In questo libro, Mario Rigutti, già fisico solare dell'Osservatorio di Arcetri, Firenze, professore di astronomia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli e direttore dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte, ripercorre le tappe principali del cammino della scienza e della tecnologia. Come tutte le storie dell'uomo anche questa, cominciata nei tempi remoti della preistoria, arrivata alle conquiste stupefacenti del nostro tempo e, probabilmente, senza fine, non presenta quei caratteri di linearità che, in genere, si immagina. Scoperte, invenzioni, certezze e dubbi, aspetti luminosi e oscuri, si sono succeduti nel corso dei secoli mostrando quanto siano state incerte – e quindi possano esserlo ancora – le interpretazioni che l'umanità ha dato dei fenomeni naturali e dell'intero universo che la circonda. Di questa precarietà si è persa, tuttavia, la percezione perché il grandioso sviluppo scientifico e tecnologico degli ultimi quattro secoli ha inciso in modo così profondo sulla nostra mente e sulla nostra vita da far sì che, oggi, l'uomo comune creda quasi ciecamente nella scienza, dimenticando che questa, in quanto creazione umana, è soggetta ai limiti che caratterizzano ogni prodotto della fantasia e dell'ingegno. Quanto saremmo disposti a scommettere, infatti, ci si potrebbe domandare, che tutto ciò che diciamo dell'universo si dirà, tale e quale, in un futuro più o meno remoto? Il "messaggio", non soltanto sottinteso, del libro è un invito a credere alla bellezza della scienza ma non rinunciando a un minimo di senso critico, poiché dietro a quello che risplende, ed è molto, ci sono anche le zone di oscurità che vanno dalle semplici incertezze, ai limiti della mente umana, fino alle vere e proprie tragedie dell'umanità nelle quali anche la scienza ha avuto e, per come ormai stanno le cose, certamente avrà, il suo terribile ruolo.