ebook img

dispense per chimica analitica equilibri chimici elettrochimica dott.ssa claudia pelosi PDF

38 Pages·2011·0.36 MB·Italian
by  
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview dispense per chimica analitica equilibri chimici elettrochimica dott.ssa claudia pelosi

Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEI BENI CULTURALI CORSO TRIENNALE IN CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI (CLASSI L1-L43) DISPENSE PER CHIMICA ANALITICA EQUILIBRI CHIMICI ELETTROCHIMICA DOTT.SSA CLAUDIA PELOSI 1 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi CAPITOLO 1 1.1 L’equilibrio chimico L’equilibrio chimico è un equilibrio dinamico. L’equilibrio si raggiunge quando la velocità della reazione diretta diventa uguale alla velocità della reazione inversa. All’equilibrio le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non variano ulteriormente nel tempo. Lo stesso stato di equilibrio può essere raggiunto partendo sia dal lato dei reagenti che quello dei prodotti dell’equazione chimica. Lo stato di equilibrio è caratterizzato dalla costante di equilibrio della reazione che lega le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti che partecipano al processo chimico. L’espressione della costante di equilibrio di una reazione chimica è uguale al rapporto tra il prodotto delle concentrazioni dei prodotti ed il prodotto delle concentrazioni dei reagenti, con ciascuna concentrazione elevata ad una potenza pari al coefficiente stechiometrico di quella specie nell’equazione bilanciata. La legge di azione di massa definisce definisce l’espressione della costante di equilibrio di una reazione chimica. Per una generica reazione: aA + bB cC + dD la costante di equilibrio, in base alla legge di azione di massa risulta: [C]c [D]d eq eq K = C [A]a [B]b eq eq Il pedice C indica che la reazione si svolge in soluzione. Nel caso di reazioni in fase gassosa si utilizza la costane K e al posto delle concentrazioni si utilizzano le pressioni. P Da un punto di vista termodinamico, una reazione chimica può essere descritta prendendo in considerazione la sua variazione di energia libera di Gibbs. In una reazione spontanea ΔG < 0 mentre in condizione di equilibrio ΔG = 0. La costante di equilibrio e l’energia libera standard sono grandezze correlate e si può dimostrare che è valida la seguente realzione: 2 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi ΔG° = - RT lnK Quando una reazione si trova in una condizione diversa da quella presente all’equilibrio il rapporto delle concentrazioni dei reagenti e dei prodotti non sarà più uguale alla costante di equilibrio ma verrà denominato quoziente di reazione Q ovvero una grandezza che ha la stessa espressione della costante di equilibrio ma a valori di concentrazione delle specie chimiche arbitrari, non necessariamente all’equilibrio. K è la costante di equilibrio. L’espressione dell’energia libera sarà: ΔG = ΔG° + RT lnQ Ovvero: ΔG = - RT lnK + RT lnQ ΔG = RT ln(Q/K) All’equilibrio Q/K = 1, ovvero Q = K e ΔG = 0. Quando Q/K < 1, ovvero Q < K, ΔG < 0 e la reazione procede spontaneamente da sinistra a destra; Q/K > 1, ovvero Q > K, ΔG > 0 e la reazione procede spontaneamente da destra a sinistra, ovvero in senso opposto a come è scritta. 1.2 Il principio di Le Châtelier Henri Le Châtelier (1850-1936) formulò, nel 1884, il principio che porta il suo nome: Se una reazione chimica viene sottoposta ad un cambiamento delle condizioni di reazione che la spostano dal suo stato di equilibrio allora la reazione procede verso una nuova condizione di equilibrio nella direzione in cui il cambiamento delle condizioni viene, almeno in parte, annullato. Le condizioni che possono influenzare una reazione all’equilibrio chimico sono: 1 – concentrazione di un reagente o di un prodotto; 2 – volume di reazione o pressione applicata 3 – temperatura. In generale, una diminuzione del volume di reazione provoca uno spostamento dell’equilibrio di reazione verso il lato con il minor numero di moli di specie gassose. In una reazione endotermica un aumento della temperatura provoca uno spostamento della reazione all’equilibrio verso destra, ovvero verso i prodotti. 3 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi Per una reazione esotermica, ovvero una reazione che avviene con liberazione di energia, quando la temperatura aumenta l’equilibrio di reazione si sposta verso sinistra. Da un punto di vista termodinamico è possibile esprimere matematicamente la dipendenza della costante di equilibrio dalla temperatura, infatti, tenendo conto della relazione – RTlnK = ΔG° = ΔH° - TΔS, si ottiene: ln K = - ΔG°/RT = -ΔH°/RT + ΔS°/R Riportando in grafico lnK in funzione di 1/T si ottiene una retta con pendenza –ΔH°/R e intercetta ΔS°/R. Oltre al metodo grafico si possono collegare con un’espressione matematica i valori delle costanti di equilibrio a diverse temperature. Si considerino K 1 e K le costanti di equilibrio alle temperature T e T . Esprimendo le due costanti di 2 1 2 equilibrio con l’equazione su riportata e sottraendo le due equazioni si ottiene una relazione nota come nequazione di van’t Hoff: ln (K /K ) = -ΔH°/R [1/T – 1/T ] 2 1 2 1 Queste equazioni presuppongono che ΔH e ΔS non varino con la temperatura, almeno in un limitato intervallo. 4 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi CAPITOLO 2 2.1 Equilibri acido-base Le reazioni acido-base sono molto importanti nella chimica perché si riscontrano in tantissimi processi della vita di tutti i giorni. La maggior parte dei processi chimici sono reagolati dall’acidità presente nel sistema; nel settore dei beni culturali l’acidità e la basicità sono fattori importanti per le possibili alterazioni dei materiali e quindi per la loro conservazione (si pensi come esempio alle famose piogge acide che determinano l’alterazione chimica dei monumenti esposti all’aperto, soprattutto, come già visto, quelli costituiti da carbonato di calcio). Le reazioni acido-base avvengono sia in fase gassosa che in fase solida che in soluzione (acquosa e non), tuttavia per semplicità e importanza verranno trattiti solo gli equilibri in soluzione acquosa. La prima definizione di acidi e basi fu data da Arrhenius nel XIX secolo. Secondo Arrhenius un acido è una sostanza che in soluzione acquosa produce ioni H+(aq) e una base è una sostanza che in soluzione acquosa produce ioni OH-(aq). Una teoria più moderna, e oggi comunemente accettata e utilizzata, è quella formulata indipendentemente da Johannes Brønsted e Thomas Lowry nel 1923 e che non considera gli acidi e le basi come separati, ma introduce il concetto di equilibri acido- base. Secondo la teoria di Brønsted-Lowry: un acido è definito come un donatore di protoni, una base come un accettore di protoni. Quindi, secondo la teoria di Brønsted-Lowry, si parla in termini di reazioni acido-base. Si consideri ad esempio la reazione tra acqua e acido acetico: CH COOH + H O = H O+ + CH COO- 3 (aq) 2 (l) 3 (aq) 3 (aq) acido1 base2 acido2 base1 Gli acidi e le basi si presentano come coppie coniugate acido-base. Gli acidi e le basi forti sono completamente dissociati in soluzione acquosa. Questa affermazione è stata verificata sperimentalmente mediante misure di conducibilità. Si dice anche che l’acqua ha un effetto livellante su un certo gruppo di acidi e basi nel senso che questi si comportano da acidi forti e basi forti quando il solvente è l’acqua. 5 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi Gli acidi e le basi che in soluzione acquosa non sono completamente dissociati sono detti acidi e basi deboli. Gli acidi organici sono quasi sempre acidi deboli; quelli più comuni sono gli acidi carbossilici tra i quali il più importante è l’acido acetico (CH COOH). 3 ___________________________________________________________________ ACIDI FORTI BASI FORTI HClO acido perclorico LiOH idrossido di litio 4 HNO acido nitrico NaOH idrossido di sodio 3 H SO acido solforico KOH idrossido di potassio 2 4 HCl acido cloridrico RbOH idrossido di rubidio HBr acido bromidrico CsOH idrossido di cesio HI acido iodidrico TlOH idrossido di tallio Ca(OH) idrossido di calcio 2 Sr(OH) idrossido di stronzio 2 Ba(OH) idrossido di bario 2 ___________________________________________________________________ Alcune sostanze si comportano come acidi o come basi a seconda delle condizioni di reazione e sono dette anfotere. L’esempio più importante è quello dell’acqua poiché a seconda che essa si trovi a reagire con un acido o con una base si comporterà da base o da acido rispettivamente. Oltre le teorie di Arrhenius e Brønsted-Lowry, esiste la teoria acido-base di Lewis in base alla quale gli acidi vengono definiti come accettori di doppietti elettronici mentre le basi vengono definite come donatori di doppietti elettronici. La definizione di Lewis permette di spiegare e descrivere il comportamento di molti ossidi binari che possono essere considerati come anidridi di acidi o basi. Ad esempio la 6 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi maggior parte degli ossidi dei non metalli si comportano come anidridi acide ovvero reagiscono con l’acqua formando soluzioni acide: N O + H O → 2H+ + 2NO - 2 5(s) 2 (l) (aq) 3(aq) SO + H O → H+ + HSO - 3(g) 2 (l) (aq) 4(aq) Un altro esempio importante di reazione acido-base di Lewis è quella tra un’anidride acida e una basica: CaO + CO → CaCO (s) 2(g) 3 (s) In questa reazione la base di Lewis CaO cede un doppietto elettronico all’acido CO per 2 formare un legame covalente dativo nello ione CO 2-. Questa reazione ricorda il 3 processo di carbonatazione, ovvero la reazione che avviene in fase acquosa negli affreschi dove la calce viva, applicata sotto forma di malta in miscela con altri materiali (sabbia, pozzolana, coccio pesto, fibre vegetali e animali, ecc) reagisce con l’anidride carbonica presente nell’aria formando il carbonato di calcio che provoca il processo di presa e indurimento e fissa i pigmenti dello strato pittorico. 2.2 Il concetto di pH In acqua esiste un equilibrio: H O + H O = H O+ + OH- 2 (l) 2 (l) 3 (aq) (aq) Ovvero: 2H O = H O+ + OH- 2 (l) 3 (aq) (aq) La costante per questo equilibrio è: K = [H O+][OH-] w 3 La concentrazione dell’H O non compare in quanto in soluzioni acquose [H O] è 2 2 costante. La costante K si chiama prodotto ionico dell’acqua. A 25°C il valore della w K é: K = 1,00x10-14 M2. Dalla stechiometria della reazione si può notare che in acqua w w pura gli ioni H O+ e gli ioni OH- sono prodotti in un rapporto 1:1, quindi la loro 3 concentrazione è uguale: [H O+] = [OH-] = 1,00x10-7 M. Una soluzione acquosa 3 7 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi neutra viene definita una soluzione in cui: [H O+] = [OH-]. Una soluzione acquosa 3 acida viene definita una soluzione in cui: [H O+] > [OH-]. Una soluzione acquosa 3 basica viene definita una soluzione in cui: [H O+] < [OH-] 3 Il pH è semplicemente una misura convenzionale dell’acidità di una soluzione adottata perché numericamente comoda. Per esprimere l’acidità in termini di pH si utilizza una scala logaritmica: pH = -log [H O+] 10 3 analogamente: pOH = -log [OH-] 10 In acqua pura a 25 °C [H O+] = 1,0x10-7 M, quindi: pH = -log (1,0x10-7) = 7,00. 3 10 Sfruttando le proprietà dei logaritmi, si può scrivere: -log [H O+][OH-] = -log [H O+] - log [OH-] = 7,00 + 7,00 = 14,00 = -log K 10 3 10 3 10 10 w pertanto: pH + pOH = pK = 14,00 w Ricapitolando, in soluzione acquosa, a 25 °C: pH < 7 soluzione acida pH = 7 soluzione neutra pH > 7 soluzione basica 2.3 Tipi di acidi e basi Nel caso di acidi e basi deboli la dissociazione in soluzione acquosa non è completa e viene descritta da un equilibrio chimico. Ad esempio per un acido generico HA si ha: HA + H O = H O+ + A- (aq) 2 (l) 3 (aq) (aq) Questo equilibrio è descritto dalla costante di ionizzazione acida K scritta in accordo a con il principio di azione di massa: K = [H O+] [A-]/[HA] a 3 8 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi Il valore della costante di ionizzazzione acida da una misura quantitativa della forza di un acido in un dato solvente. Come per il pH spesso è conveniente esprimere la K in a forma logaritmica: pK = -logK . a a Nel caso di basi deboli si parla di costante di ionizzazione basica o costante di protonazione K . Ad esempio nel caso di una base generica B: b B + H O = BH+ + OH- (aq) 2 (l) (aq) (aq) K = [BH+] [OH-]/[B] b In genere la base coniugata di un acido debole è una base debole e quindi la reazione di dissociazione può essere scritta come un equilibrio. Se HB è un acido debole: HB + H O = H O+ + B- (aq) 2 (l) 3 (aq) (aq) L’acqua si comporta da base accettando un protone. Nella reazione inversa lo ione idronio trasferisce un protone allo ione B- comportandosi quindi come acido mentre B- si comporta come base. La base B- è detta base coniugata dell’acido HB e la coppia HB/B- è detta coppia coniugata acido-base. Per questa reazione si può scrivere: K =[H O+][B-]/[HB] a 3 Analogamente per la base coniugata: B- + H O = HB + OH- (aq) 2 (l) (aq) (aq) si può scrivere: K =[HB][OH-]/[B-] b Moltiplicando le due costanti si ottiene: K K = [H O+][OH-] = K , ovvero, passando a b 3 w ai logaritmi: pK + pK = 14,00. a b 2.4 Indicatori acido-base Esistono numerosi acidi organici deboli che cambiano colore per perdita di un protone: composti con queste caratteristiche vengono chiamati indicatori, perché sono in grado di indicare, mediante il loro colore, il pH di una soluzione. Gli indicatori cambiano colore in uno stretto intervallo di pH e possiedono colori così intensi che possono essere utilizzati a concentrazioni bassissime, in modo che, aggiunti ad una soluzione, non ne influenzino praticamente il pH (fig. 67). 9 Corso di Chimica analitica applicata ai beni culturali Dott.ssa Claudia Pelosi Fig. 67 Variazioni di colore di diversi indicatori a diversi valori di pH, (da Donald A. McQuarrie, Peter A. Rock, Chimica generale, Zanichelli, 1991) Indicando con HIn la forma acida dell’indicatore e con In- la forma della base coniugata, in soluzione acquosa si ha il seguente equilibrio: HIn + H O = H O+ + In- (aq) 2 (l) 3 (aq) (aq) Questo equilibrio è descritto dalla costante di dissociazione acida dell’indicatore: K = [H O+][In-]/[HIn]. Questa relazione può essere anche scritta nella forma: ai 3 [H O+]/K = [HIn]/ [In-] 3 ai 10

Description:
reazione spontanea ΔG < 0 mentre in condizione di equilibrio ΔG = 0 con queste caratteristiche vengono chiamati indicatori, perché sono in grado.
See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.