Casanova è un italiano da manuale: abbastanza socievole, poco sociale, molto adattabile. È un concentrato di virtú e di difetti; ma, per sua e nostra fortuna, i difetti non riescono mai a prevalere del tutto sulle virtú, perché, anche negli anni giovanili, le sue vittorie sono effimere e gli servono soltanto a rimettersi in gioco. In pratica, è un eterno perdente: e questo, forse, è il segreto della sua grandezza e del suo fascino. Troviamo in questo nuovo libro di Sebastiano Vassalli la precisione e l'efficacia di uno scatto fotografico, lo scricchiolio della ragione che nasce vedendo un uomo grande completamente travolto da una vicenda meschina, ordinaria, comune. Di toni grotteschi e malinconici, di ironia e di sorprendente umanità si compone questa vicenda che ha il passo di una novella e gli affondi di un romanzo. Dux non è l'ennesima divagazione fantastica sul tema «Casanova anziano». È la storia, autentica, dell'ultima battaglia che Giacomo Casanova combatté nel mondo dei vivi, cosí come la racconta lui stesso in ventuno lettere autografe ( Lettere al signor Faulkircher ) conservate nel castello dei conti Waldstein in Boemia, dove il grande veneziano morí. Una storia tragica ed esilarante nello stesso tempo. Ma Dux è anche un nuovo capitolo del romanzo che Sebastiano Vassalli sta scrivendo da molti anni, sul carattere nazionale degli italiani. Un carattere nazionale che ha proprio in Giacomo Casanova uno dei suoi punti di riferimento imprescindibili, e nella sua opera uno dei suoi monumenti piú alti.