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Cento anni di Europa 1870-1970 PDF

229 Pages·2016·6.75 MB·Italian
by  Joll
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I UNIVERSALE LATEBZA Ul^ Cento anni d’Europa 1870/1970 ^ James JoII vol. I J f Cento anni dl storln pletil dl miitninentl pro- í fondi, radicall como forao mnl nel pnasato, ^ ripercorsl con Io atlli: iivvinconto dallti ml- ^ gliore storlografla ongloansaono. James JoII raccontn, oitrs al cicll oconomlcl e alie guerre cho hanno aconvolto II mondo per due volte, le correnti Idoologlche, I mo- vlmenti culturall, Io croazionl arllatlcho. Un quadro storico amplíssimo, cho tion trascura, anzi sottolinea Tincldonza dl (xirsonnllta come Bismarck e Lenin, Hltlor o Mussollnl, Chur- chill é Kennedy, Freud o lilnsloln, Brocht e Picasso. UNNERSAU LATERZAU. James Joll, nato nel 1918, ha studiato a Win­ chester, poi alTuniversità di Bordeaux e infine al New College di Oxford. Dal 1947 ha inse- gnato a Oxford ed è stato Visiting Professor a Harvard, Stanford, Tokyo e Princeton. Attual- mente insegna Storia internazionale alTuniver- sità di Londra e alia London School of Econo- mics. CL 20-1726-1 a „r.ii i.rr isnnn M.i.i Universale Laterza 5,72 Titolo deH’edÍ2Íone originale Europe Since 1870. An International History Weidenfeld & Nicolson, London 1973 © James Joll 1973 Traduzione di Bruno Maffi In « Storia e Società » prima edizione 1975 Nella « Universale Laterza » prima edizione 1980 Proprietà letteraria nservata Gius. Laterza & Figli Spa, Roma-Bari James Joll CENTO ANNI D’EUROPA 1870-1970 tomo primo Editori Laterza 1980 Finito di stampare nel giugno 1980 nello stabilimento d’atti grafiche Gius. Laterza & Figli, Bari CL 20-1723-7 INTRODUZIONE I cent’anni di storia di Europa che seguono il 1870 sono densi di mutamenti sociali, economici, culturali e politici cosi rapidi e drammatici, che riesce quasi impossibile scriverne in un solo volume. Ma si tratta di anni in cui, da un lato, certe esperienze storiche sono State comuni all’Europa nel suo insieme e gli sviluppi europei si sono nettamente diflerenziati da quelli di quasi tutte le altre patti dei mondo, e in cui, dalPaltro, il corso delia storia d’Europa ha inciso profondamente sulla società dei paesi extra-europei. È di queste esperienze comuni che si occupa il presente volume. Mentre cerca di descrivere e analizzare i grandi movimenti di massa che hanno fornito i temi principali delia storia del- Pultimo secolo — liberalismo, imperialismo, fascismo, socialismo, comunismo —, esso li illustra nel loro contesto storico e cro- nologico. La storia si occupa di uomini reali in situazioni reali; f- quindi importante ricordare al lettore la successione di eventi in cui hanno preso vita questi movimenti generali, per fornirgli, diciamo cosl, una carta nautica con la quale egli possa comin- ciare ad orientarsi in mari tanto burrascosi. È un periodo, questo, in cui 1’impatto degH eventi politici sulla vita degli individui è stato particolarmente forte, e mentre è utile, come cercano di fare molti cultori di storia sociale ed economica, scrivere di storia lasciando da parte la politica e concentrandosi sul tasso dei salari, il costo delia vita, 1’incidenza delia disoccupazione, ecc., intesi come i fattori che piü condi- zionano 1’espetienza dell’uomo comune, tali studi hanno un senso solo entro una cornice politica e ideológica; quella ap- punto che ho cercato, nelle grandi linee, di fornire. Certo, la storia può essere scritta nei termini di vasti movi­ menti globali o di cicli economici in cui eventi come Ia seconda VI Cento antii d'Europa guerra mondiale non causano nulla piü che motnentanee oscilla- zioni nei diagrammi tracciati dal sismografo; ma la forma pre­ cisa nella quale i mutamenti avvengono è determinara dalle azioni di individui. Sarebbe irrealistico, scrivendo di un periodo che si apre con Bismarck, e in cui Lenin e Hitler, per non dire Churchill o De Gaulle o Freud o Einstein, sono figure domi- nanti, negate 1’impatto delia personalità sulla storia, o preten- dere che il corso dei secolo XX sarebbe stato lo stesso senza queste personalità particolari. Se ciò sembra fuori moda, allora questa è storia fuori moda. L’autore di iin libro generale di questo tipo non può non prendere decisioni arbitrarie su che cosa includere e che cosa tralasciare, su dove iniziare e dove finire. Le lacune sono il risul- tato, in parte, delia mia ignoranza, per esempio, delia fisica o delia storia economica e técnica; in parte, di mancanza di spazio. Nel discutere sviluppi intellettuali ed artistici, mi sono limitato a quelli che mi sembtano avere influito sulla qualità delia società europea e sulle idee preconcette dei suoi componenti, o averle meglio rispecchiate: ne segue che alcuni dei maggiori poeti e romanzieri, pittori e scultori, architetti e musicisti, nonché degli scienziati piü originali, non sono citati. D’altra parte, mi sono sforzato di collegare questi sviluppi alia storia politica e sociale dei periodo, invece di trattarne separatamente. Ogni libro riflette i gusti e gli interessi delPautore, special- mente quando, come questo, deve essere in alto grado selettivo; ma risente anche, soprattutto se tratta di storia contemporânea, dello stato sociale, economico e nazionale di chi scrive. II pre­ sente volume reca senza dubbio il marchio dei fatto d’essete stato scritto da uno che è vissuto per oltre la metà dei periodo considerato, e che per una quarantina d’anni dello stesso ha potiito osservare e seguire gli eventi dalPangolo delia sicurezza r dei distncco relativi di una vita borghese in Inghilterra. Ma iiiiii drllr giustificazioni per qualunque genere di storiografia è ■ lir prnnrltf alPautore come al lettore di sforzarsi di trascen- drn I prnpri limiti. La storia, come 1’arte, ci dà il modo di iillitiHiiii In iKiKirn cspcrienza. Scrivendo questo libro, sono stato MKliriiii II ilvnlriT il periodo nel quale ho vissuto, e a rimet- iiii lii imi.ii miilln ili riü che davo per aequisito. Esso si giu- ■ iilii|»iii •mIiimiIm «p rinvpglierà 1’interesse dei lettore al punto I ntroduzione VII di spingerlo a colmarne le lacune e a discuterne da sé le con- clusioni. Ma, se la storia è simile alParte, è anche simile alia psica- nalisi. Come lo psicanalista ci aiuta ad affrontare il mondo inse- gnandoci a guardare in faccia la verità al disopra dei nostti moventi e dei nostro passato personale, cosí lo storico contem­ porâneo ci aiuta ad afítontare il presente e il futuro permet- tendoci di capire le for2e che, comunque le si giudichi, hanno fatto dei nostro mondo e delia nostra società quelli che sono. Infine, un’opera genetale che tenti una vasta sintesi di un periodo storico lungo e aggrovigliato è sempre e inevitabilmente condannata ad imporre uno schema a ciò che descrive. Ogni frase deve condensare, e quindi distorcere, i fatti e le idee che riassume. Inoltre, è impossibile evitare queUo che secondo W. L. Langer « è 1’errore piü grave in cui possa cadere uno storico [...], quello di costruire uno schema nitido, logico, pre­ ciso, laddove nella realtà ogni cosa era confusione e contraddi- zione». E, anche qui, 1’unica giustificazione dei tentativo di pigiare gli ultimi cent’anni in uno schema maneggevole sarà il fatto che il lettore reagisca al modulo da me suggerito e si rituffi nella confusione e contraddizione che è 1’essenza stessa delia ricerca storica. Questa confusione e contraddizione è un tratto ancor piü riconoscibile delia storia contemporânea che delia storia passata. Ogni giorno rende disponibili nuove testi- monianze, ogni giorno appaiono nuovi studi che invalidano le nostre ipotesi e ci costringono a rivedere le nostre idee. Non .solo, ma la nostra prospettiva sul passato recente muta di con­ tinuo. Per esempio, oggi possiamo capire che la prima guerra mondiale non fu una cesura completa come poteva sembtare a prima vista, e che i movimenti e le idee condizionanti le espe- rienze dei tardo secolo XX avevano già fatto quasi tutti la loro apparizione prima dei 1914. Episodi che all’epoca sembravano di un’importanza immensa perdono rilievo, fino ad apparire insignificanti, ad una visione piü larga. Ciò vale in particolare per la storia d’Europa negli ultimi venticinque anni. Dalla fine delia seconda guerra mon­ diale in poi, è difficile stabilire che cosa sia importante e che cosa effimero nella nostra storia. Eino al termine delia seconda guerra mondiale, nello scrivere di storia sappiamo almeno che

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