L M R E ADONNE MIRACOLOSE DI IMINI Marzia Ceccaglia, Stefano De Carolis, Learco Guerra, Rosanna Menghi C C Testi di: ON GLI OCCHI DEL IELO Marzia Ceccaglia (M.C.) L M R Stefano De Carolis (S.D.C.) E ADONNE MIRACOLOSE DI IMINI Learco Guerra (L.G.) Rosanna Menghi (R.M.) Fotografie di: Biblioteca Gambalunga, Rimini (Nadia Bizzocchi) Stefano De Carolis Massimo Giordano Con un saggio introduttivo di Gilberto Urbinati Pier Giorgio Pasini Si ringraziano: Curia Vescovile, Rimini Biblioteca Gambalunga, Rimini Museo della Città, Rimini Associazione Riminese per la Ricerca Storica e Archeologica (ARRSA) Michela Cesarini Renzo Cipriani Famiglia Clementoni Katja Del Baldo Marco Ferrini Carlo Rufo Spina Giancarlo Tentoni © 2009 by Guaraldi Editore s.r.l. Sede legale e redazione: Via Grassi, 13, Rimini Tel. 0541 790194 - Fax 0541 791316 www.guaraldi.it e-mail: [email protected] ISBN: 978-88-8049-393-8 Marzia Ceccaglia, Stefano De Carolis, Learco Guerra, Rosanna Menghi C C ON GLI OCCHI DEL IELO L M R E ADONNE MIRACOLOSE DI IMINI Con un saggio introduttivo di Pier Giorgio Pasini i ndice «Vergine Madre figlia del tuo Figlio» pag. 7 Le Madonne di Rimini pag. 9 Beata Vergine della Pietà, detta dell’Acqua pag. 19 Beata Vergine delle Grazie pag. 23 Madonna del Giglio pag. 27 Madonna della Colonnella pag. 31 Madonna della Scala pag. 35 Madonna Auxilium Christianorum pag. 39 Madonna della Polverara pag. 43 Maria Mater Salvatoris pag. 47 Mater Misericordiae pag. 53 Madonna del Monte pag. 59 Bibliografia essenziale pag. 63 «V M F » ERGINE ADRE FIGLIA DEL TUO IGLIO 7 «V M F » ERGINE ADRE FIGLIA DEL TUO IGLIO «Vergine Madre figlia del tuo Figlio». Il potente paradosso della poesia di Dante sta davanti a un fatto incredibile, a un bene nuovo e senza fine che dalle origini dell’avvenimento cristiano arriva fino a noi e ci porta un nome: Maria. Dalle più alte espressioni dell’arte alle semplici manifestazioni popolari di fede, dal grande santuario alla piccola celletta di campagna, le testimonianze della devozione alla Madre di Dio nel tempo e nel mondo sono incalcolabili. Anche la nostra città le ha visto dedicare chiese, oratori, altari e cappelle che sono stati e sono meta per im- plorare l’intercessione in un tempo di bisogno o per ringraziare nell’ora della gioia. Purtroppo alcuni di questi edifici non esistono più: la Madonna della Polverara, del Paradiso, del Rosario, dello Spasimo; Santa Maria in Turre muro, degli Angeli, in Acumine, in Corte, in Trivio. Ma è agli altri ancora esistenti che il presente volume (preceduto dall’omonima mostra realizzata in occasione della festa parrocchiale di Cristo Re nel settembre 2009) è dedicato, con lo scopo di ricordare e mettere in luce i fatti prodigiosi legati a un particolare quadro o a una scultura. Sono le cosiddette “Madonne miracolose” per usare un’espressione certamente impropria, ma efficace, che fa riferimento agli occhi che si muovono, al giglio che fiorisce in inverno, a una vita salvata. Certi di ottenere quanto si andava a domandare, a questi luoghi, come verso quelli più conosciuti di Loreto, Montefiore e Saiano, i fedeli di qualche generazione fa si recavano in pellegrinaggio periodicamente. E sia che il cammino fosse solitario o rappresentasse il corale gesto di un popolo, immancabilmente era accompagnato dai canti e dal Rosario, la preghiera mariana per eccellenza, che nella sua ripetitiva e sem- pre nuova bellezza scandiva e incalzava i passi concludendosi con le invocazioni delle litanie (soprattutto lauretane), così sagge nelle evocazioni bibliche e così semplici nel regalare attributi a colei che si andava ad implorare. Anche nelle nostre vicine campagne esistono pievi e cappelle in cui si segnalano avvenimenti speciali legati al culto mariano; alcune si conoscono bene, altre sono quasi sconosciute come l’oratorio Legni-Spina a San Giovanni in Marignano, che presentiamo quale esempio del ricco patrimonio che ci circonda. Concludiamo ricordando che i padri della Chiesa e tutti i santi più o meno conosciuti, teologi e papi, hanno sottolineato con sensibilità diverse le grandezze della Madonna. Fra tutti a noi piace citare sant’Agostino, «È fatto in te colui che fece te», perché ci permette di tornare al punto da cui siamo partiti, all’unico, inimmaginabile punto da cui sempre, ogni giorno si può ripartire: Dio ha bisogno di noi, della nostra amicizia, della nostra umanità, della nostra libertà per poter trovare una di- mora nel mondo: è lui che per primo ha domandato a Maria qualcosa e lei, già quella volta, puntualmente ha risposto. 8 L M R E ADONNE DI IMINI di Pier Giorgio Pasini 9 L M R E ADONNE DI IMINI di Pier Giorgio Pasini I primi importanti volumi sulla storia di Rimini grande pala che fra Cosimo Piazza ha dipinto nel risalgono – come è ben noto – all’inizio del Sei- 1611 per l’altare maggiore dei Cappuccini, e che cento e sono dovuti a Raffaele Adimari e a Ce- ora è nella chiesa di San Giovanni Battista. Chi sare Clementini. Il libro del primo ha un taglio poi avrà la pazienza di sfogliare gli antichi statuti popolare e devoto; quello del secondo è di mag- manoscritti della città, scoprirà nel quarto libro giori ambizioni e talmente ponderoso che dovet- che ai bestemmiatori veniva comminata una mul- te essere realizzato in due tomi, dedicati rispet- ta doppia se la bestemmia riguardava Dio e la tivamente ai cardinali Scipione Borghese (1617) Madonna (e il taglio della lingua se la multa non e Giulio Sacchetti (1627). Ma l’intera opera è veniva pagata: altri tempi). dedicata prima di tutto ai santi protettori della Ma non basta: sulla facciata del palazzo comunale citta, dei quali viene fornito un elenco preciso di Rimini c’è, come in molti altri palazzi pubblici e, com’era nello spirito del tempo, “gerarchica- italiani, l’immagine del principale protettore del- mente” ordinato. Infatti subito dopo il fronte- la comunità cittadina. A Rimini non c’è, come si spizio del primo volume troviamo: «A’ gloriosi potrebbe pensare, quella di San Gaudenzo o di protettori della citta di Rimino: La Regina de’ San Giuliano, ma quella della Madonna. Incredi- Cieli. S. Godenzo Vescovo e Martire. S. Giuliano bilmente sopravvissuta anche ai bombardamenti Martire. S. Antonio Confessore. S. Colomba, e S. dell’ultima guerra, domina ancora la piazza e il Innocenzia Vergini, e Martiri. Cesare Clementini corso: si tratta di una bella statua in bronzo raf- dedica la presente fatica». figurante la Beata Vergine della Concezione (cioè Come si vede la squadra dei protettori ufficiali l’Immacolata), collocata nella sua nicchia il 24 della città (che nei secoli seguenti avrà modo di marzo 1696 dopo la ricostruzione del palazzo arricchirsi di diversi altri santi) è capeggiata dalla (che era stato distrutto dal terremoto del 1672), Madonna. Il fatto è confermato anche dalla non e tre anni dopo ornata oltre che da un baldacchi- ricca iconografia che raccoglie, come in un ri- no, da un fanale che i donzelli del Comune, in tratto di famiglia, tutti questi santi: a cominciare livrea, dovevano accendere tutte le sere all’Ave dalla stampa allegata al testo dell’Adimari , che Maria (e in alcune occasioni particolari al suono rappresenta il territorio diocesano su cui è raffi- delle trombe: altri tempi, ancora una volta). gurato, in una nuvoletta sospesa al centro della Rimini «città mariana», dunque? veduta, il gruppo dei protettori raccolto proprio In effetti a Rimini le immagini della Madonna attorno alla Madonna. A conferma di questo sono molte, e molte sono le chiese in cui se ne ce- “primato” di Maria possiamo ricordare anche la lebra il culto, diffuso e sostenuto principalmente