Alla fine degli anni Settanta del Novecento la violenza espressa dal terrorismo e dal crimine organizzato aveva raggiunto in Italia livelli devastanti. Dai cosiddetti «anni di piombo» si uscì con l’emergenza e un forzato processo di normalizzazione che non portarono molta chiarezza. Lo provano i processi ancora aperti su stragi e delitti, un elevatissimo numero di inchieste abortite, tanti verdetti che continuano a far discutere. Di fatto, quegli anni pesano ancora come un magma oscuro. E per uscirne non basta «voltare pagina», come molti hanno fatto. «Prima di voltare pagina - ha scritto giustamente Predrag Matvejevic - bisogna leggerla».
«Corpi di reato» è un libro dedicato agli anni di piombo. Non abbraccia l’intero fenomeno e non aspira a fornire interpretazioni generali. Racconta solo quattro storie, quattro oscuri delitti legati da un sottile intreccio di rimandi e analogie. Frutto di due anni di lavoro sulle carte processuali, sulla stampa dell’epoca, sulla saggistica politica, sociale e criminale degli anni Settanta, il libro è anche il risultato di una ricerca sul campo condotta con interviste a famigliari e amici delle vittime e arricchita da confronti con magistrati, periti, storici.
Ogni storia, nel suo percorso, interseca altre vicende che hanno avuto grande risonanza, come il sequestro Moro, il delitto Calabresi, le indagini sulla galassia del terrorismo nero, che costarono la vita al giudice romano Mario Amato. Mentre le quattro storie, nel loro insieme, forniscono molti elementi di riflessione sui rapporti fra terrorismo e organizzazioni mafiose.
Gli autori hanno cercato di evidenziare gli aspetti più controversi e oscuri di ciascuna storia. Hanno rilevato omissioni, coperture e occultamenti che hanno intralciato il corso della giustizia. E ritengono di aver individuato un errore giudiziario che potrebbe aver compromesso l’inchiesta sull’ omicidio di Mauro Brutto. Ma il libro, almeno nelle intenzioni degli autori, non vuole essere solo un’indagine su quattro delitti. Dall’ interno delle storie e dal loro contesto viene fuori uno spaccato degli anni di piombo che può essere utile riferimento - a chi lo voglia - per ritrovare il filo di un’epoca.
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