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Disegno Tecnico Industriale 1 PDF

336 Pages·1996·26.941 MB·Italian
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EMILIO CHIRONt STEFANO TORNINCASA disegno tecnicc industriale 1 • EDIZIONI il capitello l PRESENTAZIONE F l • r '. l La pubblicazione di un nuovo testo di Disegno Tecnico, visto che già ne esistono molti e di buon livello, si giustifica per due considerazioni. La prima, che il disegno, per molti anni disciplina tranquilla e sonnacchiosa, fra le conso lidate regole della geometria descrittiva e la sicurezza della normativa tecnica in lentissima evoluzione, è stato investito da una bufera informatica che ha cambiato il modo non solo di eseguire, ma anche di pensare la raffigurazione degli oggetti della tecnica, per cui è opportuno raccogliere e mettere in chiaro quel che oggi rimane (ed è molto) di una tradizione che ha sempre costituito un elemento fondamentale nella progettazione e nella produzione industriale. La seconda nasce dalla concreta esigenza di disporre di uno strumento di dattico di supporto ai corsi che nelle Facoltà di Ingegneria intendono fornire, sia a livello di Laurea, sia soprattutto di Diploma, la necessaria conoscenza del le tecniche di rappresentazione, del linguaggio grafico e delle sue com.•enzioni e dei problemi legati alla documentazione tecnica nel processo industriale. Che cosa è dunque e che cosa non è questo testo? Non è w1 manuale tecnico (come detto all'inizio ne esistono di ottimi) né una raccolta di tabelle e prescri zioni, né tanto meno un'enciclopedia di tutti i possibili tipi di disegno tecnico. Vuole essere una guida all'uso corretto del disegno, nella sua insostituibile fun zione di strumento per l'organizzazione e la stesura della documenta=ione ne cessaria a rendere fattibile un progetto, a costruire concretamente oggetto, 1111 . sia questo un particolare di macchina od una struttura più complessa. È stato quindi dato spazio alle regole di rappresentazione secondo le norme nazionali ed internazionali, accompagnate dalle osservazioni dettate dall' espe rienza degli autori. ·. ' Si è ritenuto indispensabile affiancare la trattazione, quasi in ogni capitolo, con esercizi appropriati (ed i colleghi sanno come ciò sia necessario, ma anche difficoltoso) e procedere anche ad una trattazione, ampia e completa nei limiti di un corso introduttivo, del disegno computerizzato: la scelta a questo propo sito del riferimento ad Autocad è motivata dalla diffusione di tale programma e della relativa facilità con cui ne possono disporre gli studenti. Un capitolo spe cifico è stato dedicato agli sviluppi che i programmi più recenti offrono per la rappresentazione spaziale degli oggetti ed alle conseguenze che ciò comporta anche nel disegno meccanico. Nel testo sono state inserite anche parti clte le esigenze di tempo non coli sentono di sviluppare nei corsi, ma clze rispondono a richieste ci!L' spL'C~(iche possono presentarsi nell'esecuzione di un disegno. In particolare Il L'i capitoli - che richiedono ampio spazio per argomenti di tipo geometrico si è cercato coli temporaneamente un approccio semplificato elle co11sentisse di eseguire imme diatamente delle rappresentazioni corrette ancl1e SL'Ilza approfolldimL'Ilti teori ci: ciò lta portato i11 qualche caso a delle ripetizio11i e forse ancl1e a delle omis sioni. 3 J._, o l'ra,'{l'tta ,'{rafico e mpertina: ~ MARIO TI'.NNA ·l \ ·..& Coordinamento grafica editarial,•: l DANII!I.A TllNNA MII.I.ESIMO l] . Vitleuimpaginazimlt•: ,;;;;,} SIMON~;I"I"A V ARI':'ri'O della ~ ti Vidt'IICompasizim~t•: l TIZIANA FA.'iSONF. MARIANGEI.A T ANCREOI Elaborazioni grafici/e al computer: STEFANO FORESTO ~·.•. RoBERTA FREZZATO ...;.li STEFANO I..ABATE ANGELO MILLESIMO RICCARDO PF.SSANA ~ ANDREA TENNA ~ SIMONElTA VARElTO l Disegni in copertina: l C. WvkES e gli studenti del PoliteCilico di Torino i e dell'Università di Brescia. h\ Realizzazione: -, UFFICIO TECNICO H capiteRo - Impianti folòlj'flkrafid: LITHONovi'f~ORINO Incisione lastre: FOTOINCISA EFFEGI • SAVIGUANO (CN) Stampa: I..A GRAFICA· BOVES (CN) PROI'IUETÀ I.EnERARtA RISERVATA . L' EditOR', 1wll'ambito ddle leggllnwuazlonall sul copyright, è a disposlzlmw tlrg/1 tiWfltl diritto non potuti rintrm:clarr. l tliritti di tmduzlonc, di rlprod11zlone e di adattomento, totole o fKITZialr, roti qllalslasl mnm, comprrsl mlmfllm e copie (orostnfldlf', SOIIO riserwtl per tlllti l PatSi. -l SI ritengono contraffatte le copie non flnnate o( n on munite del contrassegno della S.I.A.E. l dati nonnntiz•i 11resenti nel fi!Sfo so11o ncci!Ssnrinmelltc parziali ed incompleti, l ~lizimte: ottobre 1996 elaborati per I!Sige1lze didatticlte c 11on professionali. . Ristampa: 4 3 2 2000 1999 1998 Citnzio11i e riji!rime11ti precisi possono essere fatti soltl disponc11do dt'llc lmbblicn zioni ufficiali t•tlife dall'UNI, E11tc ltnlinllo di U1lificnzionc, disptmiltili prcs.."1tlla sede centrale dell'ente, vilz Battistotti Sassi 11 b, 20133 Milano, Te/. CJ2-7fJ0242(J(J ] O Edizioni n capitello o presso gli uffid IJCriferici . 1 Via Sacra di San Michele, 27 10139Torino U11 ringrnzinmmto n Giorgio Comefti e Giuse11pt' Colosi scllzn il mi illcllrnggin meuto non snn.•!Jllf' sfata rcalizzntn qui!St' opera. • • Data l'importanza che l'argommto riveste. a11che ai fili i della qualità di prodotto, un particolan• rilievo è stato dato al diseguo fuu:ionnll' t'di co/ISL' guenza alle tolleranze gt•omt•triclu• eire si avvimw a diPettfare demmto essm ziale del disegno 11er la pn1duzio11l' 1111:iché U/111 aggiuuta tlpzio11ale co11w spes so sino ad ora è accaduto. Rimanendo sul filollt' dei temi IL'gati al discorso sulla qualità del pmcesso di produzione industriale non è stato trascurato, almeno a livello iutrodutti1.10, l'accenno alle problematiche sul disegno come documeuto inte,<?rnute di tale processo. Sgii(J ~tati inseriti anche capitoli elle devouo tenere conto del riferimento a materie affini, che non in tutti i piani di studi sono presmti: senza iuvadere al tri setforì è necessario quindi sviluppare argomenti senza i quali alcune regole e procedure di disegno restano immotivate (esempio tipico quello delle lavora zioni iueccaniche o degli strumenti di misura). Il disegno di oggetti concretamente realizzabili e non di pure astrazioni geometriche deve prevedere l'uso di quegli elementi normalizzati che si ritrova no simili in ogni costruzione (collegamenti, ingranaggi, ecc.) e di cui devono essere conosciuti, accanto alle norme di rappresentazione semplificata, i tipi principali e le modalità di impiego, ed a ciò so11o dedicati i capitoli dal14 al17. Va sottolineato che 11011 essendo questo volume un manuale professionale per progèttisti, ma una guida didattica nella formazione dei tecnici a livello su periore/sOno state anche qui operate delle scelte che, come tutte le scelte, com portano delle-limitazioni e delle rinunce. Gli autori si augurano che tali scelte sianlrC:omprese e condivise da chi utilizzerà il testo, così come si augurano di ricevere critiche e suggerimenti tesi a rendere più utile qitest' opera. I~tti per quanto siano stati grandi l'impegno e la fatica (e lo sono stati!) impif!gatfnell' elaborazione dei testi e delle illustrazioni, nel reperimento della docufflerifazione, nella preparazione degli esercizi, è inevitabile la presenza di errori, di confusioni e di omissioni e non è quindi di maniera il ringraziamento che viene anticipatamente inviato a chi vorrà segnalarli. In tema di ringraziamenti alcuni sono doverosi già ora: a chi ha curato la grafica che rende il testo particolarmente valido sotto quest'aspetto, a chi ha fornito consigli ed incoraggiamenti agli autori. Vanno menzionati in primo luogo i colleghi del Politecnico di Torino e delle Università di Brescia e Cata nia, e tutti i docenti universitari di Disegno Tecnico che da anni, singolarmen te ed attraverso l'Associazione Disegno di Macchine, operano per l'adegua mentò della materia all'evoluzione dei tempi e degli studi. Né possono essere dimenticàti i colleghi degli Istituti Tecnici e Professionali, con cui da anni si sviluppa il discorso iniziato insieme nelle prime esperienze di insegnamento. Infine,·~ non ultimo, un ringraziamento va agli studenti che in tanti anni han no semw risposto con attenzione e apprezzamento ad un'attività che in loro Ira trovato la sua principale motivazione. GLI AUTORI EMIUO CHIRONE Professore ordinario di Disegno Tecnico Industriale presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università di Brescia. STEFANO TORNINCASA Professore associato di Disegno di Impian ti e Sistemi Industriali presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. 4 L .. .. CAPITOLO il disegno 4 fondan~entO della progellc•done ~ della co111unicazionet . . ....· .· ·:,~.':. ~-·r '·l-~ l . . DISEGNO E Fig. 1. Confronto PERCEZIONE tra l'occhio umano e l'apparecchio fo Il disegno è un mezzo di comunicazio tografico: la forma ne basato sull'uso di segni (linee, cur zione dell' immagi ve, punti) tracciati su di una superfi ne è analoga; nella macchina fotografi cie, che devono essere visti ed inter ca la messn a fuoco Retina Cristallino Iride pretati: è quindi un'espressione grafi dell'immagine si ca interpretata mediante percezione vi ottiene variando la siva. distanza tra l'o biet L'uomo infatti conosce la realtà circo tivo e la pellicola, stante essenzialmente mediante la vi mentre nell'occhio sta. L' occhit> viene spesso paragonato umano il cristallino ad una macchina fotografica: i raggi non si sposta, ma luminosi che consentono di vedere gli modifica lo sua cur vatura. oggetti determinano sulla retina .. ._, In entrambi i casi i ·, un'immagine rovesciata e rimpiccioli raggi luminosi pro ta dello spazio (fig. 1). L'immagine è venienti dall' ogget costituita da un insieme di elementi, to esterno conver ciascuno con una sua posizione, colo gono in un punto. re, intensità, e viene ricostruita dal cervello nella sua realtà spaziale. In pretazione secondo associazioni basa come risultante di una ricerca conosci. fatti le informazioni rappresentanti te sull'esperienza, sulla conoscenza e tiva condotta dal cervello che elabor , l'immagine vengono trasferite dalla sulla creatività di ogni individuo. secondo le sue esigenze, le informa retina al cervello dove avviene l'inter- Pertanto la percezione è da intendersi zioni fornite dai sensi. L'aspetto di un oggetto non è mai rivelato esclusiv. mente dalla sola immagine che giuriJ ge all'occhio. In figura 2, ad esempio, è facile riconoscere una stanza con p~ reti e pavimento rettangolari, ma ci si basa sull'esperienza, su informazi ni presenti nella memoria, perché in realtà nel disegno compaiono trapel· e rombi. Fig. 2. L.• lillt'L', eire formmw figun· g,..,,,•trid11· piallt' sul foglio, VL'II,I!Llllll iuh'rJ'rL'f,rtc tf11I VL'IILI dr,• rkostmisa•uu'iumursiu,· SJ~r:ilrh'. . -~ ; -' . ~--:. ..~ • LA PERCEZIONE VISIVA L'immagine ché appare sul monitor di un computer è composta vello attraverso un processo dinamico di riconoscimento, sele da un mosaico di punti luminosi colorati, chiamati plxel {abbre zione e localizzazione spaziale degli oggetti. La rappresentazio viazione di Picture Element, elemento di immagine), a ciascuno ne così ottenuta, passando da un insieme di punti a linee, forme, dei quali è possibile associare un ·determinato numero di bit {ab· superfici {le cosiddette primitive grafiche) viene definita di tipo breviazione di Blnary dig1T, cioè numero binario, unità minima di vettoriale. Ne segue che la morfologia completa degli oggetti è informazione che un computer può manipolare) in una zona del· presente unicamente nella formazione della percezione e la vera la memoria del computer, ottenendo alla fine sul monitor l'imma forma di un oggetto trova la sua prima definizione nelle sue es gine rappresentata in forma digitale o a bitmap (mappa dei bi~: senziali configurazioni spaziali. queste immagini costituiscono un'analo Appare chiaro il rapporto stretto, la corri gia digitale del modo in cui vediamo gli og spondenza biunivoca che esiste tra il di getti. segno e la percezione visiva, in quanto nel Tutte le immagini, percepite dall'occhio processo di visione interviene un proces umano, da una macchina fotografica o da so soggettivo di percezione della realtà un computer, sono di tipo bitmap, costi esterna secondo un fenomeno complesso tuite da una mappa di informazioni ele con componenti biologiche e psicologiche: mentari delfimmagine reale. chi deve riprodurre le immagini reali deve Anche forme relativamente semplici (cilin tenere conto di questi elementi. dri, coni, sfere, ecc.) hanno nella realtà Poiché il cervello trasforma un'immagine delle strutture formali complesse {colori, bitmapped in un'immagine vettoriale, la materiali, ecc.), decodificate solo conside· realtà può essere rappresentata diretta rando interrelazioni e complementarità tra mente attraverso primitive grafiche, di si le parti che le costituiscono. gnificato predeterminato ed univoco. La L'uomo quindi ha bisogno di interpretare C(!!Jelta interpretazione del concetto di di queste informazioni, in modo da creare segno è quindi quella di veicolo segnico, forme che possano essere facilmente cioè quella di un mezzo adatto alla comu comprensibili, e inviare, in tal modo al cer nicazione ed all'informazione il cui appren vello delle informazioni meno equivoche dimento è chiaramente di carattere visua possibifi. In questo modo si ottiene la per le. A questo livello il disegno è divenuto cezione della realtà, trasformando l'im linguaggio grafico, che si pone dei proble magine bitmapped in isolati e distinti og- Un'immagine bitmapped a 256 toni di grigio mi di comunicazione a livello visivo me getti; tutto questo viene ottenuto nel cer- (8 bit). diante simboli. 1 -~'.Ba sandosi sul processo di interpreta- realtà anche attraverso simboli e segni tt&cc __\ zione, che il cervello·compie operan- convenzionali ai quali si attribuiscano Jdo su quanto viene rilevato visiva significati prestabiliti e precisi (fig. 3). . mente, è possibile rappresentare la n discorso sui rapporti fra il disegno, gli aspetti fisiologici della percezione e quelli psicologici sulle conoscenze etA che ne derivano ci porterebbe assai A lontano: in questa sede ci si occuperio. del disegno inteso come strumento operativo, in grado di fornire informa zioni oggettive e quantificate. Fig. 4. Il disegno dre rappresenta una testa di Il disegno è un mezzo di comunicazio bue (alef nelle lingue semitiche) associato al suono a, attraverso successive semplificazioni ne istintivo ed immediato e precede diviene la lettera A. l'invenzione della scrittura, altro fon damentale mezzo di comunicazione. La scrittura è in realtà anch'essa una zioni presenti nel disegno sono perce forma di disegno via via semplificato pibili nel loro insieme e possono esse si fino a raggiungere le funzioni di re "lette" stabilendone l'ordine e l'im simbolo, passando cioè dalla rappre portanza secondo diverse esigenze, sentazione di un oggetto a quella del mentre nella forma scritta le varie suono originariamente collegato a informazioni sono disposte una di se quell'oggetto (fig. 4). guito all'altra e bisogna procedere in II linguaggio e la parola scritta, quasi sequenza dalle prime alle successive Jig. 3. Sfruttando la capacità del cervello di insostituibili quando si vogliano ma per capirne il significato: per mezzo . ricostruire il significato di un messaggio visi smettere sensazioni o stati d'animo, del disegno è quindi possibile avere iuft•rpretando le linee tracciate nel disegno, sono meno efficienti del disegno per immediatamente sia la visione sinteti ms:::ilJile trasmettere un'informazioni! par nd,, da un disegno semplificato o simbolico. fornire rapidamente dati su forma, di ca di molti dati integrati fra di loro sia 1frnmbi i disegui sono riconosciuti dal cer mensioni e caratteristiche costruttive l'informazione specifica su determina - wl11l mme figure fi•mminili. di un oggetto. Ciò perché le informa- te particolarità. l .. dall'ambiente culturale in cui si ope ra, per cui chi raffigura in un certo Jj modo un oggetto sa che chi guarda è )fSEGNO in grado di comprenqere la figura in 'f!TECNICr)" tutti i suoi significati. E noto ad esem pio che nell'antico Egitto la rappre Quando si pensa al "prugt'ttu", di una sentazione era condotta in modo da macchina tl "ii un manuf.1tto, imme presentare nello stesso disegno parti diatamente si pensa anche al "dise di profilo e di fronte (fig. 6): questi gno", cioè ad una rappresentazione elementi definivano una persona od dell'oggetto, da diversi punti di vista una divinità nei suoi aspetti più signi o scomposta in parti, per rendeme più ficativi e non suscitavano in chi li ve facile la costruzione. Ciò sembra oggi deva la stessa sensazione di rappre del tutto normale, addirittura ovvio, sentazione scorretta che può provo ma in realtà per scoprire le origini di care in noi. Un procedimento analogo <.]Uesta associazione di idee non si ri era utilizzato anche per rappresentare sale molto indietro nel tempo: infatti completamente una costruzione. il disegno tecnico come è oggi comu Questa tecnica di rappresentazione nemente inteso nasce in pratica solo globale, in cui appaiono contempora alla fine del XVIII secolo, con la rivo neamente e collegate fra loro parti luzione industriale, e non si trovano dell'oggetto viste da diversi punti, si per i tempi più antichi documenti che ritrova in altri disegni antichi, come in si possano definire disegni tecnici co figura 7, e attraverso il Medioevo, si struttivi. presenta ancora nei disegni di bambi È opportuno però chiarire innanzi tut ni, ma anche, a riprova della sua effi Fig. 6. Testa e gambe di profilo, occhio e torso to alcuni termini. cacia anche se non corrisponde ai me di froule: la tipicn rappresentazione degli anti Se infatti si definisce disegno la rap todi di rappresentazione oggi codifi clli Egizi trasmette colf un' rmicn immagi11e il presentazione su un piano bidimen massimo di iuformazione ed il disegno, pur cati, in alcune occasioni, come ad sionale, per mezzo di linee e segni, di '"" aspetti realistici, è collvenzionale, basato esempio in illustrazioni di guide turi un oggetto, reale od immaginario, al SII 1111 particolare codice di raffiguraziolle ed stiche, per riassumere in un unica im lora ogni forma di raffigurazione è un iuter1'retazioue. magine molte informazioni visive su disegno. di un edificio od una piazza. Se si definisce disegno tecnico una rap La rappresentazione di un oggetto presentazione dell'oggetto finalizzata nicare emozioni e sensazioni, od an viene infatti scelta in funzione degli ad utilizzazioni pratiche, alla trasmis che a scopo solo ornamentale, cioè utilizzatori e degli obiettivi che si vo sione di informazioni, si riesce a re quanto può essere definito disegno gliono raggiungere: ad esempio in un stringere il campo di interesse, esclu artistico (fig. 5). disegno utilizzato per scopi pubblici dendo quei disegni che ~i prefiggono Il modo di rappresentare un oggetto tari o per cataloghi, si cerca di dare di rappresentare gli oggetti per comu- per trasmettere informazioni dipende all'osservatore il senso di tridimensio- . ()~ ·....;. ~ . . ..~.·:. :. .i.: .~. - - .~ ""~· .... .-. . . !.. •• -".. .. .. , .;·~· • • • :itl' ..... •• 'ti:.• . • 6 • t • • Fig. 5. Nd disegno artistico c'è uua visioue ::oggettim del moudo mrlr e quiutfi la rappre St'llfazitlllt' 11011 JIIIÒ es..<>cn• usata 11L'r scopi fec lliri (Vau Cogli Viucent, la sedia tfel pitfort• Fig. 7. Nd lltlftl graffittl tft'lln Val Cmnanicn In t.'nrica di mpprt'St'liiii?-Ùlllt', pur st•primilii•a. 11d Arlt>::). consente un'in~mna:itmt• tamplt'fa (Cap(l di Pmrt.·. Bn·~cùr. VII ~cc.a. é.J. 7 .. Fig. 8. Rappn·~t'llltl:iv­ ciclo di fabbricazione che porta alla llt' di rm auftllllt'::tl ili sua realizzazione concreta. La forma cui ~ono rappn•st'llfati del prodotto finale, oltre che rispon Hdltr loro efft•ttim t'tll dere ad esigenze tecniche e funziona lt•.:•r:ione spa:itlk l'tlbi li, deriva dalle differenti operazioni ltlù'il', il sisft'llltl•ii tm tecnologiche che dev~:.• subire partendo :ù•ut't' di trnsmi,:,:it'llt'. da uno stato "grezzo". Il disegno è quindi il modo di realizzare un modello di supporto per una riflessione conosci tiva, e, di conseguenza, è fondamento dell'azio ne del progettare. Sotto questo aspetto, il dise gno di progetto è un ela borato grafico che, nella sua fase esecutiva, serve a definire e vagliare le ipotesi costruttive e di utilizzo del prodotto. Una volta esaurita la sua funzione primaria nella fase di modellazione del prodotto, il disegno viene poi usato per fornire le istruzio lalità spaziale, come in figura 8 rima- lizzo per la fabbricazione. Infatti ogni ni necessarie per la costruzione, co 7~nendo nel campo dell'informazione prodotto industriale, prima di esistere stituendo uno strumento insostituibi 3tecnica. materialmente, deve essere indh·idua l le per integrare le diverse fasi del isegni di questo tipo risultano di fa- to mediante un'idea, un modello men processo produttivo. le comprensione, ma di difficile uti- tale, ma deve anche essere elaborato il • '5' La rappresentazione grafica svolge ..l., -.---~------------------------------------------, dunque contemporaneamente il du plice ruolo di modello del prodotto e di mezzo di conumicazione (fig. 9 e 10). Come mezzo di comunicazione, il di segno dovrà consentire al destinatario di formarsi un'immagine, mentale, dell'oggetto, completa di tutti gli at tributi e le qualità che gli sono proprie. Questo processo può avvenire soltan to sulla base di un codice, attraverso il quale la forma e gli attributi possono essere interpretati in modo univoco e completo. Per tale motivo, l'impostazione di un elaborato grafico richiede la necessità di stabilire una "grammatica", che stabilisca le regole di rappresentazio ne, ed una "sintassi", con la funzione ~ Fig. 9. L'artista ha la CJlpacità di filtrare la rl!tlltà · attraverso la sua sensibilità: le immagini di un .. ··j. ,;;..: uadro o di una scultura suscitano emozioni e nsazioni non univoche, diverse da persona a n persona. progettista utilizza il disegno per nur 3 della re le forme e comunicare le specifiche tecni- Jche e funzionali in modo univoco e completo; il disegno è il risultato di calcoli, dimensionamenti, ottimizzazione di forme che derivano da comples .. si studi e calcoli; in definitiva l'e li!Vtlto patrimo- J n io conoscitivo del progettista viene estrinsecato attraverso il disegno. -· : Fig. 10. Nella scala dei modelli di comunicazione, ..Y si passa da livelli di comunicazione di tipo infor- ma/e, per passare gradualmente fino ai livelli di conversazione comtmiCJlzione formalizzati (come il disegno tec casuale ' nico) coni' utilizzo di mezzi di L'SJiressione cile per mettono una iuterJiretazione 1111iOOCJle completa. ..: J 8 l .. Fig. 11. La ral'llri!Srmta zilml! dd/a filt'ftatura rli l l l l fuingua rra•i ttr•i !sÌiI Iti':l•;otilctalf ! adda uunnaa - . - l COJillt'IIZillllalt•, ormai -..-J. --- l CltiiiJITl'll"il•ilt• solo l'l.'r l- l d1i /Il' CO/Irl:ll.'tllt• rt•golt•. !-..-..J ---- l -~~ . - l __.!...-- l l l l l l l l ~ ~ l l l l che accade per il disegno una carta geografica. D'altra parte artistico e figurativo. sempre con sistemi di linee sul piano, Infatti, esaminando una diagrammi e grafici di vario tipo (fig. pubblicazione di divulga 14), si rappresentano fenomeni stret zione tecnica, si può osser tamente tecnici, o si usano rappresen vare che assai spesso la de tazioni grafiche schematiche per stu scrizione dei meccanismi diare il funzionamento di elementi di non è condotta secondo le macchina: tali rappresentazioni sono norme della rappresenta a pieno diritto "disegni tecnici". zione normalizzata in uso Si può introdurre ancora una delimi per il disegno meccanico, tazione, parlando di "disegno per la ma è affidata a disegni produzione industriale", ed in parte prospettici ed elaborazioni si ricade nell'obiezione precedente, o di tipo figurativo (fig. 12). di "disegno meccanico", destinato a Sarebbe giusto quindi af fornire le informazioni necessarie per fermare che un disegno è costruire un oggetto mediante gli op definibile "tecnico" solo in portuni utensili e macchine, riprodu base alla natura del codice cendo con un materiale indicato quan impiegato per elaborare le to nét disegno è rappresentato in for Fig. 12. Unn migliore comprensione della forma complessiva configurazioni e non per ma e dimensioni. e del funzionamento di 1111a 1nncchina si ottiene con illustra l'oggetto raffigurato. Naturalmente, come si vedrà ptu zioni di tipo figurativo. La definizione di disegno avanti, disegni impiegati nel campo tecnico come disegno a fi delle costruzioni (fig. 15) o degli im- di integrare i processi di modellazio ni utilitaristici, data in precedenza, ne del prodotto con quelli di fabbri non riesce a delimitarne con precisio cazione. ne i confini. Dire che il disegno tecni La necessità di una codificazione spe co rappresenta l'oggetto, esistente od cifica, indirizzata in senso tecnico, au ipotizzato, al fine di studiarlo o ripro menta la potenza espressiva del lin durlo, farebbe appartenere a questa guaggio ma ne riduce l'aspetto di uni categoria ogni disegno illustrativo, versalità (fig. 11). Di conseguenza non solo di oggetti creati dall'uomo, l'area di comprensione del disegno ma anche di realtà naturali, quindi "tecnico" è limitata ai diretti utilizzato- una tavola anatomica, una sezione . ri del medesimo, a differenza di quello MR (Risonanza Magnetica) (fig. 13), 120 100 80 60 40 6 Fig. 13. Una mppresentazione del cranio otte Fig. 14. Un grafico con elemruti tridimensio Fig. 15. Il disegno rti struttun• cit•ili seg11t' 1111 llllfa co11 Il/l'apparecchiatura a Risonanza uali a nastro: I'IIÒ essere drfinito "dise~no tec- pnrticolart• Ctltlice di Tlll'llrt'M'IIfaz.itlllt', pur rim Ma:~nrtica. nico"? ' tmudlllll'Ì ml!fodi ~t'llt'mli d.-l rlis«'.l!'"' ft'CIIin•. 9 •

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