La storia antica, le lingue morte… per certi versi, riuscire a immaginare qualcosa di più noioso e meno attuale sembra davvero impresa ardua. Ma come un refolo bizzarro e impertinente arriva Galatea e, con arguzia e ironia, scompiglia le carte in tavola, riportando in vita gli eroi e le eroine della Grecia e della Roma antiche. Un pantheon di personaggi storici e mitologici più vivi (e talvolta pure più cialtroni) dei politici, delle veline e degli opinion maker del nostro tempo, un red carpet greco-romano che diverte, seduce e risplende grazie alla penna di Mariangela Vaglio e al suo stile spesso dissacrante, ma sempre appassionato e coinvolgente. Ecco allora che quando compare la bellissima Elena di Troia, così altera e distaccata, pure antipatica per quanto è amata e agognata, subito si insinua il dubbio che dietro tanta altezzosità si celi una segreta passione per le droghe pesanti. Poi c’è Didone col relativo complesso: Didone bella e intelligente, coraggiosa e impavida, che fine fa? S’innamora del vacuo Enea, che più che un uomo è una iattura, e in quanto tale non può che condurla a una tragica fine. E a seguire tornano in vita Ulisse, il re contadino che stilla fascino e sudore, Calpurnia, la moglie perfetta, Pericle, bello come Obama, Messalina, la Paris Hilton dell’antichità e tanti altri, in un vortice di storie narrate e reinterpretate con humor e leggerezza, perché se “l’Impero romano è meglio di Beautiful ”, cosa può essere più divertente delle vicende di un gruppo di antichi vip allo sbaraglio?
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