Comitato per la Edizione Nazionale delle Opere di F E EDERIGO NRIQUES Enriques, Federigo and De Santillana, G. Compendio di storia del pensiero scientifico dall’antichità fino ai tempi moderni Zanichelli, Bologna, 1937. L’utilizzo di questo documento digitale è consentito liberamente per moti- vi di ricerca e studio. Non è consentito l’utilizzo dello stesso per motivi commerciali. Ilpresentetestoèstatodigitalizzatonell’ambitodelprogetto“Edizione nazionaledelleoperediFederigoEnriques” promossodal MinisteroperiBenieleattivitàCulturali Area4–AreaArchivieBiblioteche DirezioneGeneraleperiBeniLibrariegliIstitutiCulturali F. ENRIQUES G. SANTILLANA de w ............. ( _ .. . \ COMP ENDI O DI STORIA D E PENSIERO SCIENTIFICO DALL’ANTICHITÀ FINO AI TEMPI MODERNI NICOLA ZANICHELLI EDITORE BOLOGNA 1937'xv Dono di EURO D'AMICO ORSINI allievo della Classe di Scienze t 4 maggio 1944. L* EDITORE ADEMPIUTI I DOVERI ESERCITERÀ I DIRITTI SANCITI DALLE LEGGI N? 668 { Bologna - Coop. Tipografica Mareggiani - iv-1937-xv PREFAZIONE Fino da quando iniziammo la nostra a Storia del pensiero scien tifico », di cui si è pubblicato il primo volume concernente Yanti chità greco-romana, abbiamo divisato di raccogliere Vintera materia in un volume di più agile lettura, spoglio di ogni erudizione in gombrante, che ritragga in forma sintetica Y evoluzione di codesto pensiero e i motivi generali (d'ordine filosofico, artistico, reli gioso, ecc.) che Y accompagnano e la spiegano entro il quadro della civiltà. Il disegno viene oggi realizzato dal presente Compendio : che anticipa così molta parte del lavoro analitico, di studio e di critica delle fonti, che andiamo proseguendo per fondare sulle basi più certe la nostra opera ricostruttiva. Pubblicare questo Compendio significa per noi esporre al pubblico lo schema generale del lavoro intrapreso, ed eventualmente supplire alle parti di esso che non ci sia dato di svolgere per intero in un prossimo tempo; quindi anche acquistare una maggiore libertà di sviluppo del nostro pro gramma, rimandando, per esempio, le minute ricerche intorno alla storia del Medio Evo e del Rinascimento, per discutere l'evolu zione dei grandi problemi che toccano più da vicino la scienza contemporanea. Così come si presenta, il Compendio vuole dunque offrire una Visione storica del pensiero scientifico, che ne renda intelligibili VI PREFAZIONE i progressi, facendo risaltare le mutue azioni e reazioni delle idee e dei motivi pratici e lo sforzo della ragione Verso Vunità. Nono stante i suoi limiti, e forse anche per questi, esso dovrebbe rispon dere nel nostro concetto al desiderato degli studiosi e degli uomini colti in generale di comprendere sinteticamente la scienza nel suo divenire, che è il suo più alto significato. Il difetto delle citazioni, espressamente voluto per dare al trat tato la veste più agile, viene in parte compensato da una biblio grafia finale, che,! quantunque contenuta ancWessa in stretti confini di sobrietà e d9 economia, varrà pure a indicare i più importanti scritti altrui da cui abbiamo tratto profitto. Per la raccolta e Vuso del materiale bibliografico, e per la con sultazione delle fonti del nostro lavoro, è riuscito a noi somma mente utile V organismo e la biblioteca della Scuola di Storia delle Scienze dell9 Università di Roma, dove gli studiosi si aiutano a vicenda nelle loro ricerche, e in particolare, per Vaiuto prestatoci, ci è caro ringraziare Vassistente di questa Scuola, prof. Attilio Frajese. Roma, Novembre 1936. Federigo Enriques Giorgio de Santillana Parte prima LA SCIENZA ANTICA Enriques F. de Santillana I. Luoghi e tempi della scienza antica. La scienza antica, origine diretta della nostra, nasce in Grecia. Nella storia di essa, come in generale della civiltà antica, si soglion distinguere in breve quattro periodi, ciascuno dei quali occupa all’incirca tre secoli : a) il periodo ellenico propriamente detto, che comprende i secoli dal 600 fino al 300 a. C., e corrisponde allo sviluppo libero delle città greche ; b) il periodo ellenistico, che comprende i tre secoli succes sivi fino al principio dell’Era Volgare, e risponde all*ellenizzazione di tutto il mondo orientale in seguito alla conquista macedone ; c) il periodo greco-romano, che occupa i primi tre secoli del l’era volgare, e infine : d) il periodo dei commentatori o della decadenza, che va dal 300 al 600 d. C., e che non reca ulteriore sviluppo scientifico, ma solo una riduzione dell’antico materiale, nella forma di riferimenti e di notizie, che ci sono stati parzialmente trasmessi attraverso il medioevo. Quando si parla della Grecia antica, ove si svolge il movimento della cultura nel primo periodo, non dobbiamo pensare soltanto alla penisola che costituisce oggi lo Stato greco, bensì a tutto il bacino del Mare Egeo e dell’Ionio, comprendente da un lato le coste dell’Asia Minore, e dall’altro quelle della Sicilia e dell’Italia 4 PARTE PRIMA Meridionale, colonizzate dai Greci in due periodi successivi di espansione, il primo dei quali risale ai secoli XI e X a. C. Sulle coste dell’Asia Minore sono da ricordare come centri di coltura le città poste sulla regione costiera che ha ricevuto il nome di Ionia: Mileto, Efeso, Colofone, Clazomene, Focea, e, nelle isole prospicienti, Samo e Chio. In questa regione, che da un estremo all’altro misura appena un centinaio di chilometri, sorse primieramente la filosofia greca, per opera di studiosi che hanno vari caratteri comuni, se pur non si presentino ordinati in vere e proprie scuole : essi hanno ricevuto il nome di naturalisti ( ^<*16^0701). I più noti fra gli antichi naturalisti ionici (a cui si riferiscono date soltanto approssimative) sono: TaLETE di Mileto (circa 624-548); A nassimandro di Mileto (nato nel 611, morto dopo il 545); A nassimene di Mileto (vissuto fra il 585 e il 528 o secondo altri fra il 553 e il 499); Eraclito di Efeso (530-470); A nassagora di Clazomene (500-428), che pure visse parte della sua vita ad Atene. Due altri filosofi: Pitagora di Samo (580-504) e Senofane di Colofone (580-488 ?), non vengono menzionati di solito fra i naturalisti ionici, sia per il carattere diverso della loro speculazione, sia perchè la loro in fluenza si è esercitata specialmente in Italia. Appunto nelle colonie italiche — nella cosidetta Magna Gre cia e nella Sicilia — si trovano i più importanti centri del movi mento filosofico e scientifico, in un tempo che succede da vicino a quello dei naturalisti Milesii. Codeste colonie italiche risalgono in generale ad un’epoca meno antica di quelle d’Asia Minore (VII e VI secolo), ed in parte anzi sono derivate dalla Ionia: la migrazione della filosofia si accompagna alla ripresa del moto coloniale durante il VI secolo, che segue l’avanzata persiana. LA SCIENZA ANTICA 5 La filosofia italica si distingue esteriormente dalla ionica, per l’ordinamento delle scuole a forma di sètte di tipo religioso, disci plinate secondo strette regole di vita. Inoltre in queste scuole fiori rono meravigliosamente le matematiche, ed in rapporto con tali studi il pensiero assurse ad un razionalismo più astratto, con carat teri mistici. 11 movimento della cultura italica è dominato soprattutto dalla Scuola pitagorica fondata a Crotone da PlTAGORA di Samo, e fio rita tra il 532 e il 500, data approssimativa della distruzione della sede dell’ordine. La scuola, che vedremo avere un carattere prettamente religio so, collegandosi al risveglio dell’orfismo nel VII secolo, ebbe di ramazioni in varie città della Magna Grecia e della Sicilia, in al cune delle quali — come a Taranto — si vide temporaneamente instaurato il « governo dei filosofi ». Fallito il loro primo tentativo di dominio, i discepoli dei Pi tagorici si sparsero per il mondo greco, sicché i circoli pitagorici diventano centri di diffusione dell’idea scientifica. In epoca più tarda troviamo fra i pitagorici eminenti : FlLOLAO (vivente a Tebe verso il 400); ARCHITA di Taranto, amico di Platone (430-365) ed ECFANTO di Siracusa (circa 350). Ma già nel V secolo dobbiamo segnalare, in diretta relazione con i pitagorici, e come una sètta dissidente, la Scuola d’Elea, su cui influì Senofane di Colofone, il filosofo ramingo proveniente dalla Ionia: PARMENIDE di Elea (nato intorno al 540, secondo altri verso il 515), a cui si ricollegano : ZENONE d’Elea (nato verso il 504 oppure nel 490) e Melisso di Samo (nato verso il 480). In seguito, in relazione più libera con la scuola pitagorica ed eleate, appare: EMPEDOCLE d’Agrigento (490-430) la cui opera risente una diretta influenza dei naturalisti ionici e specialmente di Eraclito. Invero, durante il V secolo, le relazioni intellettuali fra le di-
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