Miriam è una madre di ventidue anni cui hanno strappato la figlia sin dalla nascita perché nella Russia di inizio Novecento una giovane donna ebrea condannata all'esilio in Siberia ha davanti a sé solo la morte. Ma lei vuole salvare quel che rimane della propria vita in un racconto, nelle parole che fisseranno per sempre anche il suo passato. Sotto forma di lettere alla figlia che non ha mai conosciuto, Miriam narra la propria infanzia trascorsa in un piccolo e isolato villaggio di ebrei in Bielorussia. Affronta la pagina più buia del proprio passato, il suicidio della madre, il segreto che avvolge le vite dei genitori.