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Dalla biologia cellulare alle scienze dello spirito : aspetti del dibattito sull'individualità nell'Ottocento tedesco / di Andrea Orsucci PDF

321 Pages·1992·128.7 MB·Italian
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Dalla biologia cellulare alle scienze dello spirito Aspetti del dibattito sull’individualità nell’Ottocento tedesco di Andrea Orsucci Società editrice il Mulino Bologna Istituto trentino di cultura Pubblicazioni dell’istituto storico italo-germanico in Trento Annali dell’istituto storico italo-germanico Monografia 16 Dalla biologia cellulare alle scienze dello spirito Aspetti del dibattito sull’individualità nell’ottocento tedesco di Andrea Orsucci Società editrice il Mulino Bologna ISBN 88-15-03438-2 Copyright © 1992 by Società editrice il Mulino, Bologna. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Sommario Nota preliminare: Un giudizio di Dilthey (1895) p. 7 Introduzione: La biologia cellulare ottocentesca: nuove scoperte, mitologie scientifiche e dogmi filo­ sofici 11 Capitolo primo: Von Baer, Johannes Miiller e Tren- delenburg: l’aristotelismo e le ricerche embriologi­ che degli anni ’20 e ’30 31 I. Tra biologia e filosofia morale: preformismo e causa finale 31 II. La «scala naturale» e il concetto di tipo organico 38 III. Von Baer lettore di Trendelenburg 49 Capitolo secondo: Tra Virchow e Haeckel: a pro­ posito degli equivoci del concetto di individualità 59 I. La dottrina cellulare tra Virchow, E. Briicke e M. Schult- ze 59 IL «... L’Io del filosofo, il ‘noi’ del biologo»: ripercussio­ ni della nuova dottrina in Dilthey, Lange e von Hart­ mann 67 III. Singolari coincidenze: Steenstrup, Braun, Leuckart 77 IV. Dell’ininterrotta continuità della materia. Haeckel e Remak lettori dell’opera di Schwann 86 Capitolo terzo: E. Pfliiger e la divisibilità del sen­ sorio: corrispondenze tra neurofisiologia e teoria cellulare negli anni ’50 e ’60 95 I. La messa in discussione dell’individualità psichica 95 IL Impulso alla rigenerazione e «meccanica teleologica» 102 5 Capitolo quarto: Primi presagi di nuovi orienta­ menti: il problema della forma nella biologia degli anni ’70 p. 109 I. His, Virchow e la pangenesi darwiniana 109 II. Mitologie dell’immortalità elementare: Goette critico di Haeckel e di Weismann 113 III. Interpretazioni filosofiche delle controversie tra biolo­ gi: l’apostolo di Darwin e il discepolo di Schopenhauer 120 Capitolo quinto: La biologia cellulare degli anni ’80, il primato della morfologia e la filosofia nietz­ scheana 127 I. Tra Haeckel e Simmel: retaggi filogenetici e memoria organica 127 II. Dalla meccanica dell’evoluzione alla riscoperta di Oken e della ‘filosofia della natura’ 138 III. L’affermarsi di una nuova prospettiva morfologica: il giuoco delle strutture cellulari 148 IV. Dilthey, Nietzsche, Spencer e la critica del darwinismo etico 167 V. La biologia di K. Semper, i mutamenti di funzione e la genealogia nietzscheana 181 VI. Roux, Nietzsche e il rifiuto delle dottrine di Haeckel 192 Capitolo sesto: La stirpe degli «uomini-minuto»: Nietzsche, von Baer e la durata del tempo 203 I. I nuovi evangelisti 203 IL Elogio del sospetto: i «microscopisti» della conoscenza 211 Capitolo settimo: Equilibri dinamici, forme di re­ stituzione: la filosofia morale di Scheler e il vitali­ smo biologico tra Driesch e von Uexkull 221 I. La «potenza prospettica» e le regolazioni organiche 221 IL Critica del formalismo etico e irriducibilità dei proces­ si vitali 238 Conclusioni 257 Bibliografia 267 Indice dei nomi 303 6 Nota preliminare Un giudizio di Dilthey (1895) Con queste ricerche si intende riprendere e svolgere un giu­ dizio che formula Dilthey nel 1895, in una pagina all’epoca rimasta inedita e pubblicata da G. Misch solo nel 1924. In quel testo, esito ancora non definitivo dei Beitrdge zum Studium der Individualìtat, si discorre degli apporti di Lyell e di Darwin all’idea di «individuazione», per poi ritornare, subito dopo, ad affrontare di nuovo, e in maniera alquanto inconsueta, la questione dei rapporti tra biologia e ‘scienze dello spirito’. Scrive infatti Dilthey: «Dalla teoria cellulare di Schleiden e di Schwann e dai lavori di Baer sulla storia dell’evoluzione, dalle indagini di Nageli, di His, di Haeckel, di Weismann e di altri, risultarono ulteriori momenti per la determinazione delle cause fisiche di questa individuazione. Tutto ciò risulta ancora in movimento»1. Sembra allora del tutto legittimo cercar di comprendere, anche a proposito dell’individualità, «come ebbero luogo queste trasposizioni dal territorio delle scienze della natura a quello delle scienze dello spirito, in quali princìpi vennero date solide fonda­ menta, quali concetti si mostrarono fruttuosi in questa tra­ sposizione - e infine, in che misura questa trasposizione venne accompagnata da esiti negativi»2. Questa pagina diltheyana, trasformata in ipotesi di lavoro, lascia intravedere la possibilità di una disamina che prenda in considerazione gli ‘scambi’ e, per l’appunto, le «trasposi­ zioni» che si vengono compiendo nella cultura tedesca tra 1 W. Dilthey, in GSD, V, p. 316. 2 W. Dilthey, in GSD, V, p. 316. 7 biologia e filosofia morale, in rapporto al problema dell’in­ dividualità, a partire dalle ricerche embriologiche di K.E. von Baer condotte negli anni ’20 e ’30, sino alla crisi defini­ tiva dell’evoluzionismo haeckeliano e alla rinascita, negli anni ’90, di orientamenti vitalistici. D’altronde, la grande importanza, in tutto quanto l’Otto­ cento tedesco, del giuoco di corrispondenze, di sotterranee simmetrie tra discipline diverse, non viene messa in rilievo solo da Dilthey. Lo stesso Cassirer, nella Philosophie der symbolischen Formen, registrando le analoghe trasformazio­ ni subite dai concetti di ‘organismo’ e di ‘legge’ nelle scienze naturali e nella linguistica, nota come in molta cultura otto­ centesca «i singoli campi del sapere, anche quando non si può parlare di un influsso diretto dell’uno sull’altro, si con­ dizionino tra loro idealmente»3. Nell’affermarsi degli stessi metodi, delle medesime idee, nei più svariati settori di ricerca, non opera, conclude Cassirer, «un trasferimento esteriore di concetti, ma ... un più profondo elemento comune: si tratta dell’azione esercitata da fondamentali tendenze intellettuali del tempo in ordini di problemi completamente diversi». Nel fare i conti col giudizio di Dilthey, nell’affiancare a questa sua pagina del 1895 un minuzioso ‘commentario’, cercando di sottoporre a verifica sia quei nomi sia quel complesso di ‘convergenze’, occorre distinguere da subito, con molta precisione, i diversi ambiti dell’indagine. Si tratta, in primo luogo, di ricostruire alcuni mutamenti semantici che i concetti di ‘individuo’, di ‘organismo’ e di ‘interazione’ subiscono tra von Baer e Virchow, tra His, Roux e Driesch, nel campo dell’embriologia e della teoria cellulare. Occorre infine vedere, come punto d’approdo, se quelle trasformazioni semantiche finiscano col ripercuoter­ si, in modo dichiarato o sotterraneo, negli scritti di ‘filosofia pratica’ di quei decenni, sforzandosi quindi di giungere a un inventario dei debiti, sia lessicali che concettuali, che gli 3 E. Cassirer (1923-29), I, p. 114; tr. it. , I, p. 133. 8

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