ebook img

Comunicazione e mobilità nel Medioevo : incontri fra il Sud e il Centro dell'Europa (secoli Xl-XIV). a cura di Siegfried de Rachewiltz e Josef Riedmann PDF

550 Pages·1997·19.4 MB·Italian
Save to my drive
Quick download
Download
Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.

Preview Comunicazione e mobilità nel Medioevo : incontri fra il Sud e il Centro dell'Europa (secoli Xl-XIV). a cura di Siegfried de Rachewiltz e Josef Riedmann

Annali dcli' Istituto storico italo-ncrmanico r- Quaderno --l8 Comunicazione e mobilità nel Medioevo Incontri fra il Sud e il Centro dell'Europa (secoli Xl-XIV) Società editrice il Mulino Bologna ' Istituto trentino di cultura Pubblicazioni dell'Istituto storico italo-germanico in Trento Annali dell'Istituto storico italo-germanico Quaderno 48 Comunicazione e mobilità nel Medioevo Incontri fra il Sud e il Centro dell'Europa (secoli Xl-XIV) a cura di Siegfried de Rachewiltz e Josef Riedmann Società editrice il Mulino Bologna Museo Provinciale Castel Tirolo Dipartimento di Storia dell'Università di Innsbruck Comunicazione e mobilità nel Medioevo. Incontri fra il Sud ed il Centro dell'Europa (secoli XI-XIV) I Kommunikation und Mobilita:t im Mittelalter. Begegnungen zwischen dem Suden und der Mitte Europas (11.-14.]h.) Castel Tirolo presso Merano (Alto Adige), 18-21 maggio 19 94 La traduzione italiana dei testi tedeschi è di Cristina Belloni Il volume è pubblicato con i contributi del Dipartimento Cultura della Regione Trentino Alto-Adige e della Tiroler Landesregierung Innsbruck ISBN 88-15-06336-6 Copyright © 1997 by Società editrice il Mulino, Bologna. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, com- presa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non autorizzata. Premessa Tra il 18 e il 20 maggio 1994 si è svolto a Castel Tirolo presso Merano (Alto Adige) il convegno scientifico «Comu- nicazione e mobilità nel Medioevo. Incontri tra il Sud e il Centro dell'Europa (XI-XIV secolo)». L'incontro è stato organizzato in vista della prima mostra provinciale comune del Tirolo, dal titolo «Il sogno di un principe. Mainardo II - La nascita del Tirolo» che si è svolta tra maggio e ottobre 1995 contemporaneamente a Castel Tirolo e all'Abbazia di Stams (alta valle dell'Inn, a occidente di Innsbruck) e ha portato all'attenzione di un vasto pubblico la nascita del Tirolo. La nuova realtà politica deve la propria esistenza in primo luogo all'operato del conte Mainardo II, dalla cui morte nel 1295 erano trascorsi esattamente 700 anni. Il convegno del maggio 1994 è stato preparato e condotto in collaborazione dal Museo Provinciale di Castel Tirolo e dall'Istituto storico della Leopold-Franzens-Universitat di Innsbruck. In previsione della prevista mostra provinciale, il suo scopo era di tracciare la cornice essenziale di que- st'epoca decisiva per la storia del Tirolo, mentre l'ambito cronologico, geografico, economico, culturale e politico de- gli interventi è stato consapevolmente molto esteso. Ci si è proposti fin dall'inizio di rendere direttamente accessibili alla più vasta cerchia degli interessati i risultati delle ricer- che presentati da specialisti di fama consolidata. Un pubbli- co piacevolmente numeroso ha anche ascoltato le relazioni e partecipato alle successive discussioni. Degna di partico- lare riconoscenza si è dimostrata la decisione da parte del governo del Land Tirol di Innsbruck, settore Siidtirol-Eu- roparegion Tirol, di mettere a disposizione alcune borse di 5 studio, che hanno consentito a una dozzina di studenti di diverse università di partecipare in parte attivamente e in parte passivamente al convegno. I venti studiosi provenienti da Germania, Austria, Italia, Svizzera e Repubblica Ceca si sono confrontati nelle loro relazioni con molteplici aspetti del quadro tematico propo- sto. In occasione della scelta dei temi - come già accennato - non ci si è in alcun modo proposti di indagare ed illustra- re in modo speciale la storia del Tirolo. Si trattava piuttosto di mostrare e far comprendere i più ampi quadri di riferi- mento spaziale e temporale in cui si inserirono la nascita e la funzione permanente della regione Tirolo, la cui posizio- ne centrale in una delle aree di passaggio e di raccordo più importanti del continente europeo non è affatto mutata nel corso dei secoli. Sotto queste premesse va intesa l'ampia divagazione verso la Savoia a Ovest e il Friuli a Est, consi- derati nelle relative relazioni quali fenomeni funzionalmen- te e geograficamente paralleli a quello tirolese. Altri contri- buti hanno rivolto l'attenzione ai diretti protagonisti delle comunicazioni attraverso l'Europa: mercanti, artigiani, stu- denti, pellegrini, chierici e mercenari che in questi secoli hanno intrapreso in gran numero il cammino verso Sud at- traverso le Alpi. Sulle stesse strade si muovevano in direzio- ne opposta non solo rappresentanti delle stesse categorie professionali diretti verso casa, ma anche mercanti italiani, specialisti in settori specifici come medici, farmacisti e mo- netieri, così come alcuni ecclesiastici che rappresentavano come legati apostolici gli interessi pontifici a Nord delle Alpi e non da ultimo incassavano quel denaro di cui a Roma c'era sempre il massimo bisogno. Il trasferimento dal Sud al Centro del continente non si limitava tuttavia solo alle persone. Queste erano tramite della trasmissione di cognizioni specifiche riguardo ad abilità ed altri contenuti, descritti in alcune relazioni con riferimento alle conoscenze e alle pratiche mediche, giuridiche ed arti- stiche, così come il cammino di materiali narrativi dal mon- do romanzo a quello germanico. In questo continuo proces- so di scambio di considerevole portata alcune istituzioni, 6 come ad esempio l'ordine Teutonico, giocarono un ruolo da non sottovalutare. Durante il convegno sono state conside- rate anche le circostanze politiche in senso stretto, come ad esempio i rapporti tra imperatori e re del regno romano- germanico e l'Italia, sottoposte proprio in questo periodo a grandi cambiamenti, come pure i contatti sempre più stretti tra la dinastia dei Lussemburgo di Boemia e ampie aree della penisola appenninica. Gli organizzatori sono piena- mente consapevoli di quanto questi punti chiave siano in- sufficienti ad esaurire il complesso del tema generale. Nelle stesse discussioni che hanno fatto seguito alle relazioni sono emersi sempre nuovi punti di vista, la cui indagine e illu- strazione in questo contesto sarebbe di grande urgenza. Nel loro insieme i contributi sono tuttavia adatti a fornire com- plessivamente una visione armonica e vigorosa di quella mobilità variamente motivata, ma pure quantitativamente considerevole dei diversi ceti sociali nel Medioevo. Proble- mi, come quelli della situazione degli immigrati costretti a trattenersi temporaneamente o durevolmente in un ambien- te straniero, della diffusione di tecniche particolarmente qualificate o di conoscenze economiche, dell'appropriazio- ne di saperi specifici da parte di centri di formazione lonta- ni, non hanno perso di attualità dal medioevo a oggi. Quasi tutti i relatori sono stati in grado, malgrado i nume- rosi impegni professionali, di mettere a disposizione un ma- noscritto pronto per la stampa in un tempo relativamente breve. A tale scopo si è dovuto accettare nella maggior par- te dei casi di apportare poche modifiche ed integrazioni al testo dell'esposizione orale. Per motivi organizzativi non hanno potuto essere accolte negli atti del convegno le consi- derazioni di Gundolf Keil (Wiirzburg) sulla diffusione del sapere medico da Sud a Nord. Gli organizzatori devono un sentito ringraziamento a tutti i relatori che hanno messo a disposizione i propri contributi. Un grazie è dovuto anche ai collaboratori di Castel Tirolo e dell'Istituto storico dell'Università di Innsbruck, che si sono adoperati con grande impegno per la preparazione e lo svol- gimento del convegno. All'Istituto storico italo-germanico 7 di Trento e al suo direttore Paolo Prodi un sentito grazie per aver ospitato la versione italiana degli atti del convegno nella propria collana editoriale. Sotto la sua guida e con l'aiuto di validi collaboratori questo istituto è oggi uno tra i più stimati nell'ambito della scienza storica, dove comuni- cazione e mobilità sono state studiate, specie nello scambio tra cultura italiana e tedescofona, non solo in passato, ma sono anche nel presente oggetto di indagine. Il merito mag- giore per la riuscita del volume va attribuito a Giuliana Nobili Schiera dell'Istituto storico italo-germanico in Tren- to. La traduzione è stata degnamente effettuata da Cristina Belloni. La pubblicazione del volume è stata resa possibile dai contributi alla traduzione offerti dal Dipartimento Cul- tura della Regione Trentino-Alto Adige (Trento/Bolzano) e dalla Tiroler Landesregierung Innsbruck. SIEGFRIED DE RACHEWILTZ J OSEF RrEDMANN 8

See more

The list of books you might like

Most books are stored in the elastic cloud where traffic is expensive. For this reason, we have a limit on daily download.