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«Del mar più che del ciel amante». Bruno e Cusano PDF

292 Pages·2007·2.478 MB·Italian
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VII SOMMARIO PREFAZIONE di Michele Ciliberto p. IX ABBREVIAZIONI E SIGLE » 1 INTRODUZIONE » 5 1. La questione storiografica » 5 2. La «ruota del tempo» e la posizione di Cusano » 13 PARTE PRIMA I. L’OMBRA COME CONGETTURA: LIMITE E POSITIVITÀ DELLA CO- NOSCENZA UMANA » 25 1. L’istanza platonica e la separatezza » 28 2. L’emanazione e la dinamicità del principio » 42 3. La natura ancipite dell’ombra e il cammino umano » 52 II. FILOSOFIA E TEOLOGIA: POSIZIONE BRUNIANA ED EREDITÀ CUSANIANA » 63 1. Un’indagine preliminare: l’uso del termine ‘teologia’ » 65 2. L’impostazione del De la causa e l’eredità cusaniana » 84 III. DAL NEXUS COME PERSONA AL NEXUS COME LEX » 97 1. I calchi dal De possest: un caso decisivo » 99 2. Dov’è finito il nexus? » 117 3. «Soli paret amori» » 129 IV. L’UNIVERSO INFINITO E IL DESTINO ULTIMO DELL’INDIVIDUO » 149 1. Il De l’infinito, universo e mondi: quale rapporto con Cu- sano? » 150 2. «Del mar più che del ciel amante» » 191 PARTE SECONDA I. DESCRIZIONE TEMATICA » 217 1. Una questione preliminare: quale edizione? » 217 VIII SOMMARIO 2. «Ista prius inaudita»: la nuova cosmologia p. 220 3. Lo sfondo ontologico » 223 4. Tra ontologia e rappresentazione » 228 5. «Coeterna ergo sunt»: il nesso atto-potenza » 230 6. Lo spazio della conoscenza » 231 7. Concezioni teologiche » 233 8. Elementi matematici » 238 II. SCHEDE SULLA PRESENZA DI CUSANO NELLE OPERE DI BRUNO » 241 1. Concordanze concettuali e letterali » 241 2. Concordanze letterali » 286 3. Occorrenze del nome di Cusano » 289 4. Giudizi bruniani su Cusano » 291 Indice dei nomi » 293 SOMMARIO IX PREFAZIONE L’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento è lieto di acco- gliere in una delle sue collane questo volume di Pietro Secchi per- ché si inserisce organicamente nella linea di ricerca sviluppata or- mai da anni su Bruno e le sue molteplici fonti; una linea di ricerca all’interno della quale si collocano – per ricordare solo alcune tra le iniziative più recenti – la pubblicazione delle Opere magiche (2000, seconda edizione 2003) e del primo volume delle Opere mnemotecniche (2004), così come l’uscita del CD-Rom La bibliote- ca ideale di Giordano Bruno. L’opera e le fonti (2004), specifica- mente dedicato a questo tema. Come il lettore potrà vedere, il libro di Secchi pone questo stesso argomento al centro della propria indagine, affrontando un tema assai caro alla critica bruniana: l’influenza di Cusano sul- l’opera del Nolano. È un tema che, studiato fin dai primi contri- buti tardo ottocenteschi di Felice Tocco, ha trovato anche in tempi più recenti interpreti solleciti nel sottolinearne la fondamentale importanza. Tuttavia, a dispetto del riconoscimento del ruolo de- cisivo che la filosofia cusaniana ha nella genesi e nello sviluppo della ‘musa nolana’, il rapporto fra i due autori non è stato ancora affrontato in maniera esaustiva e molti punti interrogativi persisto- no riguardo l’atteggiamento di Bruno nei confronti della sua fonte. Il libro si compone di due parti. Nella prima, suddivisa in quattro capitoli, le analogie e le differenze tra Bruno e Cusano sono esposte criticamente ed esaminate da un punto di vista squisi- tamente filosofico-teoretico. Attraverso un serrato raffronto tra al- cune opere dei due autori, l’analisi di Secchi tende a rilevare un costante movimento di ripresa e di rovesciamento da parte di Bru- no rispetto alla fonte cusaniana, che viene utilizzata a più riprese là dove appare essere funzionale alla battaglia contro i ‘pappagalli’ di Aristotele, e abbandonata – e sottoposta in alcuni casi a spunti sar- castici – là dove rivela il senso più intimo della sua ispirazione che, oltre che filosofica, è pastorale. Cusano, agli occhi di Bruno, rima- X PREFAZIONE ne «un amante del cielo», ovvero del vecchio mondo legato alla trascendenza cristiana e all’esperienza della gratuità della grazia. Dall’analisi condotta nella prima parte emergono alcune riflessioni assai interessanti, come quelle sulla relazione fra ontologia e gnose- ologia nel De umbris idearum, sul particolare uso che Bruno fa del termine ‘teologia’, soprattutto sul ruolo fondamentale del concetto di nexus, inteso da Bruno come legge naturale e motore della vicis- situdine, in una prospettiva radicalmente anti-trinitaria. Secondo Secchi Bruno si serve consapevolmente e polemicamente di un les- sico universalmente condiviso nella storia del pensiero cristiano per stravolgerne il significato e proporre una nuova e coerente vi- sione del divino, non più legata all’immagine del ‘Dio sovrano’. La seconda parte del lavoro offre invece strumenti utili per una lettura comparata. Il capitolo preliminare si misura, in primo luogo, con una questione poco dibattuta ma non per questo mar- ginale: l’interrogativo su quale delle due edizioni degli Opera om- nia di Cusano che conobbero maggior diffusione Bruno possa aver consultato. Secchi suggerisce una risposta facendo riferimen- to, più che al confronto materiale fra l’edizione di Parigi e quella di Basilea, alla diacronia della presenza di Cusano nelle opere di Bruno. In questa sezione figurano anche una classificazione e una descrizione tematica di tutte le occorrenze cusaniane; ma il con- tributo più rilevante è costituito dalle tavole delle concordanze. In ordine cronologico, dal De umbris al De immenso, vengono segnalati tutti i passi bruniani che recano traccia, immediata o mediata, concettuale o letterale, dell’influenza cusaniana. Ne sca- turisce un utile apparato che, oltre a rendere ragione della discus- sione teoretica svolta nella prima parte del libro, aumenta le co- noscenze sul tema in questione, aggiungendo un numero cospi- cuo di concordanze in precedenza non segnalate, soprattutto per quanto riguarda i testi per i quali ancora non si dispone di una edizione critica e alcuni scritti di Cusano solitamente trascurati, quali i Sermones. Palazzo Strozzi, settembre 2006 MICHELE CILIBERTO ABBREVIAZIONI E SIGLE 1 ABBREVIAZIONI E SIGLE GIORDANO BRUNO SINGOLE OPERE Animad. Animadversiones circa lampadem Lullianam Cabala Cabala del cavallo pegaseo Cam. acr. Camoeracensis acrotismus Causa De la causa, principio et uno Cena La cena de le Ceneri De comp. arch. De compendiosa architectura et complemento artis Lulli De imag. comp. De imaginum, signorum et idearum compositione De imm. De innumerabilibus, immenso et infigurabili De lamp. comb. De lampade combinatoria Lulliana De umbr. De umbris idearum De vinc. De vinculis in genere Furori De gli eroici furori Infinito De l’infinito, universo e mondi Lamp. trig. stat. Lampas triginta statuarum Libr. Phys. expl. Libri Physicorum Aristotelis explanati Or. val. Oratio valedictoria Sigillus Sigillus sigillorum Spaccio Spaccio de la bestia trionfante Sum. term. Summa terminorum metaphysicorum 2 ABBREVIAZIONI E SIGLE EDIZIONI Candelaio = G. BRUNO, Candelaio, a cura di V. SPAMPANATO, Bari 1923. DFI = G. BRUNO, Dialoghi filosofici italiani, a cura e con un saggio introduttivo di M. CILIBERTO, Milano 2000. OLC = IORDANI BRUNI NOLANI Opera latine conscripta, publicis sumptibus edita, recensebat F. FIORENTINO [F. TOCCO-H. VITELLI-V. IMBRIANI-C. M. TALLARIGO], 3 voll. in 8 parti, Neapoli[-Florentiae] 1879-91. OMag = G. BRUNO, Opere magiche, edizione diretta da M. CILIBERTO, a cura di S. BASSI-E. SCAPPARONE-N. TIRINNANZI, Milano 2000. OMnem = G. BRUNO, Opere mnemotecniche, tomo primo, edizione diretta da M. CILIBERTO, a cura di M. MATTEOLI-R. STURLESE-N. TIRINNANZI, Milano 2004. Processo = L. FIRPO, Il processo di Giordano Bruno, a cura di D. QUAGLIONI, Roma 1993. NICCOLÒ CUSANO SINGOLE OPERE De ap. theor. De apice theoriae De Ber. De Beryllo De con. De coniecturis De conc. cath. De concordantia catholica De dat. patr. lum. De dato patris luminum De doct. ign. De docta ignorantia De fil. De filiatione Dei De ven. sap. De venatione sapientiae Dir. spec. Directio speculantis seu de non aliud Idiota De idiota. De mente. De sapientia. De staticis experimentis ABBREVIAZIONI E SIGLE 3 In princ. erat Verb. In principio erat Verbum Par. aut. Paraclitus autem Trial. de poss. Trialogus de possest EDIZIONI De math. perf. = De mathematica perfectione, in NICOLAI DE CUSA … Opera in tres tomos digesta, Basileae 1565. De vis. Dei = De visione Dei, in N. CUSANUS, Nicholas of Cusa’s Dialectical Mysticism. Text,Translation, and Interpretive Study of De visione Dei, ed. by J. HOPKINS, Minneapolis 1985. Omn = NICOLAI DE CUSA Opera omnia, jussu et auctoritate Academiae Litterarum Heidelbergensis ad codicum fidem edita, 22 voll., edd. E. HOFFMANN-R. KLIBANSKY-K. BORMANN-P. WILPERT-H. BASCOUR-G. KALLEN, Hamburgi- Lipsiae 1932-. INTRODUZIONE 5 INTRODUZIONE 1. La questione storiografica Dell’importanza di Niccolò Cusano per comprendere la genesi e lo sviluppo del pensiero di Giordano Bruno la storiografia non ha mai du- bitato. Del resto, le sole occorrenze nelle quali il cardinale è citato espres- samente dal Nolano testimoniano una considerazione ed una stima che possono essere paragonate esclusivamente a quelle riservate a Coperni- co. Per di più, il confronto col filosofo tedesco travalica l’ambito pura- mente cosmologico, andando a toccare decisive istanze ontologiche, teo- logiche e matematiche. È lo stesso Bruno pertanto che, neppure troppo nascostamente, svela la preminenza del rapporto con la fonte cusaniana: ancor prima della rivoluzione proposta dall’astronomo polacco, le dot- trine della ‘dotta ignoranza’, dell’acentricità dell’universo e della coin- cidentia oppositorum preannunciano l’aurora che si riaffaccia all’orizzonte dopo le tenebre aristotelico-cristiane. Questo duplice aspetto, di eviden- ti apporti concettuali e di altrettanto evidente consapevolezza, ha fatto sì che, a partire dalla metà del XIX secolo, il paragone, la relazione o la contrapposizione tra i due autori in questione siano state variamente e ripetutamente trattate. Il primo lavoro monografico di cui si ha notizia è datato 1847 e porta la firma del professore tedesco Franz Jacob Clemens.1 Paul Richard Blum, che ha ricostruito approfonditamente la vita e l’attività del personaggio, fa notare che il contesto intellettuale è, in questo caso, quanto mai deci- sivo.2 Più che di un’opera storiografica, si tratta infatti di un intervento diretto all’interno di una controversia in atto. Nella Germania di quegli anni era in corso un vivace dibattito in seno al cattolicesimo, che vedeva 1 F. J. CLEMENS, Giordano Bruno und Nicolaus von Cusa. Eine philosophische Ab- handlung, Bonn 1847. 2 Cfr. P. R. BLUM, Franz Jakob Clemens e la lettura ultramontanistica di Bruno, in ‘Brunus redivivus’. Momenti della fortuna di Giordano Bruno nel XIX secolo, a cura di E. CANONE, Pisa-Roma 1998, pp. 67-104. 6 INTRODUZIONE contrapposti due orientamenti: da un lato, i seguaci del teologo Georg Hermes, che proponevano di presentare il pensiero cattolico in accordo coi principi e i metodi della filosofia moderna, in particolare dell’ideali- smo tedesco; dall’altro, gli ‘ultramontani’, noti oppositori del ‘nuovo’ e della secolarizzazione, che vedevano nella tendenza degli avversari un pericoloso abbandono della specificità e dell’originalità della tradizione. Non vi è alcun dubbio sul fatto che Clemens si collochi nel secondo schieramento, tant’è che egli polemizza di persona con Anton Günther, continuatore delle tesi hermesiane, peraltro condannate nel 1835. Ad ogni modo, benché lo scritto clemensiano rappresenti «un tipico caso di strumentalizzazione»3 del rapporto Bruno-Cusano, nulla ci autorizza a sottovalutare i motivi per i quali proprio tale rapporto sia stato scelto come archetipico di una polemica tra modernisti e anti-modernisti. Il fatto che fra i due filosofi sia stata riscontrata una differenza di ispirazio- ne generale è tutt’altro che irrilevante, soprattutto per la lettura che il presente studio ha in animo di proporre. Convinto con Gioberti che tutta la modernità con le sue aspirazioni costituisca un allontanamento dalla società e dallo spirito cristiani, Clemens vede in Cusano l’ultimo dei grandi ed in Bruno il primo dei degenerati. Già dall’introduzione dell’opera appare chiaro lo sbilanciamento in favore del cardinale: ciò che di vero e di duraturo Bruno è riuscito ad affermare è derivato da Cusano, mentre ciò che costituisce la sua peculiarità, e quindi la sua Irrweg, dipende dalla volontaria contrapposizione alle idee del cristiane- simo.4 Se prescindiamo dall’aspetto ideologico, questa semplice affer- mazione mostra già la scoperta della principale caratteristica dell’atteg- giamento bruniano verso la sua fonte, vale a dire il doppio movimento di ripresa e rovesciamento. Che Clemens sia perfettamente consapevole di ciò si evince dal fatto che egli non si limita solo ad asserire, ma mostra una buona conoscenza dei testi, pur senza ricorrere a strumenti filologici. Innanzitutto, per esempio, viene colto efficacemente il nucleo centrale della «filosofia nolana», che consiste nella correlazione tra l’infinito ef- fetto e l’infinita causa; poi, soprattutto, viene individuato il nesso De la causa-De possest, a proposito del rapporto tra potenza e atto,5 sul quale 3 Ivi, p. 72. 4 Cfr. CLEMENS, Giordano Bruno und Nicolaus von Cusa, cit., pp. 3-4. 5 Cfr. ivi, p. 14. INTRODUZIONE 7 tornerà tutta la critica successiva e al quale abbiamo dedicato particolare spazio nel capitolo terzo. In conclusione, la differenza a livello concet- tuale fra i due filosofi viene fatta consistere nella presenza della Trinità, dell’Incarnazione e della libertà della creazione, nel pensiero di Cusano, e nell’assunzione di Dio come principio immanente all’universo, da par- te di Bruno. Proprio questo ultimo aspetto è, per Clemens, il punto di partenza del panteismo moderno, radicato in un’ingiustificata apostasia, la quale non può che rappresentare un movimento ‘regressivo’ rispetto al pensiero del cardinale tedesco.6 Al lavoro di Clemens merita di essere accostato, per il taglio critico prescelto, il famoso saggio di Hans Blumenberg, Aspekte der Epochen- schwelle: Cusaner und Nolaner. Esso infatti costituisce la seconda grande lettura basata sulla contrapposizione dei due personaggi, valutati a parti- re dal loro progetto culturale. Più di un secolo dopo il suo predecessore (il testo è pubblicato nel 1976), Blumenberg avrebbe avuto a disposizio- ne tutti gli strumenti filologici e critici per un approccio più specialisti- co, ma anche nel suo caso si può parlare di scelta ‘strumentale’. Esatta- mente come Clemens, egli era impegnato in un dibattito circa l’origine e il valore della modernità e ritenne del pari il rapporto Bruno-Cusano particolarmente esemplare. Naturalmente, il giudizio espresso è total- mente differente, basti pensare che lo scritto è allegato in appendice al noto volume sulla Legittimità dell’età moderna.7 Avverte subito, Blu- menberg, che l’interpretazione clemensiana, pur presentando notevoli pregi, non può essere seguita. Essa ha il torto «di fare del Nolano un elemento di contrasto abbastanza cupo per la figura luminosa del Cusano».8 Si aggiunga anche che Bruno non può semplicisticamente es- sere definito ‘moderno’: come Cusano, è sulla soglia, ma il suo spirito è ancora molto lontano da quello cartesiano e illuministico. Pur discor- dando nettamente da Clemens riguardo alla significatività della filosofia bruniana, Blumenberg ne sviluppa alcune intuizioni, fornendo un con- tributo assolutamente decisivo e tuttora irrinunciabile per chi decida di occuparsi della questione. Il senso dell’opera cusaniana può essere inte- so correttamente «solo se si coglie in essa la preoccupazione per la stabi- 6 Cfr. ivi, p. 167. 7 H. BLUMENBERG, La legittimità dell’età moderna, Genova 1992. 8 Ivi, p. 515.

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