Giacomo Giamello DIZIONARIO B O TA N I C O latino, italiano, piemontese,francese, inglese SORÌ EDIZIONI Copertina:Valeria Frignani Illustrazione da:LUCAMASSENZIOPALERMO, La natura dipinta, EDUP 2003 Coordinamento editoriale:Giancarlo Ricatto Stampa:L’artigiana Alba Edizione:Sorì Edizioni Via Roma 41/A - Piobesi d’Alba (Cn) - Tel. 0173 619941 Opera depositata e registrata © Copyright by Giacomo Giamello, 2004 Proprietà artistica e letteraria riservata Riproduzione e traduzione anche parziali vietate Sito internet: www.erbariopiemontese.com Per contatti: [email protected] Ringraziamenti dell’Autore: Abbà Giacinto (Pietrin), amico e grande botanico, Battaglino Cesare, Belmonte Rita, Bertello Luciano, Borgno Carla, Borsa Giuseppe, Bressano Giovanni, Cappello Giovanni, Cavallo Oreste, Cordero Luciano, Drocco Massimo, Ernè Nicola, Ferrero Claudio, Marengo Alessandro, Pognant Airassa Federico, Porello Ida, Ricatto Giancarlo, Roero Maria Lucia, Ronco Giovanni, Ruella Luigi, Saglia Cesare, Seita Alessandra, Viberti Silvio, Villata Bruno e a tutti coloro che mi hanno aiutato in questo lavoro. Si ringraziano per la collaborazione: Banca d’Alba, Famija Albèisa, Roero Verde Giacomo Giamello DIZIONARIO B O TA N I C O latino, italiano, piemontese,francese, inglese SORÌ EDIZIONI Prefazione In questi ultimissimi tempi l’impatto della tecnologia quanti vivono nelle grandi città, parlando dei vari alberi sulla nostra società è stato tanto grande che ha rivoluzio- ben difficilmente hanno a disposizione il lemma appro- nato parecchi nostri comportamenti, compreso quello lin- priato: platano, acero, ontano, gelso, frassino, tiglio, lari- guistico. E dicendo questo mi riferisco, non solo alle ce, quercia, cipresso, betulla, pioppo, salice... ma tendono metafore e ai neologismi tipici delle lingue più forti che sempre più ad usare i termini generici di pianta o di albe- sono entrati prepotentemente in quasi tutte le parlate ro. E di questo non ci si deve stupire perché i parlanti minori, ma anche e soprattutto al fatto che le associazioni usano esprimere un concetto con molta maggiore preci- e i termini delle lingue veicolate dai media tendono a sione quando esso è importante per il contesto in cui si soffocare quelli delle parlate regionali. trovano ad interagire. Basti pensare che mentre gli Inuit L’urbanizzazione che aveva registrato un forte incre- hanno oltre venti termini per indicare la neve e nessuno mento già agli albori dell’industrializzazione, ha ora rag- per l’albero, e che l’opposto capita per le popolazioni che giunto un livello elevatissimo ed ha fatto sì che un nume- vivono nelle zone equatoriali, dove ogni varietà di albero ro piuttosto rilevante di persone, trovandosi ad interagire ha un proprio nome, ma non esiste una parola per indica- in centri urbani, ha perso la disponibilità di buona parte re la neve. di quelle parole che gli erano quasi indispensabili nel con- Il caso degli organismi vegetali del Piemonte è comun- testo da cui si è allontanato. Le parole che non servono, que diverso dai due appena segnalati, perché detti organi- non si usano e si dimenticano. smi esistono ma pochi ne conoscono il nome nella parlata Un esempio tipico di questo fenomeno ce lo fornisco- locale, perché l’hanno dimenticato o non l’hanno mai no i termini con cui si indicano gli attrezzi o i mestieri saputo. Proprio per ovviare a questo inconveniente e per ormai desueti, ma anche a quello che potremmo chiamare evitare che una parte importante della nostra cultura cada il vocabolario tematico comune delle società tradizionali. in oblio e sia cancellata per sempre, Giacomo Giamello, E in questo lessico concreto, che in fondo rappresenta una grande cultore della lingua ancestrale, ha portato a termi- parte significativa dell’universo concettuale delle civiltà ne la brillante impresa di raccogliere i nomi degli organi- agricole, dovremmo includere la terminologia riferentesi smi vegetali del Piemonte e di inserirli in un vocabolario. alla vegetazione: erbe, piante e relativi frutti compresi. Sapendo che se avesse solo usato il termine piemontese Se un tempo l’uomo, molto più vicino alla natura, ben pochi avrebbero potuto decodificare i vari lemmi, disponeva per esempio di una vasta gamma di nomi per l’autore ha pensato bene di affiancare a ciascun termine il indicare le differenti qualità di piante, ora soprattutto corrispondente latino, per gli specialisti in botanica, quel- 5 li italiani, francesi e inglesi per i non specialisti che fosse- Anche se esulano dalla sua attività professionale e ro interessati al Piemonte o comunque volessero parago- anche se lunghe ed impegnative, mi auguro che l’autore nare gli organismi vegetali di questa regione con la loro. continui ad effettuare ricerche lessicali analoghe alla pre- Proprio per mettere le sue ricerche alla portata di tutti, sente. Per svolgerle bisogna esserne appassionati, è vero, anche di quanti non sappiano il piemontese, Giacomo ma in questo caso danno grandi soddisfazioni. Infatti, a Giamello ha coraggiosamente optato per una grafia più chi le sa intendere, le varie parole non sono solo un insie- semplice, pur se non gradita a tutti. Ma per giustificare me di lettere, ma pagine della storia dei nostri antenati, questa scelta, si potrebbe far ricorso a quanto scrisse quindi anche della nostra. Sant’Agostino «melius est reprehendant nos Grammatici, quam non intelligat populus» oppure al detto machiavel- lico «il fine giustifica i mezzi». Montreal, giugno 2003 BRUNO VILLATA Presentazione «...cum in una eademque regione tot tamque diversa sint nomina eiusdem plantae; cum in singulo pago, immo in una eademque domo saepe dissentiant in nominibus earumdem plantarum incolae, patet cuique, quam difficile esset vernacula nomina colligere». LINNEO Tutti i giorni la natura apre e sfoglia per noi un magni- montese, per la quale sono stati esaminati tutti i principa- fico libro, tuttavia sempre meno persone sono in grado di li vocabolari e le pubblicazioni antiche e moderne sull’ar- leggerlo; se fino a poco tempo fa, chiunque era in grado di gomento (vedi bibliografia), cercando poi di far concor- riconoscere un buon numero di piante ed erbe utili per dare il tutto con la moderna classificazione del Pignatti. lavoro, salute e alimentazione, oggi i più distinguono a Per una maggior precisione è stato predisposto un mala pena qualche ortaggio o alcuni alberi da frutto. Le erbario in modo da presentare la medesima pianta, con pagine di questo dizionario nascono proprio nel tentativo sicura determinazione, a più persone; inoltre, grazie alla di suscitare un po’ d’interesse e curiosità verso i “vegeta- disponibilità del professor Giovanni Ronco dell’Archivio li” che ci circondano, senza però trascurare una concreta Linguistico Italiano presso l’Università di Torino, è stato utilità. La lingua latina, italiana, francese e inglese per- possibile un proficuo confronto del materiale raccolto con mettono, in qualsiasi momento ed in qualsiasi paese, di quanto lì esistente relativo alla botanica. risalire velocemente ad un nome familiare per le principa- Spero che questo lavoro possa essere esempio per altri li varietà botaniche che ci circondano. studi nello stesso campo e possa diffondere l’amore per la Data la grande importanza che da sempre attribuisco natura e le lingue, in particolare per il piemontese, quello alla conoscenza della propria terra e della propria lingua, mio, delle Langhe, specchio della sapienza, della fantasia, ho dedicato a Piemonte, Langhe e piemontese un elenco della fatica, delle credenze e delle speranze, in una parola di circa 5000 nomi e una raccolta di diverse curiosità dell’anima stessa di questa terra. “botaniche”: allegorie, cognomi, toponimi, giochi, modi Inoltre, dal momento che il “libro” delle tradizioni po- di dire, proverbi. polari non ha ristampa, ma anzi perde continuamente La compilazione di questo prontuario ha richiesto la delle pagine sarò molto grato a tutti coloro che vorranno consultazione dei principali testi nelle diverse lingue e mettersi in contatto con me per suggerimenti, correzioni diverse persone direttamente sul posto, cercando di forni- od aggiunte. Collegato al libro è attivo il sito internet: re un quadro semplice, ma allo stesso tempo esauriente – www.erbariopiemontese.com dell’argomento. – [email protected]. Un discorso a parte merita la sezione dedicata al pie- GIACOMO GIAMELLO 7 A tüci ij Favot, ma pi che tüt ai mé: Elio, Jose, Giuseppe, Giorgio e Virginia. A na Balüria: Silvana. Annotazioni per la consultazione del testo e la lettura delle parole in lingua piemontese Il dizionario botanico latino-italiano-piemontese- trattati si rimanda alle diverse voci bibliografiche a chiu- francese-inglese può essere consultato direttamente, sura del volume. conoscendo il nome latino della pianta, o attraverso i Per quanto riguarda la grafia e la grammatica della lin- diversi prontuari, dai quali è possibile risalire al nome gua piemontese mi sono attenuto alle chiare e semplici latino. regole contenute nella pubblicazione del professor Bruno La seconda parte, specifica per il Piemonte e la lingua Villata: La lingua piemontese, Losna & Tron, Montreal piemontese, dimostra come piante ed erbe “dettino leg- 1997 e a quelle del “Boletin ëd l’Academia dla lenga pie- ge” un po’ ovunque, nella toponomastica, nei cognomi, monteisa” n. 5 del 2001 (per una sintesi vedi nota 2); rin- nei proverbi e addirittura nei giochi dei bambini. grazio inoltre il professore per la sua cortese disponibilità, Per quelli che vorranno approfondire gli argomenti i preziosi consigli e le sue indispensabili correzioni. Regole per la lettura della grafia piemontese Per la corretta lettura delle parole in lingua piemontese vengono qui di seguito riportate alcune semplici regole. Per chi ha fretta La pronuncia delle vocali e delle consonanti è uguale a quella della lingua italiana, si aggiungono però: ë che ha un suono semi-muto, velare (fisëtta, bërta, carëtta); decisamente simile alla cît del rumeno nella parola cît (italiano: quanto) e alla q• russa nella parola bq•st√o (italiano: presto) ü che ha il suono della u francese e della ü tedesca (lüm). eu che ha lo stesso suono dell’eu francese (feu). n- che ha un suono velare o faucale, come nell’italiano fango (gran-a, lün-a). rˆ che ha un suono palatale tra la r e la l (piemontese di Alba, Langhe e Roero: garˆaverna). s-c dove i suoni si fanno sentire separati (s-cianchè); come nell’italiano scervellarsi e similmente alla w del russo nella parola wepok (italiano: pizzicare). zˆ che ha un suono “ts” come nell’italiano pozzo (piemontese delle Langhe: ˆzicot). 11 Per chi ha più tempo alfabeto fonetico italiano francese inglese piemontese Vocali a a amore chat castle ajassin e e vetro parler bed séler è ε terra mer tent tèra ë q• suono semimuto, velare simile alla î del rumeno nella parola cît, bërta quanto in italiano o alla q• del russo nella parola bq•st√o, presto in italiano i i nido vie bill birò j j iena pied yes fija o o sole sole rock soma u u tufo fou put fut ü y --- lune --- üva eu ø --- deux bird feu Consonanti b b barca beauté baby bula c k casa caveau cork caval cc t• ciccia Tchad church cicin ch k chiesa cadeaux kit cher d d dono dague daddy dona f f faro foin farm fuin g g goccia gare game gal gg d¥ gaggia --- gem furmagg gh † ghiro gorge gulp ghignun gn … gnomo signe canyon gnech l l lira laine little listel 12 alfabeto fonetico italiano francese inglese piemontese m m mamma maison mummy masca n n naso nez noise nonu n- --- fango: faucale o velare (ebraico: ain) gran-a p p padre papier puppy parpera q kw acqua quoi qualify quatr r r rete rue rat radis rˆ --- palatale: ha un suono tra la r e la l garˆaverna s (sonora) z rosa rose cousin cheuse s (sorda) s sano sel sea sach sc • scena chacun show scirot s-c w scervellarsi: i due suoni si fanno sentire separati come s-cianchè nella lettera russa w della parola wepok, pizzicare in italiano t t tavolo terre tent tavanada v v vaso voir vision val z dz gazza --- --- zembu zˆ ts pozzo --- --- zˆicot Note (1)– la lettera v davanti a consonante ed in fine di parola prende un suono vicino alla u; – la lettera n in fine di parola ha un suono più nasale rispetto all’italiano; – alcune parole di chiara origine provenzale-occitana mantengono la vocale oin finale di parola; – nel piemontese di Alba e delle Langhe molti verbi della prima coniugazione terminano in è (aperta)anziché in é (chiusa). (2)Regole grafiche del piemontese internazionale(sintesi) Vocali Accanto alle vocali A, E, I, O ed U che hanno un suono più o meno simile a quello delle corrispondenti vocali italiane e spagnole, il pie- montese presenta tre suoni vocalici mediani (o lombardi), rappresentati graficamente con i segni ë, eued ü. Si pensi a: sëcca, stëcca... reusa, gheuba... fürb, tüt, gnün. 13