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Da Kant a Heidegger. Saggi di estetica PDF

167 Pages·2017·1.692 MB·Italian
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poiK uann tp.r iQnuceipsito’i msobgagreatztzivoo p oe ro uggne pttriivnoc)i psii otr (osviaa L’evsetnettuicraat ac hseu vaal t«e dvae tKtea nstp eac Huleaitdiveeg,g etar»lv oslit aè aanv-- 9198 oso principalmente in quelle valutazioni che si che in modo spericolato. Resta, con tutto il suo 420- mor 2 chiamano estetiche, le quali riguardano il bello fascino e tutta la sua problematicità, una stagione di N A S e il sublime della natura o dell’arte. pensiero con la quale ogni persona di cultura non può IS L. non confrontarsi. I saggi che compongono questo volu- E tuttavia è la ricerca critica di un principio me ne indagano alcuni temi particolarmente significa- della capacità di giudizio in esse la parte più tivi e discutono di molti dei suoi protagonisti, conside- philosophica importante di una critica di tale facoltà. randoli anche nei loro rapporti. [194] Heidegger. Il fatto storico che ogni vera serie blu estetica, per esempio quella kantiana, faccia Leonardo Amoroso (nato a Livorno 1952) è docente ordinario di Estetica presso l’Università di Pisa. Fra le sue pubblicazioni saltare se stessa, è il segno inequivocabile a cura di più recenti si segnalano: Introduzione alla Scienza nuova di Vico r Leonardo Amoroso che, da un lato, la posizione della questione (2011) e Schiller e la parabola dell’estetica (2014). Di Kant ha e dell’arte in termini di estetica non è casuale, tradotto la Logica (1984) e la Critica della capacità di giudizio g g ma che, dall’altro, non è nemmeno l’essenziale. (1995), di Heidegger La poesia di Hölderlin (1988). e d Leonardo Amoroso i e H a Da Kant a Heidegger t n a K a Saggi di estetica D ETS Edizioni ETS 194 philosophica a t t e l e c n i In copertina v Alfred Thon, Schwarzwaldlandschaft (1924). € 15,00 194 5012-9_Amoroso_cover.indd 1 14/09/17 12:24 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 1 philosophica [194] 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 2 philosophica serie blu diretta daLeonardo Amoroso comitato scientifico Paolo D’Angelo, Elio Franzini, Annemarie Gethmann-Siefert, Luigi Russo, Baldine Saint Girons, Gianni Vattimo 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 6 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 3 Leonardo Amoroso Da Kant a Heidegger Saggi di estetica EdizioniETS 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 4 www.edizioniets.com Volume pubblicato con un contributo del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell’Università di Pisa. © Copyright 2017 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126Pisa [email protected] www.edizioniets.com Distribuzione Messaggerie Libri SPA Sede legale: via G. Verdi 8 - 20090 Assago (MI) Promozione PDE PROMOZIONE SRL via Zago 2/2 - 40128 Bologna ISBN 978-8846748058 ISSN 2420-9198 00_pped_00pped 08/09/17 11:34 Pagina 5 Ai miei allievi 00prefaz 7_Layout 1 08/09/17 11:36 Pagina 7 PREFAZIONE Kant e Heidegger sono stati per me due riferimenti privilegiati fin dai primi passi che ho fatto nel campo dell’estetica e, più in generale, della filosofia. Al primo ho dedicato il mio primo libro, nel 1984: Senso e consenso. Uno studio kantiano; al secondo, circa un decennio dopo, nel 1993, il mio Lichtung. Leggere Heidegger, ma la frequentazione di questo autore, e la pubblicazione di saggi a lui dedicati, era iniziata molto prima. Inoltre, come traduttore (un aspetto del mio lavoro al quale tengo particolarmente), ho curato, nel 1988, l’edizione italiana de La poesia di Hölderlindi Heidegger e, nel 1995, quella della Critica del- la capacità di giudizio di Kant. Né, dopo quegli anni lontani, la frequen- tazione di quei due autori è mai venuta meno (anche se non è mai stata –volutamente – esclusiva: non ho la vocazione allo specialismo). Mi piace dunque mettere nel titolo di questo mio nuovo libro i nomi di Kant e di Heidegger. Essi non sono però certo (per il motivo appena detto) gli unici referenti di questi saggi, che discutono invece, sia singolarmente sia nei loro rapporti, anche di altri classici di quel periodo rilevantissimo della storia dell’estetica che va appunto dall’u- no all’altro dei due autori nominati nel titolo: la mia frequentazione con alcuni di quei classici, come Kierkegaard, iniziò perfino prima di quella con Kant e con Heidegger, mentre lo studio di altri, in partico- lare Hegel, è iniziato molto dopo. Ma in ogni caso, quale che sia il momento nel quale ho comincia- to a studiare gli autori qui trattati, i saggi di questo volume risalgono quasi tutti all’ultimo quinquennio. Due di essi erano finora inediti, mentre gli altri erano già stati pubblicati – uno in tedesco e gli altri in italiano – in volumi o riviste (come precisa la nota che segue), ma sono stati rielaborati, e talvolta ampiamente, per questa nuova pubblicazione. Licenziando questo libro, dovrei e vorrei ringraziare per i loro consigli e suggerimenti molti, troppi studiosi. In parte lo farò nei sin- goli saggi. Ma intanto ne nomino qui uno, col quale ho discusso ap- profonditamente tutto quanto il libro: Alberto L. Siani. Leonardo Amoroso 00prefaz 7_Layout 1 08/09/17 11:36 Pagina 8 8 Da Kant a Heidegger Nota Due degli undici saggi di questa raccolta, A.S. vs. S.A. Kierkegaard e Schopenhauere Zarathustra e Faust, erano finora inediti. Un’esperienza di Kant (secondo Robert Gernhardt) riprende, con lievi ritocchi, il saggio omonimo pubblicato inStudi in onore di Pietro Montani, a cura di D. Guastini e A. Ar- dovino, Pellegrini, Cosenza 2016. L’esperienza estetica e l’integralità dell’uomo traduce e rielabora Der ästhetische Mensch von Baumgarten bis Schiller, pub- blicato in Ästhetisches Wissen, a cura di C. Asmuth e P. Remmers, De Gruyter, Berlin 2015. Il più antico programma di sistema dell’idealismo tedescorielabora l’introduzione e il commento della mia edizione di Hegel (?), Schelling (?), Hölderlin (?),Il più antico programma di sistema dell’idealismo tedesco, Edizio- ni ETS, Pisa 2007. Un poemetto “epicureo” del giovane Schellingrielabora l’in- troduzione alla mia edizione di F.W.J. Schelling,Professione di fede epicurea di Heinz Widerporst, Edizioni ETS, Pisa 2013. Arte e religione in Hegelriprende, con alcuni ritocchi, il capitoloArte e religione, da me scritto per il volume L’e- stetica di Hegel, a cura di M. Farina e A.L. Siani, il Mulino, Bologna 2013. L’arte della comunicazione di Kierkegaard e il Platone di Schleiermacherripren- de, con alcuni ritocchi, il saggio omonimo uscito nella «Rivista di Filosofia Neo-Scolastica», 2013/3-4. L’arte muore nell’esperienza vissuta? riprende, con lievi ritocchi, il saggio pubblicato col titolo L’arte muore nell’esperienza vissu- ta? Heidegger e Hegel in Fine o nuovo inizio dell’arte, a cura di F. Iannelli et al., Edizioni ETS, Pisa 2016. Hegel, Heidegger e la storia dell’esteticariprende il saggio omonimo pubblicato su «aut aut», 364/2014, che ho rielaborato uti- lizzando anche un altro mio saggio: Estetica e storia dell’estetica in Hegel in Costellazioni estetiche. Dalla storia alla neoestetica. Studi in onore di Luigi Rus- so, a cura di P. D’Angelo et al., Guerini, Milano 2013. Heidegger e la fortuna dell’estetica di Kant riprende, con lievi ritocchi, il saggio omonimo pubbblica- to in Società Natura Storia. Studi in onore di Lorenzo Calabi, a cura di A. Civel- lo, Edizioni ETS, Pisa 2015. Per rendere possibile anche una lettura parziale di questo volume ho preferito dare di nuovo, nelle note di ogni saggio, gli estremi bibliografici an- che di opere o studi già citati nei saggi precedenti. Per lo stesso motivo ho la- sciato, rispetto alle versioni originali dei saggi, alcune ripetizioni necessarie per la comprensione dei singoli testi, mentre ho espunto quelle ridondanti. Invece, per non appesantire troppo le note, cito i testi tedeschi solo nel- la traduzione italiana, pur avendoli costantemente confrontati sull’originale. Ovviamente avvertirò nei casi in cui ho modificato le traduzioni citate. 01cap1 9_Layout 1 08/09/17 11:38 Pagina 9 Un’esperienza di Kant (secondo robert Gernhardt) Questo saggio1prende le mosse da una poesia umoristica di ro- bert Gernhardt2 in cui viene descritta una singolare «esperienza» di Kant. prendendo spunto liberamente da essa, chiamerò poi in causa temi e testi dello stesso Kant. Ma per cominciare, come primo approc- cio a Gernhardt, si può invece partire da una sua poesia in cui pure compare Kant, ma, in questo caso, non – come nell’altra – nelle vesti di protagonista assoluto, bensì solo come uno dei vari personaggi. in questa poesia Gernhardt mette in scena un’allegra compagnia di filosofi, ognuno dei quali propone che si beva ancora un bicchiere. tale gioco al rilancio ha una funzione simile, come motore di un pro- cesso, a quello che può avere in filosofia lo schema di tesi, antitesi e sintesi. se quest’ultima può diventare a sua volta tesi di una nuova triade, e così via, analogamente il giro delle bevute può anch’esso con- tinuare indefinitamente, almeno secondo l’invito finale fatto pronun- ciare (come vedremo subito) da adorno. dall’analogia o piuttosto pa- rodia suddetta deriva il titolo stesso della poesia: Theke – Antitheke – Syntheke, che ricalca appunto la triade These – Antithese – Synthese. 1 ringrazio donatella bremer e paola Vitaloni, che mi hanno dato stimoli e consigli preziosi. 2 dato che questo autore è pochissimo noto nel nostro paese (mentre lo è mol- to in Germania), converrà dare qualche sia pur rapida notizia su vita e opere. nato nel 1937 in estonia, a tallinn (ted. reval), da genitori tedeschi, robert Gernhardt ha vissu- to dalla fine della seconda guerra mondiale in Germania, dove ha studiato pittura e ger- manistica. dal 1964 ha abitato a Francoforte, dove è stato redattore delle riviste satiri- che «pardon» e poi «titanic» (organo degli autori della cosiddetta «nuova scuola di Francoforte»). La sua opera letteraria è iniziata, negli anni sessanta e settanta, con poe- sie nonsense, ma Gernhardt si è cimentato anche in altre forme del comico (e non solo). È stato anche disegnatore di vignette umoristiche e autore di testi illustrati (cfr. Vom Schönen, Guten, Baren, 1997). ha scritto la sceneggiatura del film Otto, 1985, che ha ri- scosso un enorme successo, e una pièce teatrale, Die Toskana-Therapie, 1986 (in tosca- na, e più precisamente nella sua casa vicino ad arezzo, Gernhardt ha trascorso lunghi periodi). al genere comico ha anche dedicato saggi teorici (Was gibt’s denn da zu la- chen?, 1988). dall’esperienza di una grave malattia cardiologica è invece nata la raccolta di poesie Herz in Not, 1996. Gernhardt è morto a Francoforte nel 2006.

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