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Coleotterofauna di una zona umida dell'Appennino tosco-romagnolo: uno stagno sul versante romagnolo del Passo del Muraglione. (Insecta Coleoptera) PDF

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Quoderno di Studi e Notizie di Storio Nofurole dello Romogno Quad. Studi Nat. Romagna, 19: 63-114, giugno 2004 lssN 1123-6787 Saverio Rocchi & Arnaldo Bordoni COLEOTTEROFAT]NA DI I.INA ZONA T]MIDA DELUAPPENNINO TOSCO-ROMAGNOLO: T]NO STAGNO SUL \TERSANTER OMAGNOLO DEL PASSOD EL MURAGLIONEI. (Insecta Coleoptera) Riassunto Tra il 1988e il2003 gli autori hannoe saminatou na piccola zoîa umida, costituitad a uno stagnos ituaton ell'Appenninot osco-romagnolo(P assod el Muraglione, 835 m s.l.m.),p er censirnee studiarnel a coleotterofaunas otto l'aspetto ecologicoe corologico. Si fomisce una breve descrizioned ell'ambientee una lista delle piante osseryateS. ono stater accolteb en 200 speciea ppartenentai 37 famiglie; l'analisi, escluseq uelle totalmentee straneea l biotopo esaminatoh, a riguardato 190 specie,d i cui 36 consideratee lobie. Tra quester ivestonop arti- colare interessel e seguentis peciep aludicole:H ydroporus analis Aubé, Porhydrus obliquesignatus (Bielz), Graptodytes veterator (Zimmermann), Helophorus discrepans Rey, Laccobius simulatrix D'Orchymont, Stenuss imilis (Herbst), Alianta incana (Erichson), Donacia cinerea (Herbst), Longitarsus agilis (Rye), Cassidam urraea Linnaeus, Thnymecus palliatus (Fabricius).T ra tutte quelle raccolte,d ue specier isultano nuove per l'Italia: Tbtartopeusru fonitidus (Reitter) e Longitarsus agilis (Rye); setter isultano nuove per la Toscana:N argus velox (Spence),A lianta incana (Erichson) - nuova anchep er Lomb ardia, Veneto,E milia, Puglia - Dasytes thoracicus Mulsant & Rey, Mycetina cruciata (Schaller), Lissodemad enticolle (Gyllenhal), Bruchus occidentalis Luk'yanovich & Ter-Minassyan- nuovo anchep er Liguria, Alto Adige, Lazio, Campania,B asilicata- e Miarus ajugae (Herbst). Antherophagusc anescensG rouvelle è segnalatop er la prima volta di Lombardia, Veneto e Abruzzoe A. nigricornis (Fabricius)d i Val d'Aosta, Venetoe Friuli. Sonos tater accoltei noltre alcune speciep oco comuni: Nargus velox (Spence),S tenusc hobauti Benick, Dasytes thoracicusM ulsant & Rey,A ntherophagusc anescensG rouvelle,M ycetinac ruciata (Schailer), Lissodemad enticolle (Gyllenhal), Orsodacnel ineola (Patuer), Chrysolinav arians (Schaller), Bruchus occidentalzsL uk'yanovich & Ter-Minassyane Miarus ajugae (Herbst). L'analisi corologica evidenzial a prevalenzad i elementi a distribuzionee uropeao asiatico-europeae una presenzar aggaardevoled i endemiti; tra i paludicoli sono particolarmenten umerosiq uelli turanico-europeo-mediterranee ig li europei s. str., con prevaleruad i elementi a gravitazione I Ricerches ulla Coleotterofaunad elle zone umide della Toscana.V . (I precedentic ontributi della serie sono citati nella Bibliografra.I: BonooNr,1 995;I I: BonooNr& Roccm, 2000:III: Roccm & BonooNl. 2002; IV: BonooNr & Roccm, 2002). 63 meridionale. Questo biotopo, nonostante la limitata estensione, presenta un grado di biodiversità molto elevato e merita pertanto di essere adeguatamente protetto. Viene stabilita la nuova sinonimia Mycetina cruciata var. calabra Costa, 1839 : Mycetina cruciata (Schaller, 1733) syn. n. Viene anche stabilita (a cura di Bordoni) la nuova sinonimia Tbtartopeus ciceronii Zanetti, 1998 : T. rufonitidzs (Reitter, 1909) syn. n. e vengono designati il lectotipo e i paralectotipi per Lathrobium (Tetartopeus) fennicum Renkonen, 1938. Abstract fResearches on the Coleopterofauna of Tuscan wetlands. V A mountain pond in the Tos c o - Romagno lo Ap enninef In the years 1988-2003 the authors carried out detailed researches in a small wetland in the Tosco-Romagnolo Apennine (Passo del Muraglione, 835 m a.s.l.). The habitat, formed by a pond and surrounding wet areas, is briefly described and a list of plants is given. 200 species of Coleoptera, belonging to 37 families, have been collected. 190 species are here analysed, the remaining l0 being occasional captures alien to the biotope. 36 species can be considered true helobious, some of which are very interesting paludicolous species: Hydroporus analis Aubé, Porhydrus obliquesignatus (Bielz), Graptodytes veterator (Zimmermann), Helophorus discrepans Ptey, Laccobius simulatrix D'Orchymont, Stenus similis (Herbst), Alianta incana (Erichson), Donacia cinerea (Herbst), Longitarsus agilis (Rye), Cassida murraea Linnaeus, and Tanymecus palliatus (Fabricius). There are two new records for ltaly: Tetartopeus rufonitidus (Reitter) and Longitarsus agilis (Rye), and seven new records for Tuscany: Nargus velox (Spence), Alianta incana (Erichson) - new also to Lombardia, Veneto, Emilia, Puglia - Dasytes thoracicus Mulsant & Rey, Mycetina cruciata (Schaller), Lissodema denticolle (Gyllenhal), Bruchus occidentalis Luk'yanovich & Ter- Minassyan - new also to Liguria, Alto Adige, Lazio, Campania, Basilicata - and Miarus ajugae (Herbst). Antherophagus canescens Grouvelle is reported as new to Lombardia, Veneto and Abruzzo, and A. nigricornis (Fabricius) as new to Val d'Aosta, Veneto and Friuli. Several uncommon species have been collected: Nargus velox (Spence), Stenus chobauti Benick, Dasytes thoracicus Mulsant & Rey, Antherophagus canescens Gtouvelle, Mycetina cruciata (Schaller), Lissodema denticolle (Gyllenhal), Orsodacne lineola (Panzer), Chrysolina varians (Schaller), Bruchus occidentahs Luk'yanovich & Ter-Minassyan and Miarus ajugae (Herbst). Chorological analysis reveals that most species have an European or Asiatic-European distribution and many are endemic or with restricted distribution. Most helobious species are Turanic-European-Mediterranean and European s. str., mainly southern European. This small biotope shows a high biodiversity and deserves appropriate protection. The following synonymies are proposed: Mycetina cruciata var. calabra Co- sta, 1839: Mycetina cruciata (Schaller, 17S3) syn. n. and Tetartopeus ciceronii Zanett| 1998 : T. rufonitidzs (Reittea 1909) syn. n.. Lectotype and paralectotypes are designated for Lathrobium (Tetartopeus) fennicum Renkonen, 1938' Key words: Coleoptera, Tosco-Romagnolo Apennine, Muraglione, wetland, ecology, chorology. Introduzione Come abbiamog ià indicato in un precedentec ontributo (BonooNI& RoccHt,2 002), le zoneu mide sonob iotopi con un notevolissimov aloree cologicoe purtroppos em- 64 pre piu minacciate dall'antropizzazione. Ci siamo quindi proposti di studiarne la coleotterofauna,a llo scopod i approfondirnel a conosce nzaed i contribuire alla loro conservazione,portandoav anti le ricercheiniziatedauno di noi (BonnoNr,1 995)e proseguitec on quelle indicatei n bibliografia. Fino ad ora avevamos volto le nostre indagini in zoneu mide di notevoli dimensionie di considerevolei mportanzab iologi- ca, come per esempioi paduli di Fucecchio( 1129 specie)e di Bientina (529 spe- cie). In questas edep rendiamoi n esamei nvece un piccolo, misconosciutoe d iio- lato ambienteu mido di tipo montano. Descrizione dell'ambiente In prossimitàd el valico denominatoP assod el Muraglione,n ell'alta valle del fiume Montone (amministrativamentei n territorio toscano,p rovincia di Firenze e geogra- ficamentei n quello romagnolo,p rovincia di Forlì-Cesena)s i trova una piccoi ulonu umida, costituitad a un corpo d'acqua stagnanted i anticao rigine. Questas ortad i laghetto,u bicaton el luogo localmented enominato" Le piane", non risulta indicato in alcuna delle cartografrea noi note, neppuren elle piu dettagliate, come per esempioq uelle in scala l:10.000. La zonau mida oggetto di ricérca è comunqueq uella indicatac on un cerchion ella fig. 1. Le uniche notizie sull'esistenzad i questoa mbientes i trovano in un contributo di PpopRzaN(1I 991),a propositod ell'associazionedCi oleotteriD itiscidi ivi insediata, da cui si rileva che lo stagnoè un antico abbeveratoios ifuato lungo il tracciato della vecchissimas tradam edioevaled el Passod el Muraglione che un tempo collegava Fig. l. Cartina topografica dell'area oggetto di ricerca. 65 la Toscanac on la Romagna. Informazioni da noi raccolte in loco confefinano che 1os tagnoh a costituito, almeno fino al recentep assato,u n punto per I'abbeveraggiod el bestiame,s oprattuttop e- core; ciò anchei n considefazioîed el fatto che la zonacircostanteè statap er lungo tempo utllizzata come Pa scol o. Lo stagno,c ome sopraa ccennatos, i trova sul versanten ord del passo.P ercorren- do |a stradac he da Dicomano sale verso il Passoi l Muraglione (provenendod a Firenze) e oltrepassatoil valico di circa un chilometro, sulla sinistra2s i trova un ripido sentieroi n discesac hep orta ad una piccola radura,c ontornatad a altep iante di Salici, nella quale è ubicato questos pecchiod 'acqua. La quotar ilevatad allac artografia1 :10.000r isultad i 835 metri s.l.m.; a montee a valle dello stagnov i è un piccolo corsod 'acquad enominatof ossoT roncalossoc he, nei periodi di notevolep iovosità,s volgef unzioni di immissarioe di emissario;una risorgiva è inoltre presentei n corrispondenzad ello stagno.I 1 suolo della zonafa p arte della formazio ne geo l o gi ca denomi nata marnos o - ar enace a romagnola . Lo stagno( Figg. 2-3) occupalapartep iù bassad i una radurac he si aprea lf interno della faggeta,haf orma quasi circolare e, nei momenti di maggior presenzad 'ac- qua,p resentau na superficied i circa 250 m2e d una profonditàm assimad i poco più di un metro.L a scarsapendenzdae ll'impluvio del fossoT roncalossoh a determina- to I'impaludamentod el ruscello,f avorito anched alla costruzionei,m mediatamente a valle, di una briglia in pietra, probabilmented i antica data.S ul terreno a monte (soprattutto)e a valle dello stagnos i è creatau na zona,s oggettaa sommersionie prosciugamentis tagionali,c he consentel' insediamentod ella v egetazioneig rof,rla più interessante. Negli ultimi anni si sonoa vutes tagionio periodi caratterizzatdi aun'elevatas iccità; questoh a determinatoc iclici abbassamentdi el livello idrico, talvolta così conside- revoli da produr-relascomparsato tale dell'acqua( comep er esempiod a noi osser- vato nel mesed i settembre1 998e di luglio 2003). Cio ha avuto particolarei nfluenza sulla coleotterofaunaa cquatica,m odificandola sia nella consistenzaq talitativa che in quella quantitativa;p er esempio,l e tre non comuni specie di Ditiscidi (Porhydrus obliquesignattts,G raptodytes veterator e Hydroporus qnolis) segnalated a PsoBnzaN(r1 . c.) come abbondanti e censite anched a noi fino al 1989,n egli ultimi anni non sonor isultatep iù presenti. Dal punto di vista metereologicog eneralel azonadel Passod el Muraglione rientra chiaramenten ella regione climatica appenninica, caratterrzzatad a condizioni di continentalità,c on notevoli scartif ra i valori delle temperaturem assimee minime, ma anchef ra quelli relativi alle precipitazioni.I l biotopo tuttavia risulta incuneato tra le alturec ircostanti,r imanendoc osìp rotetto dai venti ma nel contempos oleggiato per buonaparte della giornata,c on una temperaturae d una umidità che danno la nettas ensazioned i un microclima più mite rispettoa i contorni. 2 Il sentieroi nrziaal Km 136,900d ella S.S.N '67 ToscoR omagnola. 66 Fig. 2. Stagno del Passo del Muraglione (foto S. Rocchi, 2.Vl.lg99). Fig. 3. Stagno del Passo del Muraglione (foto S. Rocchi, 2.VI.l99g\. 67 Abbiamo esaminatoq uestob iotopo con lo scopo di verificare se un ambiented i acquas tagnanted i così modested imensioni, con scarsap resenzad i vegetazione palustre,s pessos oggettoa prosciugamentit emporanei,m antenendot uttavia nel i.*po le suec aratteristichefo ndamentali,p ossao spitareu na coleotterofaunae lobia. Si iratta, del resto, di uno dei pochi ambienti umidi esistenti in questo tratto del1'Appennino,p er cui abbiamor itenuto interessantes tudiarnei l popolamentoe il suo significatoe cologicoe corologico. Non siamo a conoscenzad i analogher icerche sulle coleotterofauned i una zotra umida di tipo montanod i cosìm odestae stensioneg, iacchéq uellep ochee sistentis i riferiscono ad ambienti molto piu ampi o con superfici non specificate,o ppure sono limitate ad una o pochef amiglie. Non è quindi possibilef are un raffronto per esem- pio con i contributi di FocaRrLE(1 977) o di MrNprr.r( 1971); ancheu n raffronto con precedentir icerched a noi svolte in altre paludi toscane( BoruoNI,1995; BonooNt & RoccHI,2000e 2002)è , per owii motivi, improponibile. L'ambienteè statoo ggettod i otto sopralluoghie precisamenten ei mesi di luglio e settembre1 988,a gosto1 989,g iugno e settembre1 998,g iugno 1999' maggio e luglio 2003. Aspetti botanici3 Al fine di fornire una descrizionep iù esauriented ell'ambiente che circonda lo stagno,v engono qui riportati i risultati di una indagine floristica svolta nell'area immediatamentep rospiciente1 os tagnoe , in un periodo di aridità estiva,s ul fondo prosciugatod ello stessoI.n particolare,s onos tatic ompiuti duer ilievi floristici, uno nel mesed i maggio e uno nel mesed i luglio dell'anno 2003. Come superficied i saggio,è statas celtal 'area occupatad alla radura,d efinita dal limitare della faggeta(Fig.4 ).Lanomenclatura adottatas egueP tcNarrr( 1982). L'elenco floristico ottenuto comprende 102 entità, appartenentia 83 generi e 31 famiglie. poiché il bosco,l ungo i fianchi dell'impluvio, arÍrvaquasia d ombreggiarela super- ficie dello stagno,s onob en rappresentatele specien emorali,s ia quellec aratteristi- che della faggeta come Aremonia agrimonioides, Euphorbia amygdaloides, Euphorbia dulcis, Fragaria vesca, Moehringia trinervia, Sanicula europaea e Wcias epium,cheq uelle diffirse anchen ei boschi misti di latifoglie mediamente p-Miùe telircmao file come Sorbusa ria, Ranunculusl anuginosus,P ulmonaria apennina, uniflora, Lapsana communis, Geranium robertianum, Cornus sanguinea, Clinopodium vulgare, Brachypodium sylvaticum, Astragalus glyiyphyllos e Ajuga reptans,nonchéa i margini o nelle radure degli stessi,c ome Helleborus foetidus e Helleborus viridis. Le specie nemorali sono più rappre- 3 capitolo a cura di Lia Pignotti e Riccardo Baldini. 68 sentatea i margini dell'area, nelle zonea ncora parzialmenteo mbreggiated ai faggi. Dove la faggeta lascia il posto alla vegetazione erbacea,l ungo la fascia esterna della radura,p iù elevatae mediamentep iuttosto inclinata, sono presenti specied ei prati e pascoli aridi come Acinos alpinus, Achilleo cfr. mittefolium, Astragalus monspessulanus, Centaurea dissectq var. intermedia, Cerastium semidecandrum, Cynosurus echinatus, Anthoxanthum odoratum, Hypericum perforatum, Juniperus communis, Luzula campestris, Ononis spinosa, Sedum rupestre, Sedum sexangulare e Thymus longicaulis.In alcuni punti vi è una tendenzaa lla ricostifuzione della vegetazionel egnosa,c on la presenzad i Cytisus scoparius, Ostrya carpinifolia, Crataegus monogyna e delle specie erbacee (per es. Lamium maculatum) o fruticose (Clematis vitalba, Rubus canescens) tipiche di questi ambienti scarsamenteo mbreggiati. Scendendov erso I'assed elf impluvio, si fanno più abbondantil e specied ei prati e degli incolti, come Anagallis arvensis, Bromus sterilis, Chaerophyllum temulum, Convolvulus arvensis, Euphorbia cyparissias, Galeopsis tetrahit, Galium cfr. album, Galium aparine, Golium spurium, Lathyrus pratensis, phleum bertolonii, Poa trívialis, Prunella vulgaris e Rumex acetosa, alcune specie tipi- camentes inantropiche,c ome Bellis perennis e Stellaria media,le specie con una certapreferenzap er i suoli umidi, come Arctium minus, Dorycnium pentaphyllum ssp. suffrutícosum, Festuca arundinqcea, Galega fficinalis, Holcus lanaîus e Melilotus alba, nonché specie con caratteristiched i spiccatan itrofilia come Fig. 4. Lia Pignotti e Riccardo M. Baldini durante l'indagine botanica (foto S. Rocchi, 13.V.2003). 69 Eupatorium cannabinum, Pyrus pyraster, Sedum cepaea, (Jrtica dioico e Veronicac hamaedrys.L e specie appartenentia questeu ltime due categorie si fanno particolafinentea bbondantin ei settorip iù bassi,m eno inclinati e con suolo più profondo, in vrcrnanzad ello stagno.I n particolareE upatorium cannabinume (Jrtica dioica, quest'ultima dominante,c ostituisconou na cintura compattal ungo la riva che guarda a valle, in prossimità dell'alveo emissario,i n cui manca o è ridotta la fascia francamentei grofitica. Nei punti in cui lafaggetapiù si awicina allo stagno,s onop resentis pecien emorali e di margineb oschivot endenzialmenteig rofile come Festucag iganîea,M yosotis decumbens,P etasites hybridus, Rumex conglomeratus, Salix apennìna, Salix copreo, Stachyss ylvatica. Costituiscono invece una fascia direttamente a contat- to con la superficieo ccupatad allo stagno,s peciep iù francamentei grofile come Carex hirta, Equisetump alustre, Galium elongatum, Glyceria plicata, Juncus articulatus, Juncus cfr. conglomeratus, Juncus inflexus, Typho angustifolia, Mentha aquatica, Polygonum persicaria, Ranunculus repens, Salix alba, Veronicaa nagallis-aquatica e I'idrofita Alisma plantago-aquatica. Glyceriap licata, in particolare,c ostituisceu na cintura litorale continua nella fa- scia semisommersalu ngo la riva a monte. Con il prosciugamentod ello stagno,i l fondo emersov iene colonizzato,n ella parte centrale,d a Equisetump alustre,pto- babilmentep er semplices viluppo delle partraereea partire da un sistemas otterra- neop erennanted i rizomi, a riposod urantei l periodod i sommersioneI.n ternamente alla fascia a Glyceria plicata, che in fase di emersiones i mantiene compatta e pervienea mattnazionec, ompaionos ia speciea nnualic ome Chaenorhinumm inus, sia speciea bitualmentep erenni,c he in questes ituazioni si comportanoc ome an- nuali effltmered i ridotte dimensioni (Veronicaa nagallis-aquatica). Elenco floristico Alismataceae Pulmonaria apennina Cristof. & Puppi Alismo plantago-oquaticaL . Veronicaa nagallis-aquaticaL . Veronicac hamaedrysL . Asteraceae Achillea cft. millefolium L. Caryophyllaceae Arctiumm inus( Hill.) Bernh. Cerastiums emidecandrumL . Bellis perennis L. Mo ehringi a trinerviq Claiw. Centauread issectaT en. Stellaria media (L.) Vill. var. intermedia Frorr Convolvulaceae Crepis leontodontoidesA ll. Convolvulusa rvensis L. Eupatorium cannabinumL . Cornaceae Lapsana communisL . Petasitesh ybridus (L.) Gaertn.,M . & Sch. Cornus sanguineaL . Pulicaria dysenterica( L.) Bernh. Corylaceae Ostrya carpinifolia Scop. Boraginaceae Buglossoidesp urpureocaerulea( L.) Johnston Crassulaceae Myosotisd ecumbensH ost Sedum cepaea L. 70 Sedumr upestre L Lamium maculatum( L.) L. Sedum sexangulare L. Mentha aquatica L. Prunella vulgaris L, Cupressaceae Stachys sylvatica L. Juniperus communisL . Thymusl ongicaulis Presl Cyperaceae Leguminosae Carexf lacca Schreb. Astragalus glycyphyllos L. Carex hirta L. Astragalus monspessulanusL . Equisetaceae Cytisus scoporius (L.) Link Equisetump alustre L. Dorycnium pentaphyllum Scop. ssp.s uffruticosum( Vill.) Rouy Euphorbiaceae Galega fficinalis L. Euphorbia amygdaloidesL . Lathyrus pratensis L. Euphorbia cyparissiasL . Melilotus alba Medic. Euphorbia dulcis L. Ononis spinosaL . Fagaceae Trifuliump ratenseL . Fagus sylvatica L. Vicia sepiumL . Geraniaceae Onagraceae Geranium robertianum L. Circaea lutetiana L. Graminaceae Polygonaceae Anthoxanthumo doratum L. Polygonump ersicaria L. Br achypod ium sylva ticum (Huds.) Beauv. Rumexa cetosaL . Bromuss terilis L. Rumex conglomeratusM urray Cynosuruse chinatusL . Primulaceae Festuca arundinacea Schreb. Anagallis arvensis L. Festuca gigantea Yill. Glyceria plicata Fries Pteridaceae Holcus lanatus L. Pteridium aquilinum (L.) Kuhn Melica uniflora Retz. Ranunculaceae Phleum bertolonii DC. Clematis vitalba L. Phragmites australis (Cav.) Trin. Helleborus foetidus L. Poa nemoralisL . Helleborus viridís L. Poa trivialis L. Ranunculus lanuginosus L. Guttiferae Ranunculusr epens L. Hypericum perforatum L. Rosaceae Juncaceae Aremonia agrimonioides( L.) DC. Juncus articulatus L. Cratoegus monogyna Jacq. Juncus cft. conglomeratusL . Fragaria vesca L. Juncus inflexus L. Prunus spinosaL . Luzula multiflora (Retz.)L ej. Pyrus pyraster Burgsd. Luzula campestris( L.) DC. Rubus canescensD C. Sorbus aria (L.) Crantz Lamiaceae Acinos alpinus (L.) Moench Rubiaceae Ajuga reptans L. Cruciata laevipes Opiz Clinopodium vulgare L. Galium cfr. album N{drll. Galeopsist etrahit L. Galium aparine L. 7l Galium elongatumP resl Typhaceae Galium spurium L. Typha angustifulia L. Salicaceae Umbelliferae Salix alba L. Chaerophyllumt emulum L. Salix apennina A. Skvortsov Sanicula europaea L. Salix caprea L. Urticaceae Scrophulariaceae Urtica dioico L. Chaenorhinumm inus (L.) Lange ssp.m inus Elenco delle specie raccolte Il censimentod ella coleotterofaunap resenten el biotopo esaminatoè awenpto sia effettuando raccolte a vista che usando il retino da acqua e quello da falcio, il setaccio,l 'aspiratore; in particolare I'indagine ha riguardato i Coleotteri viventi nei seguentia mbienti: nell'acqua dello stagno,s ul terreno vicino all'acqua, nei detriti, sulla vegetazionel ungo le rive e su quella circostantep er un raggio di 15-20 metri; sono stJte effettuate accurater accolte anchen ell'intrico radicale alla based i ciuffi di giunchi (Juncus inflexus L.) (Fig. 5) e sotto la corteccia di tronchi di Salice abbattutiv icino all' acqua. Se non specificato altrimenti, il materiale raccolto si trova nelle collezioni degli Fig. 5. Uno degli autori (Bordoni) durante la raccolta alla base di Juncus inflexus L. (foto S. Rocchi, 4.rx.1998). 72

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