Description:È il primo giorno dell'estate del 1990. Due giorni prima Roberto Baggio allo Stadio Olimpico di Roma ha segnato alla Cecoslovacchia uno dei gol più belli e indimenticabili della sua carriera. Ma lontano dalle notti magiche dei Mondiali, verso la fine di un pomeriggio assolato, su un campo di terra in una periferia residenziale, quel 21 giugno del 1990, Michele, "il grande Michele", realizza tre gol meravigliosi, tre gol più belli di quello, bellissimo, di Baggio. Lo fa davanti agli occhi ammirati e impotenti del narratore di questo romanzo, che gioca bene a calcio, ma non quanto Michele, il suo imbattibile rivale. È l'ultima estate dell'infanzia, il momento della vita in cui si smette di abitare l'infinito e ci si accorge dei propri limiti. E questo rappresenta, per il narratore, la scoperta del superiore talento di Michele: "la scoperta del limite e quindi la scoperta della morte e della vita". Perché "non c'è abbastanza spazio nel medesimo tempo e nel medesimo luogo per due abbastanza bravi nella medesima cosa; uno dei due deve cedere". L'estate continuerà, banale e decisiva, con i primi amori, le crudeltà appena consapevoli, i turbamenti dell'età di passaggio. Anni dopo il narratore, che ormai ha abbandonato da tempo la città dove è nato e il condominio Prato Verde, tornerà per vedere che ne è stato di quell'estate, di Miriam, il suo primo amore, dell'anticonvenzionale Padre Lucky e soprattutto cosa è successo al grande Michele, il cui talento non ha mai visto brillare negli stadi della serie A. Dopo La dissoluzione familiare (Indiana, 2012), il suo romanzo d'esordio che ha destato grandissima attenzione nella critica, Macioci conferma di essere una delle più importanti voci letterarie delle nuove generazioni. Breve storia del talento è un'appassionata meditazione sulla giovinezza, l'amicizia, il destino e, ovviamente, il talento, consegnata al lettore sotto la forma di un coinvolgente romanzo di formazione, scritto in una lingua limpida, penetrante e incisiva.