INDOASIATICA Delucidazioni sulla via iniziatica e sull’accesso ai gradi delle virtù interiori Un manuale tradizionale sugli insegnamenti esoterici di un ordine sufico in India A cura di Thomas Dähnhardt 3 / 2005 VAIS INDOASIATICA Collana della VAIS – Venetian Academy of Indian Studies – Accademia Veneta di Studi Indiani Direttore della Collana Giovanni Torcinovich Ideazione e realizzazione grafica Giovanni Torcinovich, Fabian Sanders Comitato scientifico selezionatore del Referee Giuliano Boccali, Gian Giuseppe Filippi, Giovanni Torcinovich Editore Libreria Editrice Cafoscarina, Calle Foscari, 3259 30123 Venezia (Italia); www.cafoscarina.it Il volume è stato pubblicato anche grazie al finanziamento del MIUR nell’ambito della ricerca scientifica PRIN “Dinamiche interreligiose e transculturali tra sistemi monoteistici semitici e nelle tradizioni dell’Asia meridionale” coordinata da France- sco Remotti. © VAIS onlus Dipartimento di Studi Eurasiatici, Università Ca’ Foscari, Venezia. (www.vais.it) È vietato riprodurre articoli, recensioni, informazioni e immagini, completamente o in parte, senza indicarne la fonte. Gli autori sono responsabili del contenuto di articoli, recensioni e altri contributi. Stampa Selecta SpA – Milano ISBN 88-7543-084-5 PREFAZIONE Q uesto trattato, opera dello shaikh Shāh Abū'l-Hasan Zaid Fārūqī, che Thomas Dähnhardt qui ci propone, rappresenta la prima tra- duzione diretta dalle originali stesure in persiano e urdū. L’autore volle comporre l’opera affinché servisse da strumento d’orienta- mento ai suoi discepoli per seguire con precisione e chiarezza la via di realizzazione, com’è delineata dalla dottrina professata nell’or- ganizzazione iniziatica Naqshbandiyya Mujaddidiyya del sufismo indiano. Hadrat Shāh Abū'l- Hasan Xahāb, pīr di tarīqa di grande e- sperienza e umanità, fu certamente uno dei sūfī indiani del secolo scorso che si distinse per la vastità delle sue conoscenze e per l’impostazione conoscitiva della dottrina che trasmise. Da vero intel- lettuale, sottile nell’argomentare e aperto alle esperienze spirituali possibili presso le diverse tradizioni, egli seguì l’esempio del suo il- lustre predecessore ‘Mazhar’ Jān-i Jānān, coltivando anche lo studio dei metodi iniziatici praticati da ambienti esoterici non islamici dell’India. In particolare mantenne quel rapporto di tutela iniziatica della Naqshbandiyya tarīqa sull’ānanda-yoga che si era instaurata fin dal 1893. Quest’ultima è una scuola di nirguna bhakti che, in ra- gione di un periodo di decadenza, fu restaurata nella sua efficacia metodica e realizzativa da Hadrat Shāh Fadl Ahmad Khān, anch’egli pīr della Naqshbandiyya nel XIX secolo. Il medesimo atteggiamento di curiosità intellettuale spinse il giovane Hadrat Shāh Abū'l-Hasan SHĀH ABŪ'L-HA SAN ZAID FĀRŪQĪ NAQSHBANDĪ MUJADDIDĪ Xāhib a cercare un contatto con René Guénon, allorché risiedette al Cairo per un quadriennio di studio presso l’Università di al-Azhar. Le lunghe file di persone che attendevano di essere ricevute da Gué- non nel suo villino di Giza scoraggiarono il giovane sūfī di Delhi, che ebbe però modo di discutere ripetutamente sulle dottrine dello shaikh di origine francese e sulla wahdat al-wujūd di Ibn al‘Arabī. Ritornato a Delhi, egli divenne la guida ufficiale della tarīqa Na- qshbandiyya Mujaddidiyya, svolgendo talora anche alcune funzioni di freno della decadenza che l’ambiente islamico aveva subito, in particolare dopo la partition del Pakistan dall’India. Attento ai segni dei tempi, Hadrat Shāh Abū'l-Hasan preferì sempre mantenere una spiccata predilezione per la contemplazione, proprio in un periodo in cui altre organizzazioni iniziatiche subivano l’infiltrazione della poli- tica e il fascino dell’integralismo. Mentre la sua fama cresceva pres- so gli ambienti più intellettuali delle turuq, nell’ambiente dei propa- gandisti del tablīgh si diffondeva un senso di timore nei suoi con- fronti, dovuto alla mole delle sue conoscenze e alla sua dialettica im- placabile. Anziano, dedicava lunghe ore alla stesura di testi utili per i suoi discepoli, prediligendo soprattutto l’apporto di chiarimenti dot- trinali alle opere dei suoi predecessori. Profondamente umile, Hadrat Xāhib forse non si rendeva conto di superare spesso i suoi stessi ve- nerati maestri, raggiungendo elevatissime elaborazioni metafisiche e chiarimenti dottrinali estremamente precisi. In particolare questo li- bro, il Manāhij al-sair o madārij al-khair, scritto nella piena maturi- tà, che intendeva rappresentare una guida alla pratica della via inizia- tica com’è insegnata dalla Naqshbandiyya Mujaddidiyya, si impone per la profondità del punto di vista con cui l’autore descrive il viag- gio dell’iniziato attraverso gli organi-centri sottili presenti invisibil- mente nel corpo umano. Allo stesso tempo Shāh Abū'l-Hasan riuscì a far coincidere, nella sua descrizione, il microcosmo con il Macroco- smo, in modo tale che il viaggio interiore si trasforma in un pellegri- naggio attraverso i centri sottili e spirituali dell’Universo, in una grandiosa visione dantesca, fino al raggiungimento della tappa finale, la Liberazione, espressa qui in termini inequivocabili, vera rarità in ambiente islamico. 4 DELUCIDAZIONI SULLA VIA INIZIATICA Thomas Dähnhardt, certamente avvantaggiato dalle sue molteplici competenze linguistiche, dal fatto di aver frequentato il Maestro ne- gli ultimi anni della sua vita, e dall’aver vissuto per diversi anni gli ambienti della tarīqa Naqshbandiyya Mujaddidiyya e dell’ānanda- yoga in India e Pakistan, ha saputo tradurre con precisione e fedeltà questo libro, già apparso in un’incomprensibile versione inglese, e, in italiano, con una traduzione parziale e poco trasparente. Le difficoltà della lingua e dei concetti sono state mirabilmente appianate, pur conservando talora la forma solenne e complessa del testo originale. L’approccio critico al contenuto appare estremamente rispettoso, manifestando lo sforzo con cui Dähnhardt ha voluto sviscerare gli aspetti più elevati della dottrina soggiacente. La presente versione italiana dunque, pur difficile alla lettura, non è una fredda traduzione alla maniera orientalistica, caratterizzata spesso più da un ottuso ri- gore filologico che dal desiderio di trasmettere le autentiche vette dell’intellettualità non occidentale; e nemmeno rappresenta una ver- sione pilotata, alla maniera di quella letteratura settaria pubblicata intorno ai diversi xūfī, o pretesi tali, europei. Il lettore avrà quindi modo di immergersi nell’affascinante lettura di uno dei testi sufici più elevati, prodotto da quello che certamente appare essere stato il più importante shaikh di conoscenza metafisica islamica del vente- simo secolo. Gian Giuseppe Filippi 5 INDICE Introduzione 11 DELUCIDAZIONI SULLA VIA INIZIATICA E SULL’ACCESSO AI GRADI DELLE VIRTÙ INTERIORI Benedizione iniziale 21 Prefazione dell’autore 23 Capitolo 1 La Dottrina 29 1.1 Note preliminari sull’origine dell’uomo e del genere umano 29 1.2 Il patto primordiale (‘ar(cid:159)-i amānat) 34 1.3 La bella opera delle autorità spirituali appartenenti alla (cid:211)arīqa Naqshbandiyya Mujaddidiyya 38 1.4 La sfera della Possibilità universale (dā’ira-i imkān) 40 1.5 I dieci organi sottili (la(cid:211)ā’if-i ashrah) 44 1.6 Le dieci tappe principali della via iniziatica (maqāmāt-i ‘ashrah) 67 1.7 Gli undici principî basilari della disciplina spirituale (yazdah kalimāt) 74 Capitolo 2 I metodi di realizzazione interiore ((cid:134)uruq al-wu(cid:209)ūl) 95 2.1 Il legame interiore fra maestro e discepolo (rābi(cid:211)a) 96 2.2 La recitazione della formula sacra (dhikr-i sharīf) 102 2.3 La formula del nome del Supremo non-qualificato (dhikr-i ism-i dhāt-i pāk) 103 2.4 Il percorso dei centri sottili nel dominio dei riflessi, chiamato anche sfera della santità minore (daira-i wilayat al-sughra) 107 2.5 Lo dhikr della formula di negazione-affermazione (dhikr-i nafī o ithbāt) 119 2.6 Avvertimento 124 2.7 Le contemplazioni (murāqabāt) 127 Capitolo 3 I livelli del percorso iniziatico 137 3.1 Primo livello: la sfera della Possibilità universale (da’ira-i imkān) 137 3.2 Secondo livello: la sfera della santità minore (dā’ira-i wilāyat al-(cid:209)ughrā) 138 - Le contemplazioni dei cinque centri sottili 139 - Alcune considerazioni atte a rimuovere dei dubbi circa una questione importante 141 3.3 Terzo livello: la sfera della Santità maggiore (dā’ira-i wilāyat al-kubrā) 152 - La contemplazione del Nome ‘Egli è Manifesto’ (murāqaba-i ism al-(cid:137)āhir) 155 - La contemplazione dell’apertura del petto (murāqaba-i shar(cid:173)-i (cid:209)adr) 156 3.4 Quarto livello: la sfera della Santità Suprema (dā’ira-i wilāyat al-‛uliyā) 156 8 - La contemplazione del Nome ‘Egli è Non-manifesto’ (murāqaba-i ism al-Bā(cid:211)in) 159 3.5 Quinto livello: la sfera delle triplici perfezioni (dā’ira-i kamālāt-i thalātha) 161 - Le perfezioni della profezia (kamālāt-i nubuwwat) 161 - Le perfezioni della missione divina (kamālāt-i risālat) 165 - Le perfezioni dei profeti dalla retta determinazione (kamālāt-i ulū al ‘azm) 166 3.6 Sesto livello: le realtà divine (dā’ira-i (cid:173)aqā’iq-i Ilāhiya-jalla majda) 168 - La realtà della Ka‘ba celeste ((cid:173)aqīqat-i Ka‘ba-i rabbānī) 168 - La realtà del Sacro Corano ((cid:173)aqīqat-i Qur’ān-i karīm) 169 - La realtà della preghiera rituale ((cid:173)aqīqat-i (cid:209)alāt) 170 - Lo stato di adorazione pura (ma‘būdiyat-i (cid:209)arfa) 172 3.7 Settimo livello: la sfera delle realtà dei profeti – la pace sia su di loro! (dā’ira-i (cid:173)aqā’iq al-anbiyā’) 173 - La realtà abramica ((cid:173)aqīqat al-ibrāhīmī) 173 - La realtà mosaica ((cid:173)aqīqat al-mūsawī) 174 - La realtà muhammadica ((cid:173)aqīqat al-mu(cid:173)ammadī) 175 - La realtà ahmadica ((cid:173)aqīqat al-a(cid:173)madī) 176 - L’amore puro ed essenziale ((cid:173)ubb-i (cid:209)arfa dhātiya) 177 - L’ambito dell’Indeterminato e la presenza della Realtà Suprema (lā ta‘ayyun wa (cid:173)a(cid:159)rat-i i(cid:211)lāq-jalla majda) 179 Appendice I Alcune sfere secondarie e i loro benefici 181 Appendice II Una breve esposizione di alcuni benefici pratici della via iniziatica 185 9 Appendice III Alcune note tratte dagli insegnamenti di (cid:112)a(cid:159)rat Shāh Ghulām ‘Alī 199 Appendice IV Albero genealogico (shajrah) della nobile (cid:211)arīqa Naqshbandiyya 205 Glossario 211 Recensioni 223 In memoriam Vidyā Nivās Miśra 227 10