ATTILIO FRESCURA Diario di un imboscato Ah, ben povera sarebbe la vita, e ben misera la scienza del vivere, se noi pensassimo che, una volta chiuso il libro della guerra, verrà a mancare agli uomini P occasione di ci mentare Il loro coraggio, e se credessimo necessario, per edu carvi ì giovani, di perpetuare il rullo dei tamburi. Giovanni Jaurìs VICENZA CAU.A - EDITORE SOCIETÀ' ANONIMA TIPOGRAFICA - VICENZA DIARIO DI UN IMBOSCATO Non intendo di presentare il libro. Una qualunque pagina aperta basterà da sola a soggiogare il lettore e a non lasciarlo, finché tutte non le abbia scorse con l’ansietà e la concitazione di chi le scrisse. Sento invece di dover dire una parola dell’ Autore. Già il titolo e (e indiscrezioni sul volume hanno fatto passare Attilio Frescura quasi come un * imboscato Invece egli fu un valoroso “ territoriale „ che combattè intrepido dal 1915 al 1918, meritando una medaglia d'argento e una di bronzo al valore militare e tre croci di guerra, con motivazioni che sono per lui un imperituro titolo di gloria. Era ad Asiago nel 1916, a Caporetto nel 1917, sul Piave nel 1918; fu quindi testimone ed attore dei tre più cul minanti periodi della guerra. Se chiamò sè stesso “ imboscato „, il segreto può ricercarsi nelle pagine del suo Diario e il lettore troverà in ciò il più sincero e commosso omaggio ai valorosi commilitoni delle trincee, di cui ha saputo esaltare gli eroismi, ma dei quali ritrasse anche, con fraterna doglia, la dolorante e angosciata umanità. Il suo è il libro dell’ espiazione di Caporetto, ma è anche il peana trionfante di Vittorio Veneto. Vicenza, 22 Agosto 1919. L' Editore Le gradazioni deH’« imboscato » sono infinite. Il combattente ha sempre qualcuno che è « imboscato » rispetto a sè, ed a sua volta è imboscato rispetto a qualche altro. La gradazione va dal soldato di pattu glia al « comandato al Ministero della guerra, in Ro ma *, dove non arrivano nè i cannoni, nè la flotta, nè gli aeroplani. Così avviene che il soldato di pattuglia, ritornando nella trincea, dice ai compagni che sono rimasti nel pe ricolo minore : — Ah, siete qui, eh, « imboscati » ?... Questo è il « Diario di un imboscato ». Nella seconda metà di Maggio del 1916, fra una cannonata e 1’ altra, ho potuto salvare quasi tutto il mio manoscritto. Ma i primi fogli, nei quali avevo registrato la esaltazione eroica della folla, nei giorni della prepa razione e gli avvenimenti dei primi giorni della guerra, mancano. In parte sono perduti, in parte sono abbru ciacchiati e indecifrabili. Poco male ; forse, bene : una documentazione di meno della mia anima poliedrica.