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Dall'albero al labirinto. Studi storici sul segno e l'interpretazione PDF

628 Pages·2007·20.713 MB·Italian
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Umberto Eco è nato ad Alessandria nel Dall'antichitàc lassicaa i giornin ostri si sono ' 1932. E attualmente Presidente della susseguitem olteplici filosofi.ed el segno e tal Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'interpretazionet,a lvoltaa lternative, presso l'Università di Bologna. Tra le sue volta complementari,s ensibilip er lo più a opere di saggistica si ricordano: Opera questionit ra loro molto differenti,s pecchio aperta( 1962), La strutturaa ssente( 1968), dei tempi. !.;autoren e ha scritton egliu ltimi Trattato di semiotica generale (1975), decenni e qui ne presenta una silloge, Lectori n fabula (1979),S emioticae filoso aggiornandoe riadattando per questa rac fia del linguaggio(1 984),I limiti dell'inter colta i testi scrittii n occasionip recedenti.S i pretazione( 1990), La ricercad ella lingua va da un'ampia ricerca (che parte da perfetta (1993), Sei passeggiaten ei boschi Aristotele e arriva all'odierna intelligenza narrativi (1994), Kant e l'ornitorinco artificiale) su due rappresentazioni della (1997), Sulla letteratura (2002) e Dire nostra conoscenza, esemplifìcaten ei due quasil a stessac osa.E sperienzed i traduzio modelli del!a' lbero e del labirinto, a due ne (2003). Inoltre, tra le sue raccolte, studi che seguonol a vicendad ellam etafora vanno menzionate:D iarioM inimo (1 963), da Aristotelea l Medioevo.D a uno studio Il secondo Diario Minimo (1990), che che verte su come i medievalic lassificavano il latrato canino e gli altri suoni animali,a lla comprende una prima antologia di Bustine di Minerva,i Cinques crittim orali rilettura del caotico commento di Beato di (1997), La Bustina di Minerva (2000), A Llebana all'ApocalissDe.a gli studi sullet ec passo di gambero.G ue"e calde e populi niche medievalid i falsificazionea, un excur smo mediatico( 2006). Nel 2004 ha curato sus sullas toriad el!a' rsc ombinatoridaa Lullo il volume illustrato Storiad ellaB ellezzae a Pico dellaM irandola.D alla ricercas ecola nel 2007 Stona dellaB ruttezza.N el 1980 re di una linguap erfettaa llas emioticai mpli ha esordito nella narrativa con Il nome citan ei Promesssip osif, ino ad arrivarea una della rosa (Premio Strega 1981), seguito serie di studi su Kant, Peirce, Croce, le teo nel 1988 da Il pendolo di Foucault,n el rie semantiched i Bréale un confrontop ole mico col ''pensiero debole''. Quello che 1994 da I.:zsolad el giornop rima,n el 2000 l'autore ci propone è dunque, certamente, da Baudolinoe nel 2004 da La misteriosa un libro per studiosi,c he però può anche fiamma dellar eginaL oana. invitarei l lettore colto ad alcunee splorazio ni nei meandri perifericid ella storia della . . • • filosofi.ea della semiotica. • In copertina: © !magno/ Archivi Alinari ' • I I I Umberto Eco • • Studi storici sul segno e l'interpretazione • • ' ' • I I \ I I © 2007 RCS Libri S.p.A., Milano o so • Introduzione 11 1. Dall'alberoa l labirinto 13 1.1. Dizionario ed enciclopedia 13 1.2. Il dizionario 14 1.2.1 Prima idea di dizionario: l'Arbor Porphyriana 14 1.2.2. L'utopia del dizionario nella semantica moderna · 28 1.3. Le enciclopedie 32 il 1.3.1. Plinio e modello dell'enciclopedia antica 34 1.3.2. Le enciclopedie medievali 38 il 1.3.3. Tra Rinascimento e Seicento, verso Labirinto 44 1.3.4. Il Cannocchialed i Tesauro 47 • Wilkins 1.3.5. 52 1.3.6. Leibniz 56 1.3.7. L'Encyclopédie 57 1.4. L'Enciclopedia Massimale come idea regolativa 59 1.5. Labirinti - 62 1.6. I nuovi modelli enciclopedici 66 1.7. Le ''ontologie'' 71 1.8. Ontologie e creatività semiotica 72 • 1.8.1. La metafora come strumento produttore di nuove ontologie 73 1.8.2 Ontologie joyciane 78 1.9. I formati dell'enciclopedia 81 1.9.1. Dall'individuale al massimale 81 1.9.2. La vertigine del labirinto e l'ars oblivionalis 85 6 DALL'ALBEROA L LABIRINTO 1.9.3. Mnemotecniche come semiotiche 89 1.9.4. Ars excerpendi 94 1.9.5. Cancellazione, rinvio, latenza 98 1.9.6. Enciclopedia Massimale e virtualità 99 1.9.7. Il testo come produttore di dimenticanza 100 2. Meta/orac omec onoscenzas:f ortunad i Aristotele nel Medioevo 107 2.1. L'Aristotele latino 108 2.2. Poetica:il commento di Averroè e la traduzione di Ertnanno 109 2.3. Poetica:la traduzione di Guglielmo di Moerbeke 116 2.4. Retorica:l a traduzione di Ermanno il Tedesco 117 2.5. Retorica:T ranslatio Vetus (V) e traduzione di G. di Moerbeke (G) 118 2.6. Sfortuna medievale di Poeticae Retorica 121 3. Dallam eta/oraa ll'analogiae ntis 127 3.1. Poetiche e retorica 127 3.2. Riferimenti ed esempi nel pensiero filosofico 135 3.3. Metafora, allegorismo e simbolismo universale 137 3.4. La metafora in Tommaso d'Aquino 147 3.5. Dante 151 3.6. La teologia simbolica dello Pseudo Dionigi 156 3.7. L'analogiae ntis 164 3.8. Conclusione 174 4. Sul latratod el cane 177 4.1. Gli animali dall'antichità al Medioevo 178 4.1.1. Anima, diritti e linguaggio delle bestie ' ' nell'antichità 178 I 4 1.2. La trasmigrazione del problema nel Medioevo 190 4.2. Latratus canis 199 4.2.1. Nomi e segni 199 4.2.2. L'influenza stoica: Agostino 200 4.2.3. L'influenza stoica: Abelardo 202 4.2.4. Lettura boeziana del De interpretatione1 6a 205 7 SOMMARIO 4.2.5. Lettura tomista del De interpretatione1 6a 211 4.2.6. Trascrivibilità e articolazione 212 4.2.7. Ancora Tommaso 218 4.2.8. Ruggero Bacone 220 5. La falsificazionen el Medioevo 227 5.1. Semiotica della,falsificazione 229 5.1.1. Doppi 229 5.1.2. Pseudo-doppi 230 5.1.3. Falsa identificazione 232 di 5.2. Difficoltà delle procedure autenticazione 233 · 5.2.1. Autenticazione a livello del supporto materiale del testo 233 5.2.2. Autenticazione a livello della manifestazione testuale 234 5.2.3. Autenticazione a livello del contenuto 237 di 5.2.4. Autenticazione in riferimento a dati fatto 238 di 5.3. Tre categorie falsa identificazione 239 5.3.1. Falsa identificazione forte 240 5.3.2. Falsa identificazione debole o presunzione di intercambiabilità 241 5.3.3. Pseudo-identificazione 242 5.4. Che cosa significa ''sapere che''? 244 5.5. Verità storica, tradizione e auctoritas 246 5.6. Sulle spalle dei giganti 248 5.7. Tamquama b iniustisp ossessoribus 250 5.8. Conclusioni 252 6. Noterelles u Beato 255 6.1. Apertissime 258 6.2. Vedere la Scrittura 265 6.3. Altre visualizzazioni impossibili 274 di 6.4. La Gerusalemme Beato 277 6.5. Mille annos 279 7. Dante tra modisti e cabalisti 291 7.1. Il De vulgarie loquentia 291 7 .2. ParadisoX XVI 302 DALVALBEROALLABIRINTO 8 8. Usoe interpretazioned ei testi medievali 313 8.1. La modernità di un paleotomista 313 8.2. Una lettura disinvolta 316 Art et Scolastique, 8.3. Dopo l'apparizione della ''poesia" 320 8.4. Il discorso poetico: Maritain vs Tommaso 322 8.5. Intuizione creativa vs intelletto agente 326 8.6. La lezione storiografica di De Bruyne 340 8.7. Il problema di un'intuizione intellettuale 347 9. Per una storiad ellad enotazione 355 Mili 9.1. Da a Peirce 357 9.2. Da Aristotele al Medioevo 359 9.3. Boezio 362 I:appellatio 9.4. di Anselmo 363 9.5. Abelardo 364 9.6. Tommaso d'Aquino 367 • suppositio 9.7. La 368 9.8. Bacone 372 9.9. Duns Scoto e i Modisti 377 9.10. Ockham 378 9.11. Dopo Ockham 383 9.12. Conclusioni 387 10.SuL ui/o, Picoe il lullismo 389 sull'Ars 10.1. Il punto lulliana 390 10.2. Differenze col cabalismo 400 10.3. Gli alberi lulliani e la Grande Catena dell'Essere 403 10.4. La Revolutioa lphabetariad i Pico 412 10.5. Il lullismo dopo Pico 417 11.Il linguaggiod ella TerraA ustrale 427 12.U n ritornoa Isidoro:l e etimologied i Josephd e Maistre 443 ' • ' I 13.Suls ilenziod i Kant· 461 I I 13.1. I concetti empirici 462 13.2. I giudizi percettivi 470 13.3. Lo schema 475 9 SOMMARIO 13.4. Esiste in Kant lo schema del cane? 479 13.5. Come costruire lo schema di un oggetto ignoto 483 13.6. L'OpusP ostumum 489 14.Semiosin aturalee parolan ei Promessi sposi 493 14.1. Azione e parola 493 14.2. La semiosi popolare 497 14.3. L'incontro con i bravi 500 14.4. I nomi propri 501 14.5. Il perdono di fra' Cristoforo 503 14.6. Altri esempi 505 14.7. Il delirio e la pubblica follia 506 I 14.8. Per concludere 510 15.Las ogliae l'infinito. Peircee l'iconismop rimario 513 15.1. Una rilettura di Peirce 514 15.2. Peirce e la caffettiera 519 15.3. Peirce contro Macchia Nera 522 15.4. Peirce e il cervello 527 15.5. Peirce e la tartaruga 530 16.Le definizionin ell'esteticad i Croce 537 17.Cinques ensi di ''semantica''d, a Bréala oggi 553 17.1. Vari sensi di semantica 554 17.2. Voci di enciclopedie 556 17.3. Ha ancora senso la nozione di significato? 559 17.4. L'identificazione di significato e sinonimia 563 17.5. Semantiche vero-funzionali 565 17. 6. Significato, referente, riferimento 568 18.Ilp ensierod ebolev s i limiti dell'interpretazione 571 · Riferimenti bibliografici 595 Indice dei nomi 627 INTRODUZIONE Al secondo congresso della lnternational Association for Se miotic Studies (Vienna, luglio 1979) presentavo alcuni "Proposals for a History of Semiotics''. Raccomandavo di intensificare gli stu di storici sulle varie teorie del segno e della semiosi nel corso dei secoli, anzitutto perché lo giudicavo un contributo necessario alla storia della filosofia nel suo insieme e poi perché ritenevo che per fare semiotica oggi occorresse conoscere come la si era fatta ieri, sia pure e spesso mascherata sotto altre guise. E non potevo non partire da quel ''Coup d'oeil sur le développement de la sémioti J que" con cui Roman akobson aveva aperto cinque anni prima il primo congresso internazionale dell'associazione (Jakobson 1974). Presentavo tre possibili programmi di lavoro. Il primo aveva ambizioni più ristrette perché si limitava a quegli autori che aveva no esplicitamente parlato della relazione di significazione, a parti Cratilo re dal e da Aristotele, via via attraverso Agostino sino a Peirce - ma non trascurando trattatisti di retorica come Tesauro o i teorici delle lingue universali e artificiali come Wilkins o Beck. Il secondo programma implicava una rilettura attenta di tutta la storia della filosofia per trovare semiotiche implicite anche là dove apparentemente non erano state sviluppate, e l'esempio prin cipe che f omivo era quello di Kant. Infine il terzo programma avrebbe dovuto coinvolgere tutte quelle farnie di letteratura in cui in qualche modo si elaboravano o definivano strategie simboliche (come, per esempio, le opere dello Pseudo Areopagita) ed ermeneutiche di ogni tipo, tal che si citava Ratio no a modo di esempio le pratiche divinatorie, testi come il nale divinorumo /ficiorum di Guglielmo Durando, i bestiari, le va-

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