Donne, granai e capitali è una pietra miliare dell’antropologia che segna l’ingresso C CLAUDE dell’apparato concettuale marxista negli studi antropologici. Quest’opera costituisce il L A risultato di una lunga riflessione che ha inizio nel 1958, anno in cui Claude Meillassoux U MEILLASSOUX esordisce come etnologo tra i Guro della Costa d’Avorio. Ma rappresenta anche uno dei D tentativi più efficaci di situare storicamente i modi di produzione che hanno preceduto E la comparsa del capitalismo e resta a tutt’oggi il primo lavoro di un antropologo inteso M DONNE, GRANAI a cogliere la funzione essenziale svolta da uno di questi modi di produzione – quello E I domestico – nel processo riproduttivo del capitalismo stesso. Per Meillassoux, la ri- L E CAPITALI L produzione della comunità domestica si fonda infatti sullo sfruttamento delle capacità A riproduttive della donna e, nelle condizioni storiche del dominio imperialista, il capitali- S UNO STUDIO ANTROPOLOGICO smo riesce a fare proprio della comunità domestica il centro della riproduzione a buon S O mercato di una parte della forza-lavoro a esso indispensabile. Da questo punto di vista DELL’IMPERIALISMO CONTEMPORANEO U Donne, granai e capitali è anche e soprattutto un libro militante, nel senso che amplia X la nostra conoscenza delle basi strutturali del sistema capitalistico, fornendo una serie di elementi teorici che rendono più efficace la comprensione delle contraddizioni di cui D questo sistema è portatore. O Prefazione di Lorenzo D’Angelo N N E Claude Meillassoux (1925-2005) antropologo e africanista francese, economista di formazione, , ha compiuto ricerche da una prospettiva teorica marxista, analizzando le società non capitaliste. G R A N A I E C A P I T A L I P G R ISBN 978-88-6802-443-7 E C O PGreco Edizioni fi| lo ro 16,00 euro 9 788868 024437 sso PGRECO | filorosso PGRECO 17 filorosso COMITATO DI REDAZIONE Giacomo Clemente, Didier Contadini, Lorenzo D’Angelo, Vittorio Morfino, Michele Parodi, Luca Pinzolo, Stefano Pippa, Gianluca Pozzoni, Elia Zaru. COMITATO SCIENTIFICO Cinzia Arruzza (The New School for Social Research) Luca Basso (Università di Padova) Riccardo Bellofiore (Università di Bergamo) Fortunato Cacciatore (Università della Calabria) Viola Carofalo (Università ‘L’Orientale’, Napoli) Andrea Cengia (Università di Padova) Giorgio Cesarale (Università Ca’ Foscari, Venezia) Mario Cingoli (Università di Milano-Bicocca) Luisa Lorenza Corna (Winchester School of Art) Simona De Simoni (Teoria critica della società) Mauro Farnesi Camellone (Università di Padova) Roberto Finelli (Università di Roma Tre) Roberto Fineschi (Siena School for Liberal Arts) Fabio Frosini (Università di Urbino) Andrea Fumagalli (Università di Pavia) Chiara Giorgi (Università ‘La Sapienza’, Roma) Augusto Illuminati (Università di Urbino) Simone Lanza (Università di Milano-Bicocca) Sandro Mezzadra (Università di Bologna) Cristina Morini (ricercatrice indipendente) Stefano Petrucciani (Università ‘La Sapienza’, Roma) Maurizio Ricciardi (Università di Bologna) Paola Rudan (Università di Bologna) Giovanni Sgro’ (Università eCampus, Novedrate) Salvatore Tiné (Università di Catania) Massimiliano Tomba (University of California, Santa Cruz) Maria Turchetto (Università Ca’ Foscari, Venezia) Giovanna Vertova (Università di Bergamo) CLAUDE MEILLASSOUX DONNE, GRANAI E CAPITALI UNO STUDIO ANTROPOLOGICO DELL’IMPERIALISMO CONTEMPORANEO Prefazione di Lorenzo D’Angelo PGRECO | filorosso Titolo originale dell’opera: Femmes, greniers & capitaux Traduzione di: Ugo Fabietti Prima edizione: Maspero, Paris 1975. Prima edizione italiana: Nicola Zanichelli S.p.A., Bologna 1978 © 2022 – PGRECO EDIZIONI Via Gabbro 4-20100 Milano Per informazioni E-mail: [email protected] www.edizionipgreco.it Collana: filorosso, n. 17 ISBN: 9788868024437 L’editore ha effettuato, senza successo, tutte le ricerche necessarie al fine di identificare gli aventi titolo rispetto ai diritti dell’opera. Pertanto resta disponibile ad assolvere le proprie obbligazioni. Indice p. VII Prefazione di Lorenzo D’Angelo XXIX Prefazione di Ugo Fabietti 1 Introduzione Parte I La comunità domestica Capitolo 1 Situazione della comunità domestica 15 1.1. L'incesto inutile 20 1.2. L'orda e i rapporti di adesione 27 1.3. Accoppiamento e filiazione 30 1.4. Donne trattenute e donne rubate Capitolo 2 La riproduzione domestica 43 2.1. Il livello delle forze produttive 49 2.2. Ll costituzione dei rapporti di produzione 53 2.3. La costituzione dei rapporti di riproduzione Capitolo 3 Le strutture alimentari della parentela 63 3.1. La riproduzione dell'energia umana, ovvero il processo di produzione energia-sussistenza-energia 68 3.2. Il pluslavoro 7 1 3 .3. La circolazione della prole Capitolo 4 La dialettica dell'eguaglianza 74 4.1. La circolazione delle spose e delle doti 76 4.2. La dote come credito p. 78 4.3. Lo scambio identico 81 4.4. Il valore sornione Capitolo 5 Chi sono gli sfruttati? 90 5.1. Le donne 94 5.2. I cadetti Capitolo 6 Contraddizioni e contatti: le premesse dell'inegua glianza Parte H Lo sfruttamento della comunità domestica: l'im perialismo come modo di riproduzione della manodopera a buon mercato 108 1. I paradossi dello sfruttamento coloniale 117 2. Salari diretti, salari indiretti 124 3. L'accumulazione primitiva 127 4. Senza casa e senza terra: l'esodo rurale 131 5. L'eterno ritorno al paese natale: le migrazioni tornanti 140 6. Il mantenimento dei « giacimenti di manodopera» 144 7. Il doppio mercato del lavoro e la segregazione 149 8. I benefici dell'immigrazione 153 9. I limiti del supersfruttamento del lavoro: a) La soglia di depaupera zione; Criterio oggettivo della divisione del proletariato; b) La con correnza 16 7 Conclusioni 177 Riferimenti Prefazione. Antropologia e marxismo di Lorenzo D’Angelo 1. Premessa Claude Meillassoux (1925-2005) è stato tra gli antropologi sociali più influenti e impegnati della sua generazione. Nato a Roubaix in Francia, di famiglia benestan- te, dopo essersi laureato, nel 1947, prosegue i suoi studi negli Stati Uniti presso la University of Michigan. Nel 1949 ottiene così un master in economia e scienze politiche che lo avrebbe dovuto preparare a gestire l’impresa tessile di famiglia. Tornato in Francia, lavora invece per qualche anno come interprete all’interno di un programma del Piano Marshall e poi in una impresa pubblicitaria. Agli inizi degli anni Cinquanta la passione politica lo avvicina a un gruppo di intellettuali politicamente impegnati che sono legati alla figura di Jean-Paul Sartre, il Comité d’Action des Gauches Indépendantes (CAGI). Inizia a leggere il Capitale con gli occhi di un militante di sinistra e inizia così un suo autonomo percorso di riflessione sul marxismo1. Negli anni del CAGI conosce un giovane ma già apprezzato antropo- logo sociale, Georges Balandier, il cui corso “Sociologie de l’Afrique noire” presso Institut d’Études Politiques di Parigi appassiona e catapulta il giovane Meillassoux negli studi antropologici. Balandier lo incoraggia a confrontarsi con la letteratura internazionale e in particolare con i lavori dei colleghi antropologi britannici. Nel 1955, lo assume per un progetto di ricerca finanziato dall’UNESCO2. Due anni dopo, Meillassoux si ritrova in Costa d’Avorio per condurre una ricerca sui Gouro, una ricerca che sarà relativamente breve per i canoni etnografici tradizionali (dal luglio del 1957 al gennaio del 1958), ma che gli permetterà di produrre analisi sorprendentemente ricche3. A partire da questa sua prima esperienza di campo in Africa, Meillassoux pubblica, nel 1960, il suo primo articolo4. L’articolo viene subito accolto mol- to positivamente, anzi, si potrebbe dire, con entusiasmo dai colleghi francesi 1 C. Meillassoux, Preface to the English translation, in id. Maidens, Meal and Money: Capitalism and the Domestic Com- munity, Cambridge University Press, Cambridge 1981. 2 M. Saul, Claude Meillassoux (1925-2005), in “American Anthropologist”, a. 107, n. 2005, pp. 753-757. 3 J. Copans, Claude Meillassoux (1925-2005), in “Cahiers d’études africaines”, n. 177, 2005 (http://journals. openedition.org/etudesafricaines/4887). 4 C. Meillassoux, Essai d’interpretation du phenomene economique dans les societes traditionnelles d’autosubsistance, in “Cahiers d’études africaines”, n. 4, 1960, pp. 38-67. VIII l. d’angelo che ne applaudono l’originalità5. In questo articolo Meillassoux espone per la prima volta le sue tesi circa il ruolo degli anziani nella gestione e nel controllo dei matrimoni e delle riserve di grano della società Gouro. Questa analisi viene estesa e approfondita nella sua tesi di dottorato discussa, nel 1962, con Balan- dier nel ruolo di relatore, e infine pubblicata in un voluminoso libro uscito due anni dopo6 – considerato da alcuni7 come un punto di svolta per l’antropologia economica francese8. Il 1964 è anche l’anno in cui Meillassoux inizia a lavorare al Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS) e in cui comincia una nuova ricerca di campo, questa volta tra Mali e Senegal, per un progetto la cui direzione è affidata a Jean Rouch. Meillassoux si focalizza sul mondo culturale Mande e, in particolare, sui Soninke. In questo contesto lavorerà a lungo e ciò gli consentirà di pubblicare libri e testi vari su molteplici argomenti – tra gli altri, un dizionario della lingua Soninke, un’analisi delle acconciature femminili, raccolte di testi griot e leggende locali – argomenti in cui antropologia e storia si sostengono vicen- devolmente9. In questi stessi anni, una parte del dibattito antropologico francese si accende intorno alla questione dei modi di produzione sollevata dallo storico dell’Africa Jean Suret-Canale. Ma, la figura dominante dell’antropologia france- se è quella di Claude Lévi-Strauss, la cui teoria strutturalista travalica i confini disciplinari e nazionali. Uno dei suoi allievi, Maurice Godelier – che aveva fatto brevemente parte del gruppo di giovani studiosi nato agli inizi degli anni Sessanta intorno al filosofo marxista Louis Althusser10 – si incarica di coniugare questa teoria antropologica con il marxismo11 e, a partire da questa, elaborare la propria esperienza di campo in Papua Nuova Guinea12. Meillassoux segue un percorso intellettuale diverso, seppure inevitabilmente contiguo. Alla fine degli anni Sessanta, è uno studioso già riconosciuto a livello internazionale, attivo su più fronti, anche extra-accademici. I suoi lavori entrano 5 B. Campbell, B. Schlemmer, A tribute to Claude Meillassoux, in “Review of African Political Economy”, a. 32, n. 103, 2005, pp. 197-201. 6 C. Meillassoux, Anthropologie économique des Gouro de Côte d’Ivoire, Mouton, Paris 1964. 7 B. Campbell, B. Schlemmer, A tribute to Claude Meillassoux, cit.; J. Copans, Claude Meillassoux (1925-2005), cit. 8 Nella prefazione inglese di Donne, granai e capitali, Meillassoux afferma che quando pubblicò i suoi primi lavori agli inizi degli anni Sessanta, nessuno dei colleghi era interessato all’antropologia economica, a parte Pierre Bessaignet (C. Meillassoux, Preface to the English translation, cit., p. viii). Tuttavia, occorre ricordare che Maurice Godelier ebbe nel 1963 il primo incarico di antropologia economica in Francia. Il suo corso si teneva al College de France (N. Besnier, A. Howard, Maurice Godelier, in Newsletter of the Association for Social Anthropology in Oceania, 1997). 9 C. Meillassoux, The social structure of modern Bamako, in “Africa. Journal of the International African Institu- te”, a. 35, n. 2, 1965, pp. 125-142; id., Urbanization of an African Community: Voluntary Associations in Bamako, University of Washington Press, Seattle 1968; id., Lexique soninké (sarakolé)-français, Centre de linguistique appliquée, Dakar 1975. 10 V. Morfino, Introduzione, in E. Balibar, Cinque studi di materialismo storico, PGreco, Milano 2021, pp. I-LVI. 11 M. Godelier, Système, structure et contradiction dans “Le Capital”, in “Les Temps Modernes”, n. 246, 1966, pp. 828-64. 12 Id., Horizon, trajets marxistes en anthropologie, Maspero, Paris 1973; tr. it. di C. Damiani, Antropologia e marxismo, Editori Riuniti, Roma 1977. Altri antropologi aiuteranno Godelier in questa impresa concettuale (es. M. Augé, Théories du pouvoir et idéologie: étude de cas en Côte d’Ivoire, Herman, Paris 1975; M. Augé, Pouvoirs de vie, pouvoirs de mort. Introduction à une anthropologie de la répression, Flammarion, Paris 1977, cit. in J-L. Amselle, Beyond Marxist anthropology, in “Canadian Journal of African Studies”, a. 19, n. 1, 1985, pp. 99-105).