il Mulino Farsi un’idea Nicoletta Cavazza Comunicazione e persuasione Farci dire di sì: l’abilità di convincere e di resistere Digitized by the Internet Archive in 2022 with funding from Kahle/Austin Foundation https://archive.org/details/comunicazioneepe0000cava farsi un'idea 14. I lettori che desiderano informarsi sui libri e sull’insieme delle attività della Società editrice il Mulino possono consultare il sito Internet: www.mulino.it Nicoletta Cavazza COMUNICAZIONE E PERSUASIONE Seconda edizione aggiornata il Mulino 1° edizione 1997 2° edizione aggiornata 2009 ISBN 978-88-15-12821-8 Copyright © 1997 by Società editrice il Mulino, Bologna. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fotocopiata, riprodotta, archiviata, memorizzata o trasmessa in qualsiasi forma o mezzo — elettronico, meccanico, reprografico, digitale — se non nei termini previsti dalla legge che tutela il Diritto d’ Autore. Per altre informazioni si veda il sito www.mulino.it/edizioni/fotocopie Indice Introduzione. Persuadere, un’arte antica Retori e filosofi: le radici della persuasione. - La persuasione nelle società di massa. - La comunicazione persuasiva e la psicologia sociale. 1. L'interesse scientifico per i fenomeni di persua- sione 15 I pionieri: Kurt Lewin e Carl Hovland. - I continuatori: oggi sappiamo che... 2. La pubblicità 29 La fonte. - La struttura del messaggio. - Il ricevente. - La pubblicità e i bambini. - La persuasione subliminale è possibile? 3. La pubblicità sociale 49 La pubblicità per la prevenzione. - L'appello alla paura. 4. La persuasione nella politica 61 L'influenza dei media sull’orientamento politico. - L’in- formazione politica. - Le campagne elettorali. 5 5. La televisione e il suo pubblico poro Lo spettatore senza il telecomando. - Lo spettatore con il telecomando. - Ma lo spettatore ha sempre il telecomando a portata di mano? - Studiare gli effetti dei media, ma quali? - Effetti diretti. - Effetti indiretti. 6. La persuasione nelle relazioni interpersonali 89 L'interazione comunicativa. - La comunicazione non verbale. - Il processo comunicativo. - Le richieste che ci vincolano. - Il colpo basso. - Il piede nella porta. - La porta in faccia. Conclusioni. Far pensare e agire diversamente non è poi così facile 107 Per saperne di più 111 Introduzione. Persuadere, un'arte antica La mattina accendiamo la radio mentre facciamo la doccia e insieme alle canzoni, alle ultime notizie, all’oroscopo, ascoltiamo più o meno distrattamente anche i messaggi pubblicitari. Poi prendiamo l’autobus e dal finestrino vediamo scorrere cartelloni sempre più grandi, più colorati, più raffinati. Arriviamo al lavoro e un collega tenta di convincerci a farci carico di un compito che non rientra propriamente fra le nostre mansioni. Nella pausa pran- zo telefoniamo ai nostri genitori che ci fanno presente quanto la nostra presenza a casa nel prossimo weekend sarebbe importante per loro. AI momento del caffè, cerchiamo di dare uno sguardo al quotidiano e ci fermiamo a scambiare delle battute con un collega su quella scottante questione politica emersa negli ultimi giorni che ci divide accanitamente. La sera dobbiamo convincere i nostri figli a finire i compiti e a non restare tanto tempo davanti alla televisione. E mentre ceniamo diamo un’occhiata a quel tendenzioso di un conduttore del Tgx che racconta sempre gli eventi in un certo modo e discutiamo con il resto della famiglia su dove andare in vacanza la prossima estate. A giornate di questo tipo, che ciascuno di noi con opportune variazioni può riconoscere simili alle proprie, pensano i sociologi quando parlano di una società sempre più densa di richiami persuasivi. Viviamo — si dice — nella società dell’informazione, quella in cui le persone, i gruppi, le organizzazioni per perseguire i propri obiettivi hanno sempre più bisogno di informazioni a cui per lo più non possono accedere in modo diretto, ma soltanto 4 attraverso mezzi e tecnologie. Il modo di produrre, rendere disponibili, elaborare, comunicare le informazioni diventa un problema di primo piano nella vita di tutti. Perché dovremmo preoccuparci di capire meglio come funziona la persuasione? Un autore ottimista suggerirebbe due buonissime ragioni: per aumentare la nostra efficacia nelle situa- zioni in cui desideriamo convincere qualcun altro (figli, coniugi, amici, allievi, insegnanti, genitori) dei vantaggi delle nostre proposte e desideri, da un lato, e per imparare a resistere alle richieste alle quali rischiamo di acconsentire anche quando non lo vorremmo, dall'altro. Più realisticamente però, sappiamo che questi comportamenti (sia cercare di convincere, sia cercare di resistere) vengono attuati in modo per lo più automatico, senza la riflessione preliminare sulle strategie più opportune. Dunque, ci limitiamo a suggerire che riconoscere certi meccanismi può per lo meno contribuire a metterci in grado di rompere tali automatismi nelle occasioni in cui ciò sia utile. Retori e filosofi: le radici della persuasione Il tentativo di provocare cambiamenti nelle idee e opinioni altrui e di convincere le altre persone a mettere in atto certi comportamenti piuttosto che altri ha animato l’essere umano fin dai primi scambi comunicativi. Molti studiosi, infatti, riconoscono che gran parte della comunicazione può essere ricondotta a un più generale «gioco» di persuasione: nella nostra vita di relazione siamo spesso impegnati sia a convincere gli altri a fare o pensare ciò che noi preferiamo, sia a fronteggiare questo stesso tentativo da parte delle altre persone nei nostri confronti. Ma quali comunicazioni riescono a persuaderci? Rispondere a una tale domanda, dalla semplicità tanto disarmante, è sempre stata prima di tutto un’esigenza pratica, diventata oggetto di studio di molte discipline, le quali, ciascuna con la propria «cassetta degli attrezzi», hanno cercato di portare il proprio contributo. 8