3 LE ACQUE ACQUE SUPERFICIALI I fIumI I corsi d’acqua, oggetto di studio in provincia di Sondrio, sono l’Adda, il Mera, il Mallero, il Poschiavino ed il Masino. Il Mera attraversa l’intera Valchiavenna e ha le sue origini nei monti intorno al Maloja ed ai Setti Passi, i cui fiumi sono abbondantemente alimentati dai ghiacciai. Il Mera si allunga per 57 km, in val Bregaglia, fino alla foce nel lago di Como, dopo essersi arricchito delle acque del Liro, del torrente Schiesone (7 km), del Bodengo (13 km), del Codera (14 km) e del Ratti (11 km) che scendono dalle spianate e dai piccoli ghiacciai del Ligoncio. Il Mallero scende dai monti tra il Disgrazia ed il Bernina-Palù-Scalino, abbondantemente glacializzati; sfocia in Adda, a Sondrio, dopo un percorso di 29 km. È alimentato da più torrenti; tra i principali, il Lanterna, proveniente dal gruppo del Bernina, il Torreggio proveniente dal Disgrazia e l’Antognasco proveniente dallo Scalino. Il torrente Masino scende dai monti granitici del Badile e sfocia nell’Adda, ad Ardenno, dopo un percorso di 19 km. L’Adda sgorga a 2.237 metri di altezza e termina il suo tratto prelacuale nel lago di Como, dopo un percorso di 125 km vincendo un dislivello di 2.038 m. con una pendenza dell’1,63%. La superficie del bacino prelacuale, praticamente tutto ricompreso nella Valtellina, è di circa 2.600 km di cui 260 svizzeri. Riceve in sponda sinistra ben 12 affluenti (Belviso, Caronella, Bondone, Malgina, Armisa, Venina, Livrio, Cervio, Madrasco, Tartano, Bitto, Lesina), mentre, sulla sponda destra, ne riceve 5 (Poschiavo, Mallero, Fontana, Masino, Roasco). LE ACQUE 46 ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 Il regime di tutti i corsi d’acqua è quello tipico dei fiumi alpini; le magre coincidono con il periodo invernale e raggiungono il minimo nei mesi di gennaio e febbraio; con aprile i torrenti ed i fiumi entrano in morbida e vi permangono fino a luglio. Si registra una leggera depressione in settembre quando la neve residua è quasi totalmente scomparsa, un leggero aumento in ottobre con le brume invernali e poi una depressione completa per tutto l’inverno. Questo regime è in rapporto con parecchi fattori: il regime pluviometrico continentale o semi- continentale (piovosità estiva), il periodo della fusione delle nevi (morbide tardo-primaverili) e, infine, con la fusione dei ghiacciai e delle nevi più elevate (estate piena). La metodologia di classificazione delle acque superficiali, attualmente dettata dal D.lgs 152/2006, non ha modificato quanto precedentemente previsto dal D.Lgs. 152/99 che definiva gli indicatori necessari per la ricostruzione del quadro conoscitivo rappresentativo dello Stato Ecologico ed Ambientale delle acque sulla quale misurare il raggiungimento degli obiettivi di qualità prefissati. Tali obiettivi prevedono di assicurare a tutti i corpi idrici definiti significativi lo stato di qualità sufficiente, alla scadenza temporale, del 2008 e buono, entro il 2016. Alla definizione dello Stato Ecologico contribuiscono sia parametri chimico-fisici di base relativi al bilancio dell’ossigeno ed allo stato trofico ( indice Livello di Inquinamento da Macrodescrittori, di seguito L.I.M.) sia la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti ( Indice Biotico Esteso, di seguito I.B.E.). Il L.I.M. è ricavato dalla somma dei punteggi concernenti 7 macrodescrittori (Saturazione di Ossigeno, BOD5; COD, NH4, NO3; Fosforo totale ed Escherichia coli), calcolati considerando il 75° percentile dei risultati ottenuti nella fase di monitoraggio per ciascuno dei parametri stessi, secondo le modalità di cui alla tab.7 dell’all.1 all’ex D.Lgs. 152/99. PARAMETRO Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 |100-O | (100-OD) (%sat) ≤ 10 (**) ≤ 20 ≤ 30 ≤ 50 > 50 2 B.O.D. (O mg/l) < 2,5 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 15 < 15 5 2 C.O.D. (O mg/l) < 5 ≤ 10 ≤ 15 ≤ 25 < 25 2 Azoto ammoniacale (N mg/l) < 0,03 ≤ 0,1 ≤ 0,5 ≤ 1,5 > 1,5 Azoto nitrico (N mg/l) < 0,3 ≤ 1,5 ≤ 5,0 ≤ 10 > 10 Fosforo totale (P mg/l) < 0,07 ≤ 0,15 ≤ 0,3 ≤ 0,6 > 0,6 Escerichia coli (UFC/1000ml) < 100 ≤ 1.000 ≤ 5.000 ≤ 20.000 > 20.000 Punteggio da attribuire per ogni parametro analizzato (75° percentile 80 40 20 10 5 Macrodescrittori del periodo di rilevamento) – (Tabella riferita all’allegato 1, tabella 7 Livello di Inquinamento dei 480-560 240-475 120-235 60-115 < 60 Macrodescrittori del D.Lgs. 152/99) Il valore dell’I.B.E. che, come noto, misura l’effetto della qualità chimica e chimico-fisica delle acque sugli organismi bentonici che vivono almeno una parte del loro ciclo biologico nell’al- veo dei fiumi, corrisponde invece alla media dei valori misurati durante l’anno nelle campagne di misura stagionali o rapportate ai regimi idrologici più appropriati. Anche l’I.B.E. viene definito con 5 classi di qualità. LE ACQUE ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 47 CLASSI VALORE COLORE DI GIUDIZIO DI QUALITA’ DI I.B.E. RIFERIMENTO Ambiente non inquinato Classe I 10-11-12-... o non alterato in modo sensibile Ambiente in cui sono evidenti Classe II 8-9 alcuni effetti dell’inquinamento Classe III 6-7 Ambiente inquinato Valori dell’Indice Classe IV 4-5 Ambiente molto inquinato Biotico Esteso e relative classi Classe V 1-2-3 Ambiente fortemente inquinato di qualità Infine, lo Stato Ecologico del corso d’acqua (S.E.C.A.) è determinato incrociando i valori del L.I.M. e dell’I.B.E., prendendo in considerazione il peggiore dei due indici, intersecati secondo la tab. 8 del suddetto allegato. Anche in questo caso si attribuisce il valore attraverso le 5 classi di qualità. Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 I.B.E. >10 8-9 6-7 4-5 1-2-3 LIM 480-560 240-475 120-235 60-115 <60 Ai fini dell’attribuzione dello Stato Ambiente del corso d’acqua i dati relativi allo Stato Ecolo- gico devono essere rapportati con quelli concernenti la presenza degli inquinanti chimici indi- cati nella tab. 1 dell’all.1 al D.Lgs. 152/99, per i quali però il monitoraggio si presenta adeguato solo a partire dal 2003. È sempre il valore dell’I.B.E. a determinare la classificazione delle acque nella classe SECA mentre, tra i macrodescrittori, il parametro microbiologico Escherichia coli, indice di contami- Andamento nazione fecale, risulta il più penalizzante ai fini dell’attribuzione del livello di qualità, in tutte 2001-2008 degli indici le stazioni campionate. di qualità fluviale si s a Cl LE ACQUE 48 ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 Nella tabella allegata l’indice SECA coincide con l’indice IBE, sempre più sfavorevole dell’indi- ce LIM, e quindi determinante. Nell’asse delle ordinate compaiono i valori abbinati alle classi SECA; i corsi d’acqua sono mi- gliori quanto più tale indice è basso. In definitiva l’Adda sopralacuale, allo scadere del 2008, ha la qualità sufficiente prevista dalla legge. Si nota inoltre nella tabella che la qualità dell’acqua è più costante nell’Adda dove le portate sono elevate mentre è più variabile nei torrenti a regime idrico variabile. LE ACQUE ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 49 I LAGHI Si contano, in Valtellina, non meno di 250 laghi: una quarantina si trovano fra le valli Grosina, Viola e Livigno, più di 50 in Val Malenco e non meno di 30 sono quelli della parte lombarda dell’Ortles – Cevedale. All’incirca lo stesso numero sono i laghi sul versante Orobico e più di 20 quelli in Val San Giacomo. Alcuni sono originati dalla escavazione glaciale, altri dallo sbarramento morenico o, addirittura, dallo sbarramento di sponda del ghiacciaio. Non manca qualche esempio, circa una decina, di laghetti situati nel fondo delle doline scavate dal carsismo nel calcare. Le frane sono abbastanza frequenti come causa nella formazione dei laghi alpini di sbarramento. Il lago di Novate Mezzola, ora distinto dal Lario, è il lago più esteso della provincia di Sondrio; esso è situato sul pieno fondo della Valchiavenna, al limite con la provincia di Como. La sua superficie si aggira sui 6 km3 ed il livello delle acque è circa 200 metri s.l.m.; la profondità massima è di 70 metri. La Direttiva 2000/60/CE prevede che i laghi vengano caratterizzati secondo classi omogenee in relazione alla loro geomorfologia; i fattori considerati più importanti per distinguere le varie tipologie di laghi sono l’altitudine, le dimensioni, la profondità media e la composizione geologica. Alcune di queste caratteristiche influenzano l’evoluzione termica annuale del lago, fenomeno molto importante perché regola i moti verticali delle acque influenzando così gli scambi di nutrienti (fosforo e azoto) tra le acque profonde (ipolimio) e le acque sovrastanti (epilimio). Ai fini della trofia del lago, e quindi della sua qualità, i due periodi più significativi sono quelli della piena circolazione e della stratificazione delle acque. Alle nostre latitudini i laghi sono generalmente monomittici, cioè con una sola circolazione annuale; in genere la piena circolazione avviene a fine inverno e la stratificazione a tarda estate. La classificazione qualitativa di un lago – definita come Stato Ecologico (SEL) – basa la sua valutazione su quattro parametri (trasparenza, ossigeno disciolto, clorofilla a e fosforo totale) misurati in corrispondenza della piena circolazione e della stratificazione delle acque e sull’incrocio dei valori misurati in superficie e sul fondo. PARAmETRO Classe/Livello 1 Classe/Livello 2 Classe/Livello 3 Classe/Livello 4 Classe/Livello 5 Qualità elevata buona sufficiente scadente pessima Fosforo totale µg/L P < 10 25 50 100 > 100 Trasparenza m > 5 5 2 1.5 1 Ossigeno ipolimnico% > 80% 80% 60% 40% 20% saturazione mg/L Clorofilla µg/L < 3 6 10 25 25 Calcolo dell’indice SEL LE ACQUE 50 ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 In Lombardia i laghi della rete di monitoraggio di Arpa sono 39; 12 laghi (di cui 10 artificiali) non sono stati monitorati prevalentemente per motivi di ordine tecnico: si tratta infatti di corpi idrici ubicati ad oltre 800 metri di quota, piccoli e profondi, per i quali il prelievo invernale risulta improponibile. A 27 laghi è stato possibile attribuire lo Stato Ecologico; tra questi il lago di Novate Mezzola. Arpa Lombardia, nell’ambito del progetto “Monitoraggio Ecologico Laghi” (acronimo: Mon. Eco.La), ha preso però in osservazione, negli anni 2007 – 2008, ambienti lacustri significativi al fine di caratterizzare e valutare l’impatto delle attività antropiche nei vari bacini idrografici, sulla base delle indicazioni del D.Lgs. 152/2006 e della Direttiva 2000/60/CE. Il Progetto si poneva, come obiettivo, l’integrazione fra le indagini già previste come obbligatorie dal D.Lgs. 152/99 con quelle che prevedevano gli aspetti ecologici dettati dal D.Lgs. 152/2006. Il monitoraggio proposto si configura come punto di partenza per i programmi di monitoraggio successivi nei Piani di Gestione dei Bacini Idrografici. Nella provincia di Sondrio i laghi individuati dal progetto sono il lago di Palabione, il lago Gallo, il Palù ed il lago di Campo Moro. Le rilevazioni sul lago di Novate Mezzola, pur non ricomprese nel progetto, continuano secondo i protocolli analitici già adottati in precedenza. Lago Palabione Il lago Palabione si trova ad una altitudine elevata e le condizioni di accesso sono abbastanza difficoltose. I prelievi effettuati mensilmente, nell’anno 2008, da giugno a novembre, hanno evidenziato differenze minime. Le concentrazioni di fosforo totale sono risultate spesso inferiori al limite di applicabilità della metodica (5 µg l-1 P) nello strato superficiale; sul fondo la concentrazione di fosforo totale raggiunge il valore massimo di 8 µg l-1 P nel mese di settembre. Il dato relativo alla minima saturazione di ossigeno sul fondo durante la fase di massima stratificazione presenta un valore percentuale piuttosto alto (62%) nel mese di settembre. Questo dato indica un bilancio positivo dell’ossigeno che è presente in tutta la colonna d’acqua in quantità elevate. Il lago Palabione non va incontro a fenomeni di anossia nello strati ipolimico nei mesi estivi. La qualità del lago è Buona, avendo ottenuto nel 2008 un indice SEL pari a 2. Lago del Gallo Il lago del Gallo è un bacino artificiale regolato situato a 1809 metri di quota. La sua superficie è di 4,71 kmq ed il volume di 165 *106 m3. Le frequenti variazioni di livello dell’invaso, utilizzato per la produzione di energia elettrica, determinano una notevole escursione dell’area occupata dal lago; questo costituisce un fattore di disturbo dell’ecosistema lacustre. I prelievi effettuati mensilmente, nell’anno 2008, da giugno a novembre, hanno evidenziato differenze minime. A seguito dei campionamenti effettuati nel corso del 2008, la maggior concentrazione di fosforo totale, pari a 22 µg l-1 P è stata misurata alla profondità di 5 metri nel mese di luglio. I valori minimi, al di sotto del limite di applicabilità della metodica (5 µg l-1 P), sono stati osservati ad agosto, mese successivo alla massiccia fioritura di Diatomee. Molto probabilmente lo scioglimento dei ghiacciai con il conseguente dilavamento delle rocce operato dal ruscellamento delle acque verso valle e l’espansione del lago che torna ad occupare l’intero areale dell’invaso, apportano una discreta quantità di nutrienti alle acque. Questa disponibilità di nutrienti determina una condizione molto favorevole alla comunità fitoplanctonica soprattutto alla componente diatomica; a conferma di questa ipotesi, nel mese di luglio è possibile osservare una grande fioritura di Diatomee. Il dato relativo alla minima saturazione di ossigeno sul fondo durante la fase di massima stratificazione presenta un valore LE ACQUE ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 51 percentuale piuttosto alto (68,8% sul fondo) durante il mese di agosto. Questo dato indica sicuramente un bilancio positivo dell’ossigeno che è presente in tutta la colonna d’acqua in quantità elevate. Il lago del Gallo non va incontro a fenomeni di anossia nello strato ipolimico nei mesi estivi. La qualità del lago è Sufficiente, avendo ottenuto, sia nel 2007 che nel 2008, un valore di SEL pari a 3. Lago Palù Il lago Palù è un piccolo lago alpino poco profondo, collocato a circa 2.000 metri s.l.m.. La superficie rimane coperta da uno strato di ghiaccio per diversi mesi all’anno. Per questo motivo, oltre che per le difficoltà logistiche nel raggiungere il bacino lacustre, nel 2008 sono stati effettuati 5 campionamenti compresi tra i mesi di giugno e ottobre. Le concentrazioni di fosforo totale sono ridotte in tutti i campionamenti effettuati; nel mese di ottobre sono risultate inferiori al limite di applicabilità della metodica (5 µg l-1 P), mentre, il valore più elevato è stato misurato nello strato ipolimico nel mese di settembre (19 µg l-1 P ). Le percentuali di saturazione registrate sul fondo sono comprese tra 84 e 94%. Questo dato indica un bilancio positivo dell’ossigeno che è presente in tutta la colonna d’acqua in quantità elevate. Il lago Palù non va incontro a fenomeni di anossia nello strato ipolimico nei mesi estivi. La qualità del lago è Buona, avendo ottenuto un valore SEL pari a 2. Lago di Campo moro La piana di Campo Moro è una antica conca glaciale che ricade nei serpentini scistosi che affiorano sulle sponde, più o meno ricoperti da una coltre di depositi fluvio – glaciali. È un piccolo lago alpino profondo, collocato a poco meno di 2.000 metri di altezza e nato all’incirca nel 1959 da uno sbarramento artificiale. La superficie del lago è di 0,9 km2 ed il volume di 10,8 *106 m3. La superficie rimane coperta da uno strato di ghiaccio per diversi mesi all’anno. Per questo motivo, oltre che per la difficoltà logistica nel raggiungere questo lago, i campionamenti sono stati effettuati nei mesi estivi e ad inizio autunno. Il valore minimo di fosforo (31 µg l-1 P) è stato registrato nel mese di settembre in superficie. Il valore più elevato (104 µg l-1 P) è stato misurato in agosto nello strato intermedio (17 metri). I profili dell’ossigeno registrati lungo tutta la colonna d’acqua evidenziano una sostanziale omogeneità di valori a tutte le profondità con valori massimi nel mese di ottobre. Il lago Campo Moro non va incontro a fenomeni di anossia nello strato ipolimico nei mesi estivi. La qualità del lago è Scadente avendo ottenuto un valore di SEL pari a 4. Il lago di Novate mezzola Il lago di Novate Mezzola si colloca a quota di 199 m s.l.m., ha una superficie di 5,85 kmq ed un volume di 149*106 m3. Il lago di Mezzola è un lago naturale, il cui immissario principale è il fiume Mera. È un lago monomittico profondo, formatosi in epoca storica a seguito della separazione operata dai depositi alluvionali del fiume Adda, dalla porzione settentrionale del lago di Como. In generale non si osserva la formazione di un termoclino molto pronunciato, ma, nel complesso, la stratificazione appare presente da maggio ad ottobre. Riferimenti: Tenendo in considerazione il periodo di monitoraggio che va dal 2004 al 2008, si è notato Dipartimento ARPA un discreto miglioramento della media dei valori di fosforo totale nel corso del 2008, in di Lecco. coincidenza con la fase di piena circolazione delle acque. Progetto MON.ECO.LA. Il dato peggiore (19 µg l-1 P) si riferisce al 2007. I dati relativi alla minima saturazione di ossigeno, rilevata sul fondo durante la fase di massima Referenti dipartimentali stratificazione, hanno mostrato valori percentuali abbastanza uniformi e comunque superiori per la tematica: al 50% per la maggior parte del periodo considerato (2003 - 2008). Questi dati hanno Domenica Mocellin evidenziato l’assenza di condizioni di ipossia delle acque ipolimniche. Valter Mafessoni La qualità del lago è Sufficiente, avendo ottenuto nel 2007 e nel 2008 un valore di SEL pari a 3. Cinzia Carugo LE ACQUE 52 ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 ACQUE AD USO POTABILE L’approvvigionamento idrico dei 78 Comuni della provincia di Sondrio è sostenuto quasi esclusivamente da sorgenti (n.836); pochissime sono infatti le captazioni da pozzi (n.19) e da acque superficiali (n.3). (Fonte ASL 2007). Complessivamente la rete acquedottistica ha una lunghezza di 2.027 km con un volume captato di 27,7* 106 di m3. Il numero delle fonti di approvvigionamento è molto elevato e la popolazione servita da acquedotto è pari al 97%. La dotazione idrica netta per abitante è di 205 l/ab/giorno (Fonte: Provincia di Sondrio 2008 - dati 2001). La maggior parte dei comuni è servita da più acquedotti, alimentati da piccole sorgenti poco profonde con ridotte portate, sparse su un territorio esteso e a differenti quote altimetriche. Ne consegue un notevole numero (n.257) (Fonte Asl 2007) di reti acquedottistiche scarsamente interconnesse tra di loro e gestite quasi esclusivamente dalle Amministrazioni comunali. (Fonti: Provincia di Sondrio 2008). Il sistema di gestione delle acque ad uso potabile è definito dalla normativa nazionale; i controlli sono svolti principalmente sull’acqua erogata dai pubblici acquedotti, oltreché sulle acque superficiali (fiumi e laghi) e sotterranee (pozzi e sorgenti) destinate, dopo eventuale trattamento, al consumo umano. Nel contesto dei controlli le diverse responsabilità sono ripartite su Asl, Arpa ed Enti Gestori; in dettaglio, Asl formula un giudizio di idoneità all’uso sulla base dei controlli microbiologici, effettuati in proprio, e sulla base delle analisi chimico – fisiche, effettuate da Arpa; gli Enti Gestori hanno un ruolo di “controllo interno” sulla qualità delle acque che erogano. Le acque ad uso potabile, in provincia, sono genericamente caratterizzate da proprietà organolettiche gradevoli e da un modesto contenuto in sali minerali; infatti, oltre il 95% delle acque è caratterizzata da un residuo fisso inferiore ai 200mg/l e, oltre il 75%, da durezza totale inferiore ai 7 °F. L’acqua distribuita nel nostro territorio è sostanzialmente esente da influenze antropiche; ciò grazie alla collocazione delle fonti lontano da insediamenti civili e industriali, quindi priva di sostanze chimiche contaminanti, ad esclusione di alcune sorgenti dove viene riscontrata la presenza di arsenico di origine endogena, in concentrazione superiore al limite indicato dalla normativa di riferimento (D.lgs.n.31/2001). Nel corso del biennio 2007-2008 l’Asl ha eseguito oltre 4500 prelievi lungo la rete acquedottistica e i campioni sono risultati, nel 13.8% circa dei casi, non conformi per la presenza di batteri indicatori di contaminazione microbica. La inadeguatezza strutturale e la difficoltà di manutenzione delle opere di captazione, unita a una insufficiente protezione delle aree di salvaguardia, rappresentano le principali cause di contaminazione batterica. Ulteriori fattori di rischio sono dovuti ad eventi meteorologici sfavorevoli che, unitamente al precario assetto idrogeologico del territorio, possono causare eventi di crisi degli impianti idrici come quelli che si sono verificati nei comuni di Bormio e di Valdidentro nel novembre 2008 (Fonti ASL). Il Dipartimento, negli anni 2007 e 2008, ha analizzato più di 800 campioni, riscontrando circa il 19% di non conformità. Le irregolarità causate da superamento dei limiti previsti dalla normativa di riferimento sono dovute, per oltre il 90% dei casi, alla presenza di arsenico e, subordinatamente, alla presenza di ferro in alcune acque condottate, fenomeno, quest’ultimo, dovuto alla cessione del metallo da parte di tubature obsolete. La presenza di arsenico, riconducibile alla particolare struttura idrogeologica del territorio che comporta fenomeni di arricchimento delle acque sorgive, può essere rimossa sia con l’esclusione LE ACQUE ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 53 delle fonti di approvvigionamento contaminate che mediante sistemi di abbattimento specifici. Nonostante i provvedimenti adottati dalle Amministrazioni comunali interessate dal fenomeno, nel biennio oggetto di studio, si è registrata presenza di arsenico in concentrazione superiore al limite di legge in circa l’8% dei punti rete analizzati e, a tutt’oggi, ancora cinque comuni (Caspoggio, Madesimo, Tirano, Valdidentro e Valfurva) usufruiscono della deroga regionale (valore non superiore a 50µg/l), in attesa del completamento delle opere necessarie a garantire il rispetto del valore limite di 10µg/l previsto nel D. Lgs. n. 31/01. o ri d n o S di à t cit a ell d o t ot d e u q c a ell’ d a ri et m ni a Pl LE ACQUE 54 ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 ACQuE SuPERfICIALI uSO POTAbILE Le acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, sono classificate dalle regioni, ai sensi del D.Lgs. n.152/06, in tre categorie A1, A2, A3, in base alle caratteristiche chimico-fisiche e microbiologiche che possiedono e ai trattamenti specifici necessari per l’utilizzo a scopo potabile. • A1: trattamente fisico semplice e disinfezione • A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione • A3: trattamento fisico e chimico spinto e disinfezione La Regione Lombardia, con D.G.R. n. 28530 del 1992 e D.G.R. n. 3218 del 2006, ha classificato i tre corpi idrici superficiali: Torrente Aprica, Lago Palabione (Aprica) e torrente Referente dipartimentale Caronella (Teglio) in categoria A1. per la tematica: Verifiche delle conformità eseguite nel biennio 2007/2008 hanno sostanzialmente Giacomina Moraschetti confermato tale classificazione. LE ACQUE SOTTERRANEE mONITORAGGIO QuALITATIVO Per la determinazione dello Stato Chimico dei Corpi idrici Sotterranei, anche nel biennio 2007-2008 è stato fatto riferimento all’abrogato Decreto Legislativo 152/99. Tale scelta è stata fatta soprattutto per mantenere una continuità con le valutazioni effettuate negli anni precedenti ed evidenziare eventuali andamenti, utilizzando lo stesso metodo. Ai fini della classificazione chimica è stato usato il valore medio, rilevato per ogni parametro di base nel biennio di riferimento. Le diverse classi qualitative sono state attribuite secondo lo schema della tabella sotto riportata (Tab. 20 All. 1 al D. lgs 152/99). La classificazione è stata determinata dal valore di concentrazione peggiore riscontrato nelle analisi dei diversi parametri. Classi Giudizi Classe 1 Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche. S Classi di qualità per Classe 2 Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche. C la valutazione dello Impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni stato chimico delle A Classe 3 segnali di compromissione. S acque sotterranee Classe 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti. (rif. D. Lgs. 152/99, Impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni Classe 0 all. 1, par. 4.4.2) al di sopra dei valori della classe 3. unità di misura Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 02 (*) Conducibilità µS/cm (20°C) ≤ 400 ≤ 2500 ≤ 2500 >2500 >2500 elettrica Classificazione Cloruri µg/L ≤ 25 ≤ 250 ≤ 250 >250 >250 chimica in base Manganese µg/L ≤ 20 ≤ 50 ≤ 50 >50 >50 ai parametri di Ferro µg/L ≤ 50 ≤ 200 ≤ 200 >200 >200 base delle acque Nitrati µg/di NO ≤ 5 ≤ 25 ≤ 50 >50 3 sotterranee Solfati µg/diSO ≤ 25 ≤ 250 ≤ 250 >250 >250 (Tab. 20 All. 1 4 Ione ammonio µg/di NI I ≤ 0,05 ≤ 0,5 ≤ 0,5 >0,5 >0,5 al D. Lgs. 152/99) 4 Nelle tabelle seguenti a pagina 56 sono riportate le classi di SCAS (Stato Chimico Acque Sotterranee) risultanti dai monitoraggi effettuati negli anni 2007 e 2008. LE ACQUE ARPA Dipartimento di Sondrio – RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE – anni 2007-2008 55
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