Scoprire che l'ardore fisico di Dunia poteva essere mitigato dai racconti gli procurò un po' di sollievo. «Raccontami una storia» gli diceva spesso, rannicchiandosi tra le sue braccia in modo da averne le mani poggiate sulla testa. E in quelle occasioni lui pensava: "Bene, per stanotte sono fuori dai guai".