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Curso della lingua internazionale Ido PDF

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KURSO KURSO di la linguo internaciona CORSO CORSO della lingua internazionale in Italiano INTRODUZIONE CORSO IN ITALIANO DELLA LINGUA INTERNAZIONALE IDO Si è seguita la stessa struttura del corso di Ido "IDO FOR ALL", perché è un corso molto facile da seguire, con molti esempi ed è completo. A pag. 3 troverete una breve descrizione generale della lingua internazione Ido. A pag. 5 invece sono spiegati dieci buoni motivi per impararla. Il corso si divide per il momento in due grandi blocchi: -un livello base (dalla lezione 0 alla 12); -un livello intermedio (dalla lezione 13 alla 20). -Alla fine si potrà trovare un dizionario. Prima di cominciare, ecco qui una lista di articoli, persone e testi consultati: • James Chandler (abbiamo preso le lezioni da 1 a 15 che sono a disposizione nella sua pagina). • "Complete Manual of the Auxiliary Language Ido" di L. de Beaufront. • "Gramática del Idioma Mundial Ido" di Juan Luis de Nadal e di Quadras in collaborazione con Francisco Ballester Galés (Sociedad Idista Española). • "IDO FOR ALL" by Niklas ApGawain + P.D. Hugon + J.L. Moore + L. de Beaufront. Revised by an Idiotist (B.Y.T) with material from various sources. Revizota da zeloza Idisti per materii de diversa fonti nun tradukata aden la Rusa da Sro Sergey BELITZKY. Laborinta/anta Idisti por ica lernolibro - ultre B.Y.T.(^_^ Idiotisto) - Hans STUIFBERGEN : Frank KASPER : Stephen L. RICE (Kapabla Logli ed USAano). • "Pequeño curso de la lengua internacional IDO" di Patricio Martinez Martin. L’ AUTORE José Miguel - La Mashino Tradotta in Italiano da F e r n a n d o F l a v i o Z a n g o n i Januaro 2005 (Mi si perdonino gli eventuali errori di battitura ed i piccoli errori ortografici) 2 Descrizione generale Sarebbe molto utile se potessimo parlare con persone di altri paesi, o corrispondere con loro, come facciamo con le persone del nostro stesso paese. Tuttavia, la barriera linguistica spesso rende questo difficile se non impossibile. La risposta a questo problema data da molti è: «che la gente (cioè tutti gli altri) impari l'Inglese». Sicuramente l'Inglese è la lingua più diffusa e parlata nel mondo, ma richiede, per essere imparata, parecchio tempo, e una certa attitudine, ed è comunque lontana dall'essere parlata universalmente. Inoltre, poiché è una lingua propria di certi paesi, non è una lingua neutra. Per coloro che parlano Inglese, «che imparino l'Inglese» può essere una risposta attrattiva, ma i Francesi, per esempio, vedono le cose in maniera differente. In questo momento l'ONU ha sei lingue ufficiali: l’inglese, il francese, il russo, il cinese, lo spagnolo e l’arabo. L’UNIONE EUROPEA ne ha ancora di più (21 lingue ufficiali e nel futuro aumenteranno), e spende una gran quantità di denaro in traduzioni e interpretazioni. Benché l'Inglese e il Francese predominino nella UE, i Tedeschi attualmente stanno chiedendo che il Tedesco sia usato di più. L'uso di una lingua nazionale darebbe enormi vantaggi politici e culturali al paese o ai paesi, per i quali la lingua scelta fosse la lingua naturale. Di conseguenza, questa soluzione è spesso inaccettabile dagli altri paesi, benché l'UNIONE POSTALE UNIVERSALE usi ancora il Francese come sua lingua ufficiale. La risposta a questa situazione è usare una lingua neutra inventata, come l'Esperanto o la lingua Ido. Una tale lingua non sostituirebbe le lingue nazionali (questo sarebbe vandalismo), ma sarebbe usata come un ponte fra le genti, che altrimenti non potrebbero comunicare fra di loro. In questo modo ci si potrebbe incontrare a mezza strada, con scarso o nessun vantaggio per alcun gruppo. La lingua scelta non dovrebbe essere troppo artificiale. Il vocabolario dovrebbe essere basato sulle lingue esistenti (alcune delle quali già hanno molte parole in comune, nonostante differenze di scrittura e di pronuncia). La grammatica dovrebbe essere la più semplice possibile, senza tutte le eccezioni e gli usi idiomatici, che affliggono chi impara le lingue nazionali. Questa idea ispirò tra gli altri Padre Schleyer, l'inventore del Volapuk, e il Dr Zamenhof, l'inventore dell’ Esperanto, lingua che resta la meglio conosciuta nel suo genere, dopo più di un secolo che è stata proposta per la prima volta. Dopo alcuni anni di esperienza pratica (e alcune precedenti e successive invenzioni), diversi miglioramenti sono stati suggeriti. Per esempio, Zamenhof richiedeva che in Esperanto gli aggettivi concordassero in numero e in genere con i sostantivi che essi qualificano, così che un aggettivo ha quattro possibili terminazioni. Non c'è nessun effettivo bisogno di questa complicazione, come dimostrano l'Inglese e l'Ungherese - coi loro aggettivi invariabili -, e come anche Zamenhof in seguito convenne. Tuttavia, per varie ragioni, nessuna modifica venne fatta alle regole dell' Esperanto. Fu sulla base di miglioramenti come questo che un gruppo di scienziati e linguisti sviluppò la lingua Ido. Il comitato includeva il linguista Danese Professor Otto Jespersen e il matematico e filosofo Francese Professor Louis Couturat. Essi presero il meglio dall' Esperanto e da un'altra lingua inventata, Idioma Neutrale, aggiunsero ulteriori perfezionamenti, e svilupparono una lingua che è quasi certamente la più facile al mondo, e pur tuttavia nello stesso tempo una delle più precise. Un altro miglioramento fu quello che ancora Zamenhof aveva indicato come del tutto logico e conveniente. In Esperanto le parole per persone e animali (vocaboli come 'attore' o 'leone') tendono a riferisrsi al maschio, con la parola per la femmina che viene derivata per mezzo di un suffisso (spesso '-ice', o '-essa' in Italiano). L'alternativa che Zamenhof più tardi preferì, ma sfortunatamente non introdusse, è rendere queste parole neutre (in certo modo, come 'cucciolo' o 'pulcino' in Italiano), e derivare sia la forma maschile che femminile con suffissi appropriati. Ido, come il Finnico, ha anche un utile pronome, che significa 'lui o lei', e pertanto può essere usato ogni qual volta è irrilevante o non necessario essere più specifici. In Inglese alcuni sentono la necessità di un 3 tale pronome, così da evitare di dire 'he or she' ('lui o lei') o scrivere 'he/she' o 's/he'! In Ido, ma non in Esperanto, questi e altri miglioramenti sono stati adottati, e il risultato è preferito quasi da ognuno, che abbia studiato egualmente queste due lingue o dialetti semi-artificiali internazionali, che d'altro canto hanno molto in comune, incluse le ispirazioni di Schleyer e in particolare di Zamenhof. È da accreditare al movimento dell’Esperanto di aver fatto così tanto, attraverso il suo indubitabile zelo, per rendere l'idea di una lingua neutra internazionale relativamente ben conosciuta. Tuttavia, benché l'Esperanto sia diffusamente conosciuto per sentito dire, ed esso sia una lingua relativamente facile, le sue lettere accentate in maniera peculiare e le sue non necessarie complicazioni hanno allontanato molti che sarebbero stati attratti dall'idea che esso rappresenta. Ido procede oltre, laddove l’Esperanto si è fermato. Coloro che hanno provato la lingua Ido sanno come sia piacevole esser capaci di concentrarsi su ciò che si vuol dire e non dover pensare, nello stesso tempo, al modo in cui dirlo. Questo per quanto riguarda la teoria, ma come funziona tutto ciò in pratica? Incontri internazionali di gente che parla Ido ci sono stati in diversi paesi, e hanno dimostrato che l'idea effettivamente funziona in pratica. Esistono molte pubblicazioni in o sulla lingua Ido, inclusi vocabolari e grammatiche, per gente che si esprime in vari linguaggi, dallo Svedese al Giapponese. C'è perfino una sorprendente quantità di poesie in Ido, compresa una meravigliosa storia 'eroi-comica' in versi (La Serchado, di Andrea Juste). C'è un nuovo mondo, che aspetta di essere scoperto da chiunque faccia il piccolo sforzo necessario per capire questa straordinaria lingua. Beninteso, usare questa lingua è di per sé un divertimento, oltre che un mezzo per contribuire a capirsi meglio nel mondo. 4 Che cosa è l' Ido? 10 motivi per imparare la lingua internazionale Ido 1) L' Ido è una Lingua Internazionale neutra, risultante da una selezione e dai lavori compiuti dalla Delegazione per l' adozione di una lingua ausiliaria internazionale. 2) Tale Delegazione, fondata fin dal 1901, aveva ricevuto nel 1907 l' adesione di 310 società di tutti i paesi del mondo, nonché l' approvazione di 1250 membri di accademie e professori di università. Essa elesse un Comitato internazionale di competenti scienziati e linguisti, il quale, dopo d' avere esaminato tutti i progetti antichi e nuovi di lingua universale, adottò, nell' ottobre del 1907, un sistema riformato e semplificato dell' Esperanto, presentato sotto lo pseudonimo Ido. Il nuovo sistema venne poi discusso pubblicamente (1908- 1914) nella rivista ufficiale Progreso, e completato in seguito dall' Accademia Idista. Il sistema definitivamente adottato è dunque il frutto d'un lungo, ponderato lavoro collettivo, e non già il semplice prodotto d'una invenzione individuale. 3) L' Ido non va neppure considerato come uno zibaldone in concorrenza con altre lingue artificiali, ma una vera e propria soluzione, in cui la sola mira fu di dare a tutti gli interessati la lingua ausiliaria che loro occorreva. 4) L' Ido abbraccia il maggior numero possibile di uomini, grazie all'internazionalità massima delle sue parole e all’estrema sua semplicità. 5) L' Ido ha una pronuncia scorrevolissima, armoniosa ed eufonica, tanto da essere paragonabile a quella dell'italiano o a quella dello spagnolo. 6) L' Ido usa solamente i caratteri dell'alfabeto anglo-latino, i quali sono i più internazionali di tutti. Esso può dunque stamparsi, scriversi a macchina o digitare al computer, senza imbarazzo né alterazioni, in qualunque paese civile. 7) L' Ido non urta contro nessuna suscettibilità nazionale, essendo i suoi elementi costitutivi essenzialmente internazionali. A differenza di certi altri sistemi, esso non favorisce gli uomini di sola coltura latina a detrimento della maggioranza degli interessati. 8) L' Ido può servire allo scienziato, perché è accurato; al tecnico, perché è logico; al commerciante, perché è comprensibile; al collezionista perché è naturale; al viaggiatore perché è internazionale; e a qualsiasi persona perché è facile ed elementare. 9) L' Ido può impararsi, anche senza maestro, e ciò con molta facilità e soddisfazione in poche settimane. poiché non essendo stato creato per i soli latinisti, né per i soli eruditi, ma per tutti gli uomini d'istruzione elementare, che sono la schiacciante maggioranza, può essere facilmente imparato anche da semplici cittadini che desiderano comunicare con persone di altre culture e lingue. 10) L' Ido è immediatamente comprensibile col semplice aiuto del vocabolario, cosa impossibile in qualsiasi lingua vivente, perché è simile alle lingue più parlate al mondo ed è ritenuto, dai dotti che lo sanno e l' hanno esaminato e praticato, molto superiore a qualunque altra lingua internazionale e questo perché è preciso, ma soprattutto semplice. 5 INDICE 0. Lezione Zero -pag. 7 Alfabeto e pronuncia. Dittonghi. Accento. Esercizi. 1. Lezione Uno -pag. 10 Sostantivi e articolo. Tempo verbale: presente. Conversazione. Esercizi. 2. Lezione Due -pag. 15 La negazione. Derivazione. Aggettivi. Esercizi. 3. Lezione Tre -pag. 19 Domande. Plurale. Alcuni colori. Alcuni animali. Tempo verbale: imperativo. Esercizi. 4. Lezione Quattro -pag. 24 Affissi. Il genere. Possesso. Quantità. Cibi. Esercizi. 5. Lezione Cinque -pag. 30 Pronomi personali. Pronomi riflessivi. Tempo verbale : passato. Alcuni affissi. Avverbi. Esercizi. 6. Lezione Sei -pag. 39 Pronomi interrogativi. Numeri. Affissi. Aggettivi con sfumature. La famiglia. Esercizi. 7. Lezione Sette -pag. 46 Il tempo verbale: futuro. Altri numeri. Altri affissi. Mezzi di trasporto. Esercizi. 8. Lezione Otto -pag. 52 Numeri ordinali. I mesi. Le date. Altri affissi. Il vestiario. Altro sui pronomi interrogativi. Persone. Esercizi. 9. Lezione Nove -pag. 58 Un affisso. I tre tipi di infinito. Titoli. In casa. Il corpo. Esercizi. 10. Lezione Dieci -pag. 64 Pronomi e aggettivi possessivi. Il tempo verbale: condizionale. Gradi dell’ aggettivo e dell’avverbio. Edifici. Altri affissi. Esercizi. 11. Lezione Undici -pag. 71 Giorni della settimana. Le ore. Pronomi relativi. Paesi. Pensare. Esercizi. 12. Lezione Dodici -pag. 78 Negazione nei verbi ausiliari. Altri affissi. Le ore. Riassunto sui relativi. Il tempo atmosferico. Esercizi. ………………………… 13. Lezione Tredici -pag. 85 Pronomi dimostrativi. Ripasso dei pronomi possessivi. Pronome "lo". Altri affissi. Esercizi. 14. Lezione Quattordici -pag. 91 Numeri Ordinali. Participi. Esercizi. 15. Lezione Quindici -pag. 97 Tempi perfetti. Condizionale. Participio del futuro. Forme enfatiche. Altri affissi. Esercizi. 16. Lezione Sedici -pag. 103 La terminazione dell’accusativo. La voce passiva e tempi perfetti. Preposizione "de". Altri affissi. Esercizi. 17. Lezione Diciassette -pag. 110 Altro sulla terminazione dell’accusativo. Preposizioni. Congiunzioni. Altri affissi. Esercizi. 18. Lezione Diciotto -pag. 117 Pronomi indefiniti. Altri affissi. Esercizi. 19. Lezione Diciannove -pag. 125 Solo testi da leggere e tradurre. 20. Lezione Venti -pag. 131 Solo testi da leggere e tradurre. 6 LEZIONE ZERO ALFABETO E PRONUNCIA L’alfabeto In Ido è composto di 26 lettere: 5 vocali: a e i o u. 21 consonanti: b c d f g h j k l m n p q r s t v w x y z. Esistono anche 2 digrammi: CH e SH. In Ido non esiste nessun tipo di accentuazione grafica. In questa prima parte si collocherà un accento grafico nella sillaba nella quale cade l’accento, solo per aiutare. Le lettere si chiamano con l’aiuto della vocale "e". La pronuncia delle lettere è qui mostrata: Lettere Nomi Si pronuncia come in: A a A B bé Bere C cé Tsetsé (mosca africana) CH ché Cheque, Cielo D dé Dado E e E F fé Festa G gé Gatto (mai la “g” di gente) H hé H aspirata (come in inglese "to have") I i I J jé Je (io in francese), K ké Cane, (suono k) L lé Lezione M mé Memoria N né Negozio O o O P pé Parola Q qué Quello(gruppo "ku") R ré Cara (mai come in francese) S sé Settimana SH shé Chemin (cammino in francese), suona come in Scena, Liscio T té Tenere U u U V vé Viso, Voce W wé la vocale “u” come in Uomo, Uovo X xé Xenofobia (suona ksenofobia) Y yé “I” fricativo (come in Ieri, Buio) Z zé Zanzara, Asma, Rosa. Tutte le consonanti e le vocali si pronunceranno come si è visto qui, indipendentemente dal loro posto nella parola. Gli unici conflitti che si possono avere nello scrivere e nell’udire sono le lettere "qu" e "k". La soluzione è semplice: si scriverà "q" sempre quando è seguita dalle due vocali seguenti: ua ue ui uo, come in italiano con: quale questo quindi quota. Nel resto dei casi si impiegherà "k". 7 DITTONGHI I dittonghi in Ido sono: eu, au (Europa, Aureo). Nel pronunciarli si devono considerare le due vocali come se fossero una sola, in quanto ambedue ricevono l’accento (nella pratica si suole accorciare la pronuncia della "u"; l’idea è di mescolare le due vocali in una sola): Laute. ACCENTO Le sillabe in Ido si riconoscono poichè hanno la stessa forma dell’Italiano. Le regole per collocare l’accento nelle parole sono le seguenti, applicate senza eccezione: 1) Tutte le parole in Ido prendono l’accento alla penultima sillaba: libro, simpla, apud, granda, pardono, avertas, mashino, trovebla. 2) Gli infiniti dei verbi finiscono sempre in -ar, -ir, -or e sopra questa terminazione vi è l’accento: trovar, parolar, studiar, parolir, manjor. Questo si ha, per conseguire maggior chiarezza nel parlare. 3) Nelle parole plurisillabe, una i o una u immediatamente prima di una vocale non riceve mai l’accento, per cui lo riceverà (per la regola 1) alla sillaba precedente: studias, linguo. (ATTENZIONE: questa regola NON si applica agli infiniti dei verbi: studiar). 4) Ricorda: i dittonghi eu au: si considerano di una sola vocale. Per acquisire velocità nel leggere, la cosa migliore è cominciare poco a poco. Per questo, si pronunci al principio le sillabe con la separazione e poi si provi ad aggiungerle formando le parole. Per la lettera "C", si può dividere il suono nelle due sue lettere "T" e "S", pronunciando leciono, così, let-sióno. La cosa importante è pronunciare bene ogni parola dal principio; la velocità verrà sicuramente con la pratica. La cosa comunque più importante è PRONUNCIARE A VOCE ALTA TUTTE LE PAROLE (è l’unico modo per parlare una lingua correttamente). 8 ESERCIZI Determina sopra quale sillaba cade l’accento, separa in sillabe e pronuncia a voce alta e fallo in 1- seguito con scioltezza, le seguenti parole in Ido: cerebro, gardeno, gento, havar, homo, Japonia, januaro, jurnalo, jenar, shirmar, shuo, shultro, shinko, wisto, razar, kazerno, cizo, zero, Roma, Rusia, revuo, richa, quar, quoto, querko, quinteto, kapo, kesto, kisar, kurar, libro, domo, tablo, strado, propago, horlojo, chapelo, parapluvo, sekretario, fabrikerio, inteligenta, laboratorio, kafeo, familio, laute. ce-ré-bro, gar-dé-no, gén-to, ha-vár, hó-mo, Ja-pó-nia, ja-nu-á-ro, jur-ná-lo, je-nár, shir- már, shú-o, shúl-tro, shín-ko, wís-to, ra-zár, ka-zér-no, cí-zo, zé-ro, Ró-ma, Rú-sia, ré-vuo, rí-cha, quár (nótese aquí que "qu" es una letra), quó-to, quér-ko, quin-té-ko, ká-po, kés-to, ki-sár, ku-rár, lí-bro, dó-mo, tá-blo, strá-do, pro-pá-go, hor-ló-jo, cha-pé-lo, pa-ra-plú-vo, se-kre-tá-rio, fa-bri-ké-rio, in-te-li-gén-ta, la-bo-ra-tó-rio, ka-fé-o, fa-mí-lio, láú-te (non la- ú-te, perchè "au" è dittongo). TRADUZIONE: cervello, giardino, gente, avere, uomo, Giappone, gennaio, giornale, molestare, ripararsi, scarpa, spalla, prosciutto, gioco di carte, rasare, caserma, forbici, zero, Roma, Russia, rivista, ricco/a/i/e, quattro, quota, quercia, quintetto, testa, cassa, baciare, correre, libro, casa, tavolo, via, propaganda, orologio, cappello, ombrello, segretario/a, fabbrica, intelligente/i, laboratorio, caffé, famiglia, a voce alta. 2- Pronuncia le seguenti frasi: Ka vu ja lernas la nova linguo internaciona? ka vu ja lér-nas la nó-va lín-guo in-ter-na-tsi-ó-na? Impara già, lei, la nuova lingua internazionale? Me komencis studiar ol ante kelka dii, Me ko-mén-tsis stu-diár ol án-te kél-ka dí-i, Ho cominciato a studiarla da qualche giorno, e me trovas ke ol esas vere tre facila. e me tró-vas ke ol és-as vé-re tre fa-tsí-la, e trovo che è veramente facilissima. Omna-die me lektas texto dum un horo; óm-na-dí-e me lék-tas téx-to dum un hó-ro; Tutti i giorni leggo un testo per un’ora; me sempre lektas laute. Ka vu komprenas to? me sém-pre lék-tas láú-te. ka vu kom-pré-nas to? Leggo sempre a voce alta. Capisce, lei, questo? 9 LEZIONE UNO SOSTANTIVI E ARTICOLO Un sostantivo si usa per poter referirsi a qualcosa che si può vedere, udire, toccare, pensare, ecc. Come abbiamo visto, tutti i sostantivi finiscono in -o, cosicchè sappiamo localizzare un sostantivo in una frase. Vediamo alcuni nomi: hundo un cane domo una casa pomo una mela (un pomo) animalo un animale libro un libro Come si può vedere, in Ido non esiste l’articolo indeterminativo (un, uno, una, un’). Si vedrà che non serve e che non c’è mai confusione. Ora, andiamo a lavorare con il verbo esar (essere) e andiamo a coniugarlo al presente, ottenendo esas (sono, sei, è, siamo, siete, sono): Hundo esas animalo Un cane è un animale Pomo esas frukto Una mela è un frutto Siccome la forma "esas" si adopera molte volte, si suole abbreviarla in es. Qualsiasi delle due forme è valida. Per formare il plurale dei sostantivi, si cambia la –o con una –i. libri Dei libri amiki Degli amici, delle amiche In Ido non esiste genere (solo le parole come viro - uomo, muliero - donna, e altre poche): non bisogna far differenza tra maschio e femmina!. Si ha, solo un articolo: la, che è il determinativo e vale per tutti i generi e numeri. Per tanto, traduce i nostri il, lo, la, i, gli, le. L’articolo indeterminativo e partitivo un, uno, una, un’, e del, dei, della, delle, degli, come abbiamo visto, non esistono in Ido, per cui se non si specifica nessun articolo, si intende l’articolo indeterminativo: la hundo il cane la domo la casa la hundi i cani la domi le case Per poter completare un po’ il significato dei sostantivi, andiamo ad utilizzare gli aggettivi (parole che descrivono i sostantivi). Tutti gli aggettivi finiscono in “-a”; e si possono mettere prima o dopo il sostantivo. Non concordano né col genere né col numero del sostantivo stesso: dolca Dolce/i bela bello/i/a/e mikra Piccolo/i/a/e kelka Qualche/ un po’ floro Fiore/ un fiore La bela flori esas sur la tablo I bei fiori sono sulla tavola La pomi esas dolca hike Le mele sono dolci qui La libri esas en la domo e kelka hundi esas I libri sono nella casa e un po’ di cani sono hike qui La granda hundi I grandi cani La domo bela La casa bella 1 0

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