Bollettino n. 2 - Anno XX - Ottobre 2016 - ISSN 1828-2121 V erso la metà del mese di luglio diremmo solo, per la strada di una AQUILEIA maggiore diffusione dei contenuti sono state consegnate al sindaco culturali – innumerevoli – che sono di Aquileia le firme raccolte per e la “strada del foro” legati alla città e non della semplice l’abolizione della strada che mutila il ESIBIZIONE delle sue “meraviglie” foro. In precedenza erano state che alla prova dei fatti tali non sono, se paragonate al depositate nelle mani dell’on. D’Andrea, capo di gabinetto patrimonio di moltissimi altri centri archeologici italiani e dell’on. Ministro per i Beni Culturali Franceschini. Al posto non solo italiani. Fa sorridere – per non dire altro – la del sindaco di Aquileia, che era in ferie, siamo stati ricevuti pretestuosa motivazione del riconoscimento Unesco che molto cortesemente dal vicesindaco e dall’assessore ai qualifica Aquileia come il maggior centro archeologico del lavori pubblici. Abbiamo espresso le nostre ragioni, Mediterraneo. Bisognerebbe aggiungere una parolina, ribadendo che l’eliminazione della strada risulta sempre semplice ma illuminante: potenziale. Dunque se non il più obbligata, per cui tanto vale mettersi il cuore in pace. maggiore, certo uno dei “potenzialmente” maggiori centri Ci è stato spiegato quali sono le priorità archeologici del Mediterraneo. dell’amministrazione, priorità che rispettiamo, anche se Una delle motivazioni che ispira molte realtà di carattere non le condividiamo. Abbiamo espresso la nostra istituzionale nelle campagne promozionali è, spesso, di meraviglia per il fatto che dalle numerose associazioni spiegare cosa fanno e cosa hanno fatto. Cosa è stato fatto culturali di Aquileia non sia nelle ultime decine di anni ad venuto alcun cenno, né di Aquileia da parte di quei tanti assenso né di dissenso: la che si sono occupati di essa? questione non pare Certo moltissimo è stato fatto evidentemente meritevole di e molto si crede di aver interesse. Abbiamo es- capito. Quanto di questo presso la nostra convinzione viene comunicato al visitatore sulla strada, che risulta di occasionale, al turista, ma proprietà della Regione, non anche all’abitante del luogo o solo come esponenti del a coloro che abitano questa mondo del volontariato, ma Il foro di Aquileia regione? Viviamo anche di anche come elettori e amici ricorrenze: se le sappiamo di numerosi altri elettori. sfruttare bene sono Tanto per rimanere ad Aquileia crediamo che non si parli un’occasione importante non solo e tanto per mai abbastanza bene del nuovo corso della Fondazione finanziamenti, quanto per l’occasione di dire qualcosa di Aquileia. Le mostre temporanee certamente attirano nuovo. Nel 2019 cadono giusto ventidue secoli dalla nuovo interesse sulla città antica e i suoi monumenti. fondazione “ufficiale” di Aquileia. Crediamo – e speriamo – Nondimeno se la scelta di organizzare una mostra nel che sia un momento importante, fatto non solo di periodo di minore affluenza di turisti era un rischio, ma alla celebrazioni vuote. Sappiamo che si progetta un fine si è dimostrata azzeccata e importante, l’apertura miglioramento dell’esposizione museale che certo avrà della seconda mostra nel periodo più frequentato è parsa una parte destinata a illustrare quanto abbiamo detto. Ma più facile e scontata: certo aumenterà il numero dei perché non immaginare anche una grande mostra per visitatori, ma di fatto deve da un lato contrastare la l’occasione, possibilmente a Villa Manin? L’idea è stata concorrenza delle spiagge (occorre solo sperare nelle avanzata più volte nel recente passato, ma è sempre stata giornate di pioggia?) e mettere in bilancio una minore lasciata cadere. Nel 2019 nessuna delle amministrazioni attenzione stagionale, in generale, per le iniziative locali oggi in carica sarà più al suo posto. Crediamo culturali. Ciò pare di vedersi anche nella minore risonanza tuttavia che, al modo degli antichi Romani, si possa dell’iniziativa sui mezzi di comunicazione. progettare il futuro senza guardare solo all’immediato. Pur E Aquileia? Sembra di sentire il brusio nei pochi bar riconoscendo che molto spesso le diverse tematiche nelle rimasti aperti nella cittadina. La buona volontà della grandi esibizioni sono trattate per forza di cose in maniera Fondazione certo si scontra con la scarsa recettività del superficiale, conosciamo l’effetto di traino che queste museo archeologico per ospitare mostre. Sappiamo che possono avere. ad Aquileia (“donna di tristezza, sovrana di dolore”, come Il caso della mostra dei Longobardi (1990) fa ancora dice il poeta) è assai facile che istituzioni operanti in loco scuola. si azzuffino furiosamente, come è accaduto innumerevoli volte. Vogliamo ribadire la nostra convinzione che una Società Friulana di Archeologia onlus maggiore valorizzazione di Aquileia passa principalmente, 1 D a qualche gior- specifiche I “QUADERNI FRIULANI DI ARCHEOLOGIA” no i “Quaderni nell’ambito del friulani di archeo- sono tutti “on line” caput Adriae, logia”, nati nel quali la ceramica 1991 con l’intento preciso di essere una sorta di a vernice nera e la terra sigillata con bollo, i tappi di vetrina per giovani studiosi e di dar conto delle anfora, la riscoperta di contesti antichi da scavi non attività di carattere archeologico svolte soprattutto pubblicati, la fotografia archeologica intesa nel suo dai membri della Società friulana di archeologia, con valore documentario. resoconti di scavo e analisi del materiale, sono in La pubblicazione è stata resa possibile, nei primi rete nel sito internet www.quaderni.archeofriuli.net. Il anni, grazie ai finanziamenti del capitolo della sito stesso è stato già rilanciato nel web dal blog Regione Friuli Venezia Giulia dedicato alle statunitense “Ancient world on line”, il maggiore pubblicazioni di interesse scientifico (attualmente veicolo internazionale di notizie sulle pubblicazioni azzerato) ed ai contributi della Fondazione Cassa di archeologiche, che ha registrato negli ultimi mesi Risparmio di Udine e Pordenone. oltre 300mila accessi. Dalla “home page” del sito La rivista negli ultimi numeri ha intrapreso una nuova www.quaderni.archeofriuli.net è possibile fare una strada, consona agli standard richiesti per le ricerca per parola chiave (autore, altro) sui contenuti pubblicazioni a carattere scientifico. Pertanto essa è di tutti i “Quaderni” pubblicati; basta inserire nel organizzata mediante il metodo della “peer-review”, riquadro in alto a destra la parola da ricercare, al con il referaggio affidato a lettori competenti e posto di quella che compare anonimi, supervisionato dal direttore (“Maggi”). responsabile. Essa ha un comitato Il complesso dei “Quaderni” con scientifico internazionale formato il numero XXV (per l’anno 2015) dall’Ass. Prof. Dr. Dragan Božic - ora quasi pronto per essere (Institut za arheologijo ZRC Sazu - rilasciato in rete - comprende Ljubljana, Slovenia); dal Dr. Christof cinquemila pagine e un corpus Flügel (Oberkonservator Ba- di oltre 400 articoli. Vi hanno yerisches Landesamt für collaborato circa 300 autori, di Denkmalpflege. Landestelle für die cui oltre il 18 per cento stranieri. nichtstaatlichen Museen in Bayer. Carattere specifico della rivista Referat archä-ologische und natur- è stato di dare spazio a wissenschaftliche Museen – Mün- contributi di neolaureati o che, Germania) e dall’Univ. Doz. semplici appassionati accostati Mag. Dr. Stefan Groh (Stel- a quelli di specialisti impegnati lvertretender Direktor – Fach- nelle varie istituzioni dedicate bereichsleiter Zentraleuropäische alla ricerca (università, sop- Archäologie, Österreichisches Ar- rintendenze e musei). chäologisches Institut – Zentrale L’area di competenza ha avuto Wien, Austria). Si aggiungeranno come centro inizialmente l’alto ben presto altri studiosi italiani. Adriatico, comprendendo anche parte della Slovenia I “Quaderni Friulani di Archeologia” vengono e dell’Austria, ma non si sono ignorate altre zone realizzati in forma cartacea e stampati “on demand” d’Italia e fin dai primi numeri i curatori hanno esteso per cui la rivista mantiene l’ISSN proprio delle gli interessi della rivista verso i Balcani ed oltre, con edizioni cartacee. Ma attualmente ha una diffusione una sorta di appendice che in alcuni numeri si è prevalentemente “on line”. Gli autori sono altresì intitolata “Studi microasiatici”. Occasionalmente sono liberi di diffondere i loro estratti in formato pdf stati pubblicati anche studi relativi alla penisola attraverso lo scambio diretto o caricando gli stessi iberica, all’area germanica e a quella dell’Asia nel sito academia.edu (e simili). Tali estratti hanno Minore. La rivista ha periodicità annuale. dunque equipollente valore ai fini scientifici e I temi scelti riguardano sostanzialmente la cultura concorsuali in quanto identici alle copie oggetto di materiale nel senso più ampio, dal Neolitico fino al “deposito legale”. pieno Medioevo e oltre. Ampio spazio è stato La diffusione in rete, per scelta consapevole del dedicato alle indagini archeometriche e soprattutto comitato di redazione e del consiglio direttivo della agli studi paleoantropologici. Campi d’indagine Società friulana di archeologia, proprietaria della privilegiati sono stati lo studio degli insediamenti, con testata, avviene in maniera del tutto gratuita. Ciò per le relative necropoli, quindi le fibule, la ceramica, i promuovere la conoscenza del patrimonio vetri, le monete (di tutti i periodi storici), con archeologico, non solo friulano, ben al di là dei escursioni nell’epigrafia romana. ristretti limiti che la diffusione del mezzo cartaceo Negli ultimi numeri i “Quaderni” sono diventati anche consente e per ribadire la vocazione “no profit” il veicolo per la diffusione degli atti degli incontri dell’associazione. organizzati presso diverse realtà locali, da ultimo a Maurizio Buora, Direttore Responsabile cadenza annuale ad Aquileia, dedicati a tematiche 2 Q uattordici an- salvaguardia del DA UDINE A PAESTUM ni fa nessu- nostro straordinario no avrebbe un percorso lungo 14 anni patrimonio storico- potuto pensare che archeologico. Ques- quello che abbiamo chiamato “Progetto to mette in luce tutto il potenziale del Paestum“ sarebbe stato dopo tanto tempo volontariato archeologico, fino ad oggi mal più vivo e più attraente che mai. Tutto inizia considerato e poco utilizzato da parte dello con un incontro con la allora direttrice del Stato, una risorsa a disposizione da subito e Museo Archeologico Nazionale di Paestum ben strutturata su tutto il territorio nazionale. dottoressa Marina Cipriani, in occasione di La Società si è proposta, fin da subito, come una nostra visita al grande sito ar- tramite per le scuole, in particolare per gli cheologico. Conosciuta la realtà di quello Istituti scolastici superiori. In base a questa che era e faceva la motivazione dal pri- Società, la direttrice, mo anno la Società con il benestare della ha portato a Paes- Soprintendenza Ar- tum a lavorare al- cheologica, ci ha l’interno del grande invitato ad intervenire sito archeologico, per effettuare una gruppi numerosi di operazione di pu- adulti e studenti. Da litura e conserva- un unico gruppo del zione delle strutture primo anno siamo archeologiche del si- arrivati a portarne to archeologico di ben quattro all’anno. Paestum. Nasce così Le scuole hanno il “Progetto Paestum“ dimostrato un entu- Il direttore Gabriel Zuchtriegel in visita al campus che ha alla base delle siasmo crescente motivazioni ben precise e, se così si può nell’arco del tempo e questo dimostra la dire, quasi rivoluzionarie per l’epoca, ma fin particolare attenzione delle stesse per la dall’inizio spiegate alle autorità preposte. Si valenza del progetto. L’intento della Società ringrazia il nuovo direttore dell’area con l’apertura alla partecipazione delle archeologica di Paestum dottor Gabriel scuole è di incentivare negli studenti Zuchtriegel per averci accolti e per aver l’importanza, il valore e la necessità della condiviso le nostre finalità sottoscrivendo un tutela, della conservazione, della sal- protocollo d’intesa con la Società Friulana di vaguardia delle nostre memorie storico- Archeologia onlus che ci consente oggi di archeologiche, assieme allo studio delle continuare ad essere presenti. Alla base di stesse. Trattasi di un’operazione di tutto c’è l’idea che il patrimonio storico- solidarietà culturale. Nell’arco di questi archeologico sia un bene comune e quattordici anni oltre mille studenti sono stati proprietà di tutti i cittadini. Come tali, tutti portati ad operare a Paestum. hanno il diritto-dovere di provvedere al Visti i risultati conseguiti è auspicabile che mantenimento di quelle che sono le quello che abbiamo denominato “Progetto memorie e le radici storiche comuni, Paestum“ possa essere visto come un beninteso con il controllo e la guida delle esperimento pilota di successo e di grande Istituzioni a ciò preposte. importanza per i giovani e che, come tale, Nessuna spesa deve essere a carico dello con il supporto del volontariato ar- Stato o delle autorità locali. Ciò è cheologico, possa essere allargato a livello pienamente in accordo con lo statuto della nazionale per la tutela di altri importanti siti Società, che è una onlus, e la cui missione archeologici che costituiscono il patrimonio è rendere partecipi i cittadini di tutte le età e comune. condizione alla conoscenza ed alla Gian Andrea Cescutti 3 È nata la Sezione Friuli Occidentale Piccinno completare il capitolo pasianese nel volume T ra la primavera e l’estate del 2016 la sezione sulle fornaci in Friuli. della SFA che copre il Friuli Occidentale. Fa In campo strettamente archeologico, «Acilius» ha capo al Gruppo Archeologico «Acilius» di Pasiano di materialmente realizzato nel 2006 l’esposizione Pordenone, un sodalizio che opera nel territorio tra «Pietre e mappe antiche che parlano di Pasiano. Livenza e Tagliamento da alcuni decenni. Venne Mostra archeologica e cartografica lungo il percorso costituito ufficialmente il 25 marzo 1992 ed ebbe tra i della Via Postumia», in collaborazione con il Gruppo soci fondatori (in ordine alfabetico) Pier Carlo Archeologico Cellina Meduna «Co. Giuseppe di Begotti, Mauro Bondelli, Gianfranco Ferracin, Sergio Ragogna» di Vivaro e sotto l’egida del Comune di Frare, Federico Netto, Giuliano Pilot, Ivonne Pilot, Pasiano e della Soprintendenza per i Beni Eddi Maria Pilot, Gian Franco Pizzinato, Celeste Archeologici del Friuli Venezia Giulia. Per Santin, Giuseppe Vello, Alvise Vendramini. l’occasione è stato presentato il filmato (curato da All’inizio si trattava di un insieme di amici che Gian Franco Pizzinato) sui siti archeologici del perlustravano i campi dopo le arature e che territorio. Alla fine del 2014 è stata messa in rete una seguivano i trattori, per mettere in salvo i reperti che parte dei materiali archeologici depositati a Pasiano, emergevano; a volte sono riusciti a fermare con alcune schede esplicative e un filmato, momentaneamente alcuni lavori di scavo e sterro e a nell’ArcheoPoint del Friuli Occidentale (Ministero dei segnalare rinvenimenti importanti a sovrintendenti e Beni e delle Attività Culturali), a cura della direttori di musei. In questo modo è stato possibile Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli salvare numerose testimonianze del passato, specie Venezia Giulia e del Museo Archeologico del Friuli di età romana (repubblicana e imperiale), che sono Occidentale, realizzato d’intesa con i comuni di state depositate in locali Pordenone, Tramonti di del Comune, inventa- Sotto e Pasiano; il riati, catalogati e stu- gruppo Acilius ha at- diati. tivamente collaborato A questo proposito, all’iniziativa. Il sito è il «Acilius» si è prodigato seguente: affinché il materiale http://www.archeopoint. potesse essere con- beniculturali.it/index.php servato in loco me- ?it/152/pasiano-di- diante la costituzione di pordenone. un Antiquarium che A proposito di colla- divulgasse e tras- borazioni, il Gruppo mettesse la storia antica Acilius ha sempre par- degli insediamenti e tecipato con un proprio delle popolazioni locali. rappresentante alle at- La scelta del nome tività della Consulta derivava dall’iscri- comunale della Cultura e L'iscrizione di Acilio Glabrione zione mutila di Casa anche a quelle della Gerolami, fatta cono- Biblioteca. Infatti, questa scere nel 1913 attraverso la stampa dal conte e altre iniziative sono parte delle finalità del Gruppo Camillo Panciera di Zoppola, ACILIO [G]LABRION[-]. (più sopra ricordate), che ha sia condiviso con altre I reperti catalogati sono stati studiati e si è avuta una entità e istituzioni, sia organizzato in proprio. Nel prima pubblicazione nel 1996, a cura di Cleonice corso del 2016 «Acilius» è poi entrato in contatto con Tirone e Pier Carlo Begotti, in cui il ruolo di chi ha la SFA, grazie anche al socio Luca Ferracin; un operato sia nella fase spontanea sia poi dentro primo incontro tra la dirigenza della SFA e «Acilius» l’Acilius è stato ben evidenziato nelle pagine si è avuto a Pasiano il 19 marzo, durante il quale è introduttive del volume, in un elenco in cui stata verbalizzata la costituzione della sezione. Il 19 compaiono anche coloro che hanno materialmente luglio c’è stata invece la presentazione ufficiale di collaborato per la realizzazione del libro. Le SFA - «Acilius» all’Amministrazione Comunale di informazioni contenute nel volume sono state Pasiano, cui è seguita la firma di un protocollo utilizzate in varie sedi, comprese tesi di laurea e di d’intesa per le successive iniziative. Ora si tratta di dottorato. avviare una serie di incontri con la popolazione e le Il socio Gian Franco Pizzinato ha contribuito con il scuole, sia per far conoscere la storia e i reperti, sia proprio archivio fotografico (in gran parte con per valorizzare quanto è stato raccolto in questi anni immagini sue) alla realizzazione di un volume di ricerche: questo avverrà non solo a Pasiano, ma illustrato e di altre pubblicazioni; inoltre, è per tanta in altri luoghi del Friuli Occidentale, grazie anche alla parte incentrato nell’area di Pasiano un volume collaborazione con altre entità del territorio, tra cui la apparso nel 2004 e presentato anche localmente Filologica e l’Accademia «San Marco» di Pordenone. sulla Via Postumia. Con l’aiuto di materiali di Celeste Pier Carlo Begotti Santin è inoltre stato possibile all’architetto Valentina 4 La Sezione Isontina della SFA È SBARCATA A LISSA D Urlić e Majić per la Marina Croata, Francesco al 12 al 22 luglio, in occasione del 150° Rossi per la Marina Italiana, il sindaco di Lissa anniversario della Battaglia di Lissa, due gruppi Ivo Radić e Slobodan Štambuk vescovo di di soci per un totale di 80 partecipanti hanno Lesina. A conclusione della visita il prof. Selleri, visitato la “Malta dell'Adriatico”, come ebbe a anche in memoria dell'amato nonno Claudio definirla Napoleone. Angelini (Angelovich) di origini lissane, ha Dopo le conferenze sul tema già organizzate condotto una conferenza sulla battaglia del 20 dalla SFA a San Canzian e a Romans d'Isonzo, luglio 1866 che vide la vittoria del il prof. Christian Selleri ha guidato le due contrammiraglio austriaco Tegetthoff sul- comitive alla scoperta della meravigliosa perla l'ammiraglio italiano Carlo Pellion di Persano. adriatica, teatro della celebre battaglia. La conferenza si è tenuta nella storica cornice Il programma ha visto anche un incontro con le Lissa, Cima monte Hum: un gruppo di soci davanti alla chiesetta di Santo Spirito associazioni austriache giunte sull'isola per di Fort George, il forte che gli inglesi di Re l'occasione e guidate da Tibor von Pasztory del Giorgio III costruirono nel 1813 dopo la vittoria Militärkanzlei Wien. Un gruppo ha partecipato ottenuta sui napoleonici due anni prima sempre alle cerimonie ufficiali presso il cimitero, ai piedi nelle acque di Lissa. Sopra la porta del forte del famoso “Leone di Lissa”, copia dell'originale campeggia ancora oggi un inconsueto Union monumento oggi all'Accademia Navale di Jack scolpito nella pietra dalmata. Dalla cima Livorno. Alla manifestazione erano presenti il dell'isola la comitiva ha poi avvistato il Gargano Ministro della Difesa croato Josip Buljević, il e la Maiella, ultimo regalo dell'Adriatico. portavoce del Presidente della Repubblica di Edoardo Rosin Croazia Andro Krstulović Opara, i viceammiragli 5 S i è chiusa il 17 analizzare appro- LA BATTAGLIA DI CANNE marzo la mos- fonditamente un e- tra allestita a scuola vento, di esaminarne presso il Liceo “Car- gli errori, di tra- ducci-Dante” di Trieste, in collaborazione mandare i valori assimilati ai posteri. È con il Centro Regionale Studi di Storia dunque dalle perdite maggiori che si Militare Antica e Moderna e con la Società riconosce la forza di un uomo: sarebbe Friulana di Archeologia, Sezione Giuliana, stato facile, ad esempio, per i Romani, una dedicata alla battaglia di Canne. volta sconfitti a Canne, arrendersi, La mostra, fortemente voluta dall'Istituto compatirsi, abbattersi, tuttavia, per amore vista la tradizione che vanta da oltre 150 della loro città, hanno fronteggiato e vinto il anni negli studi classici, è stata inaugurata il nemico”. - Chiara Zorat 15 gennaio di quest'anno in occasione della “216 a.C., Canne. Notte Nazionale del Liceo Classico con il Un vasto campo aperto dove si coinvolgimento straordinario del gruppo di fronteggiarono le due più grandi potenze del rievocatori della Legio VI Ferrata. In una III secolo a.C.: da una parte, le schiere dei magica serata che ha visto alternarsi Romani, guidate momenti d’ilarità dai consoli Emilio organizzati dagli Paolo e Varrone, studenti e alti dall'altra i Carta- contenuti scien- ginesi sotto il co- tifici, lo spirito di mando del più Annibale e le glorioso generale figure degli an- della loro storia: tichi legionari Annibale Barca. repubblicani ha- Una figura stra- nno realizzato ordinaria. Ma uno spettacolo Annibale non si unico. accorse del- La mostra è l'unicità del do- stata poi visitata Gli studenti davanti al plastico della battaglia minio romano da numerose finché non lo co- scolaresche nobbe lui stesso. Il plastico costruito dal della città, dalle elementari alle superiori, dottor De Antoni ridà vita a questi grandi sempre con la preziosa guida del curatore, uomini che hanno fatto la nostra storia”. - dottor Alessandro De Antoni, esperto di Nangano Annalisa storia militare antica, coadiuvato dal professor Quarantotto, docente del Liceo, “Si coglie, di fronte ad una tanto accurata nella ricerca di nuove chiavi di lettura per rappresentazione del campo di battaglia di presentare la storia antica ai giovani. Canne, l'atmosfera, l'aspettativa e la Questi alcuni dei commenti degli studenti: sofferenza dei Romani, incauti nel “Un grazie va al dottor De Antoni che ha desiderare la battaglia, l'ingegno stra- fatto di tutto per venire a scuola e illustrarci ordinario di Annibale. il meraviglioso plastico e che soprattutto è Vedere con i propri occhi i minuziosi dettagli riuscito a farci vedere un avvenimento in un delle armature dei soldati e dei mercenari modo che non è quello del libro di storia”. - arruolati, le armi e le loro disposizioni è stato incredibilmente coinvolgente ed William Brumat illuminante, tanto da portare le menti di tutti “Solamente attraverso lo studio del passato nel 216 a. C., su quel campo, a combattere siamo in grado di comprendere il presente, con valore”. - Giovanna La Pasquala unicamente apprendendo ciò che è accaduto prima di noi siamo capaci di 6 “Venerdì 19 febbraio la quinta ginnasio non Secondo molti, i giovani d’oggi sono ha assistito ad una normale lezione di affascinati solo da videogiochi e film storia. Prendendo appunti attorno ad un d’azione, ma il plastico e l’esaustiva dettagliatissimo plastico della battaglia di spiegazione del dottor De Antoni hanno Canne, abbiamo avuto l’opportunità di saputo rendere affascinante qualcosa che osservare la guerra da un punto di vista più sui libri di testo sarebbe parsa la solita umano e meno distaccato di quello dei libri noiosa e ostica lezione di storia fatta di scolastici; tutto ciò grazie al dottor De nomi e di date”. - Gabriele Ceschia Antoni, che è riuscito a ricostruire fin nei “Per osservare nel dettaglio le condizioni minimi particolari il famoso scontro svoltosi atmosferiche e morfologiche del terreno, il nella pianura pugliese. La sua spontanea dottor De Antoni si è recato sul luogo devozione alla storia ha trasportato la storia dell'evento storico esattamente nell'ora e il nel presente, sottolineando elementi giorno della battaglia, cioè il 2 agosto a considerati superflui nei programmi sco- mezzogiorno. lastici, come fossimo stati parte dell’esercito Il plastico ricostruisce fedelmente i 2 eserciti stesso”. - A. Branelli schierati per la battaglia: i modellini utilizzati “È importante che dei ragazzi che si sono di molte marche differenti proprio per avvicinano alla maturità siano in grado di dare più realismo alla scena, con molti comprendere ciò che li circonda. La storia, pezzi autoprodotti, la scelta dei colori e infatti, necessita di essere raccontata e, in delle armature delle truppe si basa su questo modo, vissuta nuovamente.” - ritrovamenti fatti negli scavi archeologici o Caterina Lavagnini su fonti del tempo, persino la scelta dei colori dei cavalli o degli scudi dei guerrieri “Abbiamo avuto la possibilità di assistere ad una lezione differente, ricca di appro- Celti è stata oggetto di attente ricerche”. - fondimenti e curiosità. Canne non Tommaso Del Frari rappresenta solo una gloriosa vittoria e una cocente sconfitta, ma è stata la scintilla che diede ai romani vinti la forza di rialzarsi, prendere le armi e riscattarsi, perché come dice lo storico Polibio: i romani sono particolarmente temibili appunto quando vengono sconfitti”. - Lucia Hossein “La storia raccontata al di fuori di un’aula scolastica, servendosi di supporti quali un plastico, risulta molto più avvincente e vicina, e porta a riflettere sulla maniera migliore con cui può essere fatta rivivere, utilizzando occasioni come questa”. - Lucia Palma Alcuni studenti in posa con abiti dell'epoca “Come rendere una lezione di storia “L’aspetto che più ho apprezzato è stata la piacevole e coinvolgente a degli ado- partecipazione attiva di tutta la classe che lescenti? Soprattutto come rendere credo, come è capitato a me, è stata avvincente una lezione su una battaglia che trasportata per due ore tra le grida e i ha cambiato il corso della storia europea? combattimenti dei soldati a Canne”. - Amrit Ci è riuscito appieno il dottor Alessandro de Beran. Antoni che, con l’ausilio di un plastico in scala 1:1000 raffigurante la famosa da “Il Piccolo” di Trieste, 2 aprile 2016, battaglia di Canne, ha saputo catturare a cura di Alessandro De Antoni l’attenzione di noi studenti su questo tragico episodio della storia romana. 7 I due iugeri, su cui ogni La grande innovazione ARS TOPIARIA componente maschio strutturale fu il peristilio (di aveva diritto ereditario i giardini dell’antica Roma derivazione persiana), lo (heredium), svolgevano una xystus ellenico, un’area semplice funzione utilitaristica volta alla so- verde circondata da uno a quattro portici colonnati, pravvivenza della familia. che “mediavano” gli spazi interni con gli spazi Consapevoli dell’importanza della loro “dispensa a esterni, che si compenetravano reciprocamente. cielo aperto”, miscelata a fiori e arbusti, i Romani Nelle domus i porticati scanditi da colonne, disposti offrivano devozione ai Lares agrestes (satyrica anche su due piani con terrazza, erano una sorta di signa), protettori del giardino nutritore, dedicando ad “limbo architettonico” che mediava il trapasso dal essi i larari, fulcro di comunicazione tra le divinità e chiuso all’aperto, dal buio alla luce, dall’artificio alla gli umani, invocando il buon esito del raccolto. naturalità; dagli angusti cubiculi alla luminosa aria Detta grazia era demandata a Priapo, a Saturnus per mediterranea e la flora verdeggiante, proteggendo le semine, a Ceres per le messi, a Consus e Opis dal sole cocente e da fastidiose intemperie. per la raccolta e la conservazione, a Flora per i fiori, Al peristilio, divenuto il fulcro della casa, si a Pomona per i frutti. affacciavano vari ambienti tra cui il triclinium estivo Seppur modesti, gli horti fecondi dispensavano (sala da pranzo), dove familiari e convitati frescura, calma, convivio e intimità familiare a stretto contatto con la natura, quel benessere universale concesso agli esseri umani, che valica ogni divisione sociale classista. Ortaggi saporiti, cavoli in primis, e frutti deliziosi: ciliegie, corbezzoli, cotogni, fichi, melagrane, nocciole, pere, olive e uve occupavano le mense dell’Impero. Fu il console Marco Porcio Catone, con il suo trattato De agri cultura, a nobilitare l’attività agricola in tutte le sue sfaccettature, ritenuta fondamentale per la formazione intellettuale del cittadino; praticata in passato anche da principi e re che, come scrisse Plinio “con la medesima cura maneggiavano i semi e facevano la guerra”. L’ellenizzazione (I sec. a.C.) contaminò tutti i settori della romanità, che affinò la sua rudezza evolvendo Villa di Livia in architettura, in letteratura, nelle arti applicate in assaporavano anche riposo, giovialità e ombra un’armonica fusione di stilemi condivisi. ristoratrice sotto le fronde di uve e rose profumate, al I nuovi dettami costruttivi, volti a esprimere non solo riparo delle calure mediterranee. funzionalità, ma anche magnificenza, condensarono L’area verde era suddivisa in viridiarium per alberi e cultura e ricchezza, sensibilità e creatività, e le aree sempreverdi, pomarium per alberi fruttiferi, violarium verdi, strettamente connesse agli edifici pubblici e per fiori di diverse essenze, rosetum per le rose, privati, non furono da meno. considerate sacre e simbolo dell’amore e vivarium L’urbanizzazione dell’epoca imperiale impose vaste per gli animali. zone di colture negli appezzamenti periferici Dal peristilio della domus pompeiana detta Casa (suburbani), dove tra orti, frutteti e vigne sorsero degli Amanti: tabernae in cui si svolgevano feste e banchetti. Al AMANTES, UT APES, VITA(M) MELLITA(M) verde pubblico si destinarono vaste zone verdi, che EXIGUNT. VELLE. si estenderanno alle colline (Collis Hortulorum), di Gli amanti, come le api, passano una vita dolce fianco ai colossali edifici pubblici come Teatri, come il miele. Vorrei (che fosse così). Templi, Fori, Terme, ecc. dove imponenti porticati La mente super razionale dei Romani, stimolata permettevano l’ambulatio tra alberi (loti) dall’ellenismo e nutrita da creatività e prestigio, ombreggianti e vegetazione ornamentale. introdusse la progettazione architettonica nei Ostentazione e rivalità fecondarono le dimore giardini, che furono disciplinati dal “rigore imperiali e patrizie, non solamente nell’Urbe, ma geometrico” applicato nella divisione degli spazi e anche in siti suburbani, dove si emulavano maestosi nella disposizione delle piante. edifici pubblici avvolti dal verde lussureggiante e Nelle aree vaste dominavano alberi imponenti come dall’aria frizzantina dei colli romani, tra cui la Villa platani, cipressi, querce, acacie. Per l’ornamento Adriana di Tivoli è all’apice della raffinatezza furono privilegiati vegetali che garantivano un architettonica concettuale. aspetto stabile nel corso delle stagioni, grazie al loro L’architettura, privata e pubblica, era fogliame persistente, tra cui bosso, mirto, rosmarino, indissolubilmente unita alle aree verdi adiacenti ed edera, pungitopo, acanto, vulneraria barbuta entrambe si evolsero condizionandosi a vicenda, (Antyllis), lingua di cane (Plantago lanceolata), sotto l’impulso creativo romano modulato dagli pervinca, capelvenere (Adiantum venustum), stilemi ellenistici. 8 violette, oleandri, lauri, ecc. (come ci tramanda Plinio costantemente, realizzò dighe e laghi artificiali sul nel suo trattato Storia Naturale); percorso del fiume Aniene. Herbae topiariae adatte alla potatura in fogge I giardini romani di ogni livello, all’apogeo in epoca geometriche e zoomorfe, o per nomi di proprietari, augustea, non ostentavano solamente una valenza per contornare aiuole e labirinti, (arte adottata nei estetica, ma onoravano essenze mitologiche divine parchi rinascimentali fino ai giorni nostri), accuditi e con are, tempietti, ninfei e ne evocavano la presenza cesellati sapientemente dai topiarii i quali traevano con i loro simulacri disposti tra edere avvolgenti e ispirazione dalle scene pittoriche dei topia (Ars fronde verdeggianti. Principalmente Dioniso, Eracle, topiaria). Pan, Fortuna, Esculapio, Diana, Apollo, Venere, ecc. Il paesaggio reale e il paesaggio degli horti picti si ai quali facevano corona Satiri e Sileni, Menadi e specchiavano vicendevolmente: roccaglie, Ninfe, generavano una magica spiritualità aleggiante architetture più o meno fantastiche, vegetali tra zampilli iridescenti e giochi di luci e ombre. lussureggianti, volatili e animali selvaggi, specchi Originati da un misticismo naturalistico, figurati con d’acqua in comunione con simboli mitologici quali animali più o meno selvaggi, “oscillavano”, tra realtà e finzione, tra razionale e irrazionale, tra certezze e paure impregnando corpi e animi umani, che veneravano costantemente la loro benevolenza con corone fiorite e cesti ricolmi dei frutti della terra. Da sempre la Natura era la dimora degli dei, dai più benevoli ai più terribili, dai dispensatori di vita ai dispensatori di morte, per questo le misteriose “selve oscure” (Boschi Sacri) diventarono “giardini per i morti”. La Natura racchiude “naturalmente” il ciclo vita- morte, ma l’essere umano, consapevole di questa certezza, cerca “la salvezza dall’angoscia”, che sfocia da questa verità, nella Natura stessa, con l’aiuto del misticismo. Dal De rerum natura (Libro secondo - Proemio) di Tito Lucrezio Caro: … sdraiati, tra amici, su un morbido prato presso un rivo d’acqua sotto i rami d’un albero alto Villa di Poppea con non grandi mezzi gradevolmente ristorano il sfingi, divinità elleniche e egiziane ornate da corpo, ghirlande, scudi, maschere, maschere oscillanti in ispecie quando il bel tempo sorride, e stagione (oscilla) creavano un insieme paradisiaco. dell’anno sparge di fiori l’erbe verdeggianti. Nei giardini romani non si era mai soli. Anna Degenhardt Animali domestici e selvaggi (serpenti, cinghiali, Bibliografia: cervi, orsi, leoni, delfini, ecc.) animavano il I GIARDINI DI ROMA ANTICA – Pierre Grimal - Garzanti paesaggio di finzione e quello reale. Pesci nelle I GIARDINI DI ROMA – Alessandro Tagliolini – Newton vasche e volatili, quali colombe, pavoni, galli, galline, Compton editori gru, ecc. erano allevati nelle torri e nelle voliere a scopo commensale e commerciale e completavano QUOTE SOCIALI 2017 la struttura “scenografica” del tutto. Le ville patrizie Sono aperte le iscrizioni per l’anno sociale 2017; le possedevano anche boschetti molto vasti dove poter quote sono rimaste invariate: cacciare selvaggina, molto pregiata e ricercata, che - socio ordinario…………………………….. € 25; dava un livello regale alle loro mense. - socio familiare……………………………... € 10; Tutta la floridezza dei giardini era possibile grazie al - socio studente (fino al compimento del 25° primordiale fluido, indispensabile e insostituibile, anno di età)………………………………… € 16. nutriente, rinfrescante, rigenerante, di cui i Romani Le iscrizioni si possono effettuare: erano innamorati: l’acqua. - in segreteria (martedì, giovedì e venerdì-ore 17-19 Onnipresente negli spazi verdi nei suoi multiformi oppure presso le sezioni; adattamenti in fontane, ninfei e cascate, se non in - mediante versamento su c/c postale n. 15176332 naturali sorgenti, ruscelli, fiumi, laghi e insenature intestato alla Società Friulana di Archeologia - onlus; marine, regalava, con le sue zampillanti - mediante bonifico bancario su c/c presso Banca luminescenze, osmotico benessere. Prossima intestato alla Società Friulana di Ingegnose canalette trasportavano la preziosa acqua Archeologia - onlus piovana, convogliata nelle cisterne, per l’irrigazione IBAN: IT33J0335901600100000004876 (riguus). Duttile e imprendibile, domata in ordinati Regala a un amico, a un parente, a un giovane canali, vasche e piscine dispensava riflessi, luccichii l’iscrizione alla Società Friulana di Archeologia - e carezze, tanto che Nerone, pur di possederla onlus 9 L’INSEDIAMENTO SOCIETÀ FRIULANA DI ARCHEOLOGIA - PROTOSTORICO E VISIGOTO DEL onlus CASTILLÒN Sede: Torre di Porta Villalta, Via Micesio, 2 - 33100 Udine tel/fax 0432 26560 - URL: http://www.archeofriuli.it Il sito archeologico de El Castillón (Santa E-mail: Direzione: [email protected] Eulalia de Tabára, Zamora, Spagna), si trova Segreteria: [email protected] nel Nord-ovest della penisola iberica, sulle rive Comunicazione: [email protected] del fiume Esla. Questo insediamento è stato Posta certificata: [email protected]. oggetto di indagini archeologiche dal 2007 fino La sede è aperta al pubblico nei seguenti giorni e con i ad oggi, condotte da l’Asociación Científico – seguenti orari: Cultural Zamora Protohistórica. Le ricerche sul martedì, giovedì e venerdì dalle ore 17 alle 19 campo hanno evidenziato un’occupazione che Sezione Carnica (Tolmezzo) risale all’età del Ferro, con un’interruzione presso Casa Gortani, Via Del Din, 6 - 33028 Tolmezzo (UD) durante il periodo romano ed una nuova ripresa tel. 043347934 - tel. cell. 3479620699 nel tardo V secolo d.C., momento in cui si e-mail: [email protected] - [email protected] Segreteria: lunedì dalle ore 18 alle 19 registra il suo floruit. I lavori di scavo si sono concentrati sui livelli Sezione Friuli Collinare (Fagagna) tardo-antichi dove sono state individuati e-mail: [email protected] numerose abitazioni, magazzini, un’area Sezione Friuli Occidentale - Acilius Pasiano (PN) Via Maronese, 2 - 33087 Pasiano (PN) tel. cell. 3334498387 Sezione Giuliana (Trieste) c/o C.R.S.S.M.A.M. - Via Schiapparelli, 5 - 34134 Trieste e-mail: [email protected] Sezione Isontina (San Canzian d’Isonzo) presso Pro Loco di San Canzian d’Isonzo - Centro Civico, Via Trieste, 12 - 34075 San Canzian d’Isonzo (GO); e-mail: [email protected] Sezione Medio Friuli (Codroipo) presso Civico Museo Archeologico, Piazzetta don Vito Zoratti, 5 - 33033 Codroipo (UD) - tel. 0432 820174; e-mail: [email protected] - [email protected] Segreteria: domenica dalle ore 9,30 alle 12,30 Attività di scavo REDAZIONE Il bollettino è organo della Società Friulana di metallurgica ed un grande sistema di difesa Archeologia - onlus dell’abitato. I dati che ci offrono le indagini permettono di La Redazione non è responsabile per il contenuto dei conoscere con grande precisione lo sviluppo del contributi pubblicati. sito, dalle sue origini all’abbandono, fissato Direttore responsabile: Maurizio Buora intorno agli inizi dell’VIII secolo d.C.. I resti Comitato di redazione: Giorgio Cerasoli, Gian Andrea archeologici rinvenuti consentono di ricostruire Cescutti, Anna Degenhardt, Feliciano Della Mora, Cesare Feruglio Dal Dan, Alessandra Gargiulo. lo stile di vita delle persone che abitarono Disegni di: Anna Degenhardt. questo luogo, soprattutto gli aspetti agricoli, dell’allevamento del bestiame, minerario e Immagini dell’archivio fotografico della Società Friulana di Archeologia - onlus. commerciale. A questo numero hanno collaborato: Pier Carlo Così, El Castillón diventa un punto di riferimento Begotti, Lorena Cannizzaro, Giulia Cesarin, fondamentale per lo studio del periodo Alessandro De Antoni, Alessandra Fragale, Massimo tardoantico ed il suo sviluppo nella valle del Lavarone, Anita Pinagli, Edoardo Rosin, José Carlos fiume Duero tra i secoli V - VIII d.C.. Sastre Blanco, Claudio Tuniz. La Redazione è lieta di accogliere sempre nuovi José Carlos Sastre Blanco contributi. Asociación Científico – Cultural Zamora Protohistórica Tipografia Marioni snc - Via Percoto, 4 - 33100 Udine (Estratto dell’intervento di “Seguendo le tracce degli tel. 0432 504033 antichi” del 15 ottobre 2015. L’intero elaborato e-mail: [email protected] sarà pubblicato sul sito internet dell’Associazione www.archeofriuli.it) 10