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Contro i cristiani - Nella raccolta di Adolf von Harnack con tutti i nuovi frammenti in Appendice PDF

603 Pages·2013·2.12 MB·Italian
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e t n o r f a A cura Giuseppe Muscolino i h Presentazione di Giuseppe Girgenti c s e d e t e i n i t a l i, Porfirio c e r g i t s e T Contro i cristiani Nella raccolta di Adolf von Harnack con tutti i nuovi frammenti in appendice BOMPIANI TESTI AFRONTE BOMPIANI TESTI A FRONTE direttore GIOVANNI REALE segretari: Vincenzo Cicero Diego Fusaro Giuseppe Girgenti Roberto Radice PORFIRIO CONTRO I CRISTIANI NELLA RACCOLTA DI ADOLF VON HARNACK CON TUTTI I NUOVI FRAMMENTI IN APPENDICE Testi greci, latini e tedeschi a fronte Introduzione, traduzione, note e apparati di Giuseppe Muscolino Notizia biografica su Harnack di Andrea Ardiri Presentazione di Giuseppe Girgenti BOMPIANI TESTI A FRONTE ISBN 978-88-58-76180-9 (cid:139)(cid:3)(cid:21)(cid:19)(cid:19)(cid:28)(cid:3)(cid:53)(cid:17)(cid:38)(cid:17)(cid:54)(cid:17)(cid:3)(cid:47)(cid:76)(cid:69)(cid:85)(cid:76)(cid:3)(cid:54)(cid:17)(cid:83)(cid:17)(cid:36)(cid:17)(cid:15)(cid:3)(cid:48)(cid:76)(cid:79)(cid:68)(cid:81)(cid:82) I edizione digitale 2013 da I edizione Bompiani (cid:55)(cid:72)(cid:86)(cid:87)(cid:76)(cid:3)(cid:68)(cid:3)(cid:73)(cid:85)(cid:82)(cid:81)(cid:87)(cid:72)(cid:3)(cid:73)(cid:72)(cid:69)(cid:69)(cid:85)(cid:68)(cid:76)(cid:82)(cid:3)(cid:21)(cid:19)(cid:19)(cid:28) P RESENTAZIONE di Giuseppe Girgenti H P ARNACK E ORFIRIO D C EELLENIZZAZIONE DEL RISTIANESIMO ’E E SCRISTIANIZZAZIONE DELL LLENISMO 1. Una paradossale alleanza Il fatto che l’edizione dei frammenti del Contro i cri- stiani di Porfirio (Tiro, 233 d.C. – Roma, 305 d.C.) sia stata realizzata proprio da Adolf von Harnack (Dorpat, 1851 – Heidelberg, 1930) è, a prima vista, del tutto para- dossale. Come mai, infatti, un teologo protestante che si era già distinto nei decenni precedenti per la tesi della el- lenizzazione del cristianesimo (Hellenisierung des Christen- tums) – un fenomeno, a suo giudizio, storicamente spiega- bile, ma da superare a favore della de-ellenizzazione, già propugnata da Lutero – si interessò a Porfirio, un filosofo neoplatonico del III secolo, fenicio di origine, campio- ne dell’ellenismo e fieramente anticristiano? E come mai Harnack dedicò almeno dieci anni della sua vita (dal 1911 al 1921) alla raccolta dei frammenti del Contro i cristiani di Porfirio? La prima risposta che verrebbe in mente è che il te- ologo tedesco si avvicinò a Porfirio con lo stesso intento apologetico dei Padri della Chiesa, sia greci che latini, che risposero polemicamente alle tesi del Contro i cristiani nei numerosi scritti intitolati Contro Porfirio, e che quindi co- stituiscono la fonte – a loro volta frammentaria – per la ri- costruzione dell’opera (andata perduta, perché proscritta già da Costantino nel 313 d.C., e poi definitivamente data alla fiamme in ogni sua copia nel 448 d.C., per ordine congiunto degli imperatori di Oriente e d’Occidente, i cugini Teodosio II e Valentiano III, successori rispettiva- mente di Arcadio e di Onorio). 8 GIUSEPPE GIRGENTI Del resto, tutte le maggiori pubblicazioni di Harnack fino al 1904 – tra le quali ricordiamo il Manuale di storia dei dogmi in 3 voll. (1886-1889), la Storia della letteratura cristiana antica fino ad Eusebio di Cesarea in 3 voll. (1893- 1904), l’Essenza del cristianesimo (1900) e la Missione ed espansione del cristianesimo nei primi tre secoli (1902) – sono incentrate sul cristianesimo delle origini, e questo potrebbe lasciar supporre che Harnack si sia rivolto a Porfirio sulle orme di Eusebio di Cesarea e di molti al- tri Padri (Apollinare di Laodicea, Metodio di Olimpo, Girolamo, Agostino, Macario di Magnesia, Drepanio Pa- cato, Cirillo di Alessandria, Didimo il Cieco, ecc.), con lo stesso spirito confutatorio di un fedele indignato per l’ingiusto attacco al messaggio evangelico da parte di un filosofo pagano. Invece non è così. Harnack, in realtà, cercava in Porfirio un alleato in partibus infidelium. Un episodio biografico è illuminante: nel 1876, tramite il comune amico Franz C. Overbeck, Harnack espresse il desiderio di conoscere Friedrich Nietzsche, e si recò a Basilea, ove Nietzsche e Over- beck vivevano insieme, condividendo l’appartamento e insegnando rispettivamente Filologia greca e Storia del cristianesimo antico nella medesima università svizzera. Harnack non riuscì a incontrare Nietzsche, che era lonta- no da Basilea per un periodo di convalescenza, ma il fatto è di per sé assai significativo. Nel 1872, il futuro autore dell’Anticristo aveva pubblicato La nascita della tragedia, e, nel 1873, Overbeck aveva pubblicato Sul carattere cri- stiano della nostra teologia, ove sosteneva che il cristiane- simo storico è quello fondato dai Padri della Chiesa, e che nella sua forma dogmatica non avrebbe nulla a che vedere con la predicazione autentica di Gesù Cristo. Il cristianesimo originario (Urchristentum), per Overbeck, non è quindi quello dei Padri, quello della storia della PRESENTAZIONE 9 Chiesa e dei dogmi, anzi è, come tensione escatologica di pura fede, inconciliabile con qualsiasi forma di sapere filosofico. Harnack cercava proprio questo: in Nietzsche l’incompatibilità della grecità originaria con il cristiane- simo; e in Overbeck l’incompatibilità del cristianesimo originario con la filosofia. (Ciò non toglie che Harnack e Overbeck si troveranno più tardi su posizioni opposte. Nella prefazione della seconda edizione (1903) della sua opera maggiore, in effetti, Overbeck criticò aspramente le tesi di Harnack contenute nell’Essenza del cristianesimo, che, a suo parere, «testimoniava più profondamente il ca- rattere inessenziale del cristianesimo, piuttosto che la sua essenza»). In ogni caso, però, questo spiega perché qua- rant’anni più tardi Harnack troverà in Porfirio un alleato prezioso, per sostenere la de-ellenizzazione del cristiane- simo parallelamente alla scristianizzazione dell’ellenismo. Un attacco frontale a quella che, con Gadamer, po- tremmo definire la Horizontverschmelzung (fusione di orizzonti) tra la civiltà greca e la civiltà cristiana. Meglio ancora: tra la civiltà greco-romana e la civiltà giudaico- cristiana. Anzi, per essere ancora più precisi dal punto di vista storico, in primo luogo, tra la civiltà greca e la civiltà ebraica, giacché la fusione tra ellenismo e cristianesimo non avvenne in modo diretto, ma fu preparata da alme- no trecento anni di fusione tra ellenismo ed ebraismo. È opportuno, pertanto, ricordare per cenni le fasi della elle- nizzazione dell’ebraismo, che ha una precisa data di inizio: la conquista della Fenicia, della Siria e della Palestina da parte di Alessandro Magno nel 332 a.C. 2. Ellenizzazione dell’ebraismo La conquista dell’impero persiano da parte di Alessan- dro toccò le città costiere della Siria, della Fenicia e della 10 GIUSEPPE GIRGENTI Palestina con lo scopo esplicito di eliminare le ultime basi della flotta di Dario. Le città fenicie di Biblo e Sidone furo- no conquistate agevolmente, mentre Tiro (la futura patria di Porfirio!) oppose un’accanita resistenza, e il giovane so- vrano macedone fu impegnato in un assedio di ben sette mesi nel corso del 332 a.C.; dopo Tiro, Alessandro cinse d’assedio Gaza, la quale cedette dopo due mesi; e dopo Gaza, toccò a Gerusalemme, che aprì le porte e si arrese senza opporre alcuna resistenza. Flavio Giuseppe (Antichi- tà giudaiche, XI, 337), narra che il sommo sacerdote mostrò ad Alessandro il libro del profeta Daniele, dove è scritto che un potente re dei greci avrebbe sconfitto il gran re dei persiani e liberato così il popolo ebraico. Di conseguenza, Alessandro, riconoscendo se medesimo nell’antica profezia, avrebbe offerto un sacrificio in onore di Jahvé, Dio degli ebrei. Porfirio, che conosceva bene le Antichità giudaiche di Flavio Giuseppe, come anche la Storia fenicia di San- chouniaton di Beirut (tradotta in greco da Filone di Biblo), dedicherà particolare attenzione proprio a questo libro dell’Antico Testamento, dimostrando con evidenze stori- che e filologiche che si tratta in realtà di un testo scritto in greco molti anni più tardi, che ripropone in forma figurata le storie della dominazione su Gerusalemme di Antioco IV Epifane, epigono di Alessandro nel regno ellenistico di Siria, e della successiva rivolta antiellenica dei Maccabei. Nessuna profezia, dunque, semmai vaticinia post eventu. E, soprattutto, secondo Porfirio, nessuna prefigurazione dell’Anticristo, come invece vorrebbero gli esegeti cristiani che legano il libro di Daniele all’Apocalisse di Giovanni. L’impresa di Alessandro, come è noto, è stata il pre- supposto storico-politico della fusione della civiltà elle- nica con altre civiltà del mondo mediterraneo (non so- lamente quella ebraica), e del conseguente passaggio alla civiltà ellenistica, intesa appunta come ellenizzazione di popolazioni prima ritenute barbare: questo ci consente

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Introduzione, traduzione, note e apparati di Giuseppe Muscolino Notizia biografica su Harnack di Andrea Ardiri Presentazione di Giuseppe Girgenti © Δημοδάμας ὁ Ἁλικαρνασσεύς (ἢ Μιλήσιος) 2018
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