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Cosa Nostra. Storia della mafia siciliana PDF

580 Pages·2009·4.653 MB·Italian
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Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina I Economica Laterza 454 Dickie.qxp 7-10-2009 15:26 Pagina II Dello stesso autore nella «Economica Laterza»: Con gusto. Storia degli italiani a tavola Dello stesso autore in altre nostre collane: Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina «Storia e Società» Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina III John Dickie Cosa Nostra Storia della mafia siciliana Traduzione di Giovanni Ferrara degli Uberti Editori Laterza Dickie.qxp 7-10-2009 15:26 Pagina IV Titolo dell’edizione originale Cosa Nostra. A History of the Sicilian Mafia Hodder & Stoughton, 2004 © 2004, 2006, 2008, John Dickie Il diritto di John Dickie ad essere riconosciuto come autore di quest’opera viene affermato in accordo con il Copyright, Designs and Patents Act 1988 Proprietà letteraria riservata Cartine di Neil Gower Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari Nella «Economica Laterza» Finito di stampare nell’ottobre 2009 Prima edizione, con l’aggiunta SEDIT - Bari (Italy) del capitolo 12, 2007 per conto della Seconda edizione, con l’aggiunta Gius. Laterza & Figli Spa del capitolo 13, 2008 ISBN 978-88-420-8496-9 Terza edizione 2009 Edizioni precedenti: «i Robinson/Letture» 2005 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina V Indice Nota dell’autore VII Prologo XI Introduzione XXIII Uomini d’onore XXXIII 1. La genesi della mafia. 1860-1876 5 I due colori della Sicilia, p. 7 - Il dottor Galati e il giardino di limoni, p. 12 - L’iniziazione, p. 21 - Il barone Turrisi Co- lonna e la «setta», p. 26 - L’industria della violenza, p. 35 -«La cosiddetta maffia»: come la mafia ebbe il suo nome, p. 44 2. La mafia fa il suo ingresso nel sistema italiano. 1876-1890 55 La mafia «strumento di governo locale», p. 57 - La Fratel- lanza di Favara: la mafia nella terra dello zolfo, p. 69 - Pri- mitivi, p. 78 3. Corruzione nelle alte sfere. 1890-1904 85 Un uomo politico di nuova specie, p. 87 - Il Rapporto San- giorgi, p. 92 - L’omicidio Notarbartolo, p. 124 4. Socialismo, fascismo, mafia. 1893-1943 153 Corleone, p. 155 - L’uomo col pelo sul cuore, p. 174 5. La mafia s’insedia in America. 1900-1941 197 Joe Petrosino, p. 199 - L’America di Cola Gentile, p. 220 V Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina VI 6. Guerra e rinascita.1943-1950 243 Don Calò e la rinascita dell’onorata società, p. 245 - Com- paiono i Greco, p. 266 - L’ultimo bandito, p. 272 7. Dio, il cemento, l’eroina e Cosa Nostra.1950-1963 283 Tommaso Buscetta da giovane, p. 285 - Il sacco di Palermo, p. 290 - Joe Bananas va in vacanza, p. 304 8. La «prima» guerra di mafia e le sue conseguenze. 1962-1969 319 La bomba di Ciaculli, p. 321 - Come Chicago negli anni Venti? La prima guerra di mafia, p. 324 - L’Antimafia, p. 336 - «Un fenomeno di criminalità collettiva», p. 342 9. Le origini della seconda guerra di mafia.1970-1982 347 L’ascesa dei Corleonesi: 1. Luciano Leggio (1943-1970), p. 349 - La crisi spirituale di Leonardo Vitale, p. 358 - Morte di un «ultrà di sinistra»: Peppino Impastato, p. 363 - Eroi- na: la «Pizza Connection», p. 376 - Banchieri, massoni, esattori del fisco, mafiosi, p. 382 - L’ascesa dei Corleonesi: 2. Verso la «mattanza» (1970-1983), p. 387 10.Terra infidelium. 1983-1992 399 La minoranza virtuosa, p. 401 - Cadaveri eccellenti, p. 404 - Guardando la corrida, p. 413 - Il destino del maxiproces- so, p. 419 11.Bombe e sommersione. 1992-estate 2003 427 La villa di Totò Riina, p. 429 - Dopo Capaci, p. 432 - «Zio Giulio», p. 441 - Entra in scena «’u Tratturi», p. 450 - Il fat- tore e il pubblicitario, p. 458 12.Ricotta e fantasmi. Una cronaca di Cosa Nostra dopo l’estate del 2003 471 13.Diritti e doveri 489 Ringraziamenti 497 Bibliografia 501 Note sulle fonti citate 517 Referenze fotografiche 521 Indice analitico 523 Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina VII Nota dell’autore Come risulterà presto chiaro, queste pagine si trovano – ine- vitabilmente – a menzionare gravi accuse a carico di certi in- dividui. È pertanto essenziale che nessuno legga il libro sen- za tenere a mente i seguenti punti. Le Famiglie mafiose e le famiglie di sangue sono entità di- stinte. Il fatto che uno o più membri di una famiglia di san- gue menzionata in questo libro siano uomini d’onore non im- plica in nessun modo che i loro parenti per nascita o matri- monio siano affiliati alla mafia, o promuovano i suoi interes- si, o siano anche soltanto consapevoli dell’affiliazione dei lo- ro congiunti. In effetti, tra le regole che vigono in Cosa No- stra fin da quando è un’associazione segreta c’è quella per cui i mafiosi non debbono far parola dei suoi affari ai membri delle loro famiglie di sangue. Per la stessa ragione, e a fortio- ri, non si deve inferire che i discendenti di persone defunte riguardo alle quali circolano in questo libro sospetti di com- plicità con la mafia intrattengano anch’essi, in un qualunque senso, analoghi rapporti di complicità. Durante tutta la loro storia, la mafia siciliana e la mafia americana hanno instaurato rapporti con singoli imprendito- ri, uomini politici e membri di organizzazioni, come ad esem- pio i sindacati e le aziende. Ancora, entrambe hanno instau- rato rapporti con imprese, sindacati, partiti politici o loro gruppi interni. La documentazione storica disponibile sug- gerisce con forza che una delle caratteristiche fondamentali di questi rapporti è la loro varietà. Per esempio, nei casi in cui viene pagato alla mafia il «compenso per la protezione», os- VII Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina VIII sia il pizzo, è possibile che le organizzazioni e gli individui coinvolti siano vittime completamente innocenti dell’estor- sione, o invece volenterosi collaboratori del crimine organiz- zato. Le osservazioni fatte in questo libro riguardo a siffatte organizzazioni e individui non vogliono implicare in alcun modo un giudizio sulla natura specifica delle singole situa- zioni. Né si deve inferire che un’organizzazione o un indivi- duo che in un certo momento ha avuto rapporti con la mafia continui ad averli. A maggior ragione, da ciò che è scritto in queste pagine non è lecito inferire alcunché riguardo a orga- nizzazioni o individui i cui nomi si trovino casualmente a coincidere con nomi qui menzionati. Come molti altri studi sulla mafia, questo libro individua un ampio schema storico in cui è osservabile la tendenza dei mafiosi a sfuggire all’incriminazione più spesso di quanto sa- rebbe ragionevole attendersi. Entro quest’ampio schema i ca- si individuali hanno fisionomie assai varie; e non è affatto ve- ro che ci sia sempre motivo di sospettare comportamenti il- leciti o incompetenza da parte degli uomini delle forze dell’ordine, dei magistrati, dei testimoni o dei giurati. Ne se- gue che qualunque inferenza nel senso di supporre compor- tamenti illeciti o incompetenza è illegittima, a meno di indi- cazioni esplicite. C’è sempre stato chi ha negato l’esistenza della mafia o ha cercato di minimizzare la sua influenza. Anzi, sono sempre stati in molti. Ma una gran parte di costoro parlavano e agi- vano in perfetta buona fede. Analogamente, molti hanno espresso dubbi sinceri, ragionevoli, e talvolta assolutamente giustificati sull’attendibilità delle testimonianze di singoli pentiti di mafia (o anche dei pentiti in generale). In assenza di esplicite affermazioni in contrario, dal fatto che di qualcu- no si dica che nega o minimizza l’esistenza della mafia, o esprime dubbi circa i pentiti, non si deve in alcun modo de- durre che è complice di Cosa Nostra. Lo stesso vale per le pagine di questo libro in cui si rac- conta di mafiosi che s’incontrano in alberghi, ristoranti, ne- VIII Dickie.qxp 27-06-2008 19:47 Pagina IX gozi o altri luoghi pubblici: da questi fatti non si deve assolu- tamente inferire che i proprietari, la direzione o il personale di questi posti siano complici della mafia, o anche soltanto consapevoli degli incontri, della caratura criminale dei parte- cipanti o della natura criminale delle questioni trattate. Per motivi pratici, non è stato possibile intervistare tutte le persone ancora in vita le cui parole sono qui citate da fon- ti scritte, come le interviste pubblicate in libri e giornali. In ciascun caso l’autore ha presupposto che le fonti abbiano tra- scritto le parole in questione con esattezza e in buona fede. È possibile che successivamente alla pubblicazione di que- sto libro alcuni dei procedimenti giudiziari in esso menziona- ti siano entrati in una nuova fase, con risultati differenti.

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