullo schermo cinema si è cimentato tante volte con il tema dell'uomo quanto nella vita reale. sedotto da una creatura inanimata. Penso ad esempio a D'altronde un grave equivoco della nostra epoca è l’ag- Michel Piccoli o a Ryan Gosling che in Life Size (L. grapparsi alla corporeità, alle sensazioni per cercare le pro- Berlanga, 1973) e in Lars e una donna tutta sua prie emozioni; nell'illusione che il sesso – inteso come con- (C.Gillespie, 2007) si esibiscono in una blasfema parodia creta attività sessuale - possa essere il perno integratore dell'amore per una bambola gonfiabile. Lei è un film più dell’identità e lo strumento della felicità terrena. Non più complesso, che fingendo di mettere in scena il futuro, parla trasgressione e tanto meno rivoluzione, ma pratica stereo- del presente: uomini e donne dei nostri tempi non eroici, tipata dei tanti che trasformano la “libertà” sessuale nella dominati dall'avarizia affettiva, la pigrizia emotiva, la condanna della coazione a ripetere. paura dell'intimità, il narcisismo disperato che così spesso Non è un caso se i film più belli, capolavori memorabili, si nascondono dietro il lamento per la solitudine e gli amori sono quelli che si confrontano con il tragico intreccio di infelici. Eros e Thanatos; come La grande bouffe / La grande Ma concediamoci una nota lieve:Irina Palm(S. Garbarski, abbuffata di Marco Ferreri o Ecco l’impero dei sensi di 2007), una curiosa favola pornografica ambientata nei bas- Nagisa Oshima. • 7 e n o i t s e g g u s a l GUILTY OF ROMANCE L’impossibile libertà del corpo mercificato Matteo Berardini "Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.” Prima Lettera ai Corinzi – Love Exposure Nel marzo del 1997 il corpo di Yasuko Watanabe venne giapponese iniziato con l’incontenibile Love Exposure e ritrovato in un appartamento abbandonato a Shibuya, quar- proseguito poi con l’agghiacciante Cold Fish. A chiudere tiere speciale di Tokyo famoso per i suoi love hotel. il terzetto Guilty of Romance, che trasforma la storia della 39 anni, laureata alla prestigiosa Università di Keio e povera Yasuko in una spirale erotica intrisa di ossessione e impiegata nella compagnia elettrica della città, la donna morte, dove il corpo mercificato diviene l’unico valore di viveva una doppia vita: di giorno lavoratrice irreprensibile, scambio e arma per combattere il vuoto esistenziale. di notte prostituta per diletto, abitudine che l’ha portata alla Come spesso capita nel cinema di Sono, Guilty of Romance morte per strangolamento da parte di uno dei suoi clienti. è un film che nasce da una costante espansione, dalla cre- È con la sua storia che il regista giapponese Sion Sono scita stratificata di un’idea che si moltiplica in gironi non decide nel 2011 di chiudere quella che ha definito la “trilo- per forza collegati tra loro. Ciò risulta ancora più evidente gia dell’odio”, un viaggio nell’alienazione della società dalla versione festivaliera del film, che offre mezz’ora in 8

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trovare in due capolavori della letteratura: La Dama di. Picche di Puškin e Anna Karenina di Tolstoj. Proprio perché questa energia è così travolgente,
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