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Dizionario temi letterari (F-O) PDF

1026 Pages·2008·8.825 MB·Italian
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F Fabbrica. 1. Dal vocabolo lat. fa˘ber («artigiano» poi Sempre Platone nel Politico (sec. IV a.C.; 279b-308d) «fabbro»),chemostraunaprobabileconnessioneconla offre l’immagine di una proto-industria nella metafora radicedelverbofacio(fare),e` derivatoilterminefabrica, della tessitura e del tessitore che eseguono i lavori. A colsignificatodi«artedelcostruire,mestieredell’artigia- Roma, le fabbriche artigianali e le piccole industrie na- no»,poiconilsensopiu` specificodi«fucina,officina». scevanoesisviluppavanograziealledisponibilita` finan- Dalvocabololatinosonoderivatil’it.fabbrica;losp.fra`- ziariedellefamigliericche.Plutarco,inNuma(secc.I-II gua,ilfr.fabrique;l’ingl.factoryeilted.Fabrik.Dallat. d.C.;XVII,13),ricordaleassociazionielepiccoleindu- opificı¯na(daops,opis,«lavoro»congiuntoallaradicedi striediartigiani,soprattuttoorafi,costruttori,bronzistie facere) sono derivate la voce dotta officina, indicante la ceramisti. Le grandi imprese industriali, come la tessi- bottegaolapartedell’arsenaleperilavoridilegnamee tura, rimangono legate alla ricchezza terriera. Cicerone ferro,el’allotropopopolarefucina.Unterminecontiguo parla di associazioni di opifices (Pro Flacco, sec. I a.C.; e` quello di arsenale (fr. arsenal; ingl. arsenal; ted. Das 18).EsistevanoinRomaancheofficineservili,ossiaoffi- Arsenal)chederivadall’anticovenezianoarzana`,che,at- cinedischiaviprigionierichecostituivanounaminaccia traversolaparolagenoveseda`rsena(darsana`),derivadal- pergliartigianidellepiccoleimprese. l’espressione araba dar-sin-‘a, che significava «fabbrica, 3.L’eredita` germanicaecelticaoffrı`alMedioevoilpre- casa del mestiere». Anche la parola industria, dal lat. stigio dell’artigiano magico e della metallurgia. Fabbri struere(elaborare,pianificare),cheindicavaall’iniziouna eranopersonaggicomeSant’Eligio,lacuiVita(sec.VII) capacita` dicompierecerteattivita`,maancheladiligenza sottolinea che fu fabbro e orafo valentissimo. La figura el’impegno,passapoiadindicarelastruttura,l’insieme delfabbromagicocomparenelpoemettoanglosassoneIl degli opifici, dei grandi edifici produttivi (fr. industrie; lamento di Deor (sec. V d.C.). Nelle prime due strofe e` ingl.industry). rievocato Weland, il mitico fabbro ricordato anche nel 2. L’immagine mitica del fabbro e della sua forza, del Beowulf(secc.VII-VIII),abilenelforgiaregioielliearmi, potere di fondere e di gittare, rappresenta la fede nel ecostrettoalavorareperilreNithhadchegliharecisoi progresso, nelle sue tecniche e nei nuovi materiali mal- tendinidelleginocchiaperche´ nonfugga.Un’altrafigura leabili col fuoco. Le prime figure della mitologia legate difabbroe` quelladiReginnellanorvegeseSagadeiVol- all’industriasonoquelledeiDactili.IDactili,cheperso- sunghi(sec.XIII).IlfabbrodiFinlandiachecostruiscela nificanoledita,eranofabbriefuronoiprimiascopriree spada dell’eroe Kalevide compare nelle leggende finni- alavorareilferronelvicinomonteBerecinzio(Diodoro che del Kalevipoeg, raccolte e pubblicate tra il 1836 e il Siculo, V, 64; Apollonio Rodio, I, 509). Ovidio, nelle 1861.AlmitogermanicoattingeancheRichardWagner Metamorfosi (ca. 3-8 d.C.; IV, 281) ricorda che uno di perlafiguradelfabbroMimenell’OrodelReno(1853).Il loro, Celmi, fu trasformato in ferro perche´ aveva osato nano Alberich rapisce alle figlie del Reno l’oro che esse insultare Rea, patrona dei fabbri. Anche i Telchini fu- custodivanoesenefaforgiaredalfabbroMimel’anello rono fabbricatori di utensili: essi forgiarono il tridente e la spada. Wotan e Loge scendono nelle viscere della per Posidone e il falcetto con cui Crono castro` il padre terra, dove i Nibelunghi hanno le loro fucine (Ni- suo Urano. La letteratura sul fabbro si lega anche agli belheim),perrecuperarel’anello.Diciottoincudinipre- strumenti usati, ad es. la sega che il mito attribuisce a scrittedallapartitura,situateentrolescene(9piccole;6 piu` grandi e 3 molto grandi), con alternanza di figura- Dedalo. L’archetipo mitico della fabbrica compare in zioni, picchiano e ribadiscono il leitmotiv dei Nibelun- Omero,nell’Iliade(secc.IX-VIIIa.C.;LibroXVIII,394- ghi:e` il«temadellafucina»,cheriproduceilritmomar- 409), con la descrizione della costruzione delle armi di tellantedeifabbriallavoronellefucine(attoII).InSig- Achillenell’officinadiEfesto.LafucinadiEfesto,oVul- frido c’e` un’altra scena significativa, costruita sul «tema cano, il dio fabbro, aveva venti mantici che soffiavano della spada». Sigfrido recupera i frammenti della spada giornoenotte.Efestofumessoinrapportoconlefucine Nothung,radunanellafucinaunagrandequantita`dicar- di Vulcano nelle Isole Lipari perche´ la principale sede bone, l’accende e comincia il lavoro di ricomposizione delsuoculto,Lemno,eraanch’essaun’isolavulcanicae deiframmentidellaspada.Lascenae` costruitamusical- un getto di gas naturale che sgorgava dalla vetta del mente sul tema del «lavoro», intervallato dal suono del monteMoschilo.AnchePlatonenelCrizia(sec.IVa.C.) martello sull’incudine. L’atto stesso del lavorare, fati- evocal’officinadiVulcano.Neisuoilavorimetallurgici, cando,sudando,vieneesaltatocomeeventomagico,ca- Efesto veniva aiutato dai Ciclopi. Questi vengono de- paceditrasformarelamateria(attoI). scritticomemonocoliancheperche´ ifabbriferraispesso sicoprivanounocchioconunabendaperripararlodalle 4.Peresprimereilmovimentotumultuosodeidannatie scintille (cfr. Robert Graves, I miti Greci, 1955, 3, 2). dei demoni della bolgia dei barattieri (Inferno, XXI, 778 FABBRICA 1-21),DanteAlighierifariferimentoaigestifreneticidei come Birmingham, esclusivamente fondati sulle fabbri- lavoratoridellefabbrichedell’arsenalediVenezia.L’am- che che crescono con vertiginosa rapidita`, ma anche il pia similitudine dell’«Arzana` de’ Veneziani» esprime fenomenodellameccanizzazionedellaproduzioneindu- unarealta` vistaeosservataneisuoiparticolaritecnici.In striale.Rezzonico(vol.IV,pp.106-108)perdescriverele particolare, la «pece» o «pegola» spessa e vischiosa e localita` dominatedallefonderieedallefabbrichemetal- ardente e` immagine tratta dalle grandi caldaie di pece lurgiche ricorre a immagini virgiliane e dantesche in chebollivanogiornoenottenell’arsenale.NelMedioevo, mododatrasformarleinpaesaggiinfernali;immaginimi- si registrano le prime situazioni di conflitto sull’uso e il tichechecercanoinqualchemododiassimilarelochoc controllodellatecnologiaperlaproduzione.Inuncele- dellanovita` edellabruttezza. brepassodelromanzoIvanooilcavalieredelleone(ca. 6. Nella prima meta` dell’Ottocento la societa` e l’econo- 1180),Chre´tiendeTroyesmostralesventuratetessitrici mia dell’Europa occidentale subiscono una trasforma- disetasfruttatenelcastellodella«Pesme-Aventure»(la zione profonda per opera della Rivoluzione industriale. pessima avventura) da colui per il quale lavorano. Nel L’elementochefinisceperdiventareessenzialenelnuovo primo Rinascimento si sviluppano anche le prime indu- processodiproduzionee` ilsistemadellafabbricaaccen- strieminerariediunacertaconsistenza.GeorgAgricola trata,doveglioperainellafabbricalavoranoinsieme,con nel suo De re metallica (1556) sottolinea il bisogno di l’ausiliodimezzimeccanici.Lecondizionidilavoroedi costruire utensili metallici per potere scavare nelle pro- vita della massa sempre crescente di operai salariati fu- fondita` della terra a cercare minerali nascosti. All’uopo rono un fatto nuovo che ebbe enorme importanza nella illustralanecessita` dipotenziareimulinielesegheriea vitasocialeepolitica.Laconcentrazionesulluogodila- energiaidraulica.Legrandimacchineconingranaggidi- voro,lavitaincomuneingrandiagglomeratiurbanifa- ventanocosı`partinecessariedellenuoveindustrieecen- vorironolasolidarieta` operaiaeleprimeformediorga- tri focali attorno a cui si vengono organizzando e istitu- nizzazione.Imotichesimanifestarononel1811conas- zionalizzandonuoveformedivitaquotidiana.Lamecca- saltiallefabbricheedistruzionedellemacchinepreseroil nicizzazionedelmondocomeschemaconcettualeaveva nome di luddismo dal loro capo e organizzatore, Ned alla base l’istituzionalizzazione della tecnologia della Ludd. Uno degli aspetti piu` rilevanti della nuova indu- macchinacomeparteintegrantedelnuovomodelloeco- stria fu lo sfruttamento indiscriminato della massa ope- nomico. Nello stesso torno di anni Heinrich Cornelius raia.RobertOwenfutraiprimiarichiamarel’attenzione Agrippa nel De incertitudine et vanitate scientiarum suidanniirreparabiliarrecatiallosviluppofisicoemen- (1527)ripetecritichemoralicontroleattivita` minerarie. taledeibambinidaunprolungatoorariodilavoronello John Evelyn nel suo Fumifugium (1661) manifesta una stabilimentodiNewLanark.Lecondizionideglioperai consapevolezzaperl’aumentodeivaporifuligginosiesu- erano aggravate dal fenomeno dell’urbanesimo, cioe` dicicausatidallacombustionedelcarbonfossilecheser- della vita fuori dalle fabbriche. Nel 1844 Friedrich En- vivaalleattivita` economichenellelorofucineeforni.Nel gelspubblicalasuadenunziadellecondizionidelleclassi sec.XVIIl’immaginetradizionaledell’industriaumanae` lavoratrici in Inghilterra (La situazione della classe ope- fortemente condizionata dalle nuove idee meccanicisti- raia in Inghilterra), richiamando l’attenzione sulle strut- che che formulano il bisogno di penetrare nei recessi e ture urbane inadeguate ad assicurare un livello decente fessure della natura alla ricerca dei suoi segreti, nell’in- divitaallefamigliedeglioperaidellefabbrichelondinesi. tento di migliorare la sorte dell’uomo. Nella Nuova At- CharlesFourierneIlNuovomondoindustrialeesocieta- lantide(1627)diFrancisBacon,laCasadiSalomonedi- rio(1829)eLafalsaindustria(1836)proponecomemo- venta un modello di un centro di ricerca che mantiene dellodellanuovaorganizzazionedellasocieta`i«falanste- laboratori separati per lo studio dell’arte mineraria, dei ri», utopistiche comunita` che avrebbero dovuto realiz- metalli.Leoriginidelsistemadifabbricaintesainsenso zare l’armonia sociale, dedicandosi alle attivita` agricole. moderno, come complesso industriale, si trovano gia` Nel sottolineare il pericolo dell’alienazione insito nello versolafinedelsec.XVIInellaconcentrazioneenell’or- sviluppo del mondo industriale, Fourier anticipava im- ganizzazione del lavoro nelle fabbriche di seta e nella portanti concetti di psicologia sociale. Nel 1841, Louis meccanizzazione della filatura per mezzo di mulini a Blanc pubblica L’organizzazione del lavoro, in cui pro- ruota idraulica. Ma soltanto quando lo scozzese James spetta l’istituzione di fabbriche finanziate dallo Stato e Wattcostruisceiprimimodellidimacchinaavapore(tra gestite dai lavoratori. Karl Marx e Friedrich Engels nel il1781eil1782)lafabbricaraggiungeilsuopotenziale Manifestodelpartitocomunista(1848)denuncianoilpro- industriale. cesso di crescente impoverimento cui era sottoposta la grande massa dei lavoratori delle fabbriche e il loro as- 5.Lafabbricaacquistaunospazioconsolidato,regolaree servimentoalpadronedellafabbrica. continuo nella letteratura a partire dalla seconda meta` delSettecento,quandoinInghilterrasisviluppalacosid- 7.Selafabbricaindicasiailcomplessodelleattivita` re- detta Rivoluzione industriale. A questo riguardo, sono lativeallaproduzionedibenicheiproblemieletrasfor- significativi i diari dei viaggiatori nella Londra indu- mazionisocialiadessaconnesse,allafacilemitizzazione striale. Le Lettere odeporiche (1780) di Angelo Gualan- dell’industrialismos’affiancabenprestoundibattitocri- dris, le Lettere sopra l’Inghilterra, la Scozia e l’Olanda ticochesvelairisvoltinegatividelprogressotecnologico. (1790)diLuigiAngiolinieleRelazionisuiprogressidelle In Sibilla o le due nazioni (1845), il romanzo del futuro manifatture in Europa di Marsilio Mandriani hanno un primoministroconservatoreBenjaminDisraeli,l’unione illuministico entusiasmo per la potenza e per la prospe- inmatrimoniotraEgremont,l’aristocraticoilluminato,e rita` britanniche e si occupano in modo programmatico Sybil,chesoltantointeoriae` unafigliadelpopolomain dellenovita` ecuriosita` industrialiprovenientidallearee realta` e` un’aristocratica spogliata dei suoi beni, celebra britannicheedelnordEuropa.NelGiornaledelviaggio l’unione tra proprieta` agricola e industriale. Shirley d’Inghilterraneglianni1787-88(1817,postumo)diCarlo (1849) di Charlotte Bro¨nte si svolge nel periodo delle Gastone della Torre di Rezzonico, si registrano i feno- lotteluddisteeraccontalafuriadevastatricedellemasse menimaggioridellaRivoluzioneindustriale:nonsolola operaie.AllaBro¨nteinteressamostrarenontantolana- vastita` e varieta` dell’attivita` manifatturiera e delle fab- scitadellasocieta` industrialechetrasformairapportitra brichedi«acciari»,nonsolol’esistenzadinuovicentri, operaio e fabbrica, quanto la dimensione apocalittica FABBRICA 779 connessaalladistruzionedell’ordinesociale,quirappre- 9.Perquasituttol’Ottocento,l’Italiasitrovainunacon- sentata dalle finestre della fabbrica che nella scena del- dizionediritardorispettoaglialtripaesiindustrializzati l’assaltonotturnovannoinfrantumi.Allafiguradelcapo dell’Occidente. Giacomo Leopardi, nella Palinodia al della rivolta, Moses Barraclough, predicatore luddista, marcheseGinoCapponi,pone«l’Anglia[...]conlemac- cheguidaoperairibellinoncoscientideipropridiritti,si chinesue»,ilvapore,l’industrianavaleetessileequella contrapponelafiguradell’operaioWilliamFarren,uomo dellearmialcentrodiunaparodicacelebrazione:l’indu- pieno di dignita` ma ligio al dovere, intelligente e intra- striae` lostrumentochedara` agliuominila«felicita`»che prendente, ma non violento. Fra i romanzi che hanno consiste nella prosperita` economica, ma al contempo come tema di fondo la vita industriale c’e` il celebre consentira` almalediestrinsecarsiinnuoveepiu` temibili Tempidifficili(1854)diCharlesDickens,ambientatotra forme:guerre,epidemie.Larappresentazionedellefab- lefabbrichediCoketown.Nelromanzo,c’e` unevidente brichedellasetaneIpromessisposi(1822-40)diAlessan- lineadimetaforizzazionedellatecnologia,insensoorro- dro Manzoni rimanda piuttosto ad un’attivita` paleo-in- rifico: dalle ciminiere delle fabbriche escono mostruosi dustriale.Lasetarendepossibilel’ambientazionerurale serpenti di fumo (monstruous serpents of smoke); e le dibasedellevicendedelromanzoe,nellostessotempo, stesse macchine di produzione appaiono come elefanti proprio in quanto industria, quell’elemento di proie- presi da follia malinconica. Elizabeth Gaskell invece e` zioneversoilfuturo.Laraffigurazionedell’industriase- mossadaundiversoatteggiamentoeponealcentrodel ricalombardae` filtrataattraversolevicendedeiprotago- suoromanzoMaryBarton(1848)lafiguradiunoperaio nisti,lecuioccupazionibenrappresentanolecondizioni e non la terribile immagine della folla anonima. Anche dellavoro.Sulfiniredell’Ottocentosiaffermanoleprime GeorgeEliot,nelromanzoFelixHolt(1866),opponen- figure di imprenditori, operai ed emigranti. Portafoglio dosi all’equazione che persisteva nell’eta` vittoriana tra d’unoperaio(1871)diCesareCantu` narralevicendela- classilavoratricieritornoallabarbarie,attribuiscealpro- vorativediSabino,primomeridionaleoperaioemigrato tagonistaFelixilruolodiportavocedeglioperai«illumi- al Nord, inserito nel piccolo esercito di operai di una nati». moderna manifattura. In Cecchino dal zero al milione. Romanzoindustriale(1889),LauroBernardielevaunor- 8.Iromanzicheaffrontanoiltemadellafabbricasipro- fanellonapoletano,Cecchino,daoperaioalrangodiin- paganodinazioneinnazioneconildiffondersidellosvi- dustriale che arriva a fondare una propria fabbrica. luppo tecnologico. In Francia, il problema sociale con- Cantu` e Bernardi celebrano l’anima eroica con cui il la- nesso allo sviluppo del capitalismo industriale porta le voroportal’operaioadiventarepadronediunafabbrica classi lavoratrici a vivere in condizioni miserevoli in grossi e degradanti agglomerati urbani. E´mile Zola ne e fanno da contraltare ai fallimenti degli industriali nei romanzidiEmilioDeMarchi. L’ammazzatoio(1877)mostraglieffettidevastantidiun lavoroservileeripetitivo,ildegradofisicoemoraledel- 10.Dalpuntodivistadell’iconografia,iltemadellarap- l’individuo,ridottoameraappendicedellamacchina.La presentazione della fabbrica inizia in Inghilterra gia` nel metaforameccanico-industrialetornainunaltrosuoce- XVIIIsecolo.Lavoroeneghittosita` (1747)siintitolauna lebre romanzo, Germinale (1885), ambientato nel serie di incisioni di William Hogarth dedicate agli im- mondo«estremo»dellaminiera,unveroepropriomo- prenditori e proprietari di fabbriche nella Londra della stro che si nutre di carne umana. Ne L’inferno sociale prima meta` del Settecento. Quelle di Joseph Wright (1882)diYvesGuyot,glioperaiinrivoltasonotrascinati sono pitture attente alla novita` della fabbrica e dei suoi dal provocatore Le`chepigne alla distruzione delle mac- rapporticonlavita,nondescrivonoglistrumentiopera- chine.AncheilromanzopopolarediHector-HenriMa- tivi ma piuttosto rappresentano una condizione sociale. lot, In famiglia (1893), tratta dei problemi sociali con- Tragliesempidirappresentazionedellavoroinfabbrica nessi al lavoro in fabbrica. Nel villaggio di Maraucourt, nellapitturaottocentesca,citiamoFerroecarbone(1860) dove tutti gli abitanti sono, chi piu` chi meno, occupati diWilliamBellScott,cheraffiguraalcentrodelquadro nelle fabbriche del signor Paindavoine, la protagonista operaichesollevanogrossimartellisullosfondodiferro- cerca di sensibilizzare il padrone al problema dell’assi- vie e fabbriche della citta` di Northumberland, impor- stenza operaia, in quei tempi molto trascurata. In Ger- tante cantiere industriale. Adolph Menzel e` uno dei mania, nel romanzo di Wilhelm Raabe Il pastore della primi a guardare con meraviglia all’interno di una fab- fame(1864),lafamesimbolicadiverita` delprotagonista brica metallurgica, in Laminatoio e fonderia (1875, con- sispecchianellafameautenticadeglioperai.Quandotre servatoaBerlino,Nationalgallerie).Egliinventa,perce- operai vengono uccisi in una dimostrazione, il protago- lebrare il cinquantenario delle fonderie Krupp, l’allego- nistaHans,precettorediunriccoproprietariodifabbri- ria dell’Industria, con le ali e con in mano lo scettro che,protestatantovivamentedaesserelicenziato.InIn- capacedigovernarelanuovaforzaeilnuovobenesseree cudine e martello (1869) Friedrich Spielhagen segue la conaisuoipiediduecannoni(1912).Altrecelebriteledi redenzione di Giorgio Harwick che in prigione sotto la soggetto industriale sono Il tessitore bretone (1888) di guida del direttore delle carceri impara a conoscere il Paul Se´rusier, che rappresenta gli impianti della tessi- valore del lavoro. Una volta libero, divenuto padrone e tura;Imolatori(1885)diFerdinandGueldry(conservato direttorediunafabbrica,trasformainmanieraradicaleil a St. Etienne, Muse´e d’art et industrie) e il dipinto La rapportocheintercorretradatoreeprestatoredilavoro, fonderia (1899, Otterlo, Risjksmuseum Kro¨ller-Mu¨ller) rendendoglioperaipartecipidegliutili.Principaleespo- diMaximilianLuce,conlarappresentazionedell’acciaie- nentediunaletteraturaproletarianataintornoall’ultimo riaedellafonderiadiCharleroi,inBelgio.Altrecelebri ventenniodell’Ottocentoe` MaxKretzer,primooperaio- rappresentazioni industriali si trovano nella pittura di scrittore della letteratura tedesca. Il suo Meister Timpe UmbertoBoccioni(OfficinaaPortaRomana,1908;Stu- (1888)e` lastoriadiunproprietariodiunamodestafab- dio di periferia, 1909) e Guido Balsamo Stella (Officina, brica,dellalottaimparidellebracciacontrolemacchine 1910;FabbricaaMagdeburgo,1912).Nellapitturameta- edelleincerteaspirazionidelsocialismonascente.Sulle fisicadiGiorgioDeChiricoglielementidellacivilta` in- vicendedeglioperaidellafabbricadiDreissigerinlotta dustriale acquistano lo stesso valore delle antichita` gre- controlafameelamiseriae`ildrammaTessitori(1892)di che:letorridelleofficineequivalgonoacolonnedoriche, GerhartHauptmann. le fabbriche nella loro simmetria sono simili a strutture 780 FABBRICA classiche greco-romane. In tempi recenti, la Pop-Art ha zazione.Ilcapolavorodella«prosaproduttivistica»e`Ce- tentato un assorbimento estetico dei materiali di alto- mento(1925)diFe¨dorVası´l’evicGladko´v,incuiunope- forno,rottamidiferro,scartidilavorazionesiderurgica, raio comunista reduce di guerra, vincendo l’inerzia dei risultati di processi di fusione e altri oggetti industriali. contadini, degli altri operai e le lentezze burocratiche, rimette in funzione il cementificio da cui dipende il be- 11. All’aprirsi del Novecento, l’esplicita volonta` del fu- nesseredell’interacomunita`.L’operacheaffrontainma- turismodioffrireunarispostavalidaaintegrareuomoe nierapiu` completaeproblematicaiprocessistoriciattra- industria trova una significativa espressione nel Poema versolevicendediunafabbricae` L’affaredegliArtamo- non umano dei tecnicismi (1940) di Filippo Tommaso nov (1925) di Maksim Gor’kij. L’ascesa e la caduta di Marinetti. La fabbrica, considerata nell’ambito del suo unafamigliarussanelvolgereditregenerazioni,dalpe- processomeccanico,vivecomescenadiunritochecoin- riodo delle riforme di Alessandro II (1860) alla rivolu- volge esclusivamente i processi della materia e relega zionerussadel1917,e` lametaforadelletrefasidelcapi- l’uomo («gli 11 operai visibili») alla funzione di spetta- talismo russo, dalla fine del regime feudale all’afferma- toreodielementoimpassibile.Iritmidilavoroedipro- zione dell’idea rivoluzionaria. La fabbrica ha ispirato duzionenell’officinavengonoantropomorfizzatielama- ancheoperedifantascienza.LoscrittorececoKarelCˇa- teriaindustrialedivieneesserevivente:lafabbricae` cosı` pek, nel romanzo La fabbrica dell’assoluto (1922), narra la sola e assoluta protagonista del processo produttivo. della distribuzione nelle fabbriche di una macchina ca- Secondo il fondatore del Futurismo, la letteratura ha il pace di scomporre la materia e di liberare il cosiddetto compito di cantare la fabbrica (luogo ideale dove lavo- Assoluto;neldrammaRUR(1920)ripropone,invece,il rano«fierissimifucinatori»e«falangedell’industria»)e i prodotti del lavoro industrializzato: «canteremo il vi- toposdellarivoltadeglioperai,conladifferenzachequi brante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri in- siamo in presenza di uomini artificiali (i robot) che si cendiatidaviolenteluneelettriche[...]leofficineappese ribellanocontroildirettoredellafabbricacheliproduce. allenuvolepeicontortifilideilorofumi».Unaimmagine La presenza della fabbrica si fa allusiva o allegorica nel negativaedistruttivadellafabbricacompareinLagiun- romanzo di Hermann Kasack, La citta` oltre il fiume gla(1906)diUptonSinclar.Ilromanzoseguelaparabola (1947),figurazioneperassurdodellasocieta`:adunafab- diunafamigliadilituaniscagliatinelvorticediunaChi- brica che costruisce le pietre ne e` affiancata una che la cago degli anni tra Ottocento e Novecento. In primo pietrelespaccaperfornirematerialeallaprima. piano,campeggialagigantescafabbricadeimacelli:una 13. Il romanzo italiano opera interessanti incursioni nel citta` dentro la citta`, se non addirittura la citta`-fabbrica mondo industriale. Inaugura la rappresentazione dei cheinglobaecontienelacitta`.Lafabbricadeimacellidi personaggi dell’industria nella narrativa il romanzo Tre Chicago rappresenta la quintessenza dello sviluppo in- operai (1934) di Carlo Bernari. Qui, i protagonisti sono dustriale di una America da poco divenuta grande po- fortemente individuati nei loro problemi personali, e la tenza capitalistica. I macelli avrebbero ispirato Henry fabbrica vi compare sullo sfondo, come luogo di lotta e Fordelasua«catenadimontaggio»strutturataall’inse- di conflitti. La fabbrica, invece di essere il luogo di ag- gnadellamassimarazionalita` eproduttivita`,sucuitorna gregazionedeglioperai,e` ilpuntodiriferimentoesterno inpaginediviolentadissacrazioneedenunciailViaggio alromanzodisituazionicheriguardanoangosce,dubbi, al termine della notte di Luis Ferdinad Ce´line. Il ro- debolezze, crisi esistenziali. In Il capofabbrica (1935) di manzo...&C.(1917)diJean-RichardBloch,fortemente RomanoBilenchi,lafabbricaconserval’immaginedisu- segnato dalle esperienze della guerra franco-tedesca del mana nella quale la confina il marxismo. Nel racconti 1870,raccontal’epopeadellafamigliaebreo-alsazianaSi- giovanilidiCesarePavese,lacitta` e` dominatadafabbri- mler che trasporta la sua fabbrica in Normandia, sce- che enormi che sovrastano le masse grigie delle case gliendo la Francia sconfitta come patria. A Gustave emettendo un fumo torbido che si addensa (Trilogia Geoffroy,cheneL’apprendista(1904)eCecilePommier delle macchine, in Lotte di giovani, 1928). In Paesi tuoi (1923)ritraelefiguredipiccoleoperaie,siriallaccia,alla (1941),siraccontaloscontrotralamodernita` dellavoro finedeglianni’30,lacorrentedel«romanzopopulista» meccaniconellagrandecitta` eisegretieimitiancestrali il cui capolavoro e` l’Albergo del Nord (1929) di Euge`ne della campagna. In un altro suo romanzo, Il compagno Dabit. L’albergo che da` il titolo al romanzo ospita gli (1947) invece, Pavese rappresenta il mondo operaio, le operaidiunafabbricalecuiesistenzesembranoconfon- officine meccaniche di Roma, citta` per molti aspetti an- dersi, a causa delle condizioni di lavoro identiche per cora lontana dal grande sviluppo industriale del Nord. tutti, in un’unica routine meccanica: alzarsi, andare in L’industria e` rappresentata nei romanzi di Ottiero Ot- fabbrica, mangiare, coricarsi. Nel romanzo I poveri tieri: Tempi stretti (1957) e Donnarumma all’assalto (1917),HeinrichMannrappresentairapportitracapita- (1959).Nelprimoromanzo,siamoancoraneiterminidi listieoperai,mettendoallaberlinalasocieta` tedescadel una rivoluzione industriale alla vigilia dell’automazione periodoguglielmino,attaccandotantol’aristocraticismo in cui si racconta la situazione delle operaie poste di quantol’ideologiapiccolo-borghese.FranzBiberkopf,il fronteaiproblemideitempisemprepiu` ridottidilavoro protagonista di Berlin Alexanderplatz (1929) di Alfred edicottimo,conleinevitabiliprotesteelosciopero.Nel Do¨blin,realizzalapropriaintegrazionesocialesolonella secondo,siassistealdrammaticoscontrofral’organizza- completaremissioneallavolonta` dellafabbricaenonat- zionerazionaledellavoroinfabbricaelaforzaistintivae traverso i piccoli lavori autonomi che aveva dapprima loslanciovitalediDonnarumma.Lafabbricae` vistadal intrapreso.L’ultimaoperadiThomasMann,Confessioni di fuori, come luogo di produzione industriale da ren- delcavaliered’industriaFelixKrull(1955),e` unaparodia dere sempre piu` rapida, mentre Donnarumma si con- dell’Europa anteriore al 1914: il cavaliere d’industria trappone alla razionalizzazione dei processi di produ- Krullvisvolgeilruolodiultimaincarnazionedell’uomo- zione per lui incomprensibili. In altri romanzi a sfondo artista catapultato nelle contraddizioni del mondo capi- industriale come Il capofabbrica di Romano Bilenchi, Il talistico. capolavoro (1961) di Davı`, La costanza della ragione 12.Nell’UnioneSovieticadeglianni’20l’arte,funzionale (1963) di Vasco Pratolini e Il padrone (1965) di Gof- alprocessodiproduzione,hailcompitodiavvicinareil fredo Parise, la fabbrica e` vista come il microcosmo di lettorealprocessodiindustrializzazioneedicollettiviz- tutte le esperienze umane necessarie per giungere alla FABBRICA 781 maturita`. Appartengono alla letteratura anche testimo- il tema degli operai. Due importanti opere lo dimo- nianze documentaristiche come Operai del Nord (1957) strano: Metropolis (1927) di Fritz Lang (tratto dal ro- di Elio Vallini, Inchiesta alla FIAT (1960) di Giovanni manzodiTheavonHarbou)eTempimoderni(1936)di Carocci,oilnumerodellarivista«IlMenabo`»direttada CharlieChaplin,chebattonosoprattuttosulmotivodel- Italo Calvino e Elio Vittorini su letteratura e industria, l’alienazionedellavorodeglioperai.Nelprimoturbedi cheospitaunavastarassegnadiautori(n.4,1961).Nelle uomini-schiavi attendono macchinari giganteschi e co- descrizioni delle fabbriche e delle centrali termoelettri- lossali; nel secondo, Charlot e` un operaio di un grande che ne Le meraviglie d’Italia - Gli anni (1964) e nelle complessoindustrialeche,estenuatodalritmofrenetico paginedidivulgazionetecnicadiCarloEmilioGadda,si del lavoro, perde la ragione. Sciopero (1925) di Sergeji trovanoconnessionitral’eserciziodellemacchineinfab- Eisensteininaugurailfilonedelleingiustiziepatitedagli brica e l’umano, in cui intervengono fattori di empatia operai, che trovano una redenzione sociale nell’abbrac- trauomoemacchina. ciodelleninismo.InunafabbricadellaRussiapre-rivo- luzionaria,ilsuicidiodiunoperaioingiustamentepunito 14.Nellapienaeta` del«romanzoindustriale»,ilFranco provoca lo sciopero degli operai, gia` da tempo in agita- FortinidiPerunastoriadell’industria(1965)daunlatoe zioneperl’esiguita` deisalari.L’episodioRenzoeLuciana ilPierPaoloPasolinidellePoesieinformadirosa(1961- (1962) di Mario Monicelli, nel film Boccaccio ’70, rac- 64)dall’altrosicollocanoinunazonaintermediachese- contaleproblematichefamiliarideglioperai(lavicenda parailmitodellebuonequalita`borghesidallastoriadella e` trattadalraccontoL’avventuradiduesposidiItaloCal- sua sconfitta, la fede nel futuro capitalista dalla sfiducia vino, collaboratore alla sceneggiatura, del 1962). Lo nella tecnica e nel suo pervertibile uso. L’incontro tra stessoregistatornasutemi«operaistici»nelfilmstorico industria e poesia costituisce uno dei motivi portanti sul protosocialismo dell’Ottocento, ambientato in una della visione di Leonardo Sinisgalli. Egli accosta sugge- fabbricatessilediTorino:Icompagni(1963).InDeserto stivamentelafabbricaelegrandibasiliche(L’operaioela rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, la fabbrica as- macchina, in «Pirelli», n. 2, 1949). La sua esperienza, sume la valenza di elemento mostruoso del paesaggio affidata a testi come Quaderno di geometria (1936), Ri- prodottodallasocieta` contemporaneaeassiemediventa tratti di macchine (1937), Furor mathematicus (1944) e l’emblemastessodell’alienazionedell’uomo.Ilfilm,con agliinterventisulleriviste«Pirelli»e«Civilta` dellemac- le lunghe analitiche riprese del paesaggio industriale di chine», si pone come spartiacque tra i due universi, Ravenna,dimostrailmutamentoradicalechel’industria quello poetico e quello tecnologico. Il tentativo di avvi- ha portato, costituendo nuove prospettive paesistiche. cinarel’universodellapoesiaedellatecnologiaeporrele LudovicoMassa,dettoLulu`,operaioinunafabbricame- basi per una utopica comunita` fu compiuto da Adriano talmeccanica,e` ilprotagonistadeLaclasseoperaiavain Olivetti,inCitta` dell’uomo(1960):un’utopiatesaacoin- paradiso (1971) di Elio Petri, con Gian Maria Volonte`. volgere la fabbrica e l’organizzazione del lavoro in un Lulu`,impegnatocomeglialtricompagniinunafrenetica progetto che includesse anche l’ordine sociale e fami- lotta coi tempi di lavorazione, sogna di un muro da ab- liare. Nel poemetto Una visita in fabbrica (1958) di Vit- battere oltre il quale c’e` il paradiso della classe operaia. torioSereni,lafabbricanonapparenellasuaoggettivita` Una lettura grottesca della vita degli operai offre il film tecnica ed economica, quanto nel riflesso soggettivo Mimı`metallurgicoferitonell’onore(1972)diLinaWert- dellosconfortoedellasperanzadeglioperai.Gliscenari mu¨ller, con Giancarlo Giannini. Norma Rae (1979) di dellafabbricarappresentanounosfondoidealeperrive- MartinRitte` unfilmdidenunciadellecondizionidivita larelostatopsicologicodichioperaalsuointerno.Na- deglioperaidiunafabbricatessiledell’Alabama.Lagio- talia Ginzburg, ne Le voci della sera (1961), mette in vane protagonista si batte per la costituzione di un sin- scena la storia di una famiglia di industriali, ritratti non dacatoefinisceinprigioneperungestodirivoltacom- nellaspecificita` dellavoroinfabbricaedelleoperazioni piuto nella fabbrica. Anche il documentario Roger e Io di produzione, ma nei caratteri, nelle debolezze e nelle (1989)diMichaelMooree` unainchiestasulladisastrosa sconfitte esistenziali, in quella condizione individuale chiusuradellagrandefabbricadiautomobilidiFlint,nel che e` fuori della fabbrica, anche se nasce dalla condi- Michigan,adoperadiRogerSmith,presidentedellaGe- zionesocialeedilavorodeipersonaggi.Moltiromanzidi neral Motors. Da ricordare, infine, Dancer in the Dark PaoloVolponisonoambientatinelmondodellefabbri- (2000) di Lars Von Trier, incentrato sulla storia di una che. Albino Saluggia, protagonista del romanzo Memo- giovane operaia, Selma, a cui vengono rubati i risparmi riale (1962), e` la figura di un irriducibile al sistema del- accumulatineltempoconturninotturniedimassacranti l’industria.Controlamodernita` razionaledellafabbrica, oredilavorostraordinario. Albino oppone la tradizione contadina da cui proviene. Lafabbricae` illuogodell’organizzazionepiu` attentadel n Opere citate: Opere anonime: Beowulf (secc. VII-VIII); sistema perfettamente ordinato alla produzione e al be- «Civilta` delle macchine», rivista (1953-1979); Il lamento di nesseredeidipendentiinfunzioneditaleritmoprodut- Deor (Deor’s Complaint, sec. V d.C.); «Il Menabo`», rivista tivo,matralavitaelafabbricacisonoconflittiedicon- (1959-1967);«Pirelli»,rivista(1948-1972);SagadeiVolsunghi (Vo¨lsungasaga,sec.XIII). seguenzal’industriafiniscepercreareunarealta` innatu- rale in cui l’uomo perde se stesso. Il volto distruttivo Agricola,G.,Deremetallica(1556);Agrippa,H.C.,Deincerti- tudineetvanitatescientiarum(1527);Angiolini,L.,Lettereso- dell’industria compare in Corporale (1974). Qui, l’indu- pral’Inghilterra,laScoziael’Olanda(1790);Antonioni,M.,De- stria e` vista come una mostruosa organizzazione mon- sertorosso,cinema(1964);Bacon,F.,LanuovaAtlantide(The dialedioppressioneedisfruttamento.NeLemoschedel NewAtlantis,1627);Bernardi,L.,Cecchinodalzeroalmilione. capitale(1989),lafabbricafinisceperessereuntermine Romanzoindustriale(1889);Bernari,C.,Treoperai(1934);Bi- emblematico di opposizione e il protagonista, che e` un lenchi,R.,Ilcapofabbrica(1935);Blanc,L.,L’organizzazionedel uomodell’industria,siproponecomeilnemicoche,co- lavoro (L’organisation du travail, 1841); Bloch, J.-R., ...& C. noscendo i particolari meccanismi del sistema, cerca di (...EtCie,1917);Boccioni,U.,OfficinaaPortaRomana,pittura danneggiare,disabotareilfunzionamentodiquestadal- (1908);Boccioni,U.,Studiodiperiferia,pittura(1909);Bro¨nte, l’interno. C,Shirley(1849);Calvino,I.,L’avventuradiduesposi(1962); Cantu`,C.,Portafogliod’unoperaio(1871);Cˇapek,K.,Lafab- 15. 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La carestia si configura come una Meditazionisullaeconomiapolitica(1771);Vian,B.,Laschiuma dei giorni (L’E´cume des jours, 1947); Weil, S., La condizione delle prove di Giobbe, volute da Satana: «diventera` ca- operia (La condition ouvrie`re, 1951); Werfel, F., I quaranta restia la sua opulenza | e la rovina e` lı` in piedi al suo giornidelMussaDagh(DievierzigTagedesMussaDagh,1933); fianco» (18, 12). Spesso alla carestia si affianca la puni- Zanella,G.,L’industria(1867);Zupancic,O.,Canzonedeifab- zionedellapeste.ComeinApocalisse(6,8;96d.C.):«Ed bricatoridichiodiinL’auroradiSanVito(1920). ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo ca- n Bibliografia: Ba´rberi Squarotti, G. - Ossola, C. (a c. di), valcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l’Inferno. Letteraturaeindustria,Firenze1997,2voll.;Biagiotti,T.,L’eco- Fudatoloropoteresopralaquartapartedellaterraper nomia di Alessandro Manzoni, in «Annali manzoniani», VII, sterminareconlaspada,conlafame,conlapesteeconle 1977;Carmi,E.-Fedeli,P.(ac.di),Icoloridelferro,Genova fieredellaterra».InGeremia(16,4;ca.secc.VII-IIa.C.) 1963;Civilta`dellemacchine.Antologiadiunarivista1953-1957, siannunciaunaprofeziaterribilesuidiscendenti:«Mo- ac.diScheiwiller,V.,Milano1989;Getto,G.,Culturaumani- riranno di malattie strazianti, non saranno rimpianti ne´ sticaecivilta`industriale,in«LettereItaliane»,XLII,1990;Os- sepolti,masarannocomeletamesullaterra.Perirannodi sola,C.(ac.di),Scritturedifabbrica,Torino1994;Pellini,P.,Il spada e di fame; i loro cadaveri saranno pasto degli uc- luddista.Dal«romanzoindustriale»ingleseaGerminal,inStudi cellidell’ariaedellebestiedellaterra».Accantoallafame diletteraturecomparateinonorediRemoCeserani,vol.II.Let- teraturaetecnologia,ac.diPellini,P.,Roma,Manziana,2003, eallapeste,ancheilflagellodellasete,chefalcidiailpo- pp.151-175;Pirelli.Antologiad’unarivistad’informazioneedi polo dell’Esodo (fine sec. IV a.C.): «In quel luogo dun- tecnica(1948-1972),ac.diScheiwiller,V.-Longoni,A.,Mi- que il popolo soffriva la sete per mancanza d’acqua; il lano1987;Poni,C.,All’originedelsistemadifabbrica,in«Ri- popolo mormoro` contro Mose` e disse: “Perche´ ci hai vista storica italiana», LXXXVIII, 1976, pp. 492-496; Porti- fattiusciredall’Egittoperfarmoriredisetenoi,inostri nari,F.,Leparaboledelreale.Romanziitalianidell’Ottocento, figlieilnostrobestiame?”»(17,3).Malafameelasete Milano1976;Tessari,R.,Ilmitodellamacchina.Letteraturae possono anche essere metaforiche, come in Salmi (41,3; industrianelprimoNovecentoitaliano,Milano1973;William, secc. X-II a.C.): «L’anima mia ha sete di Dio, del Dio R., I romanzi della rivoluzione industriale, in Cultura e rivolu- vivente: | quando verro` e vedro` il volto di Dio?». Co- zione industriale. Inghilterra 1780-1950, a c. di Grendi, M.T., Torino1968,pp.119-144. menelVangelodiMatteo(5,6;80-90d.C.):«Beatiquelli chehannofameesetedellagiustizia,perche´ sarannosa- n Vociaffini:Borghesia;Citta`;Macchina;Operaio. ziati». giuseppeepiscopo-cristianospila 2.Nelcorsodeisecoliilconcettodifamesilegaindisso- Falso,v.Ipocrita,ipocrisia. lubilmenteallecondizionidelsuosoddisfacimento.Sto- Fame.1.Abello,pesteetfameliberanosDomine:cosı` riadellafamee` dunquestoriadellacivilta`,delpensiero, suonaval’invocazionediinterepopolazioni,stremateda storia politica, ma anche storia di sviluppo e progresso lunghi e iterati anni di flagelli, che, nella gradatio citata, deimezzieconomici,einfinedellasuarappresentazione eranocostretteaprovediinenarrabilecrudelta`.Lafame tragicaogioiosaneitestiletterari. divienepersecoliilleitmotivsucuiscorreiltempodiuna I greci e i latini immaginavano la mitica Eta` dell’Oro miseriageneralizzata,chevedenelleridottissimesacche come un’epoca caratterizzata da una condizione di feli- diabbondanzailparagonedisperatoedisperantediuna cita` e libera dal bisogno. Esiodo (sec. VIII a.C.) diceva lotta continua per la sopravvivenza. In una quotidiana cheaitempidiCrono«gliuominivivevanocomede`i[...] battaglia,lafamedivienelasogliadelmaisopitoconflitto ne´ incombevalamiserandavecchiaia[...]elafertileterra tra la vita e la morte. Nella rappresentazione della «fa- davaspontaneamentemoltiecopiosifrutti».Gliantichi me»edellasuastoria,sifronteggianodueaccezionitra generalmente praticavano il culto della sobrieta` e Seno- lorospeculari:daunaparte,«fame»comesmisuratode- fonte (sec. IV a.C.) definiva l’assunzione morigerata di sideriodivitalita` einsaziabileappetito,espressionecor- cibo «il punto piu` importante nell’educazione di un poreadellagioiaedellafesta,sognopopolarediabbon- uomo o di una donna». E un filosofo di scuola cinica danza, realizzato con cadenze legate ai riti pagani e alle come Epitteto (sec. I d.C.) manifestava la morale del- feste del calendario liturgico. Dall’altra, «fame» come l’astinenzadicendoche«e` segnodistupidita` trascorrere dolorosa manifestazione di assoluta indigenza, di ma- gran parte del tempo ad occuparsi del proprio corpo, lattia,dicarestia.Inquestocaso,siaffiancaaconcettidi esercitando muscoli, mangiando, bevendo, defecando e penuria dovuta alle guerra e alle grandi pestilenze, ma copulando». ancheadissennatimodidisfruttamentodellerisorseea Nellacivilta` grecaepoiromanal’equilibrioalimentaresi ingiusti meccanismi sociali che generano la poverta` e giocava sostanzialmente intorno ad una organizzazione l’emarginazione,lamendicita`,lafollia.Questoventaglio degli spazi coltivati nei pressi delle citta` con una decisa ditematicherelativealcibononsolointerpretaunacon- priorita` data alle pratiche dell’agricoltura come perno dizionereale,storicamenteesistita,masiinnestasulter- dell’economia.Percampagnasiintendeval’agercheve- reno dell’inventio popolare delle fiabe e dei miti delle nivacontrappostoalsaltusincuisiidentificavalanatura societa` arcaicheenell’immaginariodellaletteratura. vergine,dinullointeressedalpuntodivistaeconomico. Conilflagellodellafamedovetterofareicontilepopo- Ilboscoerasinonimodimarginalita` ediesclusione.De- lazionibibliche,segia` nell’AnticoTestamentositrovala mocrito,Platone,Lucrezio,Virgilioesaltavanounaterra primamenzionediunacarestia,cheportaAbramoverso che offre frutti spontaneamente o viene addomesticata l’Egitto,inunviaggiocompiutosucomandodelSignore: collavorodell’uomo.Grano,vite,ulivoeranoipuntidi «Venne una carestia nel paese e Abram scese in Egitto forzadell’economiagreco-romana,conlapastoriziaela per soggiornarvi» (Genesi, 12,10; fine sec. IV a.C.). pesca, tipiche del regime mediterraneo. Varrone nel- Esodiveriepropripersfuggireallafamemacheavranno l’Agricoltura (sec. I a.C.) indicava nella pastorizia la sensonelpiu` ampiodisegnodivino.Conunaprofeziadai prima attivita` dell’uomo. Ma anche nella cultura orien- contorni apocalittici, Giuseppe interpreta i sogni al Fa- tale, e precisamente nel primo testo che ce la tramanda 784 FAME –L’epopeadiGilgamesh(sec.XXVIa.C.)–sidicecheil con il potere preso dai barbari e con la crisi delle strut- paneeilvinopermettonoall’uomoselvaticodidiventare ture produttive del III secolo, cui seguı` il decadere del- civile. Legata al cibo, alle attivita` agricole o alle opere l’agricoltura.Idiversimodellidicomportamentoalimen- cadenzate dal passaggio delle stagioni, nasce tutta una tare, tuttavia, avrebbero resistito ancora per secoli. Una seriediritiagrarisuiqualisiinnesteranno,inunsecondo svoltaimportante,anchealimentare,fuquelladelIVse- tempo,leritualita` cristiane. colo, quando la religione cristiana, erede della cultura Sicontrappongonoaquesteformedivitaediculturale grecaelatinaoltrechedell’ebraica,siaffermo` comeculto diversepratichedelmondonordicodeicosiddetti«bar- ufficialedell’impero.Natoinuncontestomediterraneo, bari». Se i poemi omerici definivano gli uomini «man- ilcristianesimoavevaassuntocomesimbolialimentarie giatoridipane»,eimediterraneiingenerediverduree come strumenti del culto i prodotti di quella civilta`: cereali,itedeschieinordicisonodefinitibevitoridibirra pane, vino e olio. L’assunzione di questi elementi da e mangiatori di carne. Il greco Aristofane (sec. IV a.C.) parte del cristianesimo avrebbe significato, in un se- scriveva che «i barbari ti credono uomo solo se sei ca- condo tempo, la rottura con la tradizione ebraica, che pace di mangiare una montagna». Molto diversi quindi nonaccettavailpanelievitatoeilvino,incrementandoi possonodirsiivalorialimentarieculturalidellepopola- rapporti con il mondo romano. Il pane, per la sua alta zionicelticheegermaniche,chepoggiavanobuonaparte valenzasimbolica,fuusatoneiritianchecomeelemento dellaloroeconomiasullosfruttamentodellepartiincolte apotropaico: veniva cotto non appena una persona mo- deiboschi,nellequalipraticavanolacacciaelaraccolta riva,pernonestinguereilciclodirigenerazionenelnesso di frutti selvatici e l’allevamento allo stato brado. La vita-morte/morte-vita. Questi prodotti divennero i sim- carnehaperquestipopoliunvalorealimentarediprimo boli iconografici del cristianesimo e si imposero univer- grado.Nonbevonovino,malatteebirra.GiulioCesare salmente. (sec.Ia.C.)dicedeiGermani:«Nonpraticanoillavoro Fondamentale nella diffusione delle pratiche alimentari dei campi e la maggior parte del loro vitto consiste in fulaposizionetenutadalmondomonasticodiareame- latte,formaggioecarne».LostoricoTacitonellaGerma- diterranea.Un’eticadellamorigeratezza,chee` piu` chela nia (sec. I d.C.) riferisce che la loro bevanda abituale e` traduzione della classica «misura». All’interno dei ce- «un liquido composto di orzo e frumento, affatturato a nobivenneroelaborateregolepiuttostorestrittiveneiri- mo’divino». guardi dell’assunzione del cibo, come quella detta del Unadistanzaabissaleseparaquindiilmondodeiromani «Maestro»oquelladiBenedettodaNorcia(sec.V).Si da quello dei barbari rispetto ai valori, alle ideologie e predicavanoilrifiutodellacarneeilmodellodipoverta`, allerealta`produttive.IlcasodiTrimalcione,personaggio mentre gli indigenti, per parte loro, sognavano i mondi delSatyricondiPetronio(sec.Id.C.),chepassanell’im- dell’abbondanza. La salute del corpo e la salvezza del- maginariodellosprecoorgiasticoconilsuomiticoban- l’anima per molti secoli vennero correlate a un modello chetto,e` daconsiderarsiun’eccezione.Diversae` lafun- dietetico feroce verso «l’immondizia della carne». Reli- zione del banchetto tramandata dai poemi omerici. giosi, santi e sante si esaltavano in una violenta priva- Esempio celebrato e` la festa funebre in onore di Patro- zioneascetica:ildigiuno,praticatoconaspradetermina- clo.Lı`,ilsacrificiodimoltianimaliedisostanzepregiate zione,porto` acondizioniditipoallucinatorio.Almondo avevalafunzionedionorarelamemoriadell’estinto,ma religioso femminile non fu estranea una forma sublima- anchediesaltarel’offerenteregale,oltrechedinutrirei toria,chevedevanell’eucarestiailveronutrimento,tanto guerrieri,riservandoaldefuntoilsangue,secondolere- daportareadimplicazioniasfondonervoso,finoall’ano- goledelcerimonialegrecoepoiromano. ressia. NellebiografieraccoltenellaStoriaAugustadelsecoloIV Sant’Antonio(sec.III),cheavevacombattutomoltebat- sipercepiscechiaramentelagrandediversita` chesibasa taglieconidiavoli,mangiavaerbeeradici.Bernardodi suquestedueconcezioniculturali–laromanaelanor- Chiaravalle (sec. XII), promotore della riforma dell’or- dica – in un vero e proprio scontro di valori alimentari. dinecistercense,elencavai«fugiendasuperfluaetadul- Latradizionecelticaegermanicaproponeilgrandeman- terinacondimenta»infavoredellasalutedelcorpoedel- giatore come personaggio positivo. L’eroe e` ingordo e l’anima. Per convinzione generalizzata, era buona cosa insaziabile soprattutto di carne arrostita, che evoca im- che si assumesse poca carne, le cui proteine portavano magini di maggior violenza rispetto a quella bollita. Le irrequietezzaepestiferaevagationes.SanRomualdo,fon- abitudini alimentari dei popoli nordici riconoscono un datore dei Camaldolesi, morigeratissimo, morı` nel 1027 ruolo centrale al maiale. La mitologia germanica imma- ultracentenario.NellaLauseremiticaevitae,SanPierDa- ginava un paradiso dove gli eroi potevano cibarsi delle miani vantava i benefici dell’astinenza e additava nel- carni del «Grande Maiale». Nell’Edda di Snorri (sec. l’ortoenelcampoiveritesorialimentari.Controllarela XIII) il maiale si ricrea continuamente e c’e` anche una famesignificavaesseretoccatidaDio.Ilveropastoregale vacca, Audhumla, «dalle cui poppe sgorgano quattro noneraquellorealmenteassunto,maquellodell’eucare- fiumidilatte».Lokinellasagadell’Eddadice:«Iosoin stiaemangiareeraunverbocaricodisignificatosimbo- qualeartecimentarmi:quinonv’e` nessunochemangiil lico. Anche Dante, nel XXII del Purgatorio, esprimeva cibo piu` velocemente di me». L’adesione ad un regime convincimentianaloghi,ricordandoecelebrandoesempi alimentareimplicavadunqueunaprecisaposizioneideo- disobrieta`. logico-culturale: per il medico latino Cornelio Celso il paneeral’elementomiglioreperche´ «contienepiu` mate- 3. Nel mezzo dei due grandi modelli culturali e alimen- ria nutritiva di ogni altro cibo», mentre nei manuali di tari,quellomediterraneoequellonordico,stavalarealta` dieteticaposteriorialsecoloVsidavapriorita` allacarne. di popolazioni sempre sul filo della sofferenza per la Nell’epistolaL’osservazionedicibidelmedicodiorigine fame o, nella migliore delle ipotesi, della paura della grecaAntimo,vissutoallacorteravennatediTeodorico fame.NelIIIsecolosiabbattesullepopolazionieuropee re dei Goti, si enumeravano le proprieta` della carne di unagravecrisieconomicaeneisecoliIV,VeVIsiregi- maialeedeisuoiderivati. stranoalcunetralepiu` gravicarestie,seguitedaterribili Legrandidistinzioniculturaliealimentaridellepopola- pestilenze. La popolazione europea e` ancora piuttosto zionidell’Europainiziaronoadiminuireintornoaisecoli ridottaeiterritorisonopopolatisoloperlameta`.Paolo VeVI:uncertolivellamentoalimentarefuresopossibile Diacono, lo storico dei Longobardi, ci ha lasciato testi- FAME 785 monianzedellapestilenzachecolpı`l’ItalianelVIsecolo: zione.Nederivo` unasostanzialedivaricazionedelregime «le messi aspettavano intatte il mietitore, le vigne resta- alimentare, con una differenziazione sociale, in senso vanosenzavendemmia».GregoriodiToursnellaStoria qualitativo,delcibo.L’alimentazionedeicetipiu` bassisi deiFranchi(592)parladellacrisiproduttivacheafflisse ridusse quasi esclusivamente a cibi di origine vegetale, la Gallia nel 591, e scrive che «vi fu una grande siccita`, mentreilconsumodicarnefrescaeselvagginacomincio` chespazzo` vial’erbadeipascoli».SanBasilio(sec.IV), adiventareunlussoequindiprerogativadeiricchi.Ma nellasuaHomiliadictatemporefamisetsiccitatis,parladi nelXIIsecoloancheilpanebiancoeraormaidiventato uomini dalla cute rinsecchita e verdastra con occhiaie un genere pregiato. Nella Canzone di Guglielmo (sec. profonde.ProcopiodiCesareanelVIsecolo,alseguito XII) il protagonista si ritira dalla battaglia consolandosi di Belisario, fu testimone degli orrori della guerra goto- con una spalla di cinghiale; mangiare molto, presso le bizantina e della carestia che colpı` quelle popolazioni: culture del nord, continua ad essere sinonimo di eroi- «Colprogredirdelmaleogniumorevenivamenoinloro, smo. lacuteasciuttaprendevaaspettodicuoioeparevacome Nel XIII secolo la crescita economica aveva portato un aderissealleossa».Unadelleragionicheportavalepo- certobenessere.Inizianoadiffondersineicetipiu` altile polazioni alla fame era anche l’avvento di anni partico- buone maniere con l’addobbo delle tavole e l’esercizio larmente freddi. Il consumo, sostanzialmente interno e delleritualita` conviviali.NelRomanzodellaRosadiJean non sostenuto da uno scambio di mercato, veniva quasi deMeung(ca.1230-1277)c’e` lapresenzainvitantedella azzerato per la mancanza di prodotti. Nell’872 Andrea «dame Abonde». Le spezie iniziano ad essere usate in daBergamoscrivechelabrinagelo` tuttalavegetazione, cucinaediventanosegnodiricchezza.NelleNouvellesde enegliAnnalidiFulda(880-82)sidescrivonodellenevi- la terre de Preste Jehan (sec. XIV) accanto ai tesori del catechenonpermiserone´dicacciarene´dialimentaregli miticoresimettonoanchelespezie:ilpepe–sidice–vi animalideiboschi.Neiperiodidiequilibrioalimentare, crescevasenzaessereseminato.NelmedievaleFabliaude l’alimentazione delle popolazioni dell’Europa occiden- Coquaigne(sec.XIII)sienumeranoledeliziedelpalato, tale era abbastanza integrata: carne, pesce, formaggio, mentre nella Battaglia fra Quaresima e Carnevale (sec. uova, farinate e verdure. A sollecitare questa integra- XIII), un tema che avra` larga fortuna nella letteratura zione era anche il precetto religioso, con la proibizione europeadeisecolisuccessivi,lavittoriaandra` all’alimen- dellacarneincertiperiodi(circa150giorniall’anno);si tazione ricca del Carnevale con una specifica propen- consumavano soprattutto pesci di acqua dolce. Sidonio sioneallacarne.BonvesindelaRivaneltrattatoDema- Apollinare(sec.V)cantal’elogiodelluccio;ilmonastero gnalibusurbisMediolani(sec.XIII)parladellaricchezza diBobbioconservainventaricheparlanodelletrotedel della citta` e dell’abbondanza dei cibi che vi arrivano: «Affluiscono nella citta`, come a una stiva di tutti i beni Garda.Ecosı`deglistorionidelPo,delleanguille,ecosı` temporali,pane,vinoecarnesaporitadiqualsiasigenere via. diquadrupedi.[...]Affluisconoilmiele,lacera,illatte,le VersoilVIIeVIIIsecolosiassisteadunsostanzialemu- giuncate,lericotte,ilburro,ilcacio,leuova,igamberi». tamentodalpuntodivistaeconomico,conunacertain- NellostessotempolarequisitoriadipapaInnocenzoIII tegrazione tra economia selvatica e domestica, e con un contro le vanita` mondane (De contemptu mundi, sec. progressivo addomesticamento del paesaggio. I monaci XII)additacongrandeenfasiipeccatidigola.L’esalta- si fanno promotori di imprese di disboscamento e di zionedellapoverta`,lapolemicacontroilclero«deviato» messaacolturaeadiniziaredalIXsecolol’operazionedi siinnestanosullaprotestadelleclassisubalterneeFran- riduzionedelleterreincoltesiintensificaintuttaEuropa, cescod’Assisi,neiFioretti(sec.XIII,contraduzionein anche da parte dei signori e delle comunita` cittadine. volgaretoscanodiunanonimoallafinedelsecoloXIV), Questa politica di disboscamento ebbe delle battute pratica con la devozione anche l’astinenza e l’assoluta d’arresto,inquantoladistruzionedelboscoeraconside- poverta`.Leoperedicarita` sonosostanzialmenterivoltea rata negativa, ma fu anche il segno di un cambiamento sfamareipoverieadaccoglieregliemarginati,madiven- radicale,dovutoallanecessita`disfruttareintensivamente tanoancheluoghidovespessoilpotereconservatoreusa le zone per affrontare l’aumento della popolazione. Il strumentalmente la celebrazione della poverta`. Carita`, processo di colonizzazione si perfeziono` nel XI e XIII attraverso la «limosina», diviene anche sinonimo di secolo. espiazione dei peccati legati ai valori mondani e al pos- Trail750eil1100cifurono29carestie,conparticolare sessodidenaro,comenarranoalcuniexempladelNovel- violenza nel IX e nell’XI secolo. Raoul Glaber, monaco lino(sec.XIII). cluniacense(sec.XI),raccontachetrail1032e1033«la Nelgrandeaffrescomedievale,dipintodalgiullarepari- fameincomincio` adiffondersiinognipartedelmondo, ginoRutebeuf(DizdesRibauxdeGreive,sec.XIII)com- minacciandodimortequasituttal’umanita`».Questaca- paionolefiguredelmendicanteedelfurfanteinperenne restia aveva avuto origine in Oriente, era passata dalla situazionediindigenza:«Pezzenti,adessosieteaposto!| Grecia in Italia e successivamente in Gallia fino all’In- Gli alberi spogliano i rami | E voi non avete vestito: | ghilterra. Il cibo scarseggiava ed era carissimo, tanto da Avrete freddo ai fianchi. | Quanto vi gioverebbe ora un costringerelagenteamangiareanchecarogneeafaredel farsetto | O una sopravveste foderata con maniche!». Il cannibalismo: i viandanti venivano catturati e mangiati. RomanzodellaRosasipopoladimendicantichesostano Siricordanocasidivenditadicarniumane. davantialleportedellechiese.NelFiore,adattamentoita- 4. Con una nuova politica di colture e l’introduzione di lianodelRoman,attribuitoaDante(finesec.XIII),sidi- alcuneinnovazionitecnichecomeilmulinoadacquaela pinge un quadro dell’empieta` dei mendicanti, con una rotazioneagrariatriennale,siassisteaunmiglioramento menzioneanchedeldecretoantivagabondaggiodell’im- della produttivita` e delle condizioni di vita. Dal XII se- peratoreGiustiniano.LeballatediEustacheDeschamps, cololecarestiediminuironoelasituazionealimentaresi (sec. XIV) parlando di mendicanti e vagabondi, instau- avvio` ad un certo consolidamento, anche se il tentativo ranounrapportofrailmendicareelaguerra,conlesue da parte dei proprietari terrieri di procurarsi fette di gravi conseguenze sociali. Mondo di eslege sara` anche terreediprivilegiportaascontrisociali.Lalimitazioneo quellodelGrantestamentodiFranc¸oisVillon(sec.XV). l’abolizione dei diritti d’uso sugli spazi incolti e` un Anche la malattia, vista come flagello sociale, puo` assu- evento di decisiva importanza nella storia dell’alimenta- merel’immaginedelmale,siafisicochemorale,tantoche 786 FAME il malato spesso viene emarginato dalla societa`. Paure nenza a classi alte, ma anche forme ritualistiche legate chesiinnestanonellaculturadiunmedioevocheproiet- alle cadenze del calendario liturgico. L’archetipo della tava la grande crisi del mondo antico sull’attesa di una tradizione grottesco-medievale dei banchetti si puo` far fine a breve scadenza del mondo. Nella prima meta` del risalireallacelebreCoenaCypriani(trailVel’VIIIseco- XIIIsecolo,ilmonacocistercenseGioacchinodaFiore, lo). L’autore ha cercato di far coesistere immagini della con le sue profezie apocalittiche, favorı` lo sviluppo del- festa sparse nella Bibbia e nel Vangelo in una combina- l’ideamillenaristica,manelsensodelladecadenzaenon zionecarnevalescaedissacratoria.Altrodatoimportante comemiracolosorinnovamento. e` lavalorizzazionedelcorpoedell’istintualita`,chesima- nifesta tra Medioevo e Rinascimento: su queste nuove 5. Alla fine del XIII secolo la crescita economica segna esigenze materiali nasce quella che Michail Bachtin una battuta d’arresto. C’e` un ritorno alla fame, perche´ chiama letteratura del basso corporeo e del carnevale. l’equilibrioprecariotraesigenzealimentarieproduzione Legata ai momenti della festa, in cui i poveri potevano sie` spezzato.GiovanniVillani,nellasuaNuovaCronica mangiareavolonta`,spuntatuttaunaletteraturadell’im- (1537, postuma), parlando dell’incursione dei Tartari e maginario iperbolico e utopico: in una novella del Boc- dellaguerrainEuropaorientalenel1239,ricordaepisodi caccioilpaesedellafelicita` edell’abbondanzasichiama raccapriccianti:«fusı`grandeesı`crudelefamenelpaese, BengodielesuemeraviglievengonodecantatedaMasoa che la madre per la fame mangiava il figliuolo, e gran Calandrino: «in una contrada che si chiama Bengodi, parte polvere d’uno monte che v’era, come diciamo nellaqualesileganolevigneconlesalsicce[...]eraviuna gesso,inluogodifarinamangiavano».PerBonoGiam- montagna di formaggio parmigiano grattuggiato, sopra boni(Librode’viziedellevirtudi,1270),ilflagellodella laqualestavangenticheniunaaltracosafacevanchefar fame e dei dolori dell’esistenza e` la diretta conseguenza maccheronieraviuoli,ecuocergliinbrododicapponi,e delpeccatooriginale. poi gli gittavan quindi giu`, e chi piu` ne pigliava piu` se La cerealicoltura romana aveva puntato sul frumento n’aveva». comeprodottodipregiodestinatoalmercatourbano.Il Legataailuoghidell’abbondanza,dellafesta,dellaburla, paneerabiancoofattocondiversicerealiminori,edera, esemplarmente narrati dal Boccaccio, si accompagnava con le minestre, l’alimento base della dieta. La coltiva- l’idea di una sessualita` libera e dell’eterna giovinezza, zione del frumento prende nuovo impulso nel XIII se- collegateallaanticaEta` diSaturnoedelmiticoEden.Le colo.Ilpanee` riservatoaipiu` ricchidellacitta`:«bocche favoleinventanotuttounrepertoriodimagichebigonce da grano» da contrapporsi alle «bocche da biada». Si ealtro.Noneraassenteneppurel’ideadiunaricchezza produrrannoilpanebiancoeilpaneneroequelloneris- facilmente acquisibile, con ritrovamenti improbabili di simo, fatto solo del cascame di tritello. Il pane salato pietre preziose e oro. Ne esce tutto un mondo fatto di vieneconsideratogeneredilusso.Lafrutta,leverduree furbi e sciocchi, mendicanti e ladri, un sotto-mondo di le carni migliori erano destinate alle tavole dei ricchi. miseria che popolava le contrade delle citta` medievali Questadistinzionealimentarecontinuera` oltreilXIXse- comeneIlTrecentonovellediFrancoSacchetti(1399),o colo, indice di immobilismo sociale e subalternita` ali- neIlNovellino(1476,postumo)raccoltadiareameridio- mentare. nale di Masuccio Salernitano. Anche se permaneva la L’iniziodelTrecentoe` caratterizzatodaunaseriedica- convinzione, espressa in tutta una letteratura giocosa restie in tutta Europa: l’Italia sara` colpita nel 1328-30 e «municipale», che i rapporti sociali fossero esclusiva- nel 1347. Lo stato di denutrizione generalizzato ebbe mentegovernatidallaforzadeimezzieconomici. comedirettaconseguenzaunadebolezzafisiologicadella Incontraltareaquestosmodatoepersistentedesideriodi popolazioneeildiffondersi,attraversoiratti,delbacillo soddisfareerosecrapulasicollocano,ancoraunavolta, della peste, che stermino` un quarto della popolazione gli asceti e i santi. Caterina da Siena nelle sue Lettere europea. E proprio questa epidemia produrra` cadaveri (1492,postume)invitatuttiadivenire«gustatorieman- eccellenti, come quello della Laura petrarchesca, e sara` giatorid’anime». cornice di opere straordinarie, come il Decameron di Una rappresentazione straordinaria della fame ci e` data GiovanniBoccaccio.Nell’EuropadelXIVsecolosipro- da Dante in Inferno (XXXII-XXXIII) con il tragico fila dunque una grave crisi economica con una caduta espressionismo della figura di Ugolino e dei suoi figli e dellaproduzioneeunasusseguentecarestia.Lefontisto- conquellariproposizioneterribiledeldivoramentocan- richesonopienedinarrazioniraccapricciantidimercanti nibalico.EinPurgatorio(XXIII)larappresentazionedei incettatori, di cannibalismo, d’infanticidio, di adole- golosi, che per contrappasso sono di straordinaria ma- scenti malati e lasciati morire, che ci rappresentano grezza,ciriconduceadunavisionediinauditorealismo, un mondo nel quale l’inedia e persino la morte per fa- che ricorda le descrizioni dei veri sofferenti per fame. me erano frequenti. Di grande interesse la testimonian- Altro topos della fame e` quello che rappresenta il rito zadellaCronicadiunanonimoromano(primameta` del nella sua accezione obscena, secondo la ritualita` medie- sec.XIV). vale del cuore mangiato: chi ne fa le spese e` l’amante Conlaremissionedell’epidemiadellapeste,lasituazione della moglie di Guglielmo Rossiglione, nel Decameron miglioraesiassisteancheall’aumentodelconsumodella delBoccaccio. carnetraicetimenoabbienti.Unasituazionechedurera` finoallaprimameta` delXVIsecolo.L’allevamentodegli 6. Il Quattrocento e` un secolo di passaggio verso una animali e` ormai quasi tutto domestico e non brado. In condizionedimaggiorestabilita` alimentare.Iconvitidi- generalesipuo` affermarechel’alimentazionequotidiana ventanoluoghidiesibizionedellaricchezzaedelpotere. dellepopolazionilegateallaterraconsistevainunpiatto Scenografie sontuose e immaginarie si impongono nelle unico,unoamezzogiorno,l’altroallasera.Nonbisogna corti e nel Cinquecento nascono libri come Il Galateo pero` confonderelaquotidianita` conl’eccezionalita`. (1558)diGiovanniDellaCasa.NellaRepubblicadiVe- Aquestasituazionedicontinuaalternanzatraperiodidi nezia,doveilcontrollodeicomportamenticonvivialiera relativa abbondanza e periodi di carestia, si accompa- affidato ad appositi «Provveditori alle Pompe», un de- gnano manifestazioni di esorcizzazione della fame con cretodel1562intimava«acadaunpastodicarnenonsi gozzoviglieegrandiesibizionidicibo.Questeeranoge- possidarpiu` cheunamandirosto,etunadilesso,nella neralmentesegnidicondizionidiprivilegioediapparte- qualnonvisianopiu` ditresortedicarne,ovverpolli».

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