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crescere nell'amore ad amare si impara PDF

37 Pages·2010·0.13 MB·Italian
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CRESCERE NELL’AMORE ovvero AD AMARE SI IMPARA Portare doni a qualcuno è segno di gratitudine e di stima, ma specialmente di amore. L’amore infatti è essenzialmente “dono di sè all’altro o agli altri”, è offerta totale, apertura incondizionata verso il prossimo, condivisione piena. L’amore dunque si oppone all’egoismo e alla chiusura in se stessi. Ogni forma di amore autentico è espressione dell’amore stesso di Dio che, amando ogni singola persona, le fa dono del suo bene più grande: Gesù Cristo salvatore. Omnia vincit amor! Virgilio Grazie, SIGNORE, perchè ci hai dato l’amore, capace di cambiare la sostanza delle cose. DIO ha concesso una sola via alla vita: l’amore, una sola via al successo: l’amore, una sola via alla felicità: l’amore. Non c’è che una vecchiaia: quella che nasce dal rifiuto dell’amore. Madre Teresa di Calcutta 01. DIO È L’AMORE Sion ha detto: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”. Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani… ISAIA 49, 14-6 Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio, e Dio dimora in lui. 1.a LETTERA DI GIOVANNI 4, 16 Non ti sorprendere se partiamo da lontano per un discorso sull’amore che si farà, via via, sempre più vicino: partiamo da Dio! Ed è ovvio, perchè non si può capire l’amore senza conoscere la natura di Colui che ha creato l’uomo, modellandolo sul suo modo - di essere, - di vivere, - di agire. Parliamo di Lui, prendendo atto di ciò che ha detto e fatto, e, soprattutto, di ciò che Egli è. E’ la Bibbia a rivelarci tutto questo! Noi vogliamo percorrerla, non tanto per citare episodi e versetti, quanto per cogliere la sostanza di quel messaggio che cercheremo di tradurre in termini semplici e vicini alla nostra vita. Questo messaggio è contenuto in alcune significative espressioni, cariche di esaltanti conseguenze: Dio è l’Amore - ha creato l’amore, - ci ha creati per amore, - ci ama di un amore - infinito, - eterno, - disinteressato, - personale. Cerchiamo di entrare nel mistero, senza stupirci delle difficoltà che rendono ardua la comprensione di una così grande realtà. L’amore di Dio dunque: - è infinito: senza difetti e senza limiti. é un amore “la cui misura - dice S. Agostino - “ quella di amarci senza misura”. é un amore la cui estensione e intensità non hanno confronti, e sono irraggiungibili, anche se, per ipotesi, potessimo assommare tutti gli affetti più puri della terra. Per intenderci: non si ottiene il calore del sole sommando tutte le fiamme che bruciano sulla terra… perchè il sole supera qualitativamente il loro calore, e la loro somma non può raggiungere il calore del sole… che è tutta un’altra cosa! E così è dell’amore di Dio, che è - qualitativamente diverso, - quantitativamente superiore a ogni umano affetto, per quanto grande e sublime! - è eterno: dall’eternità il Signore ha previsto e voluto tutta la creazione e, in essa, ogni singola persona vivente. Ha previsto quindi anche te! Sei a Lui presente da quando Egli esiste, cioè da sempre. Ti ama da sempre e ti amerà per sempre. Sei quindi, in certo modo, eterno come Lui. - è disinteressato: è un amore la cui essenza è quella di dare e non di ricevere; contrariamente a quanto avviene in noi, che, nulla, ordinariamente, facciamo senza averne o sperarne un contraccambio. Dio ha ed è tutto! Creandoti, non ha aumentato la sua felicità, ma ha voluto comunicare a te quella felicità che Egli possiede pienamente dall’eternità. - è personale: Dio ama con tutto se stesso ogni singola creatura; l’ama come se al mondo non ci fosse che lei sola, perchè il suo amore è infinito e quindi indivisibile. E tale è il suo amore, anche se nel mondo sono vissuti, vivono e vivranno miliardi e miliardi di persone. Dio non ama in serie, - non si dirige agli uomini in blocco, - non ha rapporti rivolti alla massa, e quindi impersonali e superficiali, al punto da ignorare le vicende personali di ognuno... Di ciascuno invece conosce - il nome, - i sentimenti, - le inclinazioni, - il carattere, - le aspirazioni, - le gioie, - le ansie, - ciò che appare, - ciò che gelosamente nascondiamo, - il passato, - il futuro. Ti conosce non per quello che gli altri vedono, ma per quello che sei nella realtà più intima e segreta. Ti conosce come nessuno ti conosce. Ti ama come nessuno ti ama, e proprio come sei e per quello che sei: - con le tue particolari qualità e deficienze; - con i tuoi limiti e con le tue riserve; - con le tue innumerevoli infedeltà; - con i tuoi slanci di generosità e di bene. Creando, Dio non si ripete. I modelli che gli escono dalle mani sono sempre nuovi e originali, per quell’infinita fantasia che contraddistingue i suoi atti creativi. Tu sei quindi un esemplare unico e irripetibile, che Lui, e Lui solo, conosce completamente, fino nei minimi particolari. Ti conosce e ti ama personalmente, senza mai confonderti con nessun altro. Nessuno pronuncia il tuo nome con l’interesse e il calore coi quali lo pronuncia Lui, come nessuno sa pronunciare il nome del figlio con l’intensità d’amore di una mamma! Si può dunque affermare che c’è un solo vero innamorato di te, ed è il tuo Dio! Per Lui, nonostante tu sia un piccolo uomo o una piccola donna confusa nel mondo, sei “termine fisso d’eterno consiglio”. Sei la cosa che incredibilmente lo affascina più di ogni altra. Sei la sua vera, grande passione! E per dimostrartela tutta, ti ha donato ciò che aveva di più caro e di più prezioso: il suo Figlio Gesù. E’ difficile capire l’amore di Dio che ci trascende e sembra tanto lontano da noi! Ma questo amore, in Gesù, si è fatto - più comprensibile, - più accessibile, - più concreto, - più vicino, perchè Gesù, pur restando vero Dio, si è fatto in tutto uomo come noi ed è diventato nostro fratello. Cerca allora, attraverso Gesù, di risalire a Dio e di scoprire questo unico grande Amore, che mai ti tradirà. Se riuscirai a sentirlo vicino, - troverai l’orientamento sicuro, - incontrerai la Persona più amabile, - troverai il modo per non essere - mai solo, - mai scoraggiato, - mai perduto. Capirai il vero senso della vita e la potrai godere in tutta la sua inimmaginabile ricchezza e nella sua affascinante bellezza. 02. TI HA CREATO PERCHE’ TI AMA «Maestro, qual è il più grande comandamento della Legge?». Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i Profeti». MATTEO 22, 36- 40 Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perchè chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. LETTERA AI ROMANI 13, 8 Dio, dunque, ti ha creato perchè ti ama; ti ha creato per amore. E quale legge poteva darti se non l’amore? Ed ecco il ben noto comandamento: «amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, e con tutta la tua mente, e il prossimo come te stesso». «Amerai il Signore Dio tuo...»: Dio ha il primato assoluto: deve essere amato sopra ogni cosa! E non può essere diversamente, perchè di ogni creatura Egli: - è causa efficiente: essa è stata creata da Lui; - è causa esemplare: è stata modellata su di Lui; Creandoti per amore e a sua immagine, Dio non poteva assegnarti che uno scopo degno della tua nobile natura: Se Stesso! Ne consegue allora che: - l’unico tuo fine è Dio! - l’unico oggetto degno di te è Lui! - l’unico senso della vita: un viaggio per arrivare a possederlo! Sei stato creato - per conoscerlo, - per amarlo, - per servirlo in questa vita, - per goderlo, nell’altra, in Paradiso. Così stando le cose, ogni errore di valutazione e di impostazione della vita, può divenirti fatale. - Se devii da questo fine, dai alla tua vita un senso assurdo; - se ami sregolatamente le creature, proverai fastidio e delusione; - se rifiuti l’amore al Sommo Amore, - sbagli la tua vita, - la rendi infruttuosa, Come il fiore cerca il sole, come la terra riarsa l’acqua fresca, come l’occhio la luce, così il nostro cuore anela irresistibilmente a Dio. «Signore, dice S. Agostino, ci hai creati per Te, ed è inquieto il nostro cuore fino a quando non riposa in Te!». Sai perchè la maggior parte degli uomini - è vuota, - triste, - inquieta, - angosciata, Perchè non ha ancora spalancato il proprio cuore a questo Dio d’amore, che, solo, può appagare il cuore umano fatto esclusivamente per Lui. Può il tuo stomaco saziarsi di pietre, di fieno, di fiori, di gioielli? No, perchè esso è fatto per accogliere determinati cibi che non sono sostituibili con oggetti anche preziosi! E così è del cuore, che essendo stato creato per accogliere l’Amore assoluto, non può appagarsi di sole realtà terrene, anche se valide e buone. Per questo, i soli veramente felici, in questo mondo, sono i Santi, i quali, spesso poveri e tribolati, hanno avuto la saggezza di fare la scelta migliore, e vivono pienamente abbandonati all’Amore appagante del loro Signore. Non c’è dunque che una felicità sulla terra: questa! Non c’è che una cosa del tutto interessante e seria: amare Dio! Non c’è che una risposta adeguata alla proposta di Dio: quella di amarlo! Al gesto del Signore che, prendendo l’iniziativa, ti offre il suo Amore, deve corrispondere il tuo amore, perchè una dichiarazione senza risposta è inutile e assurda. L’offerta divina sollecita una contro-offerta: non una qualsiasi, ma quella voluta dall’offerente: Dio offre Amore e vuole amore. E poichè non c’è amore più vero e completo del suo, non c’è che un oggetto meritevole di tutto il tuo amore: Dio! Per questo Gesù non pone limiti e confini: «amerai con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente...». Non dice: - studia, - lavora, - guadagna soldi, - diventa importante, - vinci i nemici, ma unicamente e semplicemente: ama! Ecco perchè Paolo dice: «la pienezza della legge è l’amore». E Giovanni: «Dio è amore, e chi sta nell’amore, sta in Dio». Sei dunque al mondo solo per amare. La tua vera, unica, insostituibile occupazione è quella di amare. Non hanno importanza l’età o la professione, ma l’amore col quale ti impegni in ogni cosa. Ti realizzi solo nell’amore. Sarai cresciuto solo nella misura in cui avrai realizzato l’amore. Ti meravigli perchè tanta gente adulta non è ancora cresciuta? Per questo semplice motivo: perchè non ha ancora imparato ad amare! Non ha ancora compreso che a nulla serve - negare, - contestare, il sole che vuole splendere nell’intimo della casa, preferendo il flebile barlume di una piccola candela. Dio, Dio solo è il Sole della vita! Solo la sua luce può illuminare senza ombre il tuo cammino. Solo il suo calore può riscaldarti come desideri! Non pensare però che sulla terra non vi siano altri oggetti da amare all’infuori di Dio. Il mondo e le creature sono state volute da Dio per noi, subordinatamente a Lui. Possiamo e dobbiamo amare la famiglia, il lavoro, la donna, l’uomo, le splendide cose della natura, dell’arte... La stessa felicità del Paradiso non consisterà nell’esclusiva visione di Dio, ma anche nella felice compagnia di coloro che amiamo. Si vuole qui solo dare risalto all’assoluta precedenza che Dio deve avere nella nostra considerazione, e alla necessità di vedere ogni cosa in Lui e come mezzo per raggiungerlo. Egli però non ti forza. Non ti si impone con minacce e paure. Non ti obbliga ad accoglierLo. Continua solo, con una tenerezza e con una fedeltà che rasentano la follia, a ripeterti in molti modi la sua incredibile dichiarazione d’amore. Fa come l’innamorato che non desiste dal suo intento, perchè è sicuro che quella porta, prima o poi, si aprirà. 03. LA LEGGE È L’AMORE Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri... Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi... Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi amiamo perchè egli ci ha amati per primo... Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio ami anche il suo fratello. I LETTERA DI GIOVANNI 3, 23- 4, 12. 15. 19. 21 Ma qui sorgono due difficoltà: - come possiamo amare un oggetto che non cade sotto i nostri occhi, un Dio che non vediamo? - e come possiamo dimostrargli concretamente questo amore? Vi sono due modi, diversi e complementari. Il più semplice è quello di unirci a Dio attraverso le forme di comunicazione proprie delle persone umane. Si ama Dio, dicendogli con semplicità: Signore, ti amo! - parlandogli, - confidandogli i nostri problemi, - ringraziandolo, - pregandolo, - invocandolo, - offrendogli le azioni della giornata, - donandogli le pene quotidiane, - uniformandosi serenamente alla sua volontà, e, soprattutto, divenendo una sola cosa con Lui nella Comunione eucaristica. Vi è poi un secondo modo, più comprensibile e concreto, ma estremamente difficile e, per tanti aspetti, spesso irrealizzabile: quello di amare Dio riconosciuto presente nella persona dei fratelli. Ed è l’aspetto che queste pagine vogliono illustrare. Tutto nasce dalle parole di Gesù: - «ama il Signore Dio tuo... e il prossimo tuo, come te stesso»; - «tutto quello che fate a uno di questi piccoli, lo fate a me». Queste due affermazioni rispondono in modo diretto ed esauriente alle domande iniziali: l’amore a Dio si concretizza nell’amore al fratello. Se il Signore ritiene fatto a sè quello che si fa al fratello, ciò significa che il fratello - è l’immagine vivente di Dio, - è l’involucro dentro al quale si nasconde Dio, Dio e fratello sono due termini che - si richiamano, - si equivalgono, Tu arrivi a Dio attraverso il fratello, - servi Dio, servendo il fratello, - ami Dio, amando il fratello; e reciprocamente: - se vuoi aprirti a Dio, devi aprirti al fratello, - se vuoi incontrare Dio, devi incontrare il fratello, - se vuoi camminare con Dio, devi camminare con il fratello. L’incontro col fratello è incontro con Dio: lungi dal nasconderlo e da fargli da schermo, egli - lo avvicina, - lo rende tangibile, - lo fa presente. E anzi, l’amore al fratello diviene indice ed espressione dell’amore che portiamo a Dio, e insieme misura della sua intensità. Nei tuoi rapporti con gli altri, pensi Dio assente e lontano: è invece sempre presente, e sempre personalmente interessato. Gesù dice: «ama il Signore, Dio tuo... e il prossimo tuo come te stesso...». Potremmo ora più verosimilmente dire così: «ama il Signore nel prossimo tuo», perchè l’oggetto dell’amore è uno solo: Dio! - Dio amato in se stesso, - Dio amato nei fratelli. L’amore ai fratelli diviene la condizione inderogabile per amare, in modo autentico e concreto, Dio. E i due comandamenti sono tra loro indissolubilmente legati e indivisibili, perchè sono le due facce del medesimo comandamento: ama il Signore, Dio tuo! 04. “HAI VISTO IL FRATELLO: HAI VISTO DIO!” Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul suo trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri... Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi... Perchè io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere... ero forestiero... nudo... malato e mi avete visitato... Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare... da bere?... Quando ti abbiamo ospitato... vestito... malato... e siamo venuti a visitarti? Rispondendo il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. MATTEO 25, 31- 40 Due sono le dimensioni dell’amore: - l’una verticale, che sale fino a Dio; - l’altra orizzontale, che si dilata verso gli altri: - quelli che Gesù chiama prossimo, - e Giovanni chiama fratelli. Gli altri, i fratelli, il prossimo... E chi sono? A chi possiamo e dobbiamo attribuire il nome di fratello? La risposta è semplice, perchè non vi possono essere divisioni ed esclusioni: tutti sono nostri fratelli! Fratello da amare è quello che la Provvidenza, attimo dopo attimo, ti mette vicino, cioè ti fa prossimo. È colui che ti passa accanto, - che si ferma con te, - che lavora, - che studia, - che gioca, - che soffre, - che grida, - che invoca, - che maledice, - che vive, - che muore... accanto a te. Fratello è il padrone di casa, l’inquilino che abita vicino a te, l’agente delle tasse, chi ti siede accanto in treno, il fruttivendolo, il cliente, il professore, l’amico, il parente... È il ricco e il povero, il bello e il brutto. È colui del quale tu dici: - quanto mi è antipatico! - non posso più soffrirlo! - ne ho fin sopra i capelli! - potessi eliminarlo! È colui che dice male di te, - che non dà di te un giudizio benevolo, - che ride soddisfatto dei tuoi insuccessi. È colui che ti è indifferente, perchè i tuoi sguardi non si sono mai incontrati con i suoi e le tue strade non si sono mai incrociate con le sue. Fratello è - il nero e il giallo, - il ricco e il povero, - colui che condivide la tua fede politica, - o milita sotto un’altra bandiera, - il credente convinto e l’ateo militante... Gesù non ha detto: ama il prossimo simpatico, benemerito, utile ai tuoi scopi. E neppure ti ha autorizzato a fare le divisioni che vengono così spontanee: - questo è simpatico... quello è antipatico; - questo mi piace... quello mi ripugna; - questo merita... quello non merita nulla... Ti dice solo di amare, e di amare quelli che ti fa incontrare, qualunque sia il loro volto, e comunque siano le loro azioni. Hai visto il fratello: hai visto Dio! Questa espressione di Tertulliano ti indica l’operazione mentale che continuamente sei chiamato a compiere: spogliare ogni persona che vai incontrando dei suoi connotati fisici, morali ed estetici, per rivestirla dell’immagine di Dio. Ogni fratello - è Dio in effigie, - racchiude il Signore, - è sua immagine fedele, - te lo rappresenta in termini visibili e concreti. Non interessano il suo nome, le sue tendenze, il suo passato. Non preoccupa il fatto che sia riconoscente o sensibile. Una sola cosa ti deve interessare: vedere in lui il volto del Signore e subito preoccuparti di amarlo. In questa maniera, diventa facile l’incontro con Dio: unendoti al fratello nel suo amore e per suo amore, ti unisci immediatamente a Lui, stabilisci il circuito infallibile attraverso il quale passa il Signore. Ogni luogo diventa così una chiesa; ogni rapporto, un rapporto religioso. Ed è il fratello colui per mezzo del quale Dio - si esprime, - ti chiama, - ti arricchisce, - misura il tuo amore. Nel fratello, il Signore abita nel tuo palazzo, lavora nel tuo cantiere, siede con te a tavola, ti è vicino a scuola, in autobus, allo stadio, nel carcere, in ospedale, sulla spiaggia, in convento, nel campo... ovunque c’è un uomo o una donna, per quanto piccoli e insignificanti. Per mezzo di lui, Dio viene a vivere con noi, Per mezzo di lui, operiamo la nostra santificazione, Per mezzo di lui, raggiungiamo il fine della vita, che è l’amore. Dio non si pu. vedere; non gli si possono rendere diretti servizi... Dio allora, in una infinita risorsa d’amore, ci pone davanti il fratello, che è un oggetto più adatto alle nostre visite e ai nostri servizi. È incredibile! Trattiamo con Lui, attraverso l’interposto fratello, pareggiamo i conti con Lui, pareggiandoli con il fratello, otteniamo il suo perdono, perdonando al fratello. Ogni fratello - è dono di Dio, - è mezzo di comunicazione con Lui, - è ponte di collegamento, - è strumento di divina salvezza, - è vicario e rappresentante del Signore. Ha un titolo divino al nostro amore, e quindi un diritto sovrano. Ogni atto, ogni pensiero rivolto a lui, è un atto compiuto e pensato per Dio, il quale ci restituisce, in volume divino, lo stesso comportamento. Non è quindi inutile e infruttuoso un gesto d’amore anche quando sembra privo di successo. Il fratello che ti passa accanto è spesso sgradevole e fastidioso. Non disprezzarlo, e, pur potendolo fare, non allontanarlo. Sforzati di accoglierlo con amore: non è per una fatalità che ti è venuto accanto, ma per un superiore disegno d’amore di Chi vuole il tuo bene. Te lo ha inviato il Signore, perch. con lui e per mezzo di lui, tu possa - crescere, - santificarti, - salvarti. La tua salvezza passa solo attraverso la strada obbligata del fratello!

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Grazie, SIGNORE, perchè ci hai dato l'amore, capace di cambiare la sostanza delle cose. DIO ha concesso una sola via alla vita: l'amore, una sola via al successo: l'amore, una sola via alla felicità: l'amore. Non c'è che una vecchiaia: quella che nasce dal rifiuto dell'amore. Madre Teresa di Cal
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