FLAVIA POMPEO DALL'AVVERBIO LOCALISTICO ALLA PREPOSIZIONE IN OMERO BIBLIOTECA DI RICERCHE LINGUISTICHE E FILOLOGICHE 53 FLAVIA POMPEO DALL'AVVERBIO LOCALISTICO ALLA PREPOSIZIONE IN OMERO DIPARTIMENTOD I STUDI GLOITOANTROPOLOGICI UNIVERSITÀ DI ROMA "LA SAPIENZA" EDITRICE "IL CALAMO" 2002 ISSN 0392-9361 - ISBN 88-85134-55-6 Biblioteca di Ricerche Linguistiche e Filologiche Nr. 53 Casa Editrice "Il Calamo" s.n.c. di Fausto Liberati Via Bernardino T elesio, 4b 00195 Roma Tel. e Fax (06) 37 24 546 http://www.ilcalamo.com [email protected] PRESENTAZIONE Già a partire dalla fine dell'Ottocentog li studiosi di linguisticas torico-comparativhaa nno sottolineatoi l fatto che la maggiorp arte delle lingue indoeuropeep iù antiche testimonia l'esistenzad, i uno stretto rapporto,s ia per l'a spettof ormale esterioresi ap er quellos emantico-fanzionale, fra preverbi,p reposizionie alcunep articelled i valorel o calistico.D a tale stretto rapportog li studiosih annop er lo più tratto la conclusionec he le due categoried ei preverbi e dellep reposizionir appresentinolo svilupppod i particelle localistichec ona nticaf onzione morfosintatticaa vverbiale. Questa ipotesi - condivisibilen ella sostanza-, è stata fondata dai suoi sostenitoris u un tipo di analisi testuale condottaf acendo appelloa criteri quali "la conoscenzad,e l lessico,d elle espressionfoi rmulari, dell'andamentos intat tico': Tali criteri, ai quali possonofa re riferimentor affi nati lettorie d esegetdi i testi antichi, spessop ortano,p erò, a conclusionsi oggettivein quanto basates ulla sensibilitàe r meneutico-letterariad ell'interpretep iuttosto che su ogget tivi parametrid i analisit estuale. Spetta a G.C . Horrocksi l merito di aver sottolineato che il problemad el rapportofr a preverbi,p reposizionie av verbi di luogo( e di tempo) non può trovareu na soluzione 6 Presentazione plausibile senza,l a fissazionep reliminare di parametri di analisi testuale.L 'autore,c on riferimentoa l corpusd ei po emi omerici,a vvalendosdi i uno dei modellid ellag ramma tica generativo-trasformazionalceo, nduceu n 'analisim or fosintattica del testo di tipo ''sincronic•o: giungendo alla conclusionde el tutto originalec hen ella lingua omerican on sarebbea ncora riscontrabilel a costituzione di sintagmi preposizionaliv eri ep ropri. L'Autrice del presente volume rinnova la giusta esi genza,,g ià espressad a G. C. Horrocks,d i stabilire criteri obiettivid i analisit estuale,o nde evitareg iudizi basatis ul la mera impressionem, a rifiuta i parametri di valutazione morfosintatticap ropostid a G. C. H orrocks,i n quanto - a suo giusto avviso - una impostaziones incronologicad el l'esamel inguisticod el corpust estualeo mericos i rivela del tutto inadeguataa l quadro cronologicamenteet erogeneod i tale corpus. Flavia Pompeo, dopo avere condotto un 'acuta e pun tuale criticad ell'impostazionme etodologicdai G. C Hor rockse dopo aver evidenziatol e contraddizionii nterne al lavoro di questo studioso,p rocedea lla configurazioned i nuovip arametri valutativi che tenganoc ontod ella discro nia interna al testoo mericoM. ediante la valorizzazioned i questi nuovi parametri l'Autrice giunge alla conclusione che in questal ingua è presented i fatto una molteplicitàd i atteggiamentfiu nzionali e sintattici dellep articellel oca/,i stiche:s i rinvengono,i nfatti, sia occorrenzesi ngoled i par ticellel ocalistichec on la loroa nticaf unzione avverbiales, ia occorrenzsei ngoled i ''sintagmia vverbiali"- vale a dire di "collegamentsi emantici" tra il valore lessicalel ocalistico dellap articellae la funzione localisticam orfosintatticad el casoo bliquo- sia, infine, una non insignificanteq uantità Presentazione 7 di ''sintagmpi reposizionali"v eri e propri. La compresenzad i questid iversic omportamentsii com prende e si giustifica se si ha il coraggiod i rinunciarea precostituitim odellil inguistici" bend efiniti•: alla,l uce dei quali ogni espressionoem ericas iap revedibilee scontata. Il quadro della,s intassid ellep articellel ocalistichen ella, lingua omerica,t racciatod all'autriced i questos aggio,c on sentea tale sintassid i riguadagnarein profonditàp rospet tica quel chep erde in sistematicitàp, er altro impensabile in una linguad 'arte,c ompositac omeq uellao, merica. Palmira Cipriano PREMESSA Le preposizioni dette "proprie" hanno costituito e costituiscono tuttora un interessante settore di indagine della morfosintassi delle lingue indoeuropee. Esse, in quanto particelle con originaria funzione localistica, am piamente attestate in gran parte delle lingue indoeuro pee, hanno svolto una funzione avverbiale nella fase più antica delle lingue suddette, per poi assumere - questa è l'opinione della maggioranza degli studiosi 1 la fun - zione preposizionale se in rapporto con nomi, e la pre- 1 La maggioranza degli studiosi concorda nell'ipotizzare un passaggio da un'antica funzione avverbiale alle funzioni preposizionale e preverbiale. Per citare solo alcuni tra i più insigni studiosi del passato, ricordiamo: K. Brugmann, Grundriss,p . 758 e sgg.; F. de Saussure, Cours,p . 246 e sg.; J. A. Meillet, lntroduction,p . 193, p. 358 e sg.; Wackernagel, Vorlesungenp,. 153 e sgg.; P. Chantraine, Gramm. hom. II, p. J. 82 e sgg.; Kurylowicz, Accentuation, p. 93 e Inflectiona/ Categoriesp, . 171 e sgg. Tra gli studiosi che, viceversa, non sostengono la priorità della funzione avverbiale ricordiamo B. Delbri.ick che, nella VergleichendSey ntax (p. 643 e sgg.), teorizza un passaggio dalla funzione preverbiale a quella pre posizionale e avverbiale. Un'ipotesi eterodossa si ritrova an che in Waanders, The Genesis,1 994. 10 Premessa verbiale se in rapporto con verbi2 • Tra le pubblicazioni, aventi come oggetto le parti celle localistiche, mi è sembrata di particolare interesse, per una serie di motivi che illustrerò in seguito, quella realizzata nel 1981 (ristampata nel 1984) da G. C. Hor rocks: Spacea nd Time in Homer. Prepositionaal nd Ad verbialP articlesi n the GreekE pic, inizialmente tesi di dottorato (1978), poi riveduta e ampliata. Il lavoro di G. C. Horrocks è uno studio condotto sulle costruzioni e sugli usi delle particelle localistiche nel greco omerico, circoscritto alle espressioni delle no zioni di spazio e di tempo, e fondato su un'analisi del te sto omerico la quale si è avvalsa - in relazione al piano morfosintattico - di una delle varie e tra loro differenti versioni della grammatica generativo-trasformazionale 3 • 2 Tale pluralità di funzioni mi ha indotto a preferire al l'uso dei termini tradizionali (avverbio,p reposizione,p rever bio) l'utilizzo dell'espressione particellal ocalisticain quei con testi nei quali mi è sembrato opportuno non fare riferimento ad una specifica funzione morfosintattica; ho limitato, in vece, l'uso dei termini tradizionali suddetti a quei contesti in cui la particella localistica svolge con chiarezza una delle tre possibili funzioni morfosintattiche (avverbiale, preposizio nale, preverbiale). Circa il modo di citazione delle particelle localistiche greche fuori dai contesti, ho preferito non se gnare alcuna accentazione in quanto il grave di per sé non è un "accento", e l'acuto alluderebbe all'accentazione propria della particella in particolari situazioni sintagmatiche (fun zione avverbiale, anastrofe etc.). 3 G. C. Horrocks ha preferito non prendere in considera zione i sensi figurati di queste particelle, i quali, per altro, so-