ipi IP inillii^^ li !;Ì|1 lliilliiiniiii^ PQ 4218 N3M6 1916 I,ÌIÌIÌA,[?Y Luigi Molinaro Del Chiaro Camti popolari RACCOLTI IM JNAPOLI con uarianti e confronti nei uarii dialetti Chiuncfue altra poesia non conosca ch« qiid'.a de' libri stampati, chiunque non uanera il popolo com? poeta e ispirator dai poeti, non ponga costui 1'occhio su questa rac- colta, che non è fatta perlui.Lacondanni, la schernisca: e 1auremo a gran lode. N. TOMMASEO Canti pop. toscani, ecc.,paii '>. Seconda edizione NAi'OIJ r. librerìa antiquaria LUIGiLUBRANO \0 ^ Via S. Maria di Costantinopoli,103. » I J /Y Q 7- Proprietà letteraria- iyi<;;.. NJsaappoli-Tip. F. Lubrano-S. Pietro a Maiella, 31 Nati spontanei sulle rive oel Sebeto, E cresciuti senza cura di giardiniere ALLE AURE IMBALSAMATE DI ìMeRGELLINA, questi fiori io raccolsi dalle modeste aiuole del popolo. Così, COME SONO, LI OFFRO A \'0I, ILLUSTRE SENATORE BENEDETTO CrOCE, in ricordo della nostra più che trentennale amicìzia sempre sincera ed inalterata. Acco(;lieteli con lieto viso gelosamente,, per ultimo conforto del raccoglitore, già prossimo ad essere travolto dai marosi della vita. Ai pochi cultori del folk-lore Nel felìbraio del 1870. roii apposito manifesto, promisi un Saggio di cantipopolari napoletani^ da dar fuori appena raccolte tante firme da francare le spese della stampa. Ed in vero dovetti con sod- disfazione confessare, che non ci fu difetto di so- scrittori, giacché, in men di un mese, ben 175 ade- rirono all'associazione. Assai di buon grado, cosi conl'ortato, mi accinsi all'opera, quando cii'costanze imprevedute, lienchè non di lunga durata, mi fecero rimandare la pubblicazione a tempo migliore. Ed un simile pensiero non mi abbandonò mai e nel- l'animo mi restò vivo e costante Uamore per co- siffatti studii con la speranza di vedere, ul \nn presto, compiuto il mio divisaniento. E (questo tem- po venne finalmente. Nel 1880, la Dio mercè, mes- so da banda ogni altro disegno, e incoraggiato dalle gentili premure, che in ogni teuìi)o mi veni- vano fatte dagli amatori del patrio dialetto e delle cose nostre, mandai per le stampe alcune centinaia di Canti del popolo ìiapoletano, giti raccolte cou oiiiii studi») e diligenza. In sulle prime pensai d'intitolare lamiaraccolta Caritipopolari napoletani: ma poi. esa- minando jueglio le ragioni, e seguendo T esempio del Dalmedico , del Bernoni, del Lizio-Bruno '^ di - — — VI jilli'i. <• l'avviso del professore (Tioi-crio Arooleo (1) mi (Ktm-iuinai. senza più. a intitolarla: (^antidel po- polo nnpnlpfaiìo. Tale titolo lui parve più esatto ad in- dira4-t' (jiianto è esclusiva ii-t-a'/ione del popoloiTaltro inv>'((' tni taceva ricordar»' ili quei canti che, quan- fiin(|iu' ••{iiii|ii.sti (la nomini di lettere, per la loro N})igliatezza e facilità ed altr»^ raiiioni. {)assando di l>occa in bocca, sono divenuti patrimonio del volgo. Hi tal natura, senza dnl)bif>. sono: Lo CardiUo, 1.(1 }i((s!<ayirliiK Lo Giifiridciiio, Maf<to Raffio. Cicciixza »• tanti alti-i cIu". da ])iìi tempo e spesso, condono per le labbra di tutti. .Ma un siniilo titolo, .se mi parve allora piii opportuno dopo maturo esame, . mi è parso ])ifi logico sostituirlo con un altro ancora^ - quindi Ilo intitolata la ])resente raccolta: Cantipò pollili raccolti in Napoli. E ciò anche in .'seguito al savio consiglio deirillustre professore Vittorio Im- briani, il quali', ini disse, nn giorno, che. non po- t«'ndosi stabilire il luogo d'origine di ciascun canto, il miglior <livisamento è quello di dire: raccolto in Jole talf altropaese. e.ssendo risaputo che lo stesso . -CHiito si ripeto spesso in diversi paesi . con più <i uieuo varianti >* tinta del dialetto locale. Nel raccoglic.'i'H tali cauti e nell'ordinarli alla iiK-glio. feci disegno altresì di corredarli di op- portuni <'oiirronti con altri \(^rnacidì e di alquante notf dichiarative < storiche. 31a malgrado ogni . buon volere, e. jiik-Iih ]>er difetto di tempo e di spazio, son riuscite assai infi^'iori al bisogno, per cui ho via via deciso di tralasciarle del tutto, af- fidandomi airacume ed alle conoscenze dell'iptelli- gente lettore. Ogni studioso farsi da sé quanto io non ho saputo ne potuto. ( )ffro il materiale grezzo; l'ingegnere, l'intendente poi edificherà l'edifizio, traendo le opportune conclusioni. Né ritengo com- piere opera vana, potendo ripetere col Machiavelli: Scriri'tc i rostri contami, se colete la rostro storia. (V) G. AreoU'O. <Jcinti ileipopolo in Sic/Iiti. Napoli 1878.