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Dissertazioni latine PDF

654 Pages·2014·1.788 MB·Italian
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IMMANUEL KANT DISSERTAZIONI LATINE A cura di Igor Agostini Testo latino a fronte BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE Direttore GIOVANNI REALE IMMANUEL KANT DISSERTAZIONI LATINE SUL FUOCO – NUOVA DELUCIDAZIONE DEI PRIMI PRINCIPI DELLA CONOSCENZA METAFISICA – MONADOLOGIA FISICA – LA FORMA E I PRINCIPI DEL MONDO SENSIBILE E INTELLIGIBILE Testo latino a fronte A cura di Igor Agostini Introduzione, traduzione e testo latino di Igor Agostini Note introduttive ai testi ed annotazione critica di Igor Agostini e Gualtiero Lorini Elementi di lessico di Igor Agostini BOMPIANI IL PENSIERO OCCIDENTALE Direttore editoriale Bompiani Elisabetta Sgarbi Direttore letterario Mario Andreose Editor Bompiani Eugenio Lio ISBN 978-88-587-76508-1 © 2014 Bompiani/RCS Libri S.p.A. Via Angelo Rizzoli 8 - 20132 Milano Realizzazione editoriale: Alberto Bellanti - Milano Prima edizione digitale 2014 edizione Il Pensiero Occidentale giugno 2014 S OMMARIO INTRODUZIONE, di Igor Agostini IX Acronimi ed abbreviazioni LXXXIV Traduzioni italiane utilizzate delle opere di Kant XCIII Cronologia della vita e delle opere XCV Nota editoriale CV SUL FUOCO 3 Nota introduttiva 5 N UOVADELUCIDAZIONEDEIPRIMIPRINCIPIDELLACONOSCENZA METAFISICA 53 Nota introduttiva 55 MONADOLOGIA FISICA 141 Nota introduttiva 143 LA FORMA E I PRINCIPI DEL MONDO SENSIBILE E INTELLIGIBILE 191 Nota introduttiva 193 NOTE AI TESTI 305 APPARATI 381 A Elena INTRODUZIONE di Igor Agostini Malgrado la grande ricchezza delle nostre lingue, spesso il pensatore si trova in imbarazzo quando si tratta di trovare un’espressione che si adat- ti precisamente al suo concetto. KrV, A 312/B 368 N.B. – Per le sigle usate in questo volume cfr., alla fine dell’Introdu- zione, il prospetto di Acronimi ed abbreviazioni, infra, pp. LXXXIII-XCII. Presentando, nel 1922, al lettore italiano, la sua edizione delle quattro dissertazioni latine di Kant, De igne (1755), Nova dilucidatio (1755), Monadologia physica (1756), De mundi sen- sibilis atque intelligibilis forma et principiis dissertatio (1770)1, Mariano Campo (1892-1977) manifestava non poco imbaraz- zo di fronte al problema posto dall’unità di questi scritti che, «in fondo», non avrebbero avuto in comune che «il carattere esteriore della forma latina e lo stile della dissertazione». L’op- portunità di un’edizione delle stesse era allora giustificata, con prudenza, sulla base della considerazione seguente: «Dietro un esame più attento, e con un po’ di buona volontà, si può scor- gere in essi una certa unità, meno estrinseca di quel che possa parere a prima vista»2. Quella che così veniva sottolineata, tuttavia, era, a ben ve- dere, l’unità concettuale che legava le quattro dissertazioni la- tine – un dato oggettivo, come si vedrà –, ma non una qualche prerogativa che le caratterizzasse in proprio rispetto al resto de- gli scritti precritici di Kant; lo stesso Campo sottolineava d’al- tronde come esse non potessero essere adeguatamente intese se non collocate all’interno della «cornice generale del periodo precritico»3. Restava quindi, in tal senso, una questione aperta: quella di accertare se ci fosse un elemento comune che determi- nasse in proprio l’importanza, sul piano storico, e l’interesse di queste quattro dissertazioni prese in blocco. 1 Campo si divide così: Introduzione (pp. vii-lxix); Testo latino delle quat- tro dissertazioni (De igne, pp. 1-28; Nova dilucidatio, pp. 29-82; Monadologia physica, pp. 83-105; Dissertatio, pp. 106-154), Note ai testi (pp. 155-170). L’e- dizione non include traduzioni delle dissertazioni. 2 Campo VII. 3 Campo VIII. XII IGOR AGOSTINI Un tale elemento c’è, invero, ed è precisamente il carattere della loro forma latina, che non può essere caratterizzato come meramente «esteriore». È la tesi che cercherò di dimostrare nel- la prima parte di questa Introduzione, dove abborderò il tema del latino in Kant, con particolare attenzione alle quattro dis- sertazioni. Si tratterà qui di ritornare anche sui severi giudizi pronunciati da autorevoli studiosi sulla prosa latina di Kant, per cui Giorgio Tonelli (1928-1978) poteva qualificare il latino della Nova dilucidatio «irsuto e claudicante oltre ogni dire»4 e Campo esclamare: «Quanto più limpido e reale il latino tecni- camente borghese di Descartes, di Leibniz, di Newton», sino a farne discendere un’imprecisione relativa al contenuto stesso5. Giudizi che, come cercherò di mostrare, sono ampiamente con- divisibili, ma che occorre nondimeno equilibrare all’interno di un discorso più ampio, anche tenuto conto dei contributi sto- riografici sul latino di Kant provenienti, nella seconda metà del secolo scorso, dalla Kant-Forschung. Nella seconda parte dell’Introduzione, invece, verrò sui con- tenuti delle dissertazioni, cercando di offrire un quadro com- plessivo, seppur necessariamente di carattere generale e tale da privilegiare nodi teorici a scapito di altri, relativamente al modo in cui questi testi si inscrivono all’interno dell’evoluzione intellettuale del pensiero di Kant e, segnatamente, nel panora- ma della riflessione precritica. Non tratterò, invece, in questa Introduzione, della storia della composizione e della pubblica- zione delle quattro dissertazioni, per cui rinvio alle relative Note introduttive. 4 Tonelli 127. 5 M. CAMPO, La genesi del criticismo kantiano. Parti I-II, Varese, Editrice Magenta, 1953, pp. 146-147.

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